Mondo: Barber, Merritt e..Ali

04 Aprile 2016

In USA LaShawn Merritt e il semisconosciuto Ali protagonisti delle Florida Relays. De Grasse e Barber, canadesi volanti. A Praga mezza maratona femminile da capogiro.

di Marco Buccellato

Nomi noti e meno noti sopra le righe delle Texas Relays di Austin e delle Florida Relays di Gainesville. In Texas il campione del mondo di salto con l'asta Shawn Barber ha rimediato velocemente all'esordio outdoor poco soddisfacente di alcuni giorni fa salendo a 5,91 e tentando la misura di 6,01. In Florida doppio "world lead" sui 200, prima con l'otto volte iridato (e due volte oro olimpico) LaShawn Merritt (20"23), il giorno dopo con lo sprinter sudanese 22enne Ahmed Ali, atleta USA fino allo scorso anno con base a Houston, che ha sfruttato al meglio la brezza favorevole di due metri di vento per portare il record nazionale dello stato africano a 20"16. Da sprinter USA, col 20"46 di personal best dello scorso anno, era uno tra i tanti. Da sudanese (famiglia di origine), tutt'altra visibilità, compresa la prima esperienza in un campionato del mondo (a Pechino), dove fu squalificato in batteria.

Tra gli altri personaggi di primo piano impegnati nelle due sedi, a Gainesville si sono registrati i rientri outdoor dei francesi Teddy Tamgho nel salto triplo (16,63 in avvio di competizione, poi così così per il campione del mondo di Mosca 2013) e Eloyse Lesueur (6,47, battuta nel lungo), di Veronica Campbell-Brown (preceduta sui 200 da Tiffany Townsend, ventosissimo 22"38 contro il 22"46 della giamaicana) e del canadese medagliato di Pechino sui 100 metri Andre De Grasse (9"99 ventoso). A Austin i protagonisti dello sprint NCAA invernale Baker e Burrell sono stati battuti dal giapponese Kiryu (10"24).

Staffette, primo festival

I primi crono di valore dell'anno: a Gainesville ancora Andre De Grasse ha condotto a un eccellente 38"11 il quartetto canadese completato da Haynes, Brown e Rodney, precedendo un team misto (38"24) con Justin Gatlin in seconda frazione e il qatariano Ogunode in ultima. Stesso ordine nella 4x200 vinta dai canadesi in 1'19"20 con De Grasse in terza frazione. Robin Reynolds e Kyra Jefferson hanno portato il team della Florida alla vittoria sia nella 4x100 (42"85) che nella 4x400 (3'26"28). A Austin, 3'26"54 delle texane (con la Okolo e la Akinosun, suoi i 100 piani in 11"07) e 43"06 del quartetto donne di Trinidad, un decimo meglio della selezione USA che schierava Jenna Prandini in terza frazione.

Sudafricani e gibutiani

A Germiston titoli nazionali promesse, junior e allievi. In prevedibile evidenza lo sprint maschile, sull'onda di quanto visto nell'ultimo anno e mezzo dell'attività senior. Registriamo sui 100 un doppio 10"21 del 17enne Leotlela e un 10"16 ventoso dell'under 23 Roto, e sulla doppia distanza 20"36 dello junior Munyai (20"39 quindici giorni fa e 20"33 ventoso in semifinale) e 20"51 della "promessa" Maartens.

A Gibuti primo meeting internazionale con passerella del primatista del mondo indoor dei 1000 metri Souleiman, che ha vinto sulla stessa distanza in 2'21"65. Si è rivisto il sudanese Kaki, terzo sui 1500 metri in 3'39"76 (grazie a Carole Fuhcs).

Australia, i ragazzi di Ipanema

Sono 29 i pre-selezionati dalla federazione australiana per i Giochi Olimpici di Rio. L'elenco è stato diffuso al termine del campionati nazionali di Sydney. Con maratoneti, marciatori e gli iscritti sui 10000 metri, i cui nomi saranno resi noti entro il mese, l'elenco potrebbe avvicinare le 50 unità. Tra i nomi nell'elenco brillano quelli di atleti di lungo corso, di novità emergenti e di figure di sicuro affidamento. Alla prima categoria appartiene Fabrice Lapierre, argento a Pechino nel lungo con 8,24 e ancora argento due settimane fa a Portland con 8,25, che a Sydney ha vinto l'ennesimo titolo nazionale con 8,27. Alla seconda appartiene la collega di specialità Brooke Stratton, prima australiana a volare oltre i 7 metri nello scorcio iniziale di stagione. Nella terza categoria si colloca Sally Pearson, fratturatasi un braccio lo scorso giugno al Golden Gala e selezionata da campionessa olimpica in carica. Nell'elenco anche l'altro medagliato Frayne (8,16 ieri, fu argento mondiale indoor a Istanbul), il pesista Birkinhead (21,21), l'astista Alana Boyd, le giavellottiste Mickle, Roberts e Mitchell, la discobola ex-iridata Samuels e la promessa del salto in alto Patterson.

Praga, rocket-start

Violah Jepchumba era transitata a Udine lo scorso settembre, un salto di qualità cronometrico espresso vittoriosamente con quasi un minuto di vantaggio in 1h09'29". La 25enne kenyana è stata la protagonista dell'ultimo fine settimana internazionale grazie al magnifico 1h05'51" con cui si è imposta nella 18ª edizione della mezza maratona di Praga, altra corsa su percorso particolarmente "flat" sulla stregua di quello di Barcellona, non a caso teatro degli ultimi record mondiali femminili. Sul passo del primato, la Jepchumba c'è rimasta davvero fino al 15° km, virato in 46'21" (a soli sette secondi dal limite mondiale), dopo aver transitato al 10° km in 30'29" (otto secondi sopra il record). Al 20° km il ritardo era di soli 10" (1h02'04"). L'1h05'51" al traguardo, complice il dazio pagato nel tratto conclusivo alla stanchezza, la colloca al terzo posto nelle graduatorie all-time (su percorso certificato), dietro la primatista Florence Kiplagat (1h05'09" e prima ancora 1h05'12" a Barcellona) e Mary Keitany (1h05'50" negli Emirati cinque stagioni fa).

Gara dai contenuti sensazionali, quindi, dove si sono registrati, tra i primi dieci classificati dei due sessi, sette personal best tra le donne e altrettanti tra gli uomini.

L'etiope Degefa, reduce dalla vittoria nella Roma-Ostia e vincitrice a Praga un anno fa, si è classificata seconda in 1h06'14" (record nazionale), entrando anche lei nella top-ten cronometrica di sempre, mentre al maschile ben cinque atleti si sono espressi in meno di un'ora con i primi quattro, Daniel Wanjiru alla seconda vittoria consecutiva a Praga in 59'20", Barselius Kipyego 59'30", Adugna Takele 59'40" e Nobert Kigen 59'42", tutti al primato personale. Tornando alla Jepchumba, aveva manifestato progressi considerevoli già nella prima uscita stagionale, un cross in patria dove aveva battuto il gotha del panorama nazionale (Limo, Chesire, Kiprop, Jelagat e via scorrendo).

Berlino, anche Mengich sotto l'ora

C'era riuscito anche l'anno scorso (59'59", quarto), ma stavolta il crono di valore quasi identico (59'58") è valso a Richard Mengich la miglior vittoria della carriera, staccando con ampio margine l'eritreo Tesfay. Osservato speciale il primatista nazionale di maratona Gabius, che sulla via di Londra (fra tre settimane) ha chiuso quarto in 1h02'45". L'atteso Wilson Kiprop, ex-campione dl mondo su strada,si è ritirato dopo 12 km. Prima vittoria da olandese, con eccellente rimonta nella seconda parte di gara, per l'ex-kenyana Elizeba Cherono, che ha vinto la corsa berlinese in 1h10'43" contro un'altra kenyana passata sotto una bandiera europea, Susan Jeptoo (ora francese, 1h10'49").

Nuova bandiera, nuova vittoria

Un altro caso di recente cambio di nazionalità e nuovi successi riguarda Sam Chelanga, da qualche mese cittadino statunitense dopo aver vinto, da kenyano, una infinità di titoli universitari in pista e sui prati. L'ultima soddisfazione se l'é tolta ieri nelle dieci miglia di Washington, battendo in volata Silas Kipruto. Sempre negli USA registriamo il quarto successo nella 5 km di Carlsbad di Meseret Defar, laddove nella gara maschile l'immortale Bernard Lagat ha chiuso ancora una volta a tempo di record Master in 13'38", terzo dietro l'ugandese Cheptegei e il kenyano Too.

Preview: Rotterdam, Vienna e Hannover

Tsegaye Kebede è tra gli iscritti della Rotterdam Marathon, recuperato dall'infortunio che gli impedì di gareggiare a Dubai. L'etiope troverà il connazionale Worku e i kenyani Vincent Kipruto, John Mwangangi, Matthew Kisorio e Lani Rutto. Ancora Kenya a Vienna, con Levy Omari e Robert Chemosin in prima linea, e Etiopia con Guteni Shone alla caccia del record femminile della corsa detenuto dall'ex-primatista italiana Maura Viceconte (2h23'47"). A Hannover torna il primatista della corsa, il sudafricano Lusapho April, contro il vincitore uscente Jacob Cheshari.

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