Mondo: McLaughlin super a Kingston

07 Aprile 2025

Nell'esordio del circuito Grand Slam Track, Sydney McLaughlin-Levrone vince 400 ostacoli e 400 piani. Le Florida Relays di Gainesville. Mezze maratone veloci a Berlino e Praga.
di Marco Buccellato

Concluso a Kingston, con la formula spalmata su tre giornate di gare per evidenti motivi di "score", il primo atto del format ideato dal quattro volte campione olimpico e otto volte iridato Michael Johnson, il Grand Slam Track. Sulla suggestiva pista, rinnovata con i colori della bandiera giamaicana, si sono alternati con risultati talora ottimi e talora decisamenti tattici (per ragioni di classifica e scoring nel circuito), molti big dell'atletica mondiale. A impressionare, nonostante la prima tappa calendarizzata a inizio aprile, certamente la primadonna dei 400 ostacoli Sydney McLaughlin-Levrone, 52.76 alla prima uscita, combinata con il successo nei 400 piani in 50.32 nella giornata conclusiva. Doppio successo anche per Kenny Bednarek nelle due gare di sprint (10.07 e 20.07), per il brasiliano Alison dos Santos (47.61 con gli ostacoli e 45.52 senza ostacoli) e per il bronzo olimpico dei 100 metri Melissa Jefferson (11.11 nei 100 prima di imbattersi in un tornado di vento a sfavore che giustifica il 23.46 sulla doppia distanza). 

WANYONYI E THOMAS. Vale doppio il successo nei 1500 metri del campione olimpico degli 800 metri Emmanuel Wanyonyi, ben preparato con gare su 1500 metri e cross di due chilometri in Kenya nelle scorse settimane, che ha lasciato dietro di sé l'intero podio olimpico (Hocker, Nuguse, Kerr) imponendosi in 3:35.18 (personale) e gettando le basi per il primo posto nella combinata 800-1500 (negli 800 ha perso dal vice campione olimpico Arop, primo in 1:45.13). Stesso discorso per la grandiosa gara dei 400 femminili, vinta dalla rinata bahrainita Salwa Eid Naser in 48.67, un crono tuttavia non sufficiente per vincere la combinata "long sprints" andata a una strepitosa Gabrielle Thomas, seconda nei 400 con mezzo secondo di miglioramento (49.14) dopo il successo nei 200 della prima giornata in 22.62. Tra i risultati, 44.34 nei 400 del fresco iridato indoor di Nanchino Chris Bailey, 1:58.23 della statunitese Nikki Hiltz negli 800, 8:28.42 della etiope Ejgayehu Taye nei 3000. Prossime tappe della prima stagione del circuito: Miami, Philadelphia e sipario a Los Angeles a fine giugno.

400 DONNE, GRAN MOMENTO. Non solo Naser, Thomas e Whittaker (secondo crono indoor all-time di sempre): la distanza trova un altro exploit nel 49.80 della colombiana Evelyn Aguilar realizzato ieri a Bogotà, seconda prestazione sudamericana di sempre. A trentadue anni, oltre un secondo di miglioramento per la semifinalista mondiale di Budapest, mai scesa prima sotto i cinquanta secondi.

LE FLORIDA RELAYS DI GAINESVILLE. Il quartetto veloce del Canada, nell'ultimo triennio un oro olimpico e uno iridato, vince in Florida in 38.09 con la formazione schierata ai Giochi di Parigi (Brown, Blake, Rodney, De Grasse) precedendo un quartetto statunitense con Coleman, King, Knighton e Gregory), secondo in 38.16. Tra i risultati, il miglior crono stagionale eguagliato nei 110 ostacoli dal 21enne Demaris Waters (13.21), l'esordio con 2,23 di JuVaughn Harrison nell'alto (errori a 2,30), il 44.61 di Auhmad Robinson nei 400, il 9.87 con vento appena oltre il limite (2,2 m/s) del ghanese Saminu nei 100 metri. Da segnalare anche il primato sudamericano U23 della giavellottista uruguaiana Manuela Rotundo (64,17), la condizione smagliante dei martellisti greci Zaltos (77,91) e Mantzouranis (77,43), il 7,00 ventoso della lunghista Alexis Brown, il 54.56 della ostacolista U20 delle Isole Vergini Michelle Smith. Nelle gare High School, 45.27 nei 400 del fenomeno Quincy Wilson

ECCO ALEKNA. Subito oltre i 70 metri, ma terzo al mondo nei primi cento giorni dell'anno. Per il primatista mondiale di disco Mykolas Alekna un 70,09 nella "sua" Berkeley, dove studia. Una misura insufficiente a garantirgli la guida stagionale della specialità, dopo il 70,63 di quindici giorni fa del 27enne statunitense Gustaveson e il clamoroso 72,07 di ieri del primatista australiano Matt Denny in Oklahoma. 

IN SUD AFRICA. Exploit del mezzofondista del Botswana Tshepiso Masalela, finalista olimpico e mondiale negli 800 metri, che nel Cape Milers ASA Grand Prix di Città del Capo si è migliorato di quattordici secondi nei 1500 metri (poco frequentati in carriera), giugendo al primato nazionale di 3:30.71. Ottimo anche l'800 vinto dal connazionale Kethobogile Haingura (1:44.00), già autore di un 1:43.88 meno di venti giorni fa a Johannesburg. La giornata dei primati nazionali in casa Botswana, nell'attesa del Golden Gran Prix di Gaborone (sabato 12 aprile) è stata completata dall'1:59.22 negli 800 donne di Oratile Nowe.

MEZZE MARATONE IN EUROPA. Due corse con risultati eccellenti a Berlino e Praga. In Germania, quinta prestazione assoluta femminile all-time dell'etiope Fotyen Tesfay, prima in 1h03:35 a quattordici secondi dal personale ottenuto nella miglior gara di sempre sulla distanza, lo scorso ottobre a Valencia. Intermedi notevolissimi per l'etiope, 14:58 al quinto chilometro, 29:54 al decimo e 45:02 al quindicesimo. Dietro la Tesfay, le connazionali Ftaw Zeray (1h07:01) e Alemaddis Eyayu (1h07:11). Vince un etiope anche la mezza maschile, Gemechu Dida, in 58:43 (a quattro secondi dal personale, anche in questo caso Valencia 2024), davanti al keniano Richard Etir (59:29) e al tedesco Amanal Petros, al nuovo primato nazionale di 59:31 per la quarta prestazione europea di sempre. A Praga, sabato, record nazionale del burundiano Rodrigue Kwizera in 58:54 e 1h05:27 della keniana Lilian Rengeruk, a sua volta protagonista nella corsa di Valencia di cui sopra, dove fu terza in 1h03:32.  

MARATONE E ALTRE DISTANZE. Sempre in Germania, titolo tedesco assegnato al primatista nazionale dei 42 km Samuel Fitwi, in 2h06:29 con largo margine sul secondo classificato. Al femminile, titolo a Domenika Mayer in 2h24:22. A Vienna, con basse temperature, vincono l'etiope Haftamu Abadi, il più giovane tra i top runner iscritti con i suoi ventuno anni, in 2h08:28. Podio tutto keniano al femminile con Rebecca Chepkemoi (2h24:14), Rebecca Tanui (2h25:18) e Catherine Cherotich (2h25:45). Nella 5 km norvegese di Drammen, terza prestazione europea di sempre per il primatista svedese Andrea Almgren, che ha coperto la distanza in 13:05. Nella corsa femminile, personale migliorato per la keniana Purity Gitonga in 30:44

LA CHERRY BLOSSOM RUN. Nella classica cornice di Washington sono stati assegnati i titoli statunitensi delle dieci miglia, dove l'exploit è arrivato della statunitense Taylor Roe, che in 49:53 ha firmato la miglior prestazione di sempre sulla distanza "propria" (e anche il primato USA sui 15 km in 46:24), pur essendo stati realizzati tempi più veloci di passaggio nelle corse di mezza maratona. Non lontano dalla miglior prestazione europea il britannico Charlie Hicks, primo nella corsa maschile in 45:14, con un secondo di vantaggio sul campione nazionale USA Alex Meier.

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