Maratona: da Berlino verso Londra



Maratona di Berlino, tre giorni dopo. Sui 42 chilometri e 195 metri che hanno visto riscrivere il record del mondo maschile - 2h03:38 ad opera del keniano Patrick Makau - la prova femminile, dominata da Florence Kiplagat (2h19:44), ha regalato tre sorrisi azzurri. Sesta Anna Incerti (2h25:32), settima Rosaria Console (2h26:10) e ottava Valeria Straneo (2h26:33). Per tutte il primato personale e tempi al di sotto dello standard di partecipazione per i prossimi Giochi Olimpici di Londra 2012. "Berlino ci ha detto - il commento del prof. Luciano Gigliotti, caposettore della maratona - che ci sono tre ragazze insieme alle quali lavorare per l'Olimpiade. Fosse stata una Coppa Europa o una Coppa del Mondo, con certi risultati avremmo detto la nostra. Nel dettaglio, la Incerti ha grossi margini così come la Console può limare ancora qualcosa, la Straneo, invece, è il volto nuovo che approda ora in un'altra dimensione agonistica. E adesso aspettiamo di vedere all'opera anche Nadia Ejjafini, in gara il 30 ottobre a Francoforte. A Londra potranno andare solo in tre, ma questo è un gruppo, con il bravo Ruggero Pertile al maschile, con cui possiamo ora programmare la strada da seguire da qui al 2012. Senza dimenticare, però, che Berlino ci ha chiaramente ribadito che davanti c'è sempre qualcuno che corre molto forte".  

"Ero andata a Berlino - racconta Anna Incerti - consapevole di essermi preparata al meglio per questo risultato. Io e il mio tecnico Tommaso Ticali avevamo puntato su questa maratona per fare il tempo e così è stato. Il 2011 è stato un anno fantastico iniziato e concluso con il primato personale in maratona: 2h27:33 ad Osaka poi abbassato a 2h25:32 a Berlino. In mezzo, a febbraio, anche l'1h09:06 sui 21,097 km della RomaOstia. Mi è dispiaciuto molto aver rinunciato ai Mondiali di Daegu e mi sarei mangiata le mani se a Berlino non avessi ottenuto questo riscontro. Il bronzo europeo di Barcellona mi ha proiettato in un'altra dimensione - prosegue la 31enne siciliana delle Fiamme Azzurre - grazie a quella medaglia ho avuto la possibilità di fare tante esperienze all'estero, momenti che mi hanno aiutata molto a maturare confrontandomi con le migliori al mondo. Adesso mi concedo un po' di riposo, farò qualche gara e poi sotto con gli allenamenti. La prossima sarà una stagione molto importante con davanti quell'obiettivo olimpico che è il sogno di ogni atleta. Sono contenta di arrivarci con questo tempo. Ora servirà programmare bene il percorso da fare e scegliere le gare giuste nei prossimi mesi, qualche mezza e forse, entro marzo, una maratona per restare in confidenza con la distanza prima di Londra".    

"Sono molto contenta - le parole di Rosaria Console (Fiamme Gialle) - due anni fa proprio a Berlino avevo fatto il personale e di nuovo qui l'ho migliorato. E' una maratona veloce, una di quelle in cui si può esplorare meglio il confine dei propri limiti. Intorno al 35° km ho avuto una piccola crisi, ma sono riuscita a riprendermi e chiudere come dovevo. Diciamo che questa, dopo una stagione in cui penso di aver dato molto tra strada, pista e cross, la considero la linea d'arrivo del mio 2011. Devo ringraziare mio marito Daniele (Caimmi, ndr) e il mio tecnico Luciano Gigliotti che hanno dato una grossa mano e mi sono stati vicini nel lungo periodo di preparazione. Ora pensiamo a Londra, la maratona olimpica sarà una maratona in Europa e questo non è un aspetto secondario. Tuttavia non vorrei che fossero i primi 42,195km del 2012. Penso di correrne un'altra a primavera, forse Roma dove mi sono trovata molto bene anche quest'anno". 

La prima ad essere sorpresa del suo risultato è proprio lei: Valeria Straneo, 35 anni di Alessandria, tricolore in carica della 10km su strada: "Non mi sembra vero - commenta l'atleta dell Running Team 99 di Volpiano - a Berlino ho cercato di fare una gara regolare, a lungo intorno ai 3:30 al chilometro, per poi chiudere a 3:20 nel finale. Mi aspettavo da un momento all'altro la crisi e, invece, le gambe continuavano a girare. Non lo nascondo, volevo fare il minimo olimpico e dopo l'1h10:32 sulla Mezza di Bologna, ho capito che era un obiettivo possibile. Sono una sportiva da sempre, non riesco a stare ferma. Fin da piccola ho fatto mille sport. Mi piace far fatica. Con l'atletica ho cominciato subito dalle gare lunghe, all'inizio non mi allenavo tantissimo, poi l'incontro con la mia allenatrice Beatrice Brossa e l'ho presa più sul serio. Nel 2006 è nato il mio primo figlio, l'anno dopo il secondo, una scelta condivisa con mio marito Manlio, ex quattrocentista ad ostacoli. Ho una laurea in lingue e letterature straniere e fino a qualche tempo fa lavoravo in un asilo nido come educatrice. Era un contratto a tempo determinato, ma in seguito, supportata dalla mia famiglia, ho scelto di dedicarmi a tempo pieno all'atletica. Nel maggio del 2010 l'operazione che mi ha cambiato la vita: l'asportazione della milza e di parte della colicisti. Un intervento che si era reso necessario a seguito di una sferocitosi ereditaria che mi aveva provocato grossi problemi di salute. Togliermi la milza è stato come partorire un terzo figlio, era lunga 26 centimetri e pesava 1,8 kg, una cosa terrificante, ma ora per fortuna mi sento rinata e anche i miei valori ematici sono rientrati. Pensate che sei settimane dopo l'operazione ero già in gara: 1h21:47 alla Mezza di Biella, una faticaccia, ma me la ricordo benissimo. La sfida della maratona? La prima l'avevo corsa nel 2000, senza allenamento, in 3h32, giusto per rendermi conto della distanza. Poi 2h48:41 a Piacenza nel 2003 fino al 2h41:15 del 2009 a Carpi, il mio vecchio limite personale, ma avrei potuto fare di meglio. Lo so che i miei progressi possono aver portato qualcuno a pensar male, ma io ho la coscienza pulita e sono a disposizione per qualsiasi verifica. Domenica prossima, intanto, per la mia società, correrò la Mezza di Cremona e poi affronterò anche la stagione dei cross. La maglia azzurra a Londra? Sarebbe un sogno che si avvera!".

Nella foto, le maratoneta azzurre, Anna Incerti, bronzo europeo 2010, e Rosaria Console (Giancarlo Colombo/FIDAL)           




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