Mondo: Rojas, una tigre sulla sabbia

10 Maggio 2021

Ecco i primatisti del triplo indoor: la venezuelana torna dopo otto mesi in pedana con due salti oltre i 15 metri, Zango apre in Francia con 17,40. Alto svizzero, record dopo 40 anni. Diecimila metri donne da favola in Svezia, Portogallo e Norvegia.
di Marco Buccellato

Sabato 8 maggio, un doppio ruggito in pedana per entrambi gli atleti detentori del primato mondiale indoor di salto triplo. Per la venezuelana Yulimar Rojas, quattro volte iridata dal 2016 al 2019 (due volte all'aperto e due al coperto), la prima competizione a distanza di otto mesi dalla chiusura di stagione 2020. Sulla pedana di Ibiza, solo due prove valide per la sudamericana, ma con 15,14 (vento al limite) e 15,01 (brezza quasi nulla), oltre a tre nulli, di cui uno riportato come particolarmente lungo, e la rinuncia al quinto turno. Ha aperto la campagna outdoor anche il primatista maschile della specialità, Fabrice Hugues Zango, primo diciottometrista della storia dell'atletica al coperto. Nel debutto di Montpellier ha subito raggiunto il vertice mondiale stagionale con un primo salto di 17,40 (vento nullo), lasciandosi alle spalle tutto il team transalpino comprendente Compaore (16,98 ventoso e 16,71 regolare), Pontvianne (16,91) e Raffin (16,64).

IL RECORD PIU' VECCHIO - Non poteva essere più nobile la cornice, la Pontaise di Losanna, per il nuovo record elvetico di salto in alto maschile stabilito sabato dal pluricampione nazionale Loïc Gasch. Il 2,33 raggiunto dal non ancora 27enne altista svizzero migliora di due centimetri il primato nazionale più vecchio della specialità, detenuto dal 1981 da Roland Dalhäuser con il successo al prestigioso meeting di salto in alto di Eberstadt, nella stessa stagione in cui, a Grenoble, si laureò campione europeo indoor con 2,28. Gasch era arrivato vicinissimo all'impresa già a fine luglio, superando a Aatau i 2,30 e fallendo poi il primato. 

TSEGAY SUPERSTAR - La 24enne etiope Gudaf Tsegay ha onorato al meglio il meeting portoghese Gold Gala Fernanda Ribeiro di Maia, due giorni fa. All'esordio sulla distanza più lunga del programma olimpico delle corse, ha realizzato l'impresa di correre il primo 10000 metri della carriera in 29:39.42, ovvia world lead e quinta prestazione di sempre, in una gara che ha anche segnato una seconda atleta sotto i trenta minuti, l'ex-etiope (Bahrain da diversi anni) Kalkidan Gezahegne, seconda in 29:50.77, primato nazionale e settima prestazione all-time. Per la Tsegay, primatista mondiale dei 1500 indoor nell'inverno (3:53.09 a Liévin) e medaglia di bronzo a Doha sulla stessa distanza, una conferma della nuova dimensione raggiunta da alcuni mesi. Per la Gezahegne, che fu iridata indoor nel 2010 proprio sui 1500 metri, un rientro in pista attteso dal settembre 2018. Per entrambe, la seconda volta nella storia con almeno due atlete scese sotto i 30 minuti nella stessa gara. Era successo solo nella finale olimpica di Rio, dove lo fecero in quattro. Nella gara maschile, seconda prestazione mondiale stagionale per Rhonex Kipruto in 27:11.01. 

LA CARICA DEI DIECIMILA - L'exploit della Tsegay è stata solo la punta di una settimana davvero notevole per la distanza dei diecimila metri al femminile.

Nel meeting 25 laps to Tokyo di martedì scorso a Stoccolma, la 30enne keniana Sheila Kiprotich (iridata allievi sui 1500 metri nel 2005 a 14 anni!), ha tolto quasi due minuti al personale chiudendo in 30:45.81, prima di ben sei keniane sotto i 31 minuti. Prima europea (di origini africane) la svedese Meraf Bahta, al primato nazionale in 31:08.05. Ultimo exploit della settimana endurance in pista, quello della norvegese Karoline Bjerkeli Grovdal, che sabato a Oslo ha centrato il record europeo stagionale in 30:50.84. Bella impresa, dopo la delusione della impossibilità dell'omologazione del risultato in aria di primato mondiale dei 5 km su strada, il 14:39 ottenuto il primo maggio. Il percorso, rimisurato, si è dimostrato più corto di dodici metri e mezzo.

CROUSER RISPONDE - Alla cannonata del primo maggio di Joe Kovacs in Ohio (22.72), Ryan Crouser ha replicato portandosi a 22,69 nell'Arkansas Twilight di Fayetteville, con 22,69 all'ultimo lancio e con altri tre petardi di 22,53, 22,42 e 22,37, per di più su pedana bagnata. Nel fine settimana USA, al solito ricchissimo e particolarmente instabile dal punto di vista delle condizioni meteo, il Tom Tellez Invitational di Houston con il rientro di Tyson Gay (10.34 ventoso) ma soprattutto i 2,30 di Jeron Robinson nell'alto, stessa misura raggiunta dal cingalese Perera a Amarillo per il primato nazionale dello Sri Lanka. Ventosissimi ma a modo loro storici i 100 metri uomini negli High School UIL Championships di Austin, con due teenager appaiati a 10.00, Jose Garcia e Connor Washington, poi protagonisti con vento legale anche sui 200 (20.59 e 20.39 rispettivamente). 

POWELL & BLAKE - Gatlin a Tokyo, Gay in Texas, e altri due veterani dello sprint in Giamaica. Asafa Powell e Yohan Blake, classe '82 il primo e relativamente ancor giovane il secondo (classe '89), sono stati il primo e il terzo frazionista del team giamaicano che due giorni fa a Spanish Town si è espresso in un 38.33 che ne ha fatto il secondo team mondiale stagionale dietro la Cina (38.29 a metà marzo). Blake si è aggiudicato anche i 100 metri in 10.05, Shericka Jackson ha vinto i 200 in 22.62.

ALTRI OVER-21 - Peso uomini in grande fermento, con miglioramenti a pioggia e spostamento del livello medio-alto del settore verso cime sempre più lontane. Il Sud Africa festeggia un doppio ingresso oltre i ventuno metri: nel giro di una settimana, dopo il 21,14 di Jason van Rooyen, ecco il 21,03 di Kyle Blignaut, classe 1999 e campione mondiale U20 nel 2018. Entrambi, all'esordio stagionale in febbraio, erano stati battuti dall'esordiente nella nazionale italiana Zane Weir, al personale di 21,11 nell'occasione. 

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