Mondo: Tokyo, un 10.000 da record

11 Dicembre 2023

I campionati nazionali dei 10.000 metri in Giappone, le maratone e le altre gare su strada, gli studenteschi australiani e le indoor negli Stati Uniti.
di Marco Buccellato

Lo stadio nazionale di Tokyo è stato la vetrina della 107ª edizione dei campionati giapponesi dei 10.000 metri, disputatisi ieri. Prestazioni sopra le righe nella gara uomini, con ben tre atleti in grado di scendere sotto il record nazionale di Akira Aizawa (27:18.75) risalente al 2020. Lo stesso Aizawa, quarto al traguardo ma terzo nella classifica ufficiale (secondo classificato il keniano Kiprono Sitonik in 27:12.27), è sceso sotto il precedente primato chiudendo in 27:13.04. Il titolo con il nuovo record nazionale è andato al 27enne neo-primatista Kazuya Shiojiri in 27:09.80, con un progresso di oltre 35", prestazione che lo colloca al nono posto tra i migliori performer del 2023, oltre che record asiatico stagionale in una lista che vede tutti i primi dieci asiatici Made in Japan. Secondo, Tomoki Ota in 27:12.53 (20" di miglioramento). In totale, dodici atleti hanno corso sotto i ventotto minuti, con nove record personali. 

NIENTE STANDARD. I severissimi minimi olimpici (27:00.00 e 30:40.00) non sono stati soddisfatti nemmeno nella gara femminile, vinta dall'atleta settima nella finale mondiale di Budapest e dodicesima lo scorso anno a Eugene, Ririka Hironaka, in 30:55.29 (primato asiatico stagionale). Ottime prestazioni in ogni caso, con l'aiuto della pacemaker keniana Judy Jepngetich, confortate dai numeri della piazzate: Yuka Takashima 30:57.26, la 20enne Haruka Kokai 30:57.67 (oltre un minuto di miglioramento sulla distanza), e Rino Goshima (30:58.83). Eccellente la densità di atlete sotto i trentadue minuti, quattordici, con dodici primati personali. 

LE MARATONE. La 42 km femminile più veloce della domenica porta la firma dell'olimpionica dei 3000 siepi a Rio 2016, la bahrainita di origini einane Ruth Jebet, all'esordio in maratona a Mersin, in Turchia, dove si è largamente imposta in 2h23:08 con oltre cinque minuti sulla seconda classificata, l'etiope Yeneabeba Maru Ejigu (2h28:24). La Jebet, che a pochi giorni dalla conclusione dei Giochi di Rio stabilì il primato del mondo nelle siepi in 8:52.78 nella Diamond League di Parigi, ha subìto in seguito una sospensione di quattro anni, tornando all'attività nel 2022. Nella corsa uomini dominio degli atleti keniani, con vincitore Bernard Kipkorir Talam in 2h09:33, seguito dal 21enne Asbel Kiprop Rutto (2h09:46), parzialmente omonimo dell'Asbel Kiprop che ha dominato la scena dei 1500 metri nella scorsa decade. 

MALAGA, GUANGZHOU, HONOLULU. Successi keniani anche nella 42 km spagnola di Malaga, vinta da Charles Yosei Muneria in 2h08:54 sul trentunenne marocchino Abdelilah El-Maimouni (2h09:48), e dalla veterana 39enne Pamela Rotich (2h33:52). Ultime maratone da registrare, quella cinese di Guangzhou, vinta al maschile dal keniano Moses Kibet Kipsang in 2h09:02 sul connazionale Felix Kibitok (2h09:50), e al femminile dall'etiope Guteni Shone Imana in 2h28:30, atleta dalle ottime prestazioni in carriera (2h20:11 di personale) ma che non vince una 42 km da quasi cinque anni. Infine, Honolulu vede altri due keniani al traguardo per primi dopo una corsa tormentata dal vento e dall'umidità, la vecchia conoscenza Paul Lonyangata in 2h15:42 e Cynthia Jerotich Limo in 2h33:01, nella messicana Mexicali vince lo statunitense C.J. Albertson in 2h11:08, crono fotocopia del 2h11:09 con cui si era imposto, appena una settimana prima, a Sacramento.

NUGUSE ALLA "PRIMA".

Proprio a Honolulu, ventiquattr'ore prima della maratona, esordio in una corsa su strada del finalista mondiale dei 1500 metri Yared Nuguse, pluriprimatista americano su 1500, miglio e 3000 indoor. Nel Kalakaua Merrie Mile, lo statunitense ha vinto un miglio a partecipazione mista uomini-donne (partite 30" prima) in 3:56.6 su Vincent Ciattei e sul primatista mondiale di miglio su strada Hobbs Kessler. Prima donna al traguardo Nikki Hiltz, quinta assoluta in 3:58.1, una cifra che si traduce in 4:28.1 con il gap dei 30" alla partenza. Assente giustificata per un piccolo infortunio a un piede, la big del mezzofondo prolungato statunitense Alicia Monson. Nelle altre gare stradali, doppio successo in ventiquatr'ore per Dominic Lokinyomo Lobalu, sud-sudanese ora eleggibile per gareggiare per la Svizzera, che ha vinto entrambe le corse di Natale disputatesi sabato a Sion e ieri a Zurigo, con identica doppietta dell'etiope Helen Bekele Tola nelle classifiche femminili. Crono di assoluto rilievo, infine, nella Charity Run saudita di 5km saudita a Al Khobar, di cui viene riportata l'assenza di certificazione del percorso. Vittorie della keniana Lilian Rengeruk in un ottimo 14:33 e dell'etiope poco noto Biniam Mehary in 13:04 davanti a personaggi di rilievo quali Birhanu Balew, Nicholas Kipkorir kimeli e Hagos Gebrhiwot. 

L'AUSTRALIA DI DOMANI. Perth ha ospitato gli All Schools Athletics Championships, vetrina giovanile con un occhio ai campionati del mondo U20 del prossimo anno a Lima. Il risultato di maggior spessore tecnico è arrivato da un giovanissimo atleta già in evidenza nella stagione 2023, il 16enne Isaac Beacroft, che nei 5000 metri di marcia ha stabilito il primato U20 d'Oceania, ma anche la seconda prestazione di sempre al di sotto dei diciott'anni. Ancora più giovane e futuribile un altro marciatore, il 15enne Kodi Clarkson, 12:00.10 nei 3000 metri di marcia, record d'Oceania U16. Tra i concorsi, emerge l'1,86 nell'alto donne della saltatrice-ostacolista Izobelle Louison-Roe, anche lei 16enne.

INDOOR USA. Seconda sessione di meeting con primato del mondo U20 nei 300 metri femminili, della 18enne JaMeesia Ford (23.06 nei 200 e 51.77 nei 400 i suoi personali risalenti alla scorsa estate). Nel Clemson Opener Meet, il clamoroso 35.83 di cui si è resa autrice, prima U20 a scendere sotto i 36" in assoluto (sia indoor che outdoor), la colloca al settimo posto di sempre nelle graduatorie al coperto, pareggiando Merlene Ottey. Nelle altre gare del fine settimana USA, un centimetro di incremento dell'astista Brynn King (4,42) che pochi giorni fa aveva soffiato lo "school record" a Jenn Suhr, l'1,90 di Jenna Rogers a Lincoln nel salto in alto, il grande miglioramento dell'astista Bradley Jelmert (5,72 a Pittsburg). Nello Spokane Invitational doppio sprint per l'italiano Freider Fornasari con altrettanti record personali, 6.70 nei 60 metri (secondo con lo stesso crono del primo) e 21.37 nei 200 metri, ancora secondo nella propria serie vinta da Erin Brown in 20.79. Dallo sprint anche il 60 metri più veloce della prima tornata di gare, 6.59 del bianco Kalen Walker a Iowa City. Infine, miglior prestazione mondiale U20 nel peso con maniglia (o martellone), per il greco Aggelos Mantzouranis che a Minneapolis ha lanciato a 22,31, perdendo dal connazionale Kostas Zaltos (23,22).

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