Mondo: Makau risorge, Bat-Ochir record

08 Dicembre 2014

L'ex-recordman di maratona vince in 2:08:22 a Fukuoka, dove il mongolo Bat-Ochir entra nell'élite della 42 km.

A Fukuoka Makau 2:08:22, in evidenza il mongolo Bat-Ochir

Dopo due anni di diradate e deludenti apparizioni, dovute anche a condizioni fisiche non buone, l'ex-primatista del mondo di maratona Patrick Makau Musyoki (2:03:38 a Berlino nel 2011) è tornato a vincere una 42 km internazionale a Fukuoka, une delle corse più antiche e prestigiose del continente asiatico, giunta alla 68ª edizione. In una delle ultime maratone di primo piano dell'anno solare (chiude il calendario Honolulu domenica prossima), il kenyano ha costruito il successo nell'ultimo tratto di corsa, dopo aver a lungo condotto assieme all'etiope Raji Assefa Worku e al mongolo Ser-Od Bat-Ochir, chiudendo in un più che buono 2:08:22. Makau ha preceduto al traguardo Assefa (2:08:48) e l'altro protagonista della corsa di Fukuoka, appunto Bat-Ochir. Alla sesta maratona disputata a partire dal dicembre scorso, il mongolo ha migliorato il record nazionale in 2:08:50, sottraendo 10" al crono che gli valse il precedente primato nella corsa di Hofu a dicembre dell'anno scorso. Non esattamente uno sconosciuto (ha all'attivo tre partecipazioni olimpiche e ben sei mondiali), Bat-Ochir insegue la settima partecipazione iridata nel 2015 a Pechino 2015.

Delusione per gli ultimi due vincitori a Fukuoka, Joseph Gitau (16°) e Martin Mathathi (21°). Si sono ben comportati invece i giapponesi Fujiwara (quarto in 2:09:06) e Adachi (quinto in 2:09:59, personale). Primo europeo il polacco Szost, sesto in 2:10:02. Personal best anche per gli altri giapponesi Takada (2:10:03) e Ugachi (2:10:50). Dodicesimo Nakamoto (sesto alle Olimpiadi), ritiro per l'ucraino Baranovskyy, che anni fa proprio a Fukuoka centrò un eccellente 2:07.15. I passaggi di Makau, per gli appassionati: 15:17 (5 km), 30:22 (10 km), 45:18 (15 km), 60:20 (20 km), 1:03:39 (mezza maratona), 1:15:41 (25 km), 1:31:10 (30 km), 1:46:24 (35 km), 2:01:43 (40 km). A metà gara, in testa Fujiwara e Bat-Ochir in 1:03:38.

Anche pista

Dal Giappone altra attività di mezzofondo prolungato in pista, stavolta con riscontri meno interessanti del solito. A Yokohama 13:33.49 di James Mwangi sui 5000 davanti agli altri kenyani Barsoton, Ndirangu e Mwaka, e 15:45.48 della giapponese Aoki sulla kenyana Doricah Obare (14:45.85). Tornando alla strada, nella dieci miglia di Kosa buon 45:51 del kenyano Jeremiah Thuku Karemi, che è allenato dall'argento olimpico di Barcellona Koichi Morishita. Per finire, Yuki Kawauchi, il semiprofessionista che non si ferma mai: in quella che presumibilmente è stata la sua dodicesima maratona dell'anno, a Naha, ha vinto in 2:13:43 (settima vittoria su 12 corse). Tornerà alla 42 km tra due settimane. a Hofu, dove punta a correre ben sotto le 2:08 (grazie a Larner, Nakamura).

A Heerenberg Kimetto 13°, quinta la Radcliffe

La prestigiosa Montferland Run di Heerenberg (Olanda, 15 km), quest'anno allestita con la partecipazione di entrambi i detentori del primato del mondo di maratona Dennis Kimetto e Paula Radcliffe,  è stata vinta in 43:27 dal nome nuovo Heskel (o Hizkiel) Tewelde, un eritreo che ha preceduto i kenyani Norbert Kigen (43:32) e  Geoffrey Koech (43:43). Dennis Kimetto ha chiuso in 13ª posizione in un accademico 47:00, limitandosi a una partecipazione poco impegnativa. Poco più nota di Tewelde è la vincitrice della corsa femminile Askal Merachi, 27enne etiope, che in 50:44 ha preceduto tre olandesi e Paula Radcliffe, quinta in 52:48, in un nuovo test di avvicinamento alla maratona di Londra, in aprile, dove conta di tornare sotto le 2:30 a 42 anni.

Perde anche Abraham

Un altro eritreo (di nascita), ma svizzero da quest'anno e nono agli Europei di Zurigo, Tadesse Abraham, ha perso dal kenyano Abraham Kipyatich la 37ª edizione della Course de l´Escalade di Ginevra (7 km e 320 metri), la corsa elvetica col maggior numero di iscritti (poco meno di 37.000).

Per Kipyatich, vincitore anche un anno fa, successo in 20:56 con 6 secondi di vantaggio su Abraham, che sperava di restituire alla Svizzera una vittoria che manca dal 1990. Tra le donne (percorso di poco meno di 5 km), conferma per la vincitrice di un anno fa Cynthia Kosgei sulla britannica Julia Bleasdale e l'altra kenyana Muia.

Record a Sacramento

La 25enne bielorussa Volha Mazuronak ha colto il risultato tecnico di maggior peso tra le altre maratone del fine settimana, un 2:27:33 che le ha permesso di sbaragliare la concorrenza nella maratona di Sacramento (circa 6.000 al via) e realizzare il record della corsa (vecchio di 15 anni) oltre che il primato personale, abbassato di sei minuti esatti. Settima agli Europei di ZUrigo sui 10000, la Mazuronak, in evidenza da alllieva a junior nelle gare di marcia, era alla prima 42 km della stagione. Ha battuto la kenyana Jane Kibii (2:32:24) e l'esordiente americana Kristen Zaitz-Fryburg (2:32:48). Quarta Renee Metivier-Baillie, che partiva con ambizioni di vittoria e primato della corsa. Nella 42 km maschile ha vinto Jacob Chemtai in 2:11:56 davanti allo zambiese Chipangama (2:13:50) e all'altro kenyano Kiplangat Terer (2:14:19).

Irriducibile Mungara

Altri successi di maratoneti kenyani si sono registrati a Singapore, con l'ennesimo primo posto del 41enne Kenneth Mburu Mungara (2:16:42, un crono rispettabile viste le temperature, prossime ai 30°), e a Macao con Julius Kiplimo (2:14:43), dove il Kenya ha vinto anche tra le donne con Flomena Chepchirchir in 2:33:24 davanti a Hellen Wanjiru Mugo (2:33:35) e alla cinese Gong Lihua. Bello il finish maschile, con i primi tre in 5 secondi: dietro Kiplimo, Kangor in 2:14:47 e Duncan Koech in 2:14:48. A Singapore, il successo femminile è andato alla etiope Waganesh Amare in 2:46:54. Nella 10 km ha corso anche Haile Gebrselassie, terzo in 30:00 dietro i kenyani Solomon Keter (29:47) e Thomas Maritim (29:53). Gebre ha promesso di tornare l'anno prossimo con più chilometri nelle gambe (grazie a Pat Butcher).

Spagna e tutto il resto

Nella maratona di Castellon torna a vincere e a ottenere un buon risultato il kenyano Daniel Kosgei in 2:10:10, mancando però di un secondo il record della corsa, di recente istituzione. Magdalene Mukunzi ha vinto tra le donne in 2:35:40. Maratona anche a Malaga, con successi di John Kipkorir Mutai (primato di 2:13:10) e Gemma Arenas (in un modesto 2:45:54). Cambiamo area geografica, tornando in Asia: nella mezza maratona indiana di Cochin è tornato a correre e a vincere il recente vincitore della maratona di Amsterdam Bernard Kiprop Kipyego (2:06:22), che ha bissato il successo dell'edizione inaugurale dell'anno scorso in 1:02:38. Conferma anche per la kenyana prima nella corsa donne, Helah Kiprop (1:11:40). Infine l'Africa, con due 15 km disputate in Kenya, vinte da Leonard Langat su Mathew Kisorio (a Nyang'oma Kogelo) e da Alexander Mutiso e Monica Wangari a South Imenti.

Cross, battute Chebet e Kipyegon

Nella quarta tappa del circuito cross-country in Kenya a Nyahururu, sconfitte per due iridate di cross (senior e junior), Emily Chebet e Faith Chepngetich Kipyegon, rispettivamente quinta e seconda dietro la vincitrice Sheila Chepngetich Keter, a sua volta bronzo mondiale junior sui 1500 metri a Eugene e gran protagonista della stagione campestre kenyana, dopo una bella striscia di successi. Tra gli uomini successo di Philip Langat (quinto ai campionati africani).

Nella terza tappa, prevista 24 ore prima a Kapsokwony, vincono due nomi ben conosciuti, Titus Mbishei (59:55 nella mezza maratona) e Viola Kibiwot, due volte iridata junior di cross, quest'anno terza al Golden Gala Pietro Mennea sui 5000 e vista in alcune mezze maratone sul suolo italiano.   

Australia, un sedicenne corre in 10.13

Nel corso degli Australian All Schools Championships di Adelaide, il vento di 3,4 metri al secondo ha favorito, ma certo non sminuito, la prestazione di Jack Hale, sedici anni e mezzo, che ha vinto la finale under 18 in un eccezionale 10.13 davanti al 17enne Rohan Browning (anche lui ottimo in 10.18). Si tratta del crono più veloce ottenuto quest'anno nell'intero continente oceanico, aldilà del vento. A rendere ancora più interessante la finale under 18, il tempo del terzo (il 17enne Trae Williams), cronometrato in 10.33. Hale ha poi vinto anche il titolo allievi sui 200 in 21.29. Tra gli altri risultati, 2,20 nel salto in alto di Shem James, classe '97 anche lui. Sempre in Australia, 1,90 della campionessa mondiale allievi e del Commonwealth Eleanor Patterson.

Indoor, Diniz subito record

Il campione europeo e primatista del mondo dei 50 km di marcia Yohann Diniz ha esordito al coperto a Reims marciando sulla distanza dei 5 km, stabilendo in 18:16.76 il record francese e la settima prestazione mondiale ed europea all-time. A precederlo nello "storico" della distanza al coperto, ci sono quattro russi, un bielorusso, e il nostro Ivano Brugnetti, che detiene la seconda prestazione di sempre in 18:08.86 (Ancona 2007). Il primato del mondo appartiene a Mikhail Shchennikov (18:07.08), e sta per compiere i 30 anni di longevità. Diniz proverà a migliorare il limite col nuovo anno, al rientro dal camp in Sud Africa.
 
Lavillenie in spiaggia

Chi invece si trova già al caldo è il primatista del mondo e atleta dell'anno IAAF Renaud Lavillenie, che sta trascorrendo una dozzina di giorni nel territorio oltremare di Reunion. 48 ore fa Lavillenie ha dato vita a una "dimostrazione" in spiaggia, superando 5,85. Al rientro, sarà atteso dai primi impegni indoor.

Indoor USA
 
La stagione al coperto statunitense è partita come di consueto nel primo weekend di dicembre. Dopo un break natalizio, tornerà a metà gennaio. Tra i primi risultati, 5,63 dell'astista Sam Kendricks, 46.90 di Clayton Parros sui 400 (è campione mondiale indoor con la 4x400), 19,68 del pesista Robert Grace, e un bel 5000 femminile a Boston, dove la freschezza di Sarah Disanza, solo pochi giorni fa seconda ai campionati universitari di cross, ha prodotto un ottimo 15:20.57, una prestazione che, raffrontata all'inverno indoor scorso, sarebbe stata la seconda al mondo. Miglioratasi di oltre un minuto in un colpo solo, e realizzando la miglior prestazione all-time per una universitaria USA (meglio di lei solo la neozelandese Kim Smith e l'irlandese Sonia O'Sullivan), la ragazza del Wisconsin ha preceduto Emily Sisson (15:21.84) e la francese Liv Westphal, la quarta dei Campionati Europei Under 23 di Tampere, che in 15:31.62 ha sensibilmente migliorato il primato nazionale francese senior al coperto. Dagli USA anche notizie da Ashton Eaton: non farà alcun eptathlon indoor, ma un paio di apparizioni in gare singole. Per l'estate, non è previsto il bis dello scorso anno, con l'attività concentrata sui 400 ostacoli.

Honolulu

La maratona delle Hawaii è la quarta, in ordine di partecipazione, di tutti gli Stati Uniti, dopo New York, Chicago e Boston. Quest'anno è stato allestito il miglior cast di sempre per l'edizione n°42 che si disputerà domenica prossima. Tra gli iscritti, gli etiopi Yemane Tsegay Adhane (2:04:48 di personale) e Abraha Gebretsadik, e i kenyani Gilbert Chepkwony (vincitore un anno fa), Nicholas Chelimo (conta due successi a Honolulu), Wilson Chebet (2:05:27), e Ben Kolum Kiptoo (2:06:31). Il record della corsa è di 2:11:12. Tra le donne, le africane Joyce Chepkirui, Isabellah Ochichi, Sarah Kiptoo, Diane Nukuri-Johnson e Ehitu Kiros, la croata Lisa Nemec-Stublic (quarta agli Europei di Zurigo), e la russa Galimova, già vincitrice a Honolulu. Più complicato migliorare il record della 42 km femminile, fissato a 2:27:19.

Marco Buccellato

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