Madrid, un'Italia irresistibile guida l'Europeo

28 Giugno 2025

Nella rassegna per Nazioni azzurri al comando al termine della terza giornata. Seconde piazze per Simonelli (13.27), Folorunso (54.88) e Sioli (2.27), terzi posti per Saraceni (14.08), Furlani (8.07) e Coiro (1:59.88). Domani si assegna il titolo.

Una rimonta che ha del clamoroso lancia gli azzurri in testa alla classifica dell'Europeo a squadre di Madrid. L'Italia, alla fine della terza giornata di gare, e alla vigilia dell'ultima (in programma domani pomeriggio) guida la graduatoria (290 punti) con buon margine sulla Germania (seconda con 266, a 24 lunghezze) e Polonia (terza, 256.5, 33.5 punti di ritardo dalla vetta). Nessuna vittoria individuale, ma tanti piazzamenti sul podio (sei sulle dodici gare in programma) a confermare la solidità di squadra del team Italia, solido come granito nel caldissimo pomeriggio madrileno. Brillano i secondi posti colti da Lorenzo Simonelli nei 110hs (13.27, v. -0.4), Ayomide Folorunso nei 400hs (54.88) e Matteo Sioli nell'alto (2.27); terzi posti per Eloisa Coiro negli 800 metri (1:59.88), Mattia Furlani nel lungo (8.07), e dalla 19enne - esordiente in azzurro - Erika Saraceni nel triplo (14.08). Bene le staffette 4x100 metri, entrambe al quarto posto (38.46 per gli uomini, con quartetto composto da Filippo Randazzo, Filippo Tortu, Eseosa Desalu e Lorenzo Simonelli; 42.58 per le donne con Vittoria Fontana, Gloria Hooper, Dalia Kaddari e Zaynab Dosso). Quarti posti anche per Giada Carmassi (12.62 purtroppo ventoso, +2.2: sarebbe stato record italiano assoluto), Sara Fantini (70.56 nel martello) e Alessandro Sibilio (48.94). Chiude lo score il 58.66 nel disco di Enrico Saccomano. Domani ultima giornata di gare. In gara, tra gli altri, Larissa Iapichino nel lungo, Leonardo Fabbri nel peso, Eseosa Desalu nei 200, e Yeman Crippa nei 5000 metri. La lotta per il titolo sarà serrata, classifica ancora tutta da decidere. 

LA CRONACA DELLE GARE 

Triplo donne -
L'Italia che discute di gerontocrazia vive una sua meravigliosa eccezione in atletica, dove tanti ragazzi si mettono in evidenza anche tra i "grandi". Erika Saraceni, 19enne da poco più di un mese, milanese, stampa il personale atterrando a 14.08 (record italiano Juniores, migliorato il 14.01 da lei stessa stabilito il 21 maggio a Savona) e soprattutto si issa sul terzo posto di gara, consegnando un bottino di punti pronosticato da pochi alla vigilia. La prova di Saraceni è tutta in crescendo. Dopo un 13.20 iniziale, seguito da un 13.64 e da due nulli, la ragazza lombarda inanella, nelle fasi finali, prima il 13.99 che la lancia al secondo posto, e poi il 14.08 che le assegna il terzo, nella concitata fase conclusiva (vittoria alla tedesca Joyeux, 14.42; secondo posto alla svedese Askag, 14.18). Grinta, tecnica, lucidità: doti non comuni a quest'età in una specialità complessa come il triplo. Che si accompagnano alla sensazione che qui, a Madrid, l'Italia abbia trovato una nuova "stellina". “La Maturità mi ha stressata molto di più di questo debutto - racconta la milanese - Qui mi sono sentita accolta, è stata un’esperienza unica, questo risultato è frutto del sostegno di tutta la squadra. Gara in crescita, il 14,08 non me l’aspettavo perché non era iniziata nel migliore dei modi ma mi fa capire che c’è margine di miglioramento. È bellissimo passare all’atletica dei ‘grandi’: mi sento ancora nel gruppo giovanile però questo risultato mi fa cambiare prospettiva per il futuro”. La giornata si chiude con l'Italia al comando, con 290 punti. Segue la Germania a 24 lunghezze (266), e la Polonia a 33.5 (256.5). Ieri, gli azzurri erano in ritardo dalla vetta di 33 lunghezze. Parlare di rimonta, probabilmente non rende l'idea di ciò che è accaduto a Madrid in questo pomeriggio. 

Disco uomini -
Ultima gara di giornata da giocare in difesa. Enrico Saccomano, 24enne di San Daniele del Friuli, circondato da colossi della specialità, si difende come può ma non va oltre i 58.66 che gli consegnano il dodicesimo posto. Lo svedese Daniel Stahl fa 68.36 per vincere l'ennesimo grande evento di una carriera ai limiti del leggendario. Poco male per gli azzurri. La classifica ci vede ancora al comando con 26 punti di vantaggio sulla Germania.  

4x100m donne -
L'Italia c'è, anche le ragazze del quartetto veloce non tradiscono. Nulla di clamoroso, sia chiaro, ma in questa edizione dell'Europeo per Nazioni, quello che sembra fare la differenza è la costanza di rendimento, l'essere al top in tutte (o quasi) le gare. Vittoria Fontana, Gloria Hooper, Dalia Kaddari e Zaynab Dosso sono quarte in 42.58, a seguire l'Olanda (doppietta nelle staffette, dopo il successo tra gli uomini, qui in 42.02, record nazionale e dei Campionati), la Spagna (42.11, record nazionale), e la Germania (42.52). Nessun macro errore, a lanciare l'Italia sempre più in vetta alla classifica. 

4x100m uomini -
Uno dei momenti più difficili della giornata, con il quartetto veloce letteralmente riscritto alla vigilia per la sequela di infortuni patita dal gruppo dello sprint (ultimo quello di Patta di ieri sera), si trasforma quasi in una fase esaltante, per l'impegno messo in campo dal quartetto tricolore ed un quarto posto che ha sapore di successo. Filippo Randazzo, il convocato dell'ultimo minuto, non tradisce, lanciando bene (con cambio inevitabilmente perfettibile) Filippo Tortu. La gran frazione del milanese innesca Fausto Desalu; ancora ottima frazione per consegnare il testimone all'ostacolista Lorenzo Simonelli, bravo a chiudere in 38.46 al quarto posto. L'Olanda vola in 37.87, a precedere Germania (38.27), Gran Bretagna (38.33), e gli azzurri, quarti (38.46). Viste le premesse, ci sono solo applausi per gli azzurri. Italia sempre in testa, con 33 punti e mezzo di vantaggio sulla Polonia e 36 sulla Gran Bretagna. La cavalcata prosegue. 

Alto uomini -
Italia da vertice assoluto. Sempre. Non sfugge alla regola (finora tale) Matteo Sioli, nuovo principe azzurro dell'alto, già di bronzo ad Apeldoorn lo scorso inverno ai Campionati Europei indoor. E qui, a Madrid, ancora protagonista, secondo, con il personale all'aperto portato a 2.27 (2.29 quello in sala), battuto solo dal ceco Stefela, unico a superare i 2.30. Solo un pizzico di rammarico per il 20enne milanese, fermato dopo due errori alla quota finale dalla regola dei quattro errori complessivi di gara (il 2.27, infatti, era arrivato al terzo tentativo). Chissà... in ogni caso, il 2.30 appare sempre più "maturo". La classifica assume contorni molto più che significativi. L'Italia guida adesso con 25 punti e mezzo di vantaggio sulla Polonia, e 37 sulla Gran Bretagna, che sale in terza posizione, a precedere Germania e Spagna, appaiate a 206. “Sono una garanzia? - chiede Sioli - Mi fa piacere se lo pensate, ce la metto sempre tutta e lotto con tutto me stesso. Anche oggi, come a Brescia, i tentativi a 2,30 non sono stati affatto da buttare. Mi dispiace soltanto aver sentito di nuovo un fastidio all’inguine dopo il 2,24, già avvertito dopo la stagione indoor: ora pensiamo a gestirlo”

400hs donne -
Ancora punti preziosi, la cassaforte italiana si riempie a vista d'occhio, gara dopo gara. Questa volta è Ayomide Folorunso a "depositare" gettoni d'oro nel forziere, grazie ad un eccellente secondo posto (54.88) arrivato al termine di una vera e propria battaglia tra le barriere. La portoghese Fatoumata Diallo beffa l'azzurra nei 40 metri finali (54.77), ma resta la piazza d'onore a far contenta la squadra italiana, visto che fino al quarto posto a dividere le atlete ci sono solo centesimi (la britannica Nielsen fa 54.90, la tedesca Kelety 54.91). Ora i punti di vantaggio sulla Polonia sono 19.5, 25 e mezzo quelli di margine sull'Olanda. C'è tanto ancora da correre, saltare lanciare, ma guardare le altre dalla vetta è certamente più divertente che inseguire... “Sarebbe stato bello il primo posto - il commento della Folorunso - però va bene così. Sono grata di essere in questa squadra: okay i big, ma tutti questi ragazzi stanno facendo benissimo. Mi sono sentita di lottare fino all’ultimo metro, è stata un’opportunità per spingere e per avere dati importanti in vista del resto della stagione. Domani tiferò a squarciagola per la squadra”.

400hs uomini -
Il quarto posto di Alessandro Sibilio, con un 48.94 tutto sommato soddisfacente (considerate anche le imperfette condizioni del napoletano alla vigilia) consente all'Italia di consolidare il primato in testa alla classifica. A vincere è il ceco Vit Muller con un buon 48.46, a precedere il britannico Chalmers (48.64) e lo svizzero Bonvin (48.66). Dietro di loro, Alessandro Sibilio, in leggera difficoltà nella seconda curva ma bravo a gestire il rettilineo finale e ad assicurarsi, di conseguenza, punti pesantissimi. In graduatoria, Italia con 12 punti e mezzo di vantaggio sulla Polonia, e 17,5 sull'Olanda. Il quadro è roseo, ma la strada da percorrere ancora lunghissima. 

800m donne -
E' la gara del sorpasso. L'Italia torna in testa grazie all'intelligenza tattica di Eloisa Coiro, la cui lettura di corsa è da applausi. La romana è brava a seguire il treno delle migliori sempre nelle posizioni di immediato rincalzo (passaggio a metà in 1:01.40), e quando la svizzera Audrey Werro attacca, a circa 300 metri dal traguardo, non si fa sorprendere, scegliendo la progressione per restare nel vivo della gara. La francese Anais Bourgoin risale fino al successo (1:58.60), davanti alla Werro (1:58.78), e alla Coiro, splendida terza in 1:59.88. L'olandese Saalberg è quindicesima, e questo determina il cambio nella testa della classifica per Nazioni. Italia, prima, 202 punti. Polonia, anche lei al sorpasso, seconda con 198.5. Olanda terza, 197.5. Si comincia a delineare una lotta a tre per il titolo europeo per Nazioni. “Ero cosciente che guadagnare una posizione in più fosse fondamentale - l'analisi di Eloisa Coiro -. Gara molto lenta nel primo giro, poi sono stata attaccata alle prime quando hanno cambiato ritmo nel rettilineo opposto. Sono stata lucida, ho cercato di restare scioltissima nell’ultimo rettilineo ed è uscito un bel crono, considerando il primo quattrocento. In maglia azzurra mi trasformo, è un onore essere qui, aver portato la squadra momentaneamente in vetta mi rende orgogliosa”.

100hs -
Qui, tra le barriere al femminile, bisognava limitare i danni, vista la presenza in campo, in maglia Olanda, di Nadine Visser, una delle figure chiave della formazione dei Paesi Bassi. E' così è stato, perché Giada Carmassi vive un momento di forma clamoroso. A vincere è la svizzera Ditaji Kambundji in 12.39, supercrono rovinato da una bava di vento oltre il limite (+2.2); la Visser è seconda con lo stesso tempo, mentre la polacca Pia Skrzyskowska è terza in 12.60; immediatamente alle loro spalle arriva la Carmassi, una furia tra le barriere e nella tratta finale sul piano. Il 12.62 che le viene attribuito sarebbe ancora una volta record italiano (dopo il 12.69 realizzato a Stoccolma due settimane fa), se non fosse per il vento oltre il limite già citato. L'evoluzione della Carmassi (da applausi) è ormai un dato di fatto, così come la sua capacità di battagliare a livello continentale. L'Olanda torna ad incrementare il vantaggio, ma lo fa appena di due punti. Italia sempre seconda, con 7.5 lunghezze di ritardo. 

Martello donne -
C'era bisogno di un segnale anche da Sara Fantini, e la parmigiana non si è fatta attendere, chiudendo al quarto posto (70.56) una gara probabilmente tra le più qualificate dell'intero programma. A vincere è la polacca Anita Wlodarczyk, che seppure ormai prossima alle 40 primavere, non smette di mietere successi. Le basta un 73.34 per regolare le avversarie, guidate dalla finlandese Silja Kosonen (73.09) e dalla britannica Anna Purchase (71.41 e cinque nulli!). Per la Fantini una bella serie (70.22; N; 68.29; 69.95; N; 70.56), tutta intorno ai 70 metri, con la punta ottenuta nell'ultima prova a disposizione. E' la gara che rimescola definitivamente le carte per la vittoria a squadre. I 32.5 punti di vantaggio accumulati dall'Olanda ieri sera (nel martello, la Smink è undicesima), si riducono a 5.5, con l'Italia a far finalmente sentire il fiato sul collo a uomini e donne in arancione. La graduatoria dice: Olanda 180.5; Italia 175; Polonia 172.5; Spagna 165. “Com’è andata? Benino... - parole di Sara Fantini - È stato importante raggiungere subito i settanta metri. Questa è una pedana a cui tengo particolarmente e avrei voluto arrivarci con altri presupposti, ma sono convinta che cresceremo nel corso della stagione”.

Lungo uomini - 
Chi aveva intenzione di interpretare lo stato di forma di Miltiadis Tentoglou, il campione olimpico di Parigi (e di Tokyo), reduce da un inverno tribolato, andrà via da Madrid soddisfatto. Perché il greco, fin dai primi salti, chiarisce di essere tornato l'uomo da battere. Ad ogni livello. Prima firma 8.15, poi, al secondo salto, atterra alla misura della miglior prestazione mondiale dell'anno, un 8.46 che illumina la scena (poi bissato da un 8.44 alla quarta prova). Mattia Furlani si mette subito sulle tracce del greco, saltando 8.03 e poi 8.07. Da quel momento, si infila però in un piccolo tunnel, collezionando quattro nulli consecutivi (in realtà un salto riuscito a metà, misurato 4.95, e tre bandiere rosse). In due delle tre occasioni il nullo è davvero tale di un'inezia (1.2 e 1.8 cm, secondo l'analisi), ma nel frattempo lo svedese Thobias Montler ha messo la freccia per il sorpasso, a 8.08. Un centimetro che spinge l'azzurro dal secondo al terzo posto. Poco male, sono punti pesantissimi in chiave classifica, visto che l'olandese Sluijter colleziona il più classico degli "zero" (tre nulli nei primi tre salti). “Mi dispiace perché ho delle sensazioni ottime - racconta il romano - ma non sono riuscito ad esprimermi al meglio. Mi do un 7 per la gara di oggi. Ho combattuto come sempre, ho dato tutto, purtroppo ho avuto anche un po’ di ‘sfiga’. L’8,46 di Tentoglou non ha pesato mentalmente, anzi mi ha spronato tantissimo, soprattutto al secondo salto. Ora ho bisogno di lavorare e di sentire meglio me stesso. Contento dei 14 punti, peccato per quel centimetro che ci avrebbe dato un punto in più”.

110hs - Il tuffo sul traguardo premia lo svizzero Jason Joseph, primo in 13.24, ma Lorenzo Simonelli c'è. L'azzurro piomba immediatamente alle sue spalle, firmando lo stagionale di 13.27 (v. -0.4) e confermandosi uomo chiave nelle competizioni in azzurro. Grande gara, quella del romano. Dopo le prime sette barriere sono in quattro a contendersi il successo: tra loro, oltre a Joseph e Simonelli, anche lo spagnolo Llopis (poi quarto in 13.40) e il polacco Szymanski (quinto, 13.41), entrambi beffati dal britannico Tade Ojora, 13.36. Simonelli appare finalmente più sicuro tra le barrirere di quanto fatto vedere finora in stagione (nel 2025 non era andato oltre i 13.44), manifestando una condizione di forma decisasmente interessante. In graduatoria si rosicchiano punti preziosi, l'Italia mette nel mirino la capolista Olanda. 

LESIONE MUSCOLARE PER PATTA - Nella mattinata di oggi, Lorenzo Patta si è sottoposto a Madrid, con il conforto dello staff sanitario azzurro, ad accertamenti diagnostici che hanno confermato la presenza di una lesione muscolare a carico del bicipite femorale del velocista sardo. Nei prossimi giorni sarà definito il percorso di recupero, volto con ogni probabilità ad un rientro funzionale alla partecipazione ai Campionati del Mondo di Tokyo. 

m.s. (interviste di n.o.)

TV E STREAMING - Diretta streaming venerdì 27 giugno su RaiPlay Sport 2 ore 18.10-22.00, diretta tv su RaiSport ore 20.25-22.00.

RISULTATI e PROGRAMMA ORARIO - LA SQUADRA AZZURRA - GLI ORARI DEGLI AZZURRI

FOTOGALLERY (Grana/FIDAL) 

LE BIO DEI 51 AZZURRI DI MADRID 2025

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