Molinarolo vola a 4,65, Ihemeje ottavo

21 Agosto 2023

La veneta è la prima astista azzurra a raggiungere una finale iridata: +9 centimetri. Il triplista si conferma tra i primi otto (16,91). In semifinale nei 400hs Folorunso (54.30) e Sartori (54.82). Beffa Sibilio, primo degli esclusi

Il salto a 4,65 di Elisa Molinarolo è l’immagine più bella della serata azzurra ai Mondiali di Budapest. La veneta porta per la prima volta l’Italia nella finale iridata dell’asta, con un progresso notevole, di ben nove centimetri, centrando al terzo tentativo la misura che la qualifica direttamente per il turno decisivo di mercoledì, dopo aver condotto un percorso netto fino a 4,60. Out la primatista italiana Roberta Bruni (4,35). Arriva un piazzamento ‘da finale’ nel triplo, inteso come posto tra i primi otto al mondo, funzionale alla classifica a punti: dopo essere stato quinto in Oregon nel 2022, Emmanuel Ihemeje è ottavo in Ungheria, senza però raggiungere i diciassette metri desiderati (16,91/-0.4). Serata dai più volti negli ostacoli: possono esultare per la qualificazione alla semifinale dei 400hs Ayomide Folorunso (54.30, a otto centesimi dal suo record italiano) e Rebecca Sartori, che con 54.82 scende per la prima volta sotto i 55 secondi e firma lo standard olimpico per Parigi (fuori Eleonora Marchiando 56.27). Beffa, invece, per Alessandro Sibilio che a un mese esatto dall’infortunio di Montecarlo in Diamond League manca l’accesso alla finale per soli quattro centesimi ed è il primo degli esclusi nonostante il suo ottimo 48.43, anche qui valido come standard per i Giochi del 2024. Respinta la protesta dal team azzurro per un presunto passaggio irregolare dell’ostacolo da parte del campione olimpico e primatista del mondo Karsten Warholm (Norvegia). La semifinale finisce prima di iniziare per Mario Lambrughi, squalificato per partenza falsa. Nella ‘semi’ dei 100 metri Zaynab Dosso si esprime in 11.19 (-0.4) a cinque centesimi dall’11.14 con cui ieri ha pareggiato il primato italiano: in finale, dalla nona corsia, spunta la statunitense Sha’Carri Richardson per l’oro mondiale con 10.65 (-0.2). Eliminati in semifinale anche gli ostacolisti Hassane Fofana (13.50) e Lorenzo Simonelli (13.69). Domani, martedì, 10 azzurri in gara, nella sessione che comincia alle 18.40: spicca la finale dell’alto con Gianmarco Tamberi e Marco Fassinotti. Turno decisivo anche per Daisy Osakue nel disco e Ludovica Cavalli nei 1500.

MOLINAROLO IN FINALE - Non c’era mai stata un’azzurra in finale ai Mondiali nell’asta. Mai prima di oggi e dell’impresa di Elisa Molinarolo. È una serata fantastica per la veneta, in grado di riscrivere due volte il record personale e di staccare il pass automatico con 4,65 alla terza prova. Nove centimetri di progresso complessivo (4,56 quest’anno) dopo essere già cresciuta saltando la misura di 4,60 in ogni caso sufficiente per la finale, a conti fatti: dodici atlete superano 4,65 compresa la portacolori delle Fiamme Oro, che è undicesima ma non sarebbe andata comunque oltre la dodicesima posizione grazie al percorso netto fino a 4,60. Nell’occasione più importante, si esalta la veronese che si allena a Padova diventando la seconda italiana di sempre in una gara iniziata senza problemi a 4,20, priva di errori anche a 4,35 e 4,50. “È la giornata sportiva più bella della mia vita - esulta Molinarolo, 29 anni - si sono incastrati tutti i pezzi del puzzle, abbiamo raccolto i frutti del lavoro quotidiano e siamo in finale ai Mondiali! Ci siamo arrivati lavorando in team, con il mio allenatore Marco Chiarello, con tutto il gruppo dell’asta a Padova e con il mio gruppo sportivo delle Fiamme Oro. Ci abbiamo creduto tutti dal primo istante. Sono salita di 9 centimetri al momento giusto: ero felice già al 4,60 ma volevo a tutti i costi la finale: ora mi metto in frigo fino a mercoledì per recuperare le energie. Andrò in pedana con le unghie ma a cuor leggero”. Eliminata la primatista nazionale Roberta Bruni con 4,35 al terzo tentativo, poi a 4,50 sbaglia tre volte. Fuori a sorpresa la neozelandese Eliza McCartney, di recente a 4,85, con tre nulli di ingresso a 4,50. 

TRIPLO A ZANGO - Per la seconda edizione consecutiva Emmanuel Ihemeje è tra i primi otto al mondo nel triplo. Stavolta il bergamasco chiude ottavo con 16,91 (-0.4), a un anno dal quinto posto di Eugene. Non arriva l’acuto tanto sperato, in una stagione che l’ha visto migliorarsi a 17,29, ma il portacolori dell’Aeronautica ci prova fino alla fine: apre con un interlocutorio 16,27 e quindi trova il 16,84 che gli consente di proseguire la gara, prima di un nullo, mentre al quarto tentativo allunga di sette centimetri senza poi incrementare (16,74 e 16,56). “Cercavo almeno i diciassette metri - commenta - questo risultato non mi rispecchia. Sapevo che la tecnica avrebbe fatto la differenza e c’è ancora tanto da lavorare. Testa bassa, si torna a casa e si ricomincia”. Si prende il suo primo titolo iridato Hugues Fabrice Zango (Burkina Faso) dopo un bronzo e un argento: vince con 17,64 (-0.3) al quinto salto, affiancato sul podio dai cubani Lazaro Martinez (17,41/-0.6) e Cristian Napoles (17,40/+0.1).

SIBILIO OUT PER 4/100 - Sfiora la finale dei 400 ostacoli Alessandro Sibilio. L’azzurro è il primo degli esclusi, per soli quattro centesimi, con il quinto posto in 48.43. Dopo aver rischiato di dover rinunciare ai Mondiali, a causa dell’infortunio di un mese fa al meeting di Montecarlo, lotta come un leone ma viene superato dal tedesco Joshua Abuaku, quarto in 48.39 e qualificato, mentre davanti giganteggia il fenomeno norvegese Karsten Warholm (47.09). Se può essere una consolazione, il partenopeo riesce a siglare il minimo olimpico (fissato a 48.70) e potrà prepararsi al meglio per Parigi dove cercherà di tornare nella finale a cinque cerchi già raggiunta a Tokyo. “C’è tanta rabbia - le sue parole - ieri avevo detto di essere felice ma io sono un atleta che non si accontenta. È questo che fa di me un agonista. Andare a fare una finale mi avrebbe dato un morale diverso”. Peccato per Mario Lambrughi che esce di scena prima del via, squalificato a causa di una falsa partenza per essersi mosso sui blocchi 17 millesimi prima dello sparo, in base al rilevamento ufficiale. Sei atleti corrono in meno di 48 secondi, con il giamaicano Roshawn Clarke a firmare il record mondiale under 20 con 47.34.

FOLORUNSO-SARTORI OK - Brillano due azzurre nel primo turno dei 400 ostacoli. La primatista italiana Ayomide Folorunso con 54.22 manca di pochissimo il suo fresco record stabilito agli Assoluti di Molfetta (54.30) spingendo al massimo fino al traguardo, senza risparmiarsi, per puntare anche a una buona posizione. È terza l’emiliana che viaggia nella corsia più esterna, la nona, e si qualifica di diritto avvicinando la giamaicana Andrenette Knight, seconda in 54.21, nella gara vinta da Kemi Adekoya (Bahrain, 53.56). Splendida prova anche di Rebecca Sartori che si migliora di nuovo per scendere a 54.82: altri 23 centesimi tolti al personale, in una stagione di progressi continui, timbrando il minimo per le Olimpiadi di Parigi fissato a 54.85. In una batteria di livello medio decisamente elevato, la veneta arriva quinta ma alla fine è suo il miglior crono di recupero. Entrambe torneranno in pista domani alle ore 20.25. Si ferma invece la corsa di Eleonora Marchiando, sesta in 56.27 nonostante la rimonta negli ultimi metri. Tutto facile per la favoritissima Femke Bol, 53.39 rallentando vistosamente, nel tardo pomeriggio di Budapest quando il termometro segna ancora 34 gradi. Parla Folorunso: “Molto molto bene, gara abbastanza pulita, domani spero di riuscire a limare qualcosa. Tutti vorranno tirare fuori gli artigli e io non sarò da meno”. Sartori: “Non potevo chiedere di più oggi. Ma solo oggi. Perché domani ci sono altri obiettivi. È molto stimolante correre con Ayo. Domani sarò concentrata e me la godrò”

DOSSO 11.19 - Fino a ieri sarebbe stato record personale eguagliato per Zaynab Dosso, il crono di 11.19 (-0.4) con cui si piazza settima nella semifinale dominata da Shelly-Ann Fraser-Pryce in 10.89. Ma ormai l’emiliana è entrata in una nuova dimensione, dopo il primato italiano di 11.14 pareggiato in batteria, e allora questo risultato non può accontentarla visto che poteva cullare legittime ambizioni di un nuovo progresso. La semifinale più veloce è la successiva: 10.79 (-0.4) per la giamaicana Shericka Jackson e l’ivoriana Marie-Josée Ta Lou, invece parte male Sha’Carri Richardson che è terza in 10.84 e viene ripescata.

110HS - Tra i due azzurri nelle semifinali dei 110 ostacoli il migliore è Hassane Fofana, settimo in 13.50 (-0.1) confermando la sua stabilità di rendimento a questo livello. Ottavo invece nella sua gara Lorenzo Simonelli, 13.69 (-0.2) dopo aver toccato le ultime due barriere. Per entrare in finale ci voleva il record italiano: l’ultimo degli ammessi è lo svizzero Jason Joseph con 13.25, svetta nel turno intermedio il campione in carica Grant Holloway (13.02).

LE ALTRE FINALI - Doppietta Usa nei 100 metri con il trionfo di Sha’Carri Richardson, all’indomani dell’oro di Noah Lyles al maschile. L’esuberante sprinter americana sfreccia in 10.65 (-0.2) dalla nona corsia, diventa la quinta di sempre al mondo e butta giù dal trono Shelly-Ann Fraser-Pryce, terza in 10.77 dietro alla connazionale giamaicana Shericka Jackson che è argento con 10.72. Completa il tris Grant Holloway, ancora re dei 110 ostacoli in 12.96 (0.0) nella sfida con il ‘jam’ oro a cinque cerchi Hansle Parchment (13.07) mentre il bronzo va all’altro statunitense Daniel Roberts (13.09). È un botta e risposta spettacolare, all’ultimo lancio, nella finale del disco: l’olimpionico svedese Daniel Stahl riconquista lo scettro iridato con 71,46 replicando al 70,02 dello sloveno campione uscente Kristjan Ceh, terzo il lituano Mykolas Alekna (68,85).

TV E STREAMING - È prevista un’ampia copertura tv per i Mondiali di atletica. La rassegna iridata di Budapest, da sabato 19 a domenica 27 agosto, è in onda in diretta integrale su Rai, Sky e Eurosport. QUI il palinsesto completo.

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