Mannella: "Ceccarelli e Carabelli sono recuperati"



Per Giuseppe Mannella, responsabile del settore ostacoli della Federazione, la stagione 2007 è iniziata molto presto. Nelle sue specialità le cose l’anno passato sono andate benino, ma alla fine i suoi principali protagonisti avevano le ossa rotte, quindi c’era da mettersi subito al lavoro per recuperarli, fisicamente e moralmente. I suoi assi in mano sono Benedetta Ceccarelli e Gianni Carabelli e il lavoro è iniziato da loro: “Il recupero della Ceccarelli è finalmente completo, non risente più dei problemi dell’anno passato e il suo personale nei 400 indoor che ha già stabilito è molto incoraggiante perché arrivato senza alcuna preparazione specifica. Per quanto riguarda Carabelli, è ancora in Sudafrica, dove finora ha lavorato bene anche se deve ancora risolvere un problemino a un piede, cosa che faremo appena rientra, in modo da iniziare la preparazione all’aperto senza problemi. Ma certamente non ci sono solamente loro”. - Con quanti atleti conta di andare a Osaka? - Nella peggiore delle ipotesi tre, nella migliore cinque. Abbiamo Giaconi che è un veterano e che ha iniziato bene la stagione indoor con tempi di buon livello. Poi c’è la Cattaneo che spero vivamente avvicini i 13 secondi netti sui 10hs perché è in buon progresso. La Macchiut lo scorso anno ha fatto 13.03, se riesce a confermarsi su quei livelli potrebbe anche lei scendere sotto i 13. - Il 2007 propone molti appuntamenti di rilievo anche per le altre categorie… - Partiamo dagli Under 23 dove vedo molto bene Abate sui 110hs: lo scorso anno si è già messo in evidenza, vale intorno ai 13.50 e in questa stagione ha come obiettivo proprio la rassegna continentale. Stesso discorso per la Scardanzan che potrebbe fare bene sui 400hs. In questa categoria attendo con molta curiosità innanzitutto il recupero di Veronica Borsi, che finalmente è tornata fisicamente a posto e che ora deve ritrovarsi sui livelli che aveva da junior. Poi Cascella, che ha già centrato una finale continentale da junior e può fare altrettanto nella nuova categoria. - E per gli juniores? - Qui la situazione è tutta la scoprire. Abbiamo la Marziani che è già andata sotto il minuto da allieva nei 400hs ma deve progredire ulteriormente, Tedesco e la Pennella che sugli ostacoli alti lasciano intravedere ottimi margini di miglioramento, poi abbiamo ragazzi come Zecchin, Panizza, Sirtoli e Gallina che possono dare qualche segnale incoraggiante in un settore che necessita di ricambio e nel quale obiettivamente a livello giovanile non vedo attualmente grandi talenti. - Rischiamo quindi di avere un buco generazionale? - Sicuramente c’è molto da lavorare, ma teniamo presente che sia Carabelli che la Ceccarelli non sono anziani, quindi possono garantire altre stagioni di qualità. Poi confido molto su Abate e la Cattaneo. Certo, per il resto c’è da muoversi, infatti sto girando l’Italia in lungo e in largo perché è soprattutto con i tecnici che bisogna scovare e che bisogna parlare. - E’ ottimista in tal senso? - Sì, ma c’è da lavorare sodo. I talenti giovani possono crescere solo se hanno un allenatore che li segua in maniera adeguata, che insegni il gesto. Le specialità tecniche vanno seguite giorno per giorno, bisogna essere presenti. Lo sforzo è trovare tecnici che abbiano voglia, tempo e cultura per avere una possibilità in più di reclutamento e lavoro adeguato. Gabriele Gentili Nella foto: Gianni Carabelli agli Europei di Goteborg 2006 (foto Giancarlo Colombo epr Omega/FIDAL)

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