Mondo: Coleman 6.45 e gli altri campionati nazionali

28 Febbraio 2022

Il meglio dalle rassegne nazionali estere. World lead nei 60, Holloway 7.37 nei 60hs. Il britannico Kerr record europeo nel miglio a Boston. In Europa, lampo da Femke Bol (50.30). Yehualaw primato sui 10 km. Domenica Kipchoge nella maratona di Tokyo
di Marco Buccellato

Il ritorno dei campionati nazionali indoor statunitensi, nell'inedita sede di Spokane, nello stato di Washington, con in palio due posti-gara (con l'eccezione del vincitori del World Indoor Tour 2021) per il mondiale al coperto di Belgrado. L'uomo più atteso, l'iridato in carica Christian Coleman, ha vinto i 60 piani secondo pronostico in 6.45, pareggiando la world lead del bahamense Terrance Jones (di cui le immagini mostrarono uno start anticipato e non rilevato). Con Coleman, in spolvero anche il bronzo di Sopot, Marvin Bracy, secondo in 6.48, mentre il sesto posto del finalista olimpico Ronnie Baker ne ha confermato il non felice momento. L'altro big del rettilineo indoor, Grant Holloway, ha vinto i 60hs in 7.37, un decimo più rapido di Jarret Eaton, in una gara dove sarebbe stato interessante vedere a confronto il primatista del mondo con Trey Cunningham (7.40 e 7.42 nell'Atlantic Coast Conference a Blacksburg). Le altre gare-top maschili sono andate all'astista Chris Nilsen (5,91 e tre errori a 6,03), davanti al 22enne Lightfoot (5,86, assente Kendricks) e a Ryan Crouser nel peso con una bordata da 22,55 e quattro lanci validi tutti oltre i 22 metri.  

Nelle altre gare maschili, world lead nell'eptathlon per il quarto di Tokyo nel decathlon, Garrett Scantling (6382 punti), titoli a Trevor Bassitt sui 400 (45.75), Bryce Hoppel sugli 800 (1:45.30, in assenza di Donavan Brazier, squalificato nelle batterie dei 400), al 20enne Cole Hocker sui 1500 e sui 3000 (3:39.09 e 7:47.50), al finalista olimpico di salto in alto JuVaughn Harrison (2,28), al redivivo Jarrion Lawson nel lungo (8,19 davanti all'iridato di Portland Dendy, 8,14), a Donald Scott nel triplo (16,88, solo terzo Will Claye con 16,63) e al martellista Young, al titolo nel peso con maniglia (24,84, ottava misura di sempre). 

DONNE. Sprint breve a Mikiah Brisco, che in finale in 7.07 ha preceduto Marybeth Sant-Price di un centesimo, una velocista bianca alla miglior stagione della carriera, condita da ben sette record personali in due mesi. E' stata anche la rassegna gioie-dolori di Elinor Purrier St. Pierre, che dopo aver condotto i 1500 metri ha visto sfumare successo e secondo posto per un centesimo (beffata da Heather MacLean in 4:06.09 e Josette Norris in 4:06.13), per poi vincere i 3000 metri (con distacco al riparo da sorprese) in 8:41.53. Nella gara di asta, l'olimpionica Nageotte (4,75 al primo tentativo) è stata superata da Sandi Morris, indietro in classifica ma con l'asso calato a 4,80. Qualità nel peso vinto da Maggie Ewen con il personale portato a 19,79 e anche la Ealey oltre i 19 metri (19,10). 

Nelle altre gare, titoli sui 400 a Linna Irby (51.88), sugli 800 alla due volte argento mondiale Ajee’ Wilson (2:01.72), a Gabriele Cunningham sui 60hs (7.82) a sorpresa su Alaysha Johnson (7.91), all'altra Cunningham, l'altista Vashti già iridata a Portland (con un 1,91 interlocutorio), in una gara che ha regalato la miglior prestazione mondiale U18 all'appena 17enne Amanda Moll (4,50). Nel pentathlon primo titolo per Chari Hawkins (4492, a 24 ore dalla world lead della connazionale Anna Hall, 4618 punti a College Station), nel peso con maniglia undicesima misura all-time per la martellista Kassanavoid (24,28). Infine, vittorie senza squilli nel lungo (la Burks con 6,55), nel triplo con la quarta di Rio Orji (14,28 non male ma con problemi di rincorsa). Un'edizione con qualche acuto ma tanti assenti, in primis gli atleti universitari impegnati nelle conferences che qualificano alle finali NCAA.

KERR RECORD EUROPEO, STEINER SECONDA DI SEMPRE SUI 200. Ieri a Boston primato d'Europa sul miglio indoor del bronzo olimpico dei 1500 metri, il britannico Josh Kerr, un 3:48.87 che ne fa il terzo di sempre al coperto dopo il primatista Kejelcha e l'ex-primatista El Guerrouj. All'intermedio dei 1500 metri, splendido record britannico e seconda prestazione continentale all-time in 3:32.86. L'altra cifra enorme del ricchissimo weekend USA è arrivata dai 200 donne vinti da Abigail Steiner ai SEC Championships di College Station, un 22.09 che è il crono indoor più veloce in 29 anni dopo il 21.87 della primatista indoor Merlene Ottey. Dietro di lei, doppio record africano della 20enne nigeriana Favour Ofili, 22.61 in batteria e 22.46 in finale. Sempre ai SEC Champs, vittoria sul miglio della mezzofondista Sintayehu Vissa (Atl. Brugnera Friulintagli/Ole Miss) in 4:33.96 (aveva corso in 4:32.70 in gennaio sulla pista oversized di Nashville) e miglior 4x400 donne dell'anno per il quartetto dell'Arkansas (3:24.09, quarto crono all-time). 

CAMPIONATI NAZIONALI IN EUROPA-1. Birmingham: segni di risveglio degli sprinter con tre uomini sotto i 6.60 e titoli al bianco Adam Thomas in 6.56.

Record nazionale per la pesista McKinna (18,82), sconfitta della Reekie ad opera di Jenny Selman in un 800 tatticissimo, titolo a Giles nella gara uomini in 1:47.99. Record dei campionati nel lungo donne con la Ugen a 6,75. In Francia (Miramas), Belocian è prevalso su Martinot-Lagarde sui 60hs (7.53 contro 7.58). Solo sesto Renaud Lavillenie nell'asta (5,66, vince Thibaut Collett con 5,81), mentre la gara donne è andata alla Chevrier, salita a 4,65, record dei campionati. Lipsia (Germania): l'olimpionica del lungo Mihambo chiude la stagione con 6,81, la sprinter Pinto vince i 60 in 7.16, nel giorno dell'addio di Christina Schwanitz, terza nel peso (18,49) vinto dalla Gambetta (19,05, personale). Spagna (Ourense): ancora record nazionali con Maria Vicente (4582 punti nel pentathlon) e Maribel Perez sui 60 (7.16). Mechaal-doppietta: il primatista europeo dei 3000 ha vinto la gara di mezzofondo più lunga in 8:03.73 e i 1500 in un ottimo 3:36.80. Solo terzo Ortega sui 60hs, battuto dai giovani Martinez (7.56) e Llopis (7.61). 

CAMPIONATI NAZIONALI IN EUROPA-2. Mujinga Kambundji stella dei campionati svizzeri a Magglingen, dove sfreccia sui 60 in 7.04. Nel lungo, ancora un gran balzo di Ehammer (8,22) e vince anche i 60hs in 7.70, il 400ista Petrucciani vince i 60 uomini in 6.68. Olanda (Apeldoorn). Più stella non si può, Femke Bol straripa sui 400 in 50.30, miglior crono 2022 e dodicesima prestazione di sempre. Bonevacia (46.18) guida un piccolo esercito di 400isti ben sotto i 47". Växjö (Svezia): l'arena è di 200 metri ma ci vola anche il disco di Daniel Stahl (67,90, seconda misura di sempre al coperto). Tra le punte nazionali, 6,69 della Sagnia nel lungo, 18,95 della pesista Roos. Il figlio del grande Stefan Holm, Melwin Lycke, vince il titolo indoor con 2,16 dopo aver vinto quello outdoor. 

CAMPIONATI NAZIONALI IN EUROPA-3. Atene (Grecia): fuori gara, sale ancora l'altista serba classe 2005 Angelina Topic (1,91). L'olimpionico del lungo Tentoglou chiude la gara con 8,20. Belgio (Louvain-la-Neuve): record nazionale di Crestan sugli 800 (1:46.11), l'oro olimpico di eptathlon Nafi Thiam corre i 60hs e chiude quarta. Ungheria: nell'inedita sede di Nyiregyhaza record nazionale della ostacolista Kozak (7.92). Portogallo: a Pombal ennesimo record nazionale della campionessa europea Auriol Dongmo, che lancia il peso a 19,90 e conquista la miglior misura mondiale 2022. Russia (Mosca). Mariya Lasitskene terza nell'alto con 1,91. Vince l'ormai 40enne Chicherova con 1,94. Miglior risultato tecnico della rassegna, il 50.82 di Polina Miller sui 400. Ucraina: stop a tutte le attività sportive per un minimo di 30 giorni. Che non si protragga oltre, è l'auspicio di tutti. 

YEHUALAW 29:14 RECORD DEL MONDO. Nella 10km di Castellón, ennesimo primato che cade in terra spagnola, ad opera della etiope Yalemzerf Yehualaw, che in un eccezionale 29:14 sottrae ben 24" al record stabilito da Kalkidan Gezahegne (Bahrain) lo scorso ottobre a Ginevra, tutt'ora da omologare (ufficialmente è valido il 29:43 di Joyciline Jepkosgei a Praga 2017). La Yehualaw ha coperto i primi 5 km in 14:28, a soli nove secondi dal primato mondiale su strada. Nella corsa uomini primato della manifestazione firmato dal keniano Ronald Kwemoi in 27:18. Si è corsa anche la maratona, vinta dai keniani Ronald Korir in 2h09:25 e Betty Jepleting in 2h28:06. Altra 42 km a Osaka, vinta in 2h07:31 dal giapponese più rapido di sempre all'esordio sulla distanza, Gaku Hoshi. Torna Ruth Jebet: l'olimpionica di Rio 2016 sui 3000 siepi è rientrata dopo la sospensione di quattro anni, disputando i campionati arabi di cross a Al Sukhair martedì scorso, piazzandosi terza sul percorso di dieci chilometri dietro le altre due bahrainite Winfred Yavi e Damaris Mutua. 

ECCO KIPCHOGE. Domenica 6 marzo si corre la Tokyo Marathon, dove è iscritto Eliud Kipchoge, primatista del mondo, olimpionico e leggenda dell'atletica moderna, che torna con la prima 42 km dopo il secondo successo olimpico sulla distanza nella maratona di Sapporo in agosto. Con il keniano, la connazionale e primatista mondiale Brigid Kosgei, in un cast strepitoso comprendente anche Birhanu Legese (2h02:48), Mosinet Geremew (2h02:55), Tamirat Tola (2h03:39), Amos Kipruto (2h03:30), Shura Kitata (2h04:49) e Kengo Suzuki (2h04:56). A sfidare la Kosgei, l'altra keniana Angela Tanui (2h17:57) e le etiopi Ashete Bekere (2h18:18), Hiwot Gebrekidan (2h19:35), Gotytom Gebrseslase (2h20:09) e Helen Bekele Tola (2h21:01), la statunitense Sara Hall (2h20:32) e la giapponese Mao Ichiyama (2h20:29). Primati della corsa, 2h03:58 e 2h17:45 (grazie a Japan running News).

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