Londra: Battocletti record italiano dei 5000

23 Luglio 2023

14:41.30 in Diamond League, superato dopo 27 anni il primato di Roberta Brunet. Fabbri 20,97, Bruni 4,51. Record europei per Bol (51.45) e Hassan (14:13.42). Lyles 19.47 nei 200, Tebogo 19.50, Hughes sfiora Mennea in 19.73

di Marco Buccellato

Fantastica prestazione di Nadia Battocletti a Londra, nella decima tappa della Diamond League: la mezzofondista azzurra firma il record italiano dei 5000 metri con 14:41.30 e dopo 27 anni batte il 14:44.50 di Roberta Brunet (Colonia 16 agosto 1996). La 23enne delle Fiamme Azzurre, allenata dal papà Giuliano, chiude la prova all’ottavo posto togliendo circa cinque secondi al suo 14:46.29 dei Giochi di Tokyo e sigla anche lo standard per le Olimpiadi di Parigi 2024, nella super gara dell’etiope Gudaf Tsegay (14:12.29). “A un mese dai Mondiali è una grande conquista - le parole dell’azzurra - l’obiettivo era migliorare lo stagionale e se possibile fare anche il ‘minimo’ olimpico. Ci sono riuscita e adesso vorrei continuare su questa strada, crescere di giorno in giorno come persona e come atleta”. Per gli altri azzurri, sesto posto di Roberta Bruni (Carabinieri) nell’asta con 4,51, ottavo nel peso Leonardo Fabbri (Aeronautica) con 20,97 al primo lancio. Entusiasmante l’olandese Femke Bol nei 400hs: record europeo con 51.45. Da brividi i 200 metri con il 19.47 (+1.6) dello statunitense Noah Lyles, il 19.50 del botswano Letsile Tebogo e il 19.73 del britannico Zharnel Hughes, a un solo centesimo dal leggendario record europeo di Pietro Mennea del 1979 (19.72).

LA CRONACA. C'è il record italiano per Nadia Battocletti a Londra, un magnifico 14:41.30 che migliora il limite di Roberta Brunet (14:44.50, Colonia, 16 agosto 1996), e centra sia lo standard per il mondiale di Budapest che quello per i Giochi Olimpici di Parigi 2024, oltre a rappresentare il record europeo stagionale. Gara difficilissima per la trentina, con gruppo immediatamente allungato per il ritmo imposto dalle pacemaker, e una posizione resa ancora più scomoda per aver fatto al lepre di se stessa dopo la frammentazione in tre gruppi delle atlete. Posizione dopo posizione, l'azzurra ha recuperato e superato atlete più avanti di lei (come la norvegese Grovdal) fino a conquistare l'ottavo posto con il crono-record e un miglioramento personale di 15 secondi (14:46.29 il PB precedente). Davanti, record per tutte le latitudini, e vittoria conquistata con i denti dall'etiope Gudaf Tsegay in 14:12.29 (quarta di sempre e primato del meeting) davanti alla keniana Beatrice Chebet (14:12.22) e all'olandese Sifan Hassan, che seppur terza ha migliorato il proprio record europeo in 14:13.42). Aggiungiamo il record del mondo U20 dell'etiope Medina Eisa (14:16.54), quello U18 dell'altra etiope Birke Haylom (14:37.94, dodici secondi più veloce del limite di Tirunes DIbaba)) e il primato americano della statunitense Alicia Monson (14:19.45), per incastonare i 5000  di oggi come una delle migliori gare di sempre sulla distanza, dove Battocletti ha brillato con la luce del record. I passaggi: 2:51.80 ai 1000 metri (la pacemaker Rose Davies) 5:42.600 ai 2000 e 8:35.18 ai 3000 (la keniana Ekidor), 11:28.24 ai 4000 (Hassan).

NADIA. "Sono molto felice di come è andata la gara, volevo inseguire la wavelight rossa ma ci siamo trovate, io e altre ragazze, su quella del record del meeting. Mi sono sentita bene in gara, a circa un mese dai campionati del mondo è una grande conquista per me. Il mio obiettivo era migliorare lo stagionale e provare a centrare il minimo olimpico. Per Budapest, e per il futuro in generale, vorrei migliorare passo dopo passo, ringrazio mio papà e lo staff medico che mi segue."

Per Leonardo Fabbri un promettente lancio d'apertura (20,97) e quattro nulli, per l'ottavo posto in classifica. A conti fatti, al fiorentino sarebbe servita una misura prossima al primato personale dell'azzurro (21,99) per garantirsi il lancio di finale. Ha vinto il big della specialità, Ryan Crouser, con l'ennesima serie di lanci tutti validi oltre i 22 metri, con l'acuto al quinto turno di 23,07, nona prestazione assoluta, davanti al neozelandese Tom Walsh (22,59, stagionale) e all'altro statunitense Joe Kovacs (21,87). Le parole dell'azzurro: "Sono contento della mia prestazione, ancora felice per il minimo olimpico conquistato ieri (21,71), la stabilità tecnica è una costante, sono arrivato alle due di notte a Londra dopo il viaggio di ieri sera e la misura ottenuta oggi mi soddisfa". Poca fortuna anche per Roberta Bruni, sesta nel salto con l'asta con 4,51 superato alla seconda prova prima dei tre successivi errori a 4,62, misura che le avrebbe permesse di migliorare lo stagionale ottenuto al Golden Gala di Firenze (4,61). Nella sfida ad alta quota vince la finlandese campionessa europea Wilma Murto con 4,80 al secondo tentativo, uno in più invece necessario a Katie Moon, seconda. 

BOL RECORD. Non ci sono più aggettivi per descrivere l'eccezionalità di Femke Bol, che oggi all'Olympic Stadium londinese (sold out con 50.000 presenze) ha disintegrato il già suo record europeo dei 400 ostacoli limando la bellezza di 58 centesimi con un 51.45 che fa dell'olandese volante la seconda di sempre con la terza prestazione assoluta dietro la coppia di top-marks di Sydney McLaughlin (50.68 e 51.41), la cui scelta di dedicarsi ai soli 400 piani a Budapest spalanca alla Bol le porte dell'oro mondiale. Magnifica gara, senza sbavature, 14 passi fino al settimo ostacolo poi 15 passi fino al traguardo, rettilineo sontuoso e distacco abissale per la prima discesa di un'europea sotto i 52 secondi, con limite europeo, record della Diamond League, miglior prestazione mondiale dell'anno e record del meeting. Ben 2:30 il margine sulla seconda, la giamaicana Russell (53.75), PB pareggiato in quinta posizione per la british Jessie Knight in 54.09.

LYLES, TEBOGO, HUGHES, TRIS SPETTACOLO. A lungo resteranno negli occhi i 200 metri di oggi a Londra, pubblico in visibilio e display spaziale per il terzetto di sprinter che ha offerto uno show sensazionale. Se Noah Lyles ha vinto costruendo il successo nella prima parte del rettilineo (19.47! decimo crono assoluto all-time con vento ideale di 1,6), il botswano pprimatista U20 dei 100 metri Letsile Tebogo è piombato sullo statunitense proprio sul traguardo fino quasi a raggiungerlo (19.50!, record africano, sesto uomo di sempre), dopo aver sorpassato a velocità superiore un pur fantastico Zharnel Hughes, che solo un centesimo ha tenuto 'a distanza' dal record europeo di Pietro Mennea, firmando in 19.73 anche il record britannico dei 200 a pochi giorni da quello dei 100 (9.83). Tutti e tre scendono sotto il record del meeting, detenuto da Usain Bolt in 19.76. Esito cronometrico favoloso, con scenari che mutano forma in prospettiva campionati del mondo.

Muta anche il borsino pre-mondiale dei 100 donne, dove l'ivoriana Marie Josée Ta Lou ha vinto nettamente il confronto tra le migliori (assente Sha'Carri Richardson) in 10.75 (1,2), primato del meeting, costruendo il successo negli ultimi 30 metri su una ottima Dina Asher-Smith (10.85) e sulla leader stagionale Shericka Jackson (10.94). Sei ragazze sotto gli 11 secondi, altro tassello di un gran bel meeting, che in chiusura ha sanzionato la vittoria di JuVaughn Harrison nella sfida contro Mutaz Barshim nell'alto, 2,35 per lo statunitense al secondo tentativo, quota riservatasi dal qatarino con un solo tentativo dopo due errori a 2,33.  

LE ALTRE GARE. Settima prestazione all-time nei 3000 siepi per la 20enne keniana Jackline Chepkoech in 8:57.35, world lead e miglioramento di cinque secondi, che ha battuto nettamente la primatista mondiale Beatrice Chepkoech (9:04.34). Bellissimo il 400 uomini incerto fino alla fine, vinto dal primatista mondiale Wayde Van Niekerk (44.36), sulla coppia statunitense Deadmon (44.40) e Norwood (44.46). Senza Keely Hodgkinson (forfait) un'altra britannica si prende il record de meeting in in 1:57.30, Jemma Reekie, davanti alla giamaicana Goule (1:57.61), e piovono ancora record con quello ugandese di Halimah Nakaayi (1:57.62) e quello dell'Oceania con l'australiana Catriona Bisset in 1:57.78. Successi USA: il fattore Yared Nuguse mette un altro tassello sulla via del mondiale ungherese. Il miler USA sbroglia la matassa di una bella e combattuta gara vincendo in 3:30.44 sul norvegese Nordas (3:30.58) e sul migliore dei britannici Neil Gourley, che migliora il personale in 3:30.60 così come Giles (3:30.92) e Stonier (3:31.30).

Ancora vittorie a stelle e strisce con il logico favorito dei 110 ostacoli Grant Holloway (13.01/1,3) e con Quanesha Burks nel lungo (6,98/0,6, personale). Nel disco vince lo svedese Daniel Stahl con 67,03, solo terzo lo sloveno Ceh (66,02), battuto anche dall'australiano Denny (66,77). Nelle altre gare, tiratissimi 800 maschili non-DL ma UK-only vinti da Max Burgin in 1:43.85 con personali per Pattison (1:44.02) e altri quattro connazionali, e eccellenti 4x100 con il quartetto maschile giapponese che eguaglia in 37.80 la world lead del Canada, davanti al team UK che conquista la top europea stagionale in 38.00 migliorando il 38.04 dell'Italia a Grosseto, mentre nella gara femminile l'Olanda fa suo il miglior crono europeo 2023 in 42.38 precedendo Stati Uniti e Gran Bretagna.

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