Mei: “L’atletica traina tutto lo sport italiano”

30 Giugno 2025

La Coppa Europa è ancora azzurra, la gioia del presidente FIDAL: “Più punti della scorsa edizione, orgoglioso di questi ragazzi che continuano a vincere”. DT La Torre: “Avevo chiesto occhi di fuochi e li ho visti”

Emozione nelle parole del presidente FIDAL Stefano Mei, al secondo successo in questa veste nell’Europeo per Nazioni, l’evento simbolo di quella Coppa Europa che tante volte lo ha visto protagonista in passato. “Abbiamo dimostrato ancora una volta – le parole del Presidente – che l’atletica traina tutto lo sport italiano. Vincere la Coppa Europa di atletica non è una sciocchezza, vincere medaglie in atletica è la cosa più difficile di tutte. Ho detto ai ragazzi venerdì, nella nostra riunione, che il giorno prima avevo perso un'altra competizione, di quelle per persone un po’ più grandi, un po’ più anziane, e non mi era piaciuto per niente. E ho chiesto loro di non prendere questa abitudine e di continuare a vincere come hanno fatto in questi quattro anni. Mi hanno dato retta, ne sono contento”. Brillano gli occhi, al presidente della FIDAL, per una squadra solida come roccia. “Orgoglioso? Sì, molto, anzi, moltissimo. In queste occasioni mi sembra di tornare a vestire la maglia azzurra. E’ ovvio che non sia la stessa cosa, mi piacerebbe poter essere al fianco dei ragazzi durante la gara. Però cerco di esserci il più possibile”.

L’analisi finale, e la scelta di un protagonista assoluto. Probabilmente inatteso. “Abbiamo fatto più punti della scorsa edizione, e tutti pensavano che non saremmo riusciti a bissare. Meno vittorie, è vero, ma con tantissimi podi. E con i ragazzi, anche quelli che non hanno fatto performance straordinarie, che hanno dato il massimo in campo, a cominciare da Lorenzo Patta, che considero il simbolo di questa edizione della manifestazione: ha portato il suo punto anche da stirato”. Chiusura con una battuta. “Il mio sogno era vincere per un punto soltanto, ma devo dire che è meglio così…”.

Felicità anche nelle parole del Direttore tecnico Antonio La Torre: “Avevo chiesto occhi di fuoco, e si è visto che tipo di risposta sono stati capaci di dare i nostri atleti. Anche nella gara finale, a titolo già vinto, con la voglia di battere la Polonia nella staffetta 4x400 mista. Questa mattina avevo detto alla squadra di ricordare che siamo un grande collettivo, che non ci sono solo le punte, ma che ormai la nostra è una squadra che si è compattata verso l’alto. E quindi, di dare con intelligenza, cuore, coraggio, tutto quello che avevano”.

Il parallelo tra Chorzow e Madrid ha una chiave di lettura chiara, per La Torre. “Questa è ancora più bella e sofferta di quella di due anni fa. Qui eravamo sfavoriti dal pronostico, poi la Germania ci ha fatto sì qualche regalo, ma anche a noi è mancata qualcosa, anzi, a dire il vero, una gara per intero, i 100 metri di Patta. Il suo punto ha un grande valore simbolico. Tokyo? Dobbiamo lavorare duramente, con la consapevolezza che essere primi in Europa non basta. Il mondo è un’altra dimensione e noi dobbiamo provare ad essere protagonisti anche lì”.

RISULTATI  - FOTOGALLERY (Grana/FIDAL) 

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Campioni d'Europa (Grana/FIDAL)


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