Mondo, a Marrakech tutta l'Africa

18 Agosto 2014

Edizione-super dei campionati africani in Marocco. Bolt a Copacabana, Powell vince in pista. A Eberstadt una nuova sfida Bondarenko-Barshim.

di Marco Buccellato

Campionati africani a Marrakech, Suleiman batte Asbel Kiprop

La rassegna continentale africana, disputata con condizioni di caldo proibitive in alcune ore, ha premiato nel medagliere il sorprendente Sud Africa, già brillante nei recenti Giochi del Commonwealth. La selezione di Johannesburg ha conquistato 19 medaglie, di cui 10 d'oro, cinque d'argento e quattro di bronzo. Seconda la Nigeria con otto medaglie d'oro (per 24 complessive), terzo il Kenya con sette medaglie d'oro e 25 totali. Tra i risultati di maggior interesse agonistico, la bellissima finale dei 1500 metri maschili, una finale tattica vinta con una volata iniziata a 400 metri dal traguardo dal gibutiano Souleiman, e i primi quattro racchiusi in un decimo e mezzo: in 3:42.49 Souleiman ha preceduto il due volte campione del mondo Asbel Kiprop (3:42.58), il primatista mondiale junior Ronald Kwemoi (3:42.59), e l'etiope Gebremedhin (3:42.65).

Makwala impressiona ancora, Dibaba sconfitta

A Marrakech, tanti risultati di primo piano. Stupore per le imprese dell'ivoriano Koffi, capace di vincere 100 e 200 con due record nazionali, 10.05 e 20.25. Nuovo grande 400 del botswano Isaac Makwala (44.01 in Svizzera), capace di conquistare il titolo in 44.23 e poi trascinare il quartetto nazionale all'oro in staffetta con record di 3:01.89. In un'altra finale tattica, ma non per questo meno interessante, un altro successo di Nijel Amos sugli 800, ancora a spese dell'etiope campione del mondo Aman. Nelle gare femminili, 11 netti della Okagbare sui 100 sulla Ahoure (11.03), poi rifattasi sui 200, vinti in 22.36.

Nel mezzofondo veloce, tre kenyane hanno monopolizzato il podio degli 800, scendendo tutte sotto i due minuti: Sum 1:59.45, Janeth Jepkosgei 1:59.74, Agatha Jeruto 1:59.84. Tra le sorprese, la sconfitta di Genzebe Dibaba sui 5000, battuta di quasi 10 secondi dall'altra etiope Almaz Ayana (15:32.72)

Fuori dall'Europa

Prima e durante lo svolgimento dei campionati Europei di Zurigo, tanta attività oltreoceano: nel Grand Prix Caixa di Belem (Brasile), il giamaicano Asafa Powell è tornato prossimo alla barriera dei 10 secondi vincendo in 10.02. Nei campionati del Nord e del Centro America riservati ad atleti under 23, disputati a Kamloops, nella Columbia britannica, alcuni risultati di buon livello come il 20.32 di McClain e il 45.18 di Spratling, entrambi statunitensi. A Città del Messico, sede del Festival Panamericano, 10.08 del velocista di St.Kitts Jason Rogers sull'antiguano Daniel Bailey (10.10), 8,08 di un lunghista prima statunitense e da tre stagioni con la divisa di Dominica, David Registe. Ancora da Mexico City, 20.14 del giamaicano Sheldon Mitchell sui 200 con altri due atleti sotto i 20.30, il cubano Skyers e l'altro giamaicano Jermaine Brown, entrambi cronometrati in 20.28. Nei salti, 17,20 di un altro atleta di Dominica, Yordanis Duranona (cubano fino a due anni fa), e 14,53 di una cubana vera, Mabel Gay.

Bolt da spiaggia

Tornato sulla pista sopraelevata installata sulla spiaggia di Leme Beach, ad una estremità di Copacabana, dove si gode una vista panoramica impagabile, Usain Bolt ha corso il primo "cento metri" della stagione, seppur per un'esibizione. Ha naturalmente vinto, in 10.06.

Per il rientro in Europa, il primatista del mondo ha in programma gli impegni di Varsavia (sabato, su una pista costruita appositamente nell'impianto del calcio) e di Zurigo, da dove è partito pochi giorni fa alla volta di Rio, dopo aver assistito alla finale dei 100 metri dei Campionati Europei.

Saladino stop

Restando in Brasile, sede abituale di allenamenti e dove è sentimentalmente legato, è di alcuni giorni fa la notizia del ritiro del lunghista panamense Irving Saladino, 31 anni e 8,73 di personale, un atleta di potenzialità immense e non del tutto espresse, a causa dei tanti infortuni subìti negli ultimi cinque anni. Saladino lascia con un titolo olimpico (Pechino 2008) e col titolo mondiale di Osaka, conquistato in extremis con 8,57, subito dopo che l'azzurro Andrew Howe si portò al comando col salto, l'ultimo della serie, che gli valse l'argento e il record italiano di 8,47.

Eberstadt, Barshim-Protsenko-Ukhov

Venerdì il tradizionale meeting tedesco di salto in alto che ha prodotto, in 36 anni, risultati di prim'ordine, su tutti il primato del mondo ottenuto di 2,39 nel 1984 dal cinese Zhu Jianhua. Il record del meeting appartiene a Javier Sotomayor (2,40 nel 1994), detentore anche del record mondiale (2,45). Assente il campione mondiale e europeo Bondarenko (inizialmente dato per sicuro partecipante, come la russa Kuchina), cercheranno un risultato a sensazione il qatariano Barshim (2,42, in pedana anche il fratello ventenne recentemente a 2,28), Drouin, Protsenko, Ukhov. Tra le donne (che gareggeranno domenica), Ruth Beitia, campionessa europea-bis a due anni dal successo di Helsinki, la polacca Kasprzycka, la croata Simic. Sempre venerdì torna Justin Gatlin, impegnato sui 100 metri ai Flame Games di Amsterdam.

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