Mondiali: Giupponi 14° nella 20km

11 Agosto 2013

Il marciatore dei Carabinieri chiude in 1h23:27, 28° Rubino (1h25:42) e 43° Tontodonati (1h29:26). Oro al russo Ivanov (1h20:58)

Nel caldo pomeriggio di Mosca, la Russia conquista l'oro della 20km di marcia con il ventenne Aleksandr Ivanov (1h20:58) davanti all'olimpionico cinese Ding Chen (1h21:09) e allo spagnolo Miguel Angel Lopez (1h21:21). Per l'Italia il miglior piazzamento porta il nome del carabiniere bergamasco Matteo Giupponi, quattordicesimo in 1h23:27. Giorgio Rubino - in gara con soli 54 giorni di allenamento conseguenza di un problema all'anca patito dopo Coppa Europa - chiude ventottesimo in 1h25:42, mentre il piemontese Federico Tontodonati è 43° in 1h29:26.

IL RACCONTO DELLA GARA

20km - Ultimi 5km, rotta verso il traguardo e le medaglie. Ivanov, Barrondo (con due rossi sul tabellino) e Chen marciano in colonna. Con lo stadio ormai in vista, dopo 1 ora 13 minuti di gara, arriva il terzo cartellino per l'intraprendente Barrondo che lo scorso anno proprio nella 20km di marcia aveva regalato al Guatemala la prima medaglia olimpica (argento). Via libera, quindi, per Aleksandr Ivanov, vicecampione mondiale junior 2012 e poi quarto in Coppa Europa e argento europeo under 23 nel 2013. Il 20enne russo quando fa il suo ingresso al Lužniki viene accolto in trionfo. L'oro stavolta è suo in 1h20:58 (primato personale). Battuto l'olimpionico cinese Ding Chen, argento in 1h21:09, mentre il bronzo va allo spagnolo Miguel Angel Lopez (1h21:21). Il migliore degli azzurri è Matteo Giupponi che chiude 14° in 1h23:27. Giorgio Rubino è 28° (1h25:42) e Federico Tontodonati 42° che giunge stremato all'arrivo (1h29:26).

15km - Dopo 48 chilometri e 20 secondi si concretizza il sorpasso su Suzuki. Wang decide di fare sul serio e prova ad andarsene. Un tentativo forse troppo affrettato visto che, nel giro di pochi minuti, attira su di lui il terzo cartellino rosso per sospensione che gli costa la squalifica.

Fuori gioco il bronzo olimpico, al comando resta un terzetto con Chen, il guatelmateco Barrondo e il russo Ivanov. I tre giungono al 15° km in 1h00:41. Giupponi 17esimo marcia con due proposte di squalifica (1h22:01). Rubino intanto ha guadagnato qualche posizione (31°/1h03:48), 39° Tontodonati (1h05:19).

10km - Siamo a metà gara e i giapponesi si sono dati il cambio in testa. Ad andare in fuga ora è Suzuki (40:34), ma verso di lui avanza spedito un gruppo di inseguitori pilotato dalla coppia di cinesi formata dal campione olimpico Ding Chen (40:47) e dal bronzo Zhen Wang (40:47). Giupponi è sempre sedicesimo (40:59) a 25 secondi dal battistrada, Rubino è risalito in 36esima posizione (42:07), mentre Tontodonati sembra aver perso terreno (45°/42:38).

5km - Poco prima della partenza sul grande schermo dello Stadio Lužniki scorrono le immagini della vittoria olimpica di Maurizio Damilano nel 1980. Oggi sono 64 sono i marciatori schierati sulla linea di partenza della 20km che parte proprio sull'anello azzurro dell'imponente stadio della capitale russa. L'avvio vede l'iniziativa temeraria del giapponese Saito che sfida tutti, compreso il caldo (temperatura a 29°), e si lancia in testa togliendosi la soddisfazioni di transitare per primo al 5° km in 20:17 seguito dal connazionale Suzuki (20:19) e dal russo Ruzavin (20:23). In chiave azzurra Matteo Giupponi viaggia in quattordicesima posizione (20:31), Federico Tontodonati è 36° (20:47) con 9 secondi di vantaggio su Giorgio Rubino (20:56).

LE PAROLE DEGLI AZZURRI

Matteo Giupponi: "Questa è stata la prima manifestazione nella quale sono riuscito finalmente ad esprimermi secondo le mie qualità.

Sono soddisfatto della posizione - aggiunge il carabiniere bergamasco allenato da Ruggero Sala - Oggi era molto caldo e non si poteva badare troppo al cronometro. Torno a casa stanco, ma felice".

Giorgio Rubino: "Più di questo non potevo fare. Stavolta la testa c'era, purtroppo non le gambe. Onestamente 54 giorni di allenamento non potevano bastare per fare di più. Quest'anno sono cambiate un po' di cose per me - spiega il finanziere romano - conservo sempre un grande rapporto con Sandro Damilano, ma ho lasciato Saluzzo ed ora mi alleno a Siracusa con Dario Privitera. Siamo un bel gruppo di giovani che ha voglia di crescere insieme. Il 2013 era iniziato bene con il titolo indoor seguito dall'1h21:07 a Podebrady in aprile. Purtoppo a maggio dalla Coppa Europa di Dudince mi sono portato a casa un problema all'anca che mi ha tenuto fermo in un momento cruciale per la preparazione dei Mondiali. Riparto da qui, con la voglia fortissima di tornare presto protagonista".  

Alessio Giovannini

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