Maratona: Radcliffe prima, Console nelle retrovie



Gli spettri che assillavano la vita di Paula Radcliffe sono definitivamente spariti. Quell’immagine della britannica seduta sul marciapiede di Atene, in lacrime perché vedeva sfumare il sogno olimpico è ora un ricordo tollerabile, in attesa, fra tre anni, di cancellarlo del tutto. Già lo scorso anno la Radcliffe aveva spazzato via i dubbi sulla sua effettiva consistenza vincendo a New York, poi quest’anno si è aggiudicata la prova di Londra siglando il nuovo mondiale per gara solo femminile, ora è arrivato il titolo mondiale, che cancella grandi amarezze. La gara della britannica è stata molto più difficile di quanto prospettato alla vigilia. La Radcliffe ha impostato subito una gara da ritmo elevatissimo, seguendo una tattica scontata, ma si è trovata a fare i conti con rivali che hanno fatto di tutto per non lasciarla andare. In particolare la rumena Dita, che la seguì sul podio a Londra, le keniane Ndereba e Kimutai, le etiopi Tulu e Gemechu, la giapponese Hara, la cinese Chunxiou hanno seguito le sue orme, e solo alcune di loro hanno ben presto pagato dazio. Singolare il caso della rumena Dita Tomescu, che le è rimasta al fianco, ha ceduto e poi le è tornata sotto. La presenza della rivale dell’Est e la vicinanza delle keniane Ndereba (campionessa uscente) e Kimutai la rendeva nervosa. La Radcliffe ha progressivamente continuato a imporre un ritmo altissimo, che ha fatto della maratona di Helsinki la gara titolata più veloce di sempre, con ben 11 atlete sotto le 2h27. Nella parte finale della gara la Radcliffe finalmente si è potuta distendere, dopo che la rumena Dita ha ceduto del tutto e anche la Ndereba ha “mollato la presa”. La britannica ha chiuso in 2h20:57, davanti alla Ndereba e alla Dita, va detto però che rispetto alla gara maschile, chi era stato protagonista delle prime battute non ha ceduto del tutto, ma nella gran parte è rimasta nelle prime posizioni. In gara c’era anche l’azzurra Rosalba Console, che sin dall’inizio ha scelto di non correre sui ritmi impossibili delle prime, viaggiando su tempi di proiezione intorno alle 2h28. La sua gara giudiziosa l’aveva portata fino al 30. km a guadagnare posizioni su posizioni, poi però nel finale ha accusato ua forte crisi chiudendo 19. in 2h32:47, tempo che comunque, sul percorso difficile e pieno di saliscendi di Helsinki, non è da buttar via. La Coppa del Mondo femminile premia alla fine il Kenya davanti al Giappone e alla Gran Bretagna. Gabriele Gentili Nella foto piccola: l'arrivo vittorioso di Paula Radcliffe. Nella foto grande: Rosalba Console (foto Omega/Fidal) File allegati:
- I RISULTATI DELLA MARATONA



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