Massimo Magnani (Foto Colombo/FIDAL)

Magnani ''A Zurigo semina Azzurra''

La squadra Italiana è approdata a Zurigo e il Direttore Tecnico Organizzativo Massimo Magnani mette a fuoco il quadro azzurro a 24 ore dall'inizio dai Campionati Europei. “Arriviamo a Zurigo in crescendo di condizione. Ancora a giugno alcuni settori non erano in linea con le aspettative, ma direi che a partire da Rovereto la fotografia è diventata più nitida e i sono arrivati segnali positivi. Noi abbiamo lavorato per mettere atleti e tecnici nelle migliori condizioni possibile per allenarsi e crescere, e gli atleti stanno raggiungendo lo stato di forma migliore nel momento più importante della stagione. È importante che tutti abbiano la consapevolezza di cosa vengono a fare a Zurigo, il primo step di un percorso che – come già detto tante volte – porta all’Olimpiade di Rio 2016 passando per i Campionati Mondiali di Pechino. E' stata fatta una semina ‘larga’, da cui emergerà un gruppo più ristretto capace di arrivare a Rio da competitivo”.

Quali novità nel team italiano? “Daniele Meucci correrà anche i 10.000 metri, in programma domani, prima della maratona di domenica. La decisione è stata presa dopo le ultime verifiche tecniche che hanno evidenziato condizioni molto buone. Da anni non si vedeva un corridore esprimersi su entrambe le distanze in un’unica manifestazione, e Daniele ambisce a lasciare il segno in questo campionato. Per lui sarà una sorta di collaudo, da Zurigo parte un triennio molto importante in cui ci auguriamo di vederlo crescere come protagonista internazionale della maratona. E poi Fabio Cerutti e Irene Siragusa, che com’era già stato anticipato oltre alla staffetta prenderanno parte anche alla gara individuale. 100 metri che saranno funzionali alla gara di squadra, per metterli nelle condizioni migliori per affrontare la 4x100”.

Partiamo dal pool di atleti più esperti e titolati. Con che ambizioni scenderanno in campo a Zurigo? “In squadra ci sono alcuni atleti di grande esperienza come Fabrizio Donato, Valeria Straneo, Anna Incerti e Nicola Vizzoni, che ambiscono a confermare il loro valore a livello internazionale e portare a casa un risultato di prestigio, come già hanno saputo fare in altre occasioni. Ogni volta che Vizzoni scende in campo è un regalo per l'atletica italiana, Fabrizio Donato un esempio unico di longevità ai massimi livelli, per di più in una specialità estremamente logorante come il triplo. Daniele Greco ha possibilità notevoli e se ha scelto di essere qui è perché può dire la sua.

Dall’altra parte c’è una squadra molto giovane. Questi ragazzi a cosa devono ambire? “A fare esperienza e uscire a testa alta, capire come funziona il meccanismo delle gare internazionali e soprattutto dei Campionati, che si svolgono in modo molto diverso dai meeting seppur di alto livello. Qui in Svizzera dovranno salire il primo gradino di un percorso che li porterà a essere pronti per la scena mondiale, scena che ogni anno si fa più complessa e competitiva. Per questi giovani gli atleti cui accennavo prima saranno fondamentali punti di riferimento: perchè hanno il carisma per trasmettere la loro esperienza”.

Quali impressioni da Libania Grenot? “Libania è molto diversa rispetto al passato, direi più consapevole delle sue potenzialità. In lei sono  cambiate diverse cose a partire dalla scelta di vivere e allenarsi negli Stati Uniti e passando per l’esclusione dalla finale iridata di Mosca. Oggi è una donna consapevole del suo ruolo oltre che trascinatrice delle compagne di squadra, con cui ha già assaggiato la finale sia ai Mondiali 2013 che alle World IAAF Relays di Nassau. Le ragazze vogliono prendersi qualche soddisfazione”.

a.c.s.

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