Mondo Duplantis, a Parigi tra i grandi

29 Giugno 2018

Nella settima tappa della IAAF Diamond League, sabato 30 giugno, il primatista mondiale under 20 torna a sfidare i big dell’asta dopo aver già battuto i campioni iridati Kendricks e Lavillenie in questa stagione

di Giorgio Cimbrico

Come tutte le grandi capitali passate, presenti e future dello sport, Parigi ha nel suo archivio, oltre a un patrimonio di risultati, anche una sequenza di luoghi dove sono state costruite storia e gloria: dallo scomparso stadio del Bois de Boulogne, costruito per i caotici Giochi del 1900, a Colombes, epicentro dell’Olimpiade 1924, dal Jean Bouin allo Stade de France che tecnicamente non si trova a Parigi ma a Saint-Denis. Una disposizione medioevale prevedeva che una località che possedesse una cattedrale avesse il diritto di fregiarsi del titolo di città. Ed è questo il caso del luogo dove sono conservate le tombe di alcuni re di Francia.

Ora il meeting si è spostato a Charléty e così sarà per gli Europei del 2020 che aprono un’âge d’or: per il 2023 la Francia ha ottenuto i Mondiali di rugby e per il 2024 le Olimpiadi. Entrambe le scadenze hanno fortissimi connotati celebrativi: per la palla ovale i 200 anni della nascita (inglese, nell’omonima cittadina) e per i Giochi il secolo di un’edizione tra le più ricordate e amate da chi pratica il culto dei cinque cerchi. Nurmi, Liddell, Abrahams e Weissmuller sono i numi tutelari.

Sabato sera Armand “Mondo” Duplantis, un quasi millennial (10 novembre 1999 è la data di nascita dello svedese nato e cresciuto in Louisiana in una famiglia dai forti connotati sportivi) va ad assaggiare un’aria che si è rivelata spesso molto propizia. Nel 1984, a Saint-Denis, Sergey Bubka stabilì il secondo dei suoi record all’aperto scavalcando 5,88 e di lì a poco più di un anno, al Jean Bouin, alla vigilia della festa nazionale francese, si tuffò - o meglio, ascese - nella storia con il primo 6,00 offrendo un capolavoro di sintesi: 5,70 alla prima, 6,00 alla terza. Un lavoro veloce.

Quindici anni dopo, il 28 agosto 2003, a Saint-Denis, in fondo a un’estate rovente che solo allora stava concedendo una pausa ai suoi bollori, Giuseppe Gibilisco, siracusano come Archimede, salì sul suo “carro di fuoco” impadronendosi del titolo mondiale. Meno di un anno dopo, ad Atene, non sarebbe finito lontano dal bis.

Prodigio volante come lo spiritello Ariel, Duplantis arriva a Parigi da pluriprimatista under 20, sia indoor che all’aperto. Il suo vertice, per il momento, è il 5,93 del 5 maggio, a Baton Rouge, in una stagione densa di acuti, ma anche di costanza di risultati, di sfide con i “grandi” che hanno accolto il ragazzino con simpatia e cordialità: Sam Kendricks e Renaud Lavillenie incarnano queste qualità umane e non sembrano prendersela quando questa specie di Peter Pan se li lascia alle spalle offrendo una tecnica perfetta, specie all’apice della parabola e nello scavalcamento. Armand è poco più di un ragazzo ma ha già alle spalle migliaia di salti, decine di ore di video analisi.

Prima del 5,93 nella capitale della Lousiana, 5,92 a Austin (in fondo a una gara che ha buoni quarti di storicità: primo Lavillenie, secondo il “rosso” canadese Shawnacy Barber, terzo Mondo, tutti alla stessa alta quota), 5,86 vincendo in Diamond League a Stoccolma e 5,91 poco più di una settimana fa a Montreuil lasciando a cinque centimetri l’altro grande rappresentante dei pesi leggeri, Lavillenie.

Ina gara, senza distinzioni tra indoor e outdoor, cinque seimetristi (Barber, Braz, Kendricks, Lavillenie, Lisek) e un giovane aspirante ad entrare nel club. Mondo.

TV - Il meeting di Parigi sarà trasmesso sabato 30 giugno in diretta su Fox Sports HD (canale 204 Sky) dalle ore 20.00 alle 22.00.

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