Le donne di Apeldoorn: ecco le più attese

04 Marzo 2025

La primatista mondiale Mahuchikh per un altro oro da fuoriclasse, show nello sprint con Dosso, Kambundji, Swoboda, Van der Weken. Mihambo vs Iapichino la battaglia del lungo

di Marco Buccellato

Un pieno di big femminili, ancor più che nel programma maschile, per l’Europeo 2025 di Apeldoorn. Stella della manifestazione l’ucraina campionessa olimpica dell’alto Mahuchikh, a caccia del terzo oro consecutivo. In gara le medaglie a cinque cerchi Ogunleye (peso), Bell (1500) e Mihambo (lungo), principale avversaria in pedana per Larissa Iapichino, mentre Zaynab Dosso incontra almeno tre avversarie durissime nella corsa al titolo d’Europa.


VELOCITÀ

60 METRI - Lo sprint femminile è racchiuso in una sfida scintillante tra l’elvetica campionessa in carica e leader europea stagionale Mujinga Kambundji, la polacca argento europeo (indoor più outdoor) e mondiale Ewa Swoboda, la primatista italiana Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre), bronzo mondiale indoor e bronzo europeo a Roma, e la primadonna del Lussemburgo Patrizia Van der Weken, il cui unico alloro è delle Universiadi 2023 a Chengdu. Con l’ambizione di inserirsi tra le prime, la campionessa di Germania Alexandra Burghardt e la primatista di Spagna Maria Isabel Perez. Il record dei campionati è fissato a sette secondi netti, firma congiunta dell’olandese Nelli Cooman nel 1986 (all’epoca record del mondo) e della Kambundji a Istanbul, che ha vinto anche il titolo mondiale a Belgrado 2022 in 6.96! Solo due volte, nella storia dei campionati, per salire sul podio è stato necessario un risultato inferiore ai 7.10: a Budapest nel 1988 e a Praga nel 2015. Italia Team, oltre alla punta Dosso, con Arianna De Masi (Atl. Libertas Unicusano Livorno) e Gloria Hooper (Atl. Brescia 1950). Bilancio azzurro Euroindoor: doppio bronzo di Rita Bottiglieri nel 1977 e Marisa Masullo nel 1983.

400 METRI - La primatista del mondo Femke Bol si è riservata la partecipazione per le sole staffette 4x400, femminile e mista. Il colore orange è più che degnamente rappresentato da Lieke Klaver, argento indoor europeo e mondiale nonché bronzo a Roma 2024. L’altissima olandese dovrà guardarsi dalla meno imponente Henriette Jaeger, 21enne norvegese che guida l’Europa in versione invernale con 50.44, e dalla britannica Amber Anning, doppio bronzo olimpico con le staffette, sia donne che mista. Dietro le tre ipotetiche protagoniste, al netto dell’assenza di Natalia Bukowiecka-Kaczmarek (oro a Roma e bronzo a Parigi), scorrono i nomi della giovanissima ceca Lurdes Gloria Manuel, dell’irlandese Sharlene Mawdsley, delle specialiste spagnole alla miglior stagione da trent’anni (con il vero obiettivo verso la staffetta) e della primatista italiana Alice Mangione (Esercito), iscritta assieme ad Alessandra Bonora (Fiamme Gialle). Primato dei campionati, 49.85 di Femke Bol. Medaglie Italia, l’argento di Rita Bottiglieri (Milano 1978) e di Erika Rossi (Göteborg 1984).

STAFFETTA 4x400 - L’Olanda cerca il tris consecutivo, dopo gli ori di Torun e Istanbul. Femke Bol ha trascinato il team orange all’oro anche agli Europei estivi di Monaco e Roma, all’argento dei Mondiali di Budapest e dei Giochi di Parigi e all’oro mondiale indoor di Glasgow. Senza i quartetti di Italia e Polonia, sul podio di Istanbul 2023, gareggiano con ambizioni di medaglia i team di Gran Bretagna, Francia e Irlanda, la Spagna con la crescita collettiva delle quattrocentiste, la Repubblica Ceca. Il primato dei campionati è il 3:25.66 dell’Olanda di Istanbul.

STAFFETTA 4x400 MISTA - Nell’unico precedente della 4x400 metri mista in un campionato d’Europa, la scorsa estate a Roma, l’oro è andato all’Irlanda davanti alle azzurre e a un’Olanda che poi si è ampiamente rifatta con lo straordinario finale di Femke Bol ai Giochi Olimpici di Parigi, vinti per un centesimo. Con Bol e Klaver in formazione, l’Olanda gioca il ruolo di favorita per l’Europeo in casa. Belgio, Gran Bretagna (bronzo olimpico), Irlanda, Spagna e Repubblica Ceca (bronzo mondiale) si giocano ad armi pari le ambizioni di medaglia.


OSTACOLI

60HS - Anche per i 60 ostacoli, come per la distanza piana, la liste delle iscritte lascia ipotizzare un poker di candidate alle medaglie, a partire dalla francese Laeticia Bapté, miglioratasi a ripetizione in questa stagione fino a 7.76, per andare avanti con la svizzera Ditaji Kambundji (bronzo a Istanbul e argento estivo a Roma), con la polacca Pia Skrzyszowska (bronzo mondiale indoor e poi a Roma) e per finire con l’olandese Nadine Visser, due volte al titolo europeo prima di abdicare in favore della finlandese Reetta Hurske, anche lei iscritta ma meno brillante delle scorse stagioni. Per l’Italia ci sono Giada Carmassi (Esercito) e Elisa Di Lazzaro (Carabinieri). Il record dei campionati risale al 7.74 (1990) della russa Ludmila Narozhilenko, in seguito conosciuta come Engquist da svedese. Assente di grido, la francese argento mondiale indoor e argento olimpico Cyrena Samba-Mayela.


MEZZOFONDO

800 METRI - Sulla carta, una delle gare più indecifrabili dell’intero programma. In mancanza di Keely Hodgkinson (infortunata), del podio di Istanbul è iscritta solo la slovena Anita Horvat. Assente anche la leader stagionale Jemma Reekie, è l’elvetica Audrey Werro che si presenta con il miglior accredito 2025, sopra i due minuti. L’unica atleta iscritta con un personale indoor inferiore ai due minuti è l’azzurra Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre), la sola rappresentante della squadra italiana alla luce della rinuncia di Elena Bellò (Fiamme Azzurre). Il ventaglio di concorrenti a un ruolo importante si apre così alle polacche Angelika Sarna e Anna Wielgosz (bronzo all’Europeo di Monaco 2022), alla tedesca Majtie Kolberg, alla slovacca argento a Roma 2024 Gabriela Gajanova e alla lituana Gabija Galvydyte, protagonista di buone prestazioni nel circuito statunitense. UK con le seconde schiere Boffey e Wallace. Primato dei campionati inarrivabile, 1:55.82 di Jolanda Ceplak a Vienna nel 2002, tuttora record del mondo al coperto.

1500 METRI - Georgia Hunter Bell guida le graduatorie continentali ed è la medaglia di bronzo olimpica 2024 e d’argento a Roma 2024. La britannica ricopre il ruolo di favorita per raccogliere l’eredità di Laura Muir, assente. È iscritta anche la campionessa europea di Torun, la belga Elise Vanderelst, vincitrice della finale più lenta della storia degli Euroindoor. Con il secondo miglior accredito c’è la primatista italiana al coperto Marta Zenoni (Luiss). Nella storia azzurra sulla distanza, brillano gli ori di Agnese Possamai e Gabriella Dorio tra il 1981 e il 1982 e il bronzo di Federica Del Buono nel 2015. Borsino: in condizione mai vista le portoghesi Salomé Afonso e Patricia Silva, la polacca Veronika Lizakowska. In pista la primatista di Francia Agathe Guillemot (bronzo a Roma). UK anche con Revee Walcott-Nolan, Spagna con l’agguerrita Esther Guerrero. Il record dei campionati è il 4:02.39 di Laura Muir nell’edizione 2017 a Belgrado.

3000 METRI - Altra britannica in pole position, Melissa Courtney-Bryant, scesa alla quarta prestazione europea alltime un mese fa a Boston (8:28.69). Dopo il doppio bronzo di Glasgow 2019 e Istanbul 2023, mira al bersaglio grosso e a riportare in UK l’oro dell’ultima edizione, andato alla tedesca Hanna Klein, assente ad Apeldoorn. Come valori assoluti, è l’irlandese Sarah Healy a proporsi per principale avversaria della britannica, in un team d’oltremanica che presenta anche Hannah Nuttall (al titolo nazionale davanti alla Muir) e la primatista europea under 20 Innes Fitzgerald. Di contro, le spagnole Marta Garcia e Agueda Marques, l’olandese Maureen Koster e ancora la portoghese Salomé Afonso gareggiano per il primo screen della classifica. Squadra azzurra con Ludovica Cavalli (Bracco Atletica), Federica Del Buono (Carabinieri) e Micol Majori (Pro Sesto Atl. Cernusco). Il record dei campionati è, come per i 1500 metri, di Laura Muir, 8:30.61. Casistica Italia: alle prime medaglie di Agnese Possamai negli anni ’80 (due ori, un argento) ha fatto seguito il bronzo di Silvia Weissteiner, nel 2007 a Birmingham.


SALTI

ALTO - La regina del programma femminile, Yaroslava Mahuchikh. L’ucraina primatista del mondo con 2,10 nella scorsa estate ha già in bacheca due ori europei indoor e altrettanti all’aperto, un oro e un argento mondiale indoor e la stessa combinazione all’aperto (più un altro argento) e soprattutto il titolo olimpico di Parigi. Capofila stagionale con 2,01, è la strafavorita della pedana dell’alto. Per la zona podio, sfida tra la serba Angelina Topic, la britannica Morgan Lake, la tedesca Christina Honsel, l’altra ucraina Kateryna Tabashnyk, bronzo a Istanbul. Iscritta anche l’argento 2023, l’olandese Britt Weerman, in fase di ripresa dopo infortunio. Italia con Idea Pieroni (Carabinieri), al debutto in maglia azzurra assoluta. Record dei campionati: 2,05 di Tia Hellebaut a Birmingham 2007. I quattro ori di Sara Simeoni e l’oro di Antonietta Di Martino, cui aggiungere un argento della Di Martino e uno di Alessia Trost, rendono il bilancio azzurro inferiore solo a quello tedesco e bulgaro. 

ASTA - Dopo la rinuncia della britannica Molly Caudery, campionessa del mondo indoor, il borsino della specialità vede salire le quotazioni della svizzera Angelica Moser, oro europeo indoor 2021 e oro europeo a Roma, tornata in condizione sia ai campionati svizzeri che nel meeting di Clermont-Ferrand (4,76) dove si è classificata terza Roberta Bruni (Carabinieri) con la migliore prestazione mai ottenuta da un’astista italiana al coperto (4,70). Una gara dove tutto può succedere: guest star di prim’ordine, la finalista olimpica Elisa Molinarolo (Fiamme Oro), la slovena due volte all’argento Tina Sutej, la francese Marie-Julie Bonnin, la ceca Amalie Svabikova. Esordio azzurro per Virginia Scardanzan (Atl. Silca Conegliano). Record dei campionati, 4,90 della russa Yelena Isinbaeva edizione 2005, all’epoca primato mondiale indoor. 

LUNGO - Malaika Mihambo ha vinto tutto sotto il sole, ma non ha in bacheca un titolo europeo o mondiale indoor. Vanta l’argento continentale di Torun, esattamente come Larissa Iapichino (Fiamme Oro) nell’ultima edizione dei campionati europei a Istanbul. Sempre la tedesca e l’azzurra guidano le graduatorie stagionali con 7,07 e 6,86. La fiorentina è anche l’unica superstite del podio in Turchia, per le assenze della vincitrice Jazmin Sawyers e del bronzo Ivana Vuleta-Spanovic. In ogni caso, contando anche l’assenza di Maryna Bekh-Romanchuk, l’albo d’oro del lungo femminile avrà un nome inedito per la medaglia d’oro. Tra le migliori competitor, la svizzera Annik Kälin (in condizione prossima al top), l’altra tedesca Mikaelle Assani (coetanea di Larissa). A sorpresa sul podio iridato l’anno scorso, iscritta anche la spagnola Fatima Diame. Senza misure nell’attuale stagione, la rumena Alina Rotaru-Kottmann, bronzo mondiale a Budapest. Lontanissimo, nel tempo e nelle prospettive, il record dei campionati, 7,30 di Heike Drechsler (1988). Azzurre in medaglia con tutti i metalli, oro di Fiona May nel 1998, argento Iapichino due anni fa, bronzo di Silvia Lazzaroni nel 1984.

TRIPLO - Specialità in crisi di risultati nell’inverno europeo: la miglior misura è stata ottenuta dall’oro europeo di Roma 2024 e già oro europeo indoor 2019, la spagnola Ana Peleteiro-Compaoré (14,33) ai campionati nazionali di Madrid. Iscritta la turca campionessa uscente Tugba Danismaz, il campo delle partecipanti conta la slovena Neja Filipic, la finlandese Senni Salminen, le rumene Ion e Talos, la lituana Dovile Kilty, il bronzo di Roma Ilionis Guillaume per la Francia. Come nel lungo, il record dei campionati è una chimera per gli attuali valori, 15,16 della britannica Ashia Hansen del 1998, tuttora terza prestazione di sempre al coperto.


LANCI

PESO - Al rientro dopo un grave infortunio, ritrova l’Europeo la portoghese Auriol Dongmo, vincitrice nelle due ultime edizioni. Le cifre, ma soprattutto le condizioni attuali delle migliori, indicano nelle probabili protagoniste la tedesca campionessa olimpica e argento iridato indoor Yemisi Ogunleye e l’olandese Jessica Schilder, due volte oro europeo all’aperto. Tra le migliori per assicurarsi l’area podio, l’altra portoghese Jessica Inchude e l’altra olandese Jorinde Van Klinken. Germania con la crescita anche di Katharina Maisch e in minor misura Alina Kenzel. Il record dei campionati si perde quasi a mezzo secolo fa, 21,46 di Helena Fibingerova.


PROVE MULTIPLE

PENTATHLON - Sveva Gerevini (Carabinieri) vanta il quarto score europeo stagionale (4498 punti) e anche la quarta piazza mondiale indoor dello scorso anno. La primatista italiana (con 4559) trova l’ipotetica collocazione nelle vicinanze delle prime posizioni, sul piano dei punteggi stagionali nel vecchio continente, dove i più alti sono stati ottenuti a Tallinn con record nazionali della finlandese Saga Vanninen (4843) e dell’irlandese Kate O’Connor (4683). Iscritta e tra le favorite anche la polacca Paulina Ligarska, che ad Apeldoorn gareggerà per la quarta volta da inizio anno in un pentathlon completo. Senza punteggi, ma tra le migliori in circolazione, le olandesi Sofie Dokter e Emma Oosterwegel, l’austriaca Verena Mayr e l’ucraina Yuliya Loban. Record dei campionati uguale record mondiale: 5055 punti di Nafissatou Thiam, Istanbul 2023. Il podio di Apeldoorn sarà completamente inedito, nessuna delle partecipanti ha mai conquistato una medaglia agli Europei indoor.

 

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