Mondo, NCAA sipario indoor

11 Marzo 2013

Gli ultimi exploits indoor della stagione arrivano dagli universitari USA di Fayetteville. La maratona di Nagoya va alla Kizaki. In pista, si riparte da Sydney.

di FIDAL

Indoor USA, i titoli universitari

La stagione indoor chiude i battenti con un bilancio di un record del mondo (asta femminile) e diversi primati e migliori prestazioni nella categoria junior, i cui record sono ora riconosciuti ufficialmente. L'ultimo atto di grande caratura del calendario statunitense è stato il campionato universitario NCAA, disputato nel bell'impianto di Fayetteville, in Arkansas. Nella due giorni dei campionati al Randall Tyson Track Center (vincitori l'Arkansas tra gli uomini e l'Oregon tra le donne) sono stati stabiliti due primati mondiali stagionali: nei 200 maschili Ameer Webb ha corso nel miglior crono delle ultime cinque stagioni (20"37 in batteria, in finale si è imposto in 20"42), mentre il quartetto dell'università dell'Arkansas ha vinto la prova conclusiva della manifestazione in 3'03"50. Ma è successo molto altro.

Drouin 2,35

Il canadese Derek Drouin, bronzo olimpico di salto in alto, ha migliorato il primato canadese indoor portandosi a 2,35 (con progressione senza errori), battendo un altro medagliato di Londra, l'argento Kynard, terzo con 2,29 (a parità di misura è stato battuto anche da Marcus Jackson). Kynard, combattente vero come dimostrato alle Olimpiadi, le ha tentate tutte per arrivare al titolo NCAA, riservandosi due prove prima a 2,35 poi a 2,38. L'exploit femminile è stato firmato da Shaunae Miller, quattrocentista bahamense dominatrice nelle categorie giovanili, che prima in 51"14 poi in 50"88 ha sbaragliato il campo e segnato nuovi record junior di area, alla prima stagione indoor della carriera. Bel campionato anche per Brigetta Barrett, argento olimpico nell'alto a Londra, che ha riabilitato in extremis una stagione indoor in chiaroscuro con un buon 1,95, prima di sbagliare a 1,99.

Sprint e ostacoli

La finale dei 400 maschili, invece, ha deluso le aspettative dopo i tempi delle batterie (cinque atleti sotto i 46" tra cui Lendore, 45"36). Si è imposto Errol Nolan, giamaicano in possesso anche di passaporto USA, in 45"75. Ostacoli: conferma di Brianna Rollins, a un centesimo dal proprio mondiale stagionale di 7"78 (titolo in 7"79, batteria in 7"82), e successo maschile annunciato dallo stato di grazie di Ed Lovett, autore di un ennesimo personal best in finale in 7"50.

Sprint puro: nei 60 maschili, dopo il successo dei campionati USA, D´Angelo Cherry ha vinto anche il titolo universitario in 6"54 (un centesimo meglio in batteria) davanti a Marcus Rowland, secondo col nuovo personale di 6"55. Uno dei favoriti, Bracy (6"54 quest'anno) si è autoescluso in batteria con una falsa partenza. Nella gara femminile , un festival di tre ragazze nate tutte nello spazio di un mese, nel 1992: titolo a Aurieyall Scott in 7"13 (seconda sui 200 in 22"71), seconda la Gardner in 7"15, terza la Freeman in 7"16. Per tornare ai 200, notevoli anche il sudafricano finalista olimpico Jobodwana (20"51 in batteria e 20"47 in finale) e l'altro statunitense Hadnot (20"48), mentre nella finale femminile ha vinto come da aspettative Kimberlyn Duncan in 22"58.

Dendy 8,28

Salti, lanci e prove multiple: ottimo il lungo maschile, col 20enne Marquis Dendy in progresso e vicino al mondiale stagionale con un salto di 8,28, davanti al giamaicano Forbes (8,21). Triplo maschile a Bryce Lamb con 16,96, femminile a Andre Geubelle con 14,18. Nel peso femminile pronostico confermato in favore di Tia Brooks, miglioratasi fino a 19,22. Nelle specialità multiple, alla vittoria femminile nel pentathlon della novità Erica Bougard (4.399 punti) ha fatto da contraltare una bellissima sfida di eptathlon con i primi quattro classificati tutti al primato personale, e con i primi due (Kevin Lazas e Japhet Cato, capaci di superare nell'asta rispettivamente 5,40 e 5,30) divisi da soli dieci punti (vittoria di Lazas con 6.175).

Nelle altre gare, belle doppiette di Lawi Lalang (3'54"74 sul miglio e 7'45"94 sui 3000, in meno di due ore) e Abbey D'Agostino (titolo sui 3000 dopo quello sui 5000, 24 ore prima).

Nei 3000 maschili storico secondo posto di un giamaicano, Kemoy Campbell, capace di chiudere terzo in 7'46"95 e vedersi promuovere secondo dopo la squalifica per condotta scorretta di Eric Jenkins, che l'aveva battuto di sette decimi. Nell'asta, 5,70 di Irwin e un dato da considerare per il futuro della specialità in USA, che soffre tuttora di crisi generazionale: dei primi sei americani, tutti sopra i 5,50 (con un 5,70 e tre 5,60), il più "vecchio" deve compiere 23 anni, Irwin ne ha appena 20 e uno è ancora junior.

Germania

Ultimi numeri dalle aste: a Dessau l'argento europeo outdoor e indoor e vicecampione olimpico Otto ha superato i 5,85 per poi fallire tre volte a 6,01. Sabato a Bad Oyenhausen si è imposto ancora, con un salto di 5,80 e ancora tre errori a 6,01. Bravo, in entrambe lo occasioni (5,80 e 5,75) il greco Filippidis. Ultima pedana indoor della stagione anche per Malte Mohr, salito a 5,81 a Zweibrucken. Ancora dall'asta, finale di stagione indoor anche per la campionessa europea Bleasdale, che a Manchester ha saltato 4,61.

Cina

Nel Grand Prix nazionale di Nanchino (grazie a Mirko Jalava per la difusione dei risultati) diversi buoni risultati: spicca nel triplo femminile il 14,09 di Wang Rong, non tanto per la misura quanto per l'età (ha soltanto sedici anni, ed è la miglior prestazione mondiale allieve indoor). In aggiunta, la seconda classificata, con 14,06, ha 18 anni. Tra gli altri risultati, il record asiatico indoor di triplo maschile con Dong Bin (17,16), il doppio primato nazionale di Su Bingtian nei 60 piani maschili (prima 6"56, poi 6"55) e il 2,32 di Zhang Guowei nell'alto (primato nazionale indoor).

Outdoor, il Sydney Track Classic

La stagione australiana parte sul serio, ed emergono buone cose, in particolare nel settore lanci, dove la campionessa mondiale di Berlino Dani Samuels ha vinto la gara di disco con 64,46, e ha chiuso terza nel peso (dove si sta migliorando a ogni uscita) con 16,74, battuta dal colosso Valerie Adams (20,02) e da Cleopatra Borel (17,10). Buon esito anche dal giavellotto femminile (62,53 di Kim Mickle). Dalle corse, cose non meno interessanti, ad iniziare dal 3'34"68 del neozelandese Nick Willis sui 1500 (con Gregson a 3'35"25). Velocità: personal best per i vincitori dei 100, Melissa Breen in 11"25 e Timothy Leathart (10"24). Sconfitti illustri: nei 400 ostacoli lo statunitense Joshua Anderson ha esordito in 50"56 perdendo dal neozelandese Cochrane (50"07), nell'asta due nomi di peso quali Steve Hooker e Brad Walker (entrambi 5,40) sono stati battuti dal britannico Steven Lewis (sesto agli Euroindoor), che ha superato i 5,55. In un altro meeting a Brisbane, 4,50 di Alana Boyd nell'asta femminile.

Strada, Kizaki 2h23'34"

A Nagoya la giaponese Ryoko Kizaki ha vinto la classica maratona femminile in 2h23'34", a pochi secondi dalla miglior prestazione mondiale stagionale, ottenendo sia il primato personale (di circa tre minuti) che la selezione per i Campionati del Mondo di Mosca del prossimo mese di agosto. Molto buoni i tempi anche delle piazzate: seconda l'etiope ancora 19enne Berhane Dibaba Adugna, che si è migliorata di quasi sei minuti (2h29'11" in novembre a Valencia), chiudendo in 2h23'51"! Terza l'ex-olimpionica Mizuki Noguchi in 2h24'05", un grabde risultato se si considerano i continui problemi fisici in cui è incappata negli ultimi anni. Ancora molto veloci la quarta classificata, la lettona Prokopcuka (2h25'46" con finale a tutto gas), l'altra giapponese Hayakawa (2h26'17") e la seconda delle etiopi, Mestawet Tufa, sesta in 2h26'20" (ex-argento mondiale di cross, al rientro dopo 3 anni e all'esordio sulla distanza).

Kipyego a L'Aja, 15 km in USA

Il kenyano Edwin Kipyego ha vinto la gelida mezza maratona di Den Haag (temperatura prossima allo zero e forte vento) in 1h00'05" (42'17" al quindicesimo chilometro) precedendo di 50 secondi Henry Kiplagat.

Terzo l'etiope Abera Belay in 1h00'58", davanti a pesonaggi noti quali Kennedy Kimutai (61 minuti) e Ezekiel Chebii (il migliore sulla carta, quinto in 1h01'20"). Nella consueta sede di Jacksonville si è disputato il campionato USA dei 15 chilometri su strada, che ha laureato neo-campioni Ben True in 43'38" e la ex-kenyana Janet Cherobon-Bawcom in 49'44". Nella 10 km di Tarudant, in Marocco, il 24enne etiope Adugna Tekele si è imposto in 27'30" sul connazionale Birhanu Legesse (27'34") e sul kenyano Edwin Nyandusi Mokua (27'38"). Ancora dal Maghreb, Silas Kipruto ha vinto la 10 km internazionale di Tripoli in 28'15" battendo atleti di spessore quali il marocchino Selmouni e l'altro kenyano Mbishei.

Marcia, campionati asiatici a Nomi

Eccellente riscontro di Yusuke Suzuki nella rassegna continentale dei 20 km, disputata in Giappone. Il marciatore giapponese già campione d'Asia ha migliorato il primato nazionale in 1h18'34", precedendo di quasi tre minuti il cinese Li Tianlei e l'indiano Gurmeet Singh. Al giappone anche il successo femminile, firmato da Kumi Otoshi in 1h33'49". Di disputa recente anche i campionati spagnoli a Murcia, con progresso dell'ex-ungherese Julia Takacs (1h28'44").

Cross, campionati nazionali

Spagna: titoli di corsa campestre a Sergio Sanchez (su Castillejo e Lamdassem) e a Gemma Barrachina, però preceduta all'arrivo dalla marocchina Asahssah e dalla etiope Gebre. Portogallo: quarto titolo per Ana Dulce Felix, che ha eguagliato, tra le altre, la leggendaria Rosa Mota. La Felix ha battuto la campionessa europea indoor Moreira. Sul percorso che tra due settimane ospiterà il mondiale di cross (a Bydgoszcz) si sono disputati i campionati polacchi, che hanno premiato per la settima volta (un record) Katarzyna Kowalska.

Belgio: a Ostenda vittoria femminile di Almensch Belete con ampio margine sulla veterana Veerle Dejaeghere. Regno Unito: i Trials per il mondiale hanno laureato campioni Frank Tickner e Louise Damen. Infine, Turchia (e in subordine Romania) hanno ottenuto la maggior parte dei successi ai campionati dei Balcani di Zrenjanin, in Serbia, dove tra l'altro ha vinto ancora Amelia Terzic, campionessa europea junior (contributo alla diffusione risultati di Ozren Karamata).

News-atleti

Yohan Blake esordirà nella Samsung Diamond League a Doha il 10 maggio, dove correrà i 100 metri. L'esordio di Blake sui 200 è previsto una settimana più tardi nella successiva tappa di Shanghai. Prima di Blake, l'8 maggio, Usain Bolt gareggerà nel Cayman Invitational di Georgetown. Restando in tema superstars, ci sono le prime adesioni importanti all'Adidas Grand Prix di New York (25 maggio): tra i migliori iscritti, David Rudisha (sarà anche a Doha), Tyson Gay (sui 100) e Jennifer Suhr-Stuczynski, neoprimatista mondiale indoor di salto con l'asta e olimpionica a Londra.

Un altro olimpionico, l'ugandese Stehphen Kiprotich, è uscito indenne da un incidente stradale occorso in Uganda, e ha già ripreso la preparazione per la maratona di Londra del 21 aprile. Bernard Lagat debutterà domenica prossima nella mezza maratona a New York (previsto l'esordio sulla distanza anche del francese Tahri). Favoriti: il bronzo olimpico di maratona Wilson Kipsang Kiprotich e la neozelandese Kim Smith.

News-federazioni

L'olimpionica e due volte campionessa del mondo dei 1500 metri negli anni '90, Hassiba Boulmerka, è stata eletta presidente della federazione algerina. Un'altra star del mezzofondo mondiale, Gabriela Szabo, concorrerà all'elezione della presidenza della federazione della Romania tra meno di un mese, laddove l'attuale primo dirigente è l'ex-saltatore Matei (uno degli undici uomini al mondo ad aver superato i 2,40 nel salto in alto).



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