Mondiali, tutti i numeri dell\'Italia a Parigi



L\'analisi statistica dei risultati conseguiti dagli azzurri, va detto subito, manda in archivio il Mondiale di Parigi tra le rassegne di medio calibro. Niente passaggi in parata, quindi, ma nemmeno scene di disperazione collettiva. A straordinari risultati (le medaglie, e i tanti piazzamenti in finale) fanno da contraltare numerose controprestazioni, molte delle quali assolutamente inattese, che mandano il conto complessivo sostanzialmente in pareggio. Partiamo dalle medaglie. Il consuntivo dice tre podi per l\'Italia (un oro con Gibilisco, e due bronzi, con Baldini e la Martinez), una medaglia meno di Edmonton 2001 (furono quattro, oro con la May, argento con Mori, bronzo con Baldini e Perrone): l\'Italia, in tutte le nove edizioni della rassegna iridata è finita sul podio, con un minimo storico a Tokyo \'91, dove ottenemmo una sola medaglia (l\'oro di Maurizio Damilano), ed un massimo di sei a Goteborg \'95. In altre due occasioni (Helsinky \'83 e Atene \'97) abbiamo chiuso con tre metalli. Nel conto di Parigi, non figura ovviamente l\'argento nella Coppa del Mondo di Maratona maschile, alloro che va comunque ricordato per il suo grande valore, soprattutto quando si fanno \"i conti in tasca\" ad un Paese, e non ad un singolo atleta. Piace sottolineare un aspetto: le due medaglie centrate dai maschi rispetto allo \"zero\" degli Europei della scorsa estate, in un contesto decisamente più difficile. Con la speranza che di vera inversione di tendenza si tratti. Rispetto a Edmonton, l\'Italia guadagna un finalista: 10 quest\'anno (4 uomini e 6 donne), nove due stagioni fa (4+5); il picco di Atene \'97 (quando furono addirittura 16, gli azzurri tra i primi otto) è lontano, ma il ritorno in doppia cifra è già motivo di relativa soddisfazione. I peggiori piazzamenti ottenuti dai finalisti 2003 rispetto all\'edizione precedente, danno però una somma complessiva di soli 39 punti. E\' questo il dato peggiore, quello che statisticamente risalta di più: viene eguagliato il minimo storico ottenuto da nostre formazioni al Mondiale (Tokyo \'91). A Edmonton 2001, i punti complessivi furono 44; il maggior punteggio resta quello di Goteborg, dove si arrivò addirittura a quota 65. Va comunque detto che l\'analisi, al momento, non può essere completa perché manca il dato relativo al numero di Paesi che hanno piazzato propri rappresentanti in finale. E\' chiaro che, di fronte ad una variazione di questo valore, anche dati come numero di finalisti e punti ottenuti (e soprattutto il loro confronto col passato) andrebbe letto in maniera diversa. Sono due (anzi, tre, se si considera la doppietta di Gibilisco) i record italiani messi a segno allo Stade de France: il 14,90 di Magdelin Martinez nel triplo, e il 5,90 di Giuseppe Gibilisco nell\'asta. Primati personali anche per Alessandro Cavallaro (20.42 sui 200), Lorenzo Civallero (1h20:34 sui 20km di marcia) e Barbara Lah (14,38 nel triplo). Fin qui, il bilancio numerico. Quello emotivo racconta altre cose, a cominciare dalla gara di Giuseppe Gibilisco: un concentrato di sensazioni senza paragoni, che resterà a lungo nella memoria, una salita verso l\'alto senza ostacoli, violenta ed avvincente, che ha fatto innamorare del salto con l\'asta e di questo siracusano tutta l\'Italia. E poi, la rincorsa al bronzo di Baldini, i rimbalzi di Magdelin la sinuosa. L\'atletica, inesauribile patrimonio di emozioni.
Nelle due foto, Magdelin Martinez (in alto) e Giuseppe Gibilisco (Omega/FIDAL)



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