Mondo: Farah-Karoki, volate parallele

14 Settembre 2015

L'iridato e l'argento mondiale di cross volano nelle mezze maratone. I campioni mondiali del lancio del martello Fajdek e Wlodarczyk in evidenza a Varsavia.

di Marco Buccellato

Farah-Keitany, si replica

Come un anno fa, la mezza maratona di Newcastle-South Shields ha trovato i legittimi dominatori in Mohamed Farah e Mary Keitany. Se la kenyana ha avuto gioco facile chiudendo in 1:07:32 con tre minuti e mezzo sulla britannica Gemma Steel, il campione del mondo di 5000 e 10000 metri ha dovuto impegnarsi fino al traguardo per avere ragione in volata del kenyano Stanley Biwott. Il crono di Farah, 59:22, è il più veloce mai corso da un atleta di nazionalità europea, ma non migliora il limite continentale dello stesso Farah (59:32 queat'anno a Lisbona), per le caratteristiche del percorso della Great North Run. Per Biwott, oltre alla sconfitta (ma in un eccellente 59:24), anche la perdita della leadership mondiale stagionale, finita nella mattinata di ieri nei garretti delll'altro kenyano Bedan Karoki Muchiri, che a Copenhagen ha vinto in 59:14, desistendo chilometro dopo chilometro dall'intenzione di attaccare il record mondiale di Zersenay Tadese (58:23).

Di Newcastle segnaliamo anche il settimo posto della statunitense Sara Hall-Bei, la moglie del maratoneta Ryan Hall. Non è il risultato a interessare, quanto la rilevanza dell'iniziativa della coppia, che recentemente ha adottato quattro sorelline etiopi, dopo aver intrapreso altre iniziative caritatevoli in favore dell'infanzia. Tornando ai vincitori, è la terza volta che il vincitore della great North Run si ripete l'anno successivo (l'ultimo ventitre anni fa, il kenyano Masya), ed è la terza volta anche che una vincitrice conceda l'immediato bis. L'ultima fu Liz McColgan nel biennio 1995-1996. Assenti dell'ultima ora (facilitando il compito alla Keitany), Gelete Burka (argento a Pechino sui 10000 metri), Priscah Jeptoo (vicecampionessa olimpica di maratona) e la vincitrice della London Marathon Tigist Tufa.

Farah-Karoki a distanza

Karoki: a Copenhagen l'atleta argento iridato di cross non ha avvicinato il primato del mondo come dalle sue intenzioni della vigilia, ma ha corso la mezza maratona nel miglior tempo dell'anno, 59:14, migliorandosi di nove secondi.

La corsa è stata guidata da un quintetto fino al 15° chilometro (42:05), poi Karoki ha preso il largo guadagando quindici secondi sul kenyano Alex Oloitiptip Korio, vecchia conoscenza delle piste italiane (Palio della Quercia, Notturna di Milano, Memorial Nebiolo, Terra Sarda). Bello il parallelismo domenicale su strada tra Karoki e Farah, entrambi su "high notes". Solo tre settimane fa i due si sono affrontati sui 10000 mondiali di Pechino, dove Farah ha vinto l'oro e Karoki ha perso una medaglia per due secondi. Le loro precedenti sfide sui 10000, tutte in favore di Farah, si erano consumate ai mondiali di Mosca e alle Olimpiadi di Londra.

Tornando alla corsa di Copenhagen, alla prima edizione dopo che la capitale danese ha ospitato il campionato del mondo lo scorso anno, il crono di Karoki assume maggior rilevanza se rapportato alle basse temperature e alla pioggia, e così le prestazioni degli altri kenyani (i primi nove): Korio 59:28, Edwin kipyego 59:30, Cheprot 59:32, Lonyangata e Philip Langat vicini ai 60' in 1:00:01 e 1:00:04. Nella corsa femminile emregono le giovanissime, la kenyana di 22 anni Purity Rionoripo in 1:08:29 e l'etiope 21enne Sutume Asefa in 1:08:47, terza Lucy Kabuu-Wangui in 1:08:51. Quarta in 1:09:57 la 41enne francese Daunay, oro europeo di maratona a Zurigo nel 2014.

Eritrea e Kenya a Usti nad Labem

Il momento felice dell'Eritrea, con il culmine nell'oro mondiale di maratona a Pechino, ha avuto un'appendice nella mezza maratona ceca vinta da 29enne Merawi Kesete in 1:00:58 in volata sul kenyano Barselius Kipyego (1:00:59). Ben più altisonante il riscontro femminile in favore della 22enne kenyana Peris Jepchirchir, all'ultima gara della stagione. Una settimana fa aveva vinto la 10 km di Praga in 30:55, ieri ha demolito il record della corsa (1:09:28) in 1:07:17. Podio completato dall'esordiente Shitaye Eshete (1:10:14), una etiope che corre per il Bahrain, e dall'altra kenyana Linah Cheruto (1:10:48). Il miglio della Quinta Strada a New York: l'edizione numero 35 è stata vinta da Nick Willis e Jenny Simpson, rispettivamente per la terza e quarta volta (un record).

I tempi hanno poca importanza ma sono dei buoni 3:54.8 e 4:29.0. Vicino New York si è corso anche un miglio su pista, con vincitori David Torrance in 3:53.91 e Amanda Eccleston in 4:29.99.

Fajdek, degna chiusura con 81,99

Reduce dall'impegno reatino di 24 ore prima, il campione del mondo di lancio del martello ha onorato il Kamila Skolimowska Memorial di Varsavia con un lancio di 81,99, quinta misura della stagione. Happy ending anche per l'altra iridata Wlodarczyk (78,16, anche in questo caso quinta prestazione stagionale). Tra gli altri risultati, 10.01 di Asafa Powell sui 100 metri, 1,94 di Mariya Kuchina nel salto in alto, 20,44 di Joe Kovacs nel peso. In Germania torna a vincere David Storl dopo la striscia di sconfitte iniziata dalla finale mondiale: A Bad Kostritz il tedesco ha migliorato il record del meeting con 21,37, battendo proprio quel Tom Walsh che lo aveva più volte superato nel posto-mondiale (21,25). Atletica-spettacolo nel centro di Newcastle su pista removibile e sopraelevata: la Schippers ha vinto i 100 in 11.01, la Felix ha nuovamente perso ma sui 150 metri in rettilineo di quattro centesimi contro Candice McGrone (16.59). Asta alla campionessa mondiale Silva con 4,65.

Giochi africani e Giochi del Commonwealth allievi

Da quest'ultima manifestazione, tenutasi alle Samoa, recuperiamo la miglior prestazione mondiale stagionale di categoria del sudafricano Tlotliso Leotlela che ha vinto i 100 metri in 10.20, e il record della manifestazione sui 400 maschili di Karabo Sibanda (Botswana), vinti in 45.83 (Kirani James deteneva il precedente limite con 45.85). I Giochi africani sono iniziati ieri a Brazzaville, in Congo. Nella prima giornata 100 veloci nelle semifinali per il nigeriano Ogho-Oghene (10.06) e per la ivoriana Ta Lou (11.07). Alla manifestazione sono iscritti alcuni degli atleti etiopi top-class, come Almaz Ayana, ormai bestia nera di Genzebe Dibaba, Gelete Burka e Yenew Alamirew.

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