Mondo: Suhr 5,02 ai campionati USA

04 Marzo 2013

Anche Jenn Suhr sale oltre i 5 metri nell'asta. Ai campionati USA vola Cherry (6"49) e riappare Wariner. Valerie Adams 20,75 in Nuova Zelanda

di FIDAL

Campionati USA: Suhr 5,02

Un'edizione, quella di Albuquerque nel Nuovo Messico, complessivamente sottotono, in considerazione della scarsa adesione di atleti di élite, ma che passerà agli annali, questo sì, per il record mondiale indoor di salto con l'asta femminile stabilito dalla campionessa olimpica Jennifer Suhr-Stuczynski. Non si tratta di un record come gli altri, perché col 5,02 di sabato (progressione perfetta con 4,65, 4,70, 4,80, 4,90 e 5,02, tutti alla prima prova) la Suhr è appena la seconda atleta nella storia della specialità a superare i 5 metri.

Già detentrice del primato USA con 4,92 indoor e 4,88 outdoor, la Suhr ha anche cercato, senza successo, il record "assoluto" di 5,07, superiore di un centimetro a quanto fatto da Yelena Isinbayeva a Zurigo nel 2009. Il precedente limite indoor, sempre della Isinbayeva (5,01) risaliva invece alla scorsa stagione, ottenuto nel meeting di Stoccolma. Una gara di grandi contenuti, con la seconda classificata Kylie Hutson che si è migliorata di 5 centimetri valicando la misura di 4,75, e altre due atlete (Mary Saxer e Janice Keppler, quest'ultima al personale con un progresso di 15 centimetri) a 4,60.

Cherry 6"49

La finale dei 60 piani maschili è stata vinta in 6"49 da DeAngelo Cherry, un velocista di 22 anni già recordman nazionale junior indoor nel 2009, anno della sua miglior prestazione outdoor sui 100 (10"04). Cherry è uno sprinter di piccola taglia, compatto, molto competitivo sui 60 metri. Il 6"49 di domenica è la miglior prestazione di un velocista statunitense nel 2013, un centesimo meglio di quanto fatto dal veterano Patton nell'unica apparizione indoor della stagione a New York, e tre centesimi sotto il precedente primato personale. Buon risultato anche per Reginald Dixon (secondo in 6"54), terzo Dodson in 6"58.

Vince Wariner, Withing 21,80

Nella altre gare, alcune orfane del meglio dell'atletica a stelle e strisce, segnaliamo il titolo del lungo femminile andato a Janay DeLoach con un salto di 6,80, l'ottimo 6.232 punti di Gunnar Nixon nell'eptathlon, il ritorno di Jeremy Wariner che si è imposto facilmente nei 400 metri in 45"82, e i successi nelle gare di getto del peso del campione del mondo Ryan Whiting con 21,80 (mondiale stagionale) e di Michelle Carter con 19,41.

Senza acuti le altre specialità tecniche, prive dei migliori: è bastato un 2,25 per vincere l'alto, meno di 8 metri per il lungo, 16,59 per il triplo, 1,87 per l'alto donne.

La piccola Mary Cain (17 anni da compiere) ha vinto il primo titolo assoluto affermandosi sul miglio in una gara dal tatticismo esasperato chiusa ben oltre i cinque minuti. Ostacoli: senza Oliver, Merritt, Richardson, titolo a Osaghae in 7"62. Parziale sorpresa tra le donne, con la Castlin (7"97) battuta in finale da Nia Ali (7"93). Di ordinaria amministrazione il resto: 800 a Sowinski in 1'47"09, la junior Wilson ha vinto gli 800 donne in 2'02"64, la Pierre i 60 piani in un buonissimo 7"08 sulla novità Lawson (7"10).

Lomong-record

Nel resto dell'attività USA, proiettata verso le finali NCAA di Fayetteville, segnaliamo il primato nazionale di Lopez Lomong sui 5000 metri, ottenuto a New York in 13'07"00 (15 centesimi meno di Bernard Lagat, stesso impianto, un anno fa). La novità degli ultimi giorni è senz'altro Leoman Momoh, ottocentista nero dell'Arkansas, che faticava a scendere sotto l'1'49" e che si è portato in un colpo solo a 1'46"07, seconda prestazione mondiale dell'anno.

Indoor d'Europa

La stagione volge al termine dopo l'assegnazione dei titoli continentali a Göteborg. Tra le ultimi appuntamenti in calendario, spicca il meeting di salti in elevazione di Dessau, con in pedana Tia Hellebaut nell'alto donne e Björn Otto nell'asta contro il deluso Holzdeppe. Sempre nell'asta, in Sud America si registra il 5,71 indoor del brasiliano Augusto Dutra da Silva.

Strada, Kipruto a Otsu

La Lake Biwa Mainichi Marathon è stata vinta da Vincent Limo Kipruto in 2h08'34", al termine di una cors condizionata dalla basse temperature, ma con un bel finale caratterizzato dal duello tra Kipruto e l'etiope Tariku Jifar, preceduto di tre secondi. Terzo l'altro kenyano James Mwangi Macharia in 2h08'48".

Il campione europeo di maratona, lo svizzero 38enne Viktor Röthlin, si è classificato ottavo in 2h10'18".

Nell'agenda del fine settimana anche un appuntamento di rilievo in Francia, la mezza maratona di Parigi, anche questa disputata con temperature tendenti al gelo: nella gara maschile successo a sorpresa del poco conosciuto Abebe Negewo (Etiopia) in 1h01'33" su Stephen Kiprotich (1h01'34", apparentemente kenyano 22enne e solo omonimo del campione olimpico ugandese di maratona), Daniel Lemashon Salel (esordio sulla distanza, 1h01'34" anche lui) e Deriba Merga (1h01'37"), partito all'arrembaggio e calato nella seconda parte della gara. Nell'evento femminile, podio tutto firmato Kenya con Pauline Njeri prima in 1h08'58", seguita da Gladys Kipsoi (1h09'11") e Monica Jepkoech (1h09'32"), Quarta un'altra kenyana, Caroline Chepkwony, in 1h10'26".

Outdoor: Adams 20,75

Alcuni giorni fa a Auckland la due volte olimpionica di getto del peso (e tre volte iridata all'aperto) Valerie Adams ha fatto il suo esordio stagionale, scagliando l'attrezzo a un eccellente 20,75. Lontano, lontanissimo (un metro e mezzo), da quanto la miglior "collega" europea di specialità ha potuto fare ieri a Göteborg (19,25). Sempre a Auckland debutto di Nick Willis nei 1500 metri in 3'36"51.

Lanci: ai campionati invernali russi, 74,07 di Tatyana Lysenko nel martello (in tre oltre i 70 metri), e ottimo 85,63 del giavellottista Dmitriy Tarabin su Iordan (83,56) e Tovarnov (82,54). Ennesimo titolo femminile per Mariya Abakumova con 63,10. Sempre dal mondo dei lanci, 70,34 della martellista britannica Hitchon, e 20,59 del finalista olimpico argentino Lauro nel peso. Salti: da segnalare il 17,35 del triplista cubano Ernesto Reve, in una gara senza dell'anemometro, ma con vento dichiarato ininfluente.

Marcia, il challenge IAAF di Taicang

Con il campione olimpico di Londra Chen Ding ritirato, la 20km di Taicang non ha perso qualità nei risultati: nella classifica del Grand Prix IAAF si è imposto Li Jianbo in 1h18'52" su Cai Zelin (1h18'55"), e sull'australiano Jared Tallent (1h20'41"). Nella 20km femminile 1h27'36" di Sun Huanhuan su Lu Xiuzhi (1h27'58") e Qieyang Shenjie (1h28'27").

Nell'occasione si sono disputati anche i campionati nazionali cinesi, con classifica separata da quella del challenge IAAF: oltre a Li Jianbo e Cai Zelin, altri quattro specialisti si sono espressi sotto l'ora e venti minuti (Yu Wei 1h19'07", Bian Fongda 1h19'34", Liu Jianmin 1h19'34" e Sun Chenggang 1h19'55"). Tra le donne, 1h27'40" di Li Yanfei e 1h27'42" di He Qin. In Ucraina (campionati nazionali) 1h20'22" di Andriy Kovenko e 1h30'26" della giovane Lyudmila Olyanovska.

Future mamme

La canadese Priscilla Lopes-Schliep, bronzo olimpico 2008 e argento mondiale 2009 nei 100 ostacoli, rientrata la scorsa stagione dopo la maternità, è in attesa del secondo figlio. In estate diventerà madre anche Yekaterina Kostetskaya, miler di primo piano in Russia dopo una giovinezza dedicata ai 400 ostacoli (fu campionessa mondiale junior a Grosseto e plurimedagliata agli europei junior), sposata all'ex-campione olimpico di salto con l'asta Steve Hooker. Sono in attesa di un figlio altre due russe, le maratonete Liliya Shobukhova e Tatyana Arkhipova.



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