Master: il 2016 dei campioni senza età

28 Dicembre 2016

Un’altra stagione ricca di risultati per gli over 35 dell’atletica, con 193 primati italiani di categoria e 377 medaglie internazionali

di Luca Cassai

Anche il 2016 è stato un anno memorabile per l’atletica master. Non solo sul piano tecnico, visto che il bilancio finale conta 193 primati italiani di categoria e 377 medaglie conquistate a livello internazionale, ma anche su quello organizzativo. Infatti sono tornati in Italia gli Europei indoor, di nuovo ad Ancona, sette anni dopo la scorsa edizione. Più di 3000 atleti di 40 paesi, con 13 record mondiali, e tra le imprese iridate quella del velocista Mario Longo che a 51 anni vince i 60 metri in 7.04, sei centesimi in meno del tempo con cui in semifinale aveva eguagliato il precedente limite. Lo sprinter napoletano vanta significativi trascorsi in Nazionale assoluta, fino alla medaglia di bronzo nella 4x100 agli Europei di Spalato 1990. Poi l’intramontabile imperiese Luciano Acquarone, che firma il record europeo dei 3000 M85 in 15:47.14. L’Italia chiude seconda nel medagliere con 94 ori, 96 argenti e 76 bronzi per un totale di 266 podi, dietro soltanto alla Germania, e brillano molti azzurri: Alfonso De Feo sfreccia in 23.36 sui 200 M50 per realizzare la nuova miglior prestazione italiana ad appena 14 centesimi dal primato europeo, poi anche 52.93 sui 400 metri, invece nel lungo il pisano Gianni Becatti completa un formidabile pokerissimo di cinque ori internazionali consecutivi nel lungo M50 con 6,57. Nell’atmosfera elettrizzante del Palaindoor, in sei giornate di gare dal 29 marzo al 3 aprile, c’è quindi l’ennesima affermazione per l’inossidabile padovana Emma Mazzenga, 82enne ex insegnante di scienze e chimica, in 40.17 sui 200 metri W80. La piemontese Maria Costanza Moroni si prende due successi W45: entrambi con la miglior prestazione italiana, nel salto in lungo (5,35) e sui 60 ostacoli corsi in 9.22. Ma tra le protagoniste c’è anche Emanuela Baggiolini, due ori nei 400 e sugli 800 W40, senza dimenticare Gianna Lanzini che scende a 1:04.84 sui 400 W55.

Ottaviani superstar

Tante storie di vita nel movimento master, ognuna con colori ed emozioni diverse, ma perfettamente sintetizzate dalle parole del centenario Giuseppe Ottaviani: “L’atletica è gioia!”. Una grande festa per il giorno del suo compleanno, al Palaindoor di Ancona, con cinque record mondiali della categoria M100, in mezzo ai tanti amici e ai giovanissimi, presenti in pista insieme a lui in un pomeriggio di sport per tutti. L’inossidabile marchigiano di Sant’Ippolito, nato il 20 maggio 1916, nell’arco di un paio d’ore riesce infatti a stabilire i nuovi primati del mondo indoor nella sua nuova fascia di età in ognuna delle gare in programma: 60 metri in 17.52, poi salto triplo (3,27), salto in lungo (1,08), getto del peso (4,43) e 200 metri in 2:15.90 nell’Ottaviani Day. “Lo sport mi ha fatto capire che la vita è bella - esclama - e spero che possa far sempre divertire tutti, a cominciare dai giovani. Dovevo provarci, perché la vita andrebbe davvero assaporata sempre, un po’ per volta. Essere arrivato a 100 anni per me è una novità tutta da scoprire. Ma dopo il primo secolo, c’è il secondo!”. Ormai è noto al grande pubblico, dopo la sua partecipazione a febbraio come ospite nella serata inaugurale del Festival di Sanremo, tant’è che il presentatore Carlo Conti ha commentato: “Ottaviani è la sintesi vera della vita”. Pochi giorni più tardi, nei campionati italiani indoor, ha ricevuto un autentico bagno di folla, tra “selfie” e strette di mano. Poi gli Europei master, sempre ad Ancona, con un giro d’onore di poco più di due minuti (2:00.23) sui 200 metri per la medaglia d’oro M95, che si aggiunge ai due argenti sui 60 metri e nel salto in lungo. Gli applausi ininterrotti degli spettatori accompagnano la sua gara e, superata la linea d’arrivo, improvvisa uno scatto prima di raccogliere la standing ovation. Dopo il compleanno, il 30 maggio, quattro record outdoor a Urbino: due mondiali (3,54 nel triplo e 4,92 nel martello con maniglia corta) e due europei (1,33 nel lungo e 9,99 con il disco).

Nel mese di ottobre, a Grottammare (Ascoli Piceno), un primato iridato nella marcia: sui 10 chilometri l’orvietano Romolo Pelliccia coglie la nuova migliore prestazione mondiale master M80 con 1h01:07, superando un limite che resisteva da oltre vent’anni. La rassegna tricolore di società indoor ha premiato Olimpia Amatori Rimini al maschile e Assi Giglio Rosso Firenze tra le donne, quindi nel finale di stagione a L’Aquila gli scudetti dei Societari master sono andati all’Atletica Virtus Castenedolo (uomini) e al Südtirol Team Club in campo femminile. Una conferma e una novità: il sodalizio bresciano conquista il secondo titolo di fila e il terzo in totale, dopo quelli ottenuti nel 2012 e nel 2015, mentre le bolzanine salgono per la prima volta sul gradino più alto del podio. L’altro appuntamento clou dell’attività nazionale su pista si è disputato nel nuovo impianto di atletica ad Arezzo, per i campionati italiani all’aperto, con 17 record battuti e più di 2800 atleti-gara iscritti.


Medagliere al top

Trasferta lunga e impegnativa quest’anno con i Mondiali master a Perth, in Australia, ma ricca di soddisfazioni: 14 ori, 25 argenti e 14 bronzi per un totale di 53 medaglie. Un risultato significativo, se si considera che alla manifestazione stavolta hanno partecipato 69 azzurri, 49 uomini e 20 donne. A fare la parte del leone sono state soprattutto le marciatrici con l’en plein di Tatiana Zucconi: 3 ori individuali e uno a squadre per la 39enne romana, che spicca quindi non solo per la sua altezza (185 centimetri di statura) ma anche grazie ai risultati in una disciplina che ha iniziato a praticare da cadetta, con una pausa di qualche anno a ridosso dell’ingresso nelle categorie master. Una passione trasmessa dalla mamma Daniela Ricciutelli, protagonista del doppio trionfo nella 20 chilometri W55 tagliando il traguardo insieme alla sassarese Peppina Demartis per aggiudicarsi il primo posto a pari merito. Tre argenti nella velocità M70 del romano Roberto Paesani: laureato in fisica, è stato insegnante al liceo, prima di riprendere l’attività sportiva con l’intenzione di dedicarsi al mezzofondo, ma soprattutto al benessere fisico, e nel 2013 è tornato all’agonismo da sprinter dopo quasi mezzo secolo senza gare, a 49 anni dall’ultima volta. Spettacolare il successo di Francesco D’Agostino sugli 800 M50 per appena cinque centesimi, al suo primo oro iridato. Di origine calabrese ma bresciano d’adozione, lavora in una fabbrica che produce cerchi per autoveicoli e nel mese di giugno, sulla pista dell’Olimpico di Roma nella cornice del Golden Gala Pietro Mennea, ha stabilito anche la migliore prestazione italiana SM50 con 2:02.82. Il figlio d’arte Luigi Del Buono si laurea invece campione mondiale dei 3000 siepi M35, dopo aver vinto tre argenti in terra australiana.

Agli Europei master non stadia, andati in scena a Vila Real de Santo Antonio in Portogallo, la rappresentativa azzurra è tornata con 38 medaglie: 12 ori, 13 argenti e 13 bronzi per un bottino che è quindi il migliore di sempre nelle edizioni di questa rassegna disputate all’estero, mentre nei Mondiali master di corsa in montagna a Susa, in provincia di Torino, sono arrivate 45 medaglie: 25 ori, 9 argenti e 11 bronzi. Non si fermerà qui la tradizione organizzativa italiana, perché la provincia di Venezia ospiterà i gli Europei master 2019 di atletica leggera a Jesolo, Caorle ed Eraclea. Ma prima, nel 2017, si svolgeranno i Mondiali indoor a Daegu, dal 19 al 25 marzo in Corea del Sud, e gli Europei ad Aarhus in Danimarca, dal 27 luglio al 6 agosto.

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Le marciatrici italiane a Perth


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