Mondo, Messico e nuvole

01 Dicembre 2014

Nell'ultimo campionato in pista del 2014 Cuba domina e la Moreno lascia con l'oro. L'agenda del cross. In Giappone un gran 10000, aspettando la maratona di Fukuoka.

Giochi del Centro America e del Caribe

Ancora un'edizione interessante e con alcuni buoni risultati, pur se priva dell'apporto della Giamaica, che ha spedito in Messico una selezione di atleti poco conosciuti, riportando a Kingston la miseria di una sola medaglia. Le gare si sono svolte a Xalapa (quasi 1500 metri sopra il livello del mare), nello stato di Veracruz, nel Messico meridionale. Ottimo il comportamento degli atleti di Cuba, vincitori di 16 medaglie d'oro nelle gare maschili, e di 7 in quelle femminili. Buon bilancio anche dei padroni di casa messicani (otto volte all'oro), e della Colombia (cinque ori, tutti al femminile). Sorpresa per il dato della velocità pura donne, dove il Venezuela ha portato a casa tre successi in altrettante gare. Il vice-presidente IAAF Sergey Bubka ha assistito alle gare per quattro giorni, proponendo discussioni e considerando proposte per lo sviluppo dell'atletica in Messico.

Moreno, chiusura col record

La formidabile martellista cubana Yipsi Moreno ha aperto il programma dei concorsi a Xalapa vincendo la sua ultima gara della carriera con la misura di 71,35, primato della manifestazione, suo miglior lancio dell'anno, e prestazione n.142 oltre i 70 metri. In verità la Moreno aveva già lasciato l'attività, salvo ripensarci e tornare in pedana. Chiude la carriera a 34 anni e tre titoli mondiali (uno riconosciutole a posteriori dopo la perdita retroattiva dell'oro della russa Kuzenkova), due argenti alle Olimpiadi e un terzo argento ai mondiali. Tra i successi più importanti della selezione cubana femminile, citiamo nei concorsi il 4,60 di Yarisley Silva nell'asta (anche questo un primato dei Giochi) e il 64,47 della discobola Caballero, mentre dalla pista è emersa la novità della 21enne quattrocentista Veitía (51.72), e il successo sugli 800 di Rose Almanza in 2:00.72, con delusione per il quinto posto della 19enne Diago, seconda nelle graduatorie mondiali 2014, andata fuori giri in 2:05.51.

Cuba top-scoring

Cuba dominante nelle gare maschili, forte di una selezione comprendente quasi tutti i migliori. Tra i risultati migliori, il 20.47 con forte vento contrario di Roberto Skyers sui 200, il 45.36 di Acea sui 400 (miglior tempo in batteria 45.21 del venezuelano Bravo), l'1:45.73 di Andy González sugli 800, il 16,94 del triplista Ernesto Revé, e la doppietta degli staffettisti (38.94 e 3:00.70, record dei Giochi). Il medagliere finale parla in favore di Cuba in proporzioni indiscutibili (23-15-8), davanti al Messico (8-11-10) e alla Colombia (5-9-10).

Ibargüen e Ruiz, Colombia da urlo

Nello spazio di pochi minuti, alcuni giorni fa, la Colombia ha messo a segno un doppio colpo di ottima caratura tecnica: il successo prevedibile della campionessa mondiale di salto triplo Caterine Ibargüen con 14,57 (striscia positiva portata a ventuno), e soprattutto l'impressionante 63,80 piazzato dalla giavellottista Flor Ruiz, 23 anni, capace di migliorarsi a gara virtualmente già acquisita, di oltre tre metri, centrando la seconda prestazione mondiale stagionale di un'atleta dell'intero continente americano, e il nuovo primato del Sud America. Tra gli altri risultati, l'11.29 della giovanissima venezuelana Purica sui 100 (primato nazionale), il 18,99 di Cleopatra Borel nel peso, il 3:49:40 sui 50 km di marcia del medagliato olimpico Barrondo, guatemalteco.

Allievi d'America

Conclusi anche i XXII Campionati sudamericani della categoria allievi a Cali, nello stesso impianto che il prossimo anno ospiterà il Campionato Mondiale di categoria. Buono il responso tecnico complessivo, con tredici primati della manifestazione, disputata a quasi 1000 metri sopra il lilvello del mare. Il primo posto nel medagliere è stato del Brasile (35 medaglie, di cui 13 d'oro), davanti alla Colombia e a un eccellente selezione dell'Ecuador.

Tra i giovanissimi che hanno conquistato un oro, ricordiamo l'aststa venezuelana appena 17enne Peinado (iridata allievi un anno fa a 15 anni e mezzo), con 4,00, e l'ecuadoregna 16enne Caicedo (13.49 sui 100 ostacoli, record sudamericano di categoria).

Tokyo, un 10000 super

Nell'impianto di Machida, nella sterminata periferia extra-urbana di Tokyo, anche quest'anno un ottimo 10000 metri in pista, con undici atelti sotto i 28 minuti e il successo conquistato dall'etiope Zewdie Million (27.36.35, quindicesima prestazione stagionale), di una spanna sul kenyano Bernard Kimani (27:36.60). A breve giro, l'altro etiope Mekashaw Kassa (27:38.93), il runner locale Tetsuya Yoroizaka (27:38.99) e gli altri kenyani James Mwangi (27:40.95) e Paul Kuira (27:48.08). Per i primi cinque, record personale. In luce anche Sally Chepyego, kenyana bronzo mondiale di mezza maratona, che in un altro meeting giapponese in pista ha corso i 5000 in 15:08.31.

Strade di quattro continenti

Europa: un'altra kenyana già medaglia di bronzo ai Mondiali di mezza maratona, la 35enne Peninah Arusei, è tornata a gareggiare con profitto imponendosi nella maratona francese di La Rochelle, dove ha vinto in 2:33:12, mentre al maschile il successo è andato al giovane etiope Afewerk Mesfin Woldetensae (2:12:14), alla seconda 42 km in meno di due mesi. San Sebastian ha ospitato i campionati spagnoli di maratona: titoli a Pedro Nimo del Oro in 2:15:57 e Verónica Pérez in un buon 2:34:45, considerando che esordiva sui 42 km all'età di 35 anni, dopo buona parte di carriera spesa nella corsa in montagna. Ancora Spagna per i successi dell'ugandese Moses Kibet e della marocchina Hanane Ouhaddou nella Santurce-Bilbao, corsa di poco meno di 16 km.

USA: nella Manchester del Connecticut successi di Ben True e Diane Nukuri-Johnson su un percorso innevato lungo poco meno di cinque miglia. Africa: nella maratona del Gabon a Libreville, in condizioni di caldo torrido, successi con tempi forzatamente modesti dell'etiope Wosen Feleke e della kenyana Joan Kigen, anche lei alla seconda maratona dall'inizio di ottobre. Asia: Anche nella maratona cinese di Guangzhou alternanza Etiopia-Kenya, con Deressa Chimsa primo nella corsa maschile in 2:13:08 e Agnes Barsosio vincitrice femminile in 2:31:17.

Cross, agenda ricchissima

Iniziamo dal XXIII Cross della Costituzione di Alcobendas (EA Permit), vinto dall'ugandese Timothy Toroitich, già in evidenza con il successo di sette giorni prima a Soria. Ancora battuto Emmanuel Bett (terzo a Soria, secondo ieri e vincitore dell'edizione dell'anno scorso), terzo l'iridato di cross Japhet Korir. Fuori zona-podio gli spagnoli Abadia e Alaiz e il polacco Parszczynski. Nel cross femminile vince la kenyana Doris Changeiywo (seconda a Soria), sulla neospagnola Trihas Gebre e la portoghese Rocha. In altre due campestri iberici, successi dell'ex-campione europeo di cross Ayad Lamdassem a Burlada e di Jesus Antonio Núñez a Toledo.

Nel British Athletics Cross Challenge di Liverpool bel successo di Gemma Steel su Emelia Gorecka. Ai campionati polacchi di Cracovia i titoli sono andati a Mateusz Demczyszak e Mariola Slusarczyk (4 km) e al duo Krzysztof Gosiewski-Iwona Lewandowska (10 e 8 km). Nel Lotto CrossCup di Roeselare (Belgio) vincono i crossisti locali Almensch Belete (una ex-etiope), appena rientrata dal camp in altura nel paese d'origine, e Pieter-Jan Hannes, campione d'Europa under 23 nel cross e sui 1500 metri.



Berlino record x 2

LA IAAF ha ratificato il record mondiale di Dennis Kimetto nella maratona di Berlino (2:02:57), e contestualmente ha omologato anche il nuovo primato mondiale di Emmanuel Mutai sui 30 km, ottenuto di passaggio nella stessa gara in 1:27:37. Nella stessa gara anche Geoffrey Ronoh era transitato al 30° km con lo stesso tempo, e Wilfred Kigen di un secondo più veloce, ma entrambi non hanno concluso la gara, perdendo così lo status di eleggibilità alla loro prestazione. L'altro atleta passato in 1:27:37, Geoffrey Kamworor, non è invece stato sottoposto al controllo antipodong di routine necessario per l'omologazione del record.

Atleti, il ritorno di Pozzi            

L'ostacolista britannico Andrew Pozzi è pronto al rientro in pista nella prossima stagione. Dopo un biennio di infortuni, in mezzo ai quali ha conquistato il quarto posto ai mondiali indoor di Sopot (come nell'edizione del 2012). L'atleta 24enne non si presenta a un 110hs dai Giochi Olimpici di Londra, dove si ritirò nel corso della batteria. Nell'ultima gara conclusa, ha stabilito il personale di 13.34. Fonti russe riferiscono il probabile prossimo ritiro del marciatore Valeriy Borchin, olimpionico dei 20 km a Pechino e campione mondiale a Berlino e Daegu. fermo da quasi due anni. La sua ultima apparizione in una 20 km fu quella ai Giochi Olimpici di Londra, dove fu costretto al ritiro, allo stremo delle forze.

Premi e propositi

Gli atleti dell'anno in Russia sono il campione europeo dei 110hs Sergey Shubenkov e la campionessa mondiale indoor di salto in alto femminile Mariya Kuchina, che a Zurigo ha conquistato l'argento dietro la spagnola Beitia. Entrambi hanno vinto anche nella Continental Cup, e la Kuchina anche la classifica di specialità in Diamond League. In Belgio il Golden Spike Award è stato assegnato a due personalità eccellenti nelle prove multiple, Thomas van der Plaetsen (bronzo mondiale indoor a Sopot) e Nafissatou Thiam (bronzo europeo a Zurigo e campionessa europea junior a Rieti). Il riconoscimento giunge in un momento difficile della vita del 24enne Van der Plaetsen, sottoposto nelle scorse settimane a un intervento per la rimozione di una forma tumorale. In Irlanda, premiato l'ottocentista Mark English come atleta dell'anno. In Estonia, lo stesso premio non poteva andare che a Rasmus Mägi, argento a Zurigo sui 400hs.

Previews, Fukuoka Marathon

Non è l'ultima maratona di primo piano dell'anno, perché il cast di Honolulu (tra due domeniche) si annuncia oltremodo interessante, ma è la grande corsa. giunta all'edizione n.68, che chiude l'annata asiatica delle 42 km, con precedenti e tradizioni illustrissimi. L'ex-primatista del mondo di maratona Patrick Makau (2:03:38) sarà al via opposto agli ultimi vincitori Martin Mathathi (2:07.16) e Joseph Gitau. Presenti anche il quinto dei mondiali di Mosca Nakamoto, l'ucraino Baranovskyy, il polacco Szost (terzo tempo della stagione in Europa), e altri africani di buon nome come l'etiope Raji Assefa. Completano il cast i giapponesi Ugachi e Fujiwara. Pacemakers: l'americano Bob Curtis e l'ugandese Nick Kiprono. L'uomo che è succeduto a Makau nella cronologia del primato mondiale di maratona, Dennis Kimetto, correrà domenica la Montferland Run 15 km di Heerenberg (Olanda), al pari della primatista mondiale femminile Paula Radcliffe. E' una corsa nobilissima, nel cui albo d'oro figurano nomi leggendari quali Gebrselassie, Bekele, e più recentemente Geoffrey Mutai, detentore del record del percorso in 42:25.

Marco Buccellato

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