Lampo Fraser-Pryce 10.63, Warholm da primato

05 Giugno 2021

Tokyo si avvicina: a Kingston la giamaicana diventa la seconda donna della storia nei 100, il norvegese a Oslo 33.26 nei 300hs

Tokyo è vicina, e si vede. A un mese e mezzo dai Giochi olimpici il weekend di atletica internazionale regala già due squilli da parte di due dei personaggi più attesi in Giappone. È impressionante la volata sui 100 metri di Shelly-Ann Fraser-Pryce, la giamaicana due volte regina olimpica dei 100 e quattro volte campionessa del mondo: roboante 10.63 a Kingston, in Giamaica, per diventare la seconda donna più veloce della storia, alle spalle soltanto della primatista mondiale Florence Griffith-Joyner (Usa) che aveva corso più forte in sole tre occasioni con vento regolare. Eccole: 10.49 e 10.61 a Indianapolis il 16 e il 17 luglio 1988, 10.62 nei quarti di finale dei Giochi di Seul ’88. Da allora, da quasi trentatré anni, mancava un lampo come quello odierno della 34enne sprinter jam, sei medaglie olimpiche e dieci podi mondiali tra 100, 200 e staffetta, mamma del piccolo Zyon, sospinta da un vento di +1.3. Stracciata, come logico, la già strepitosa migliore prestazione mondiale dell’anno che apparteneva alla statunitense Sha’Carri Richardson (10.72) ed è una candidatura autorevolissima per l’oro olimpico di Tokyo. Superate in un colpo solo nelle liste all-time le velociste Usa Carmelita Jeter (10.64) e Marion Jones (10.65), con un progresso di sette centesimi sul primato personale che risaliva al 2012, sempre a Kingston (10.70).

Scalda i motori anche il norvegese Karsten Warholm: frantumata a Oslo la migliore prestazione mondiale dei 300 ostacoli, con 33.26, oltre mezzo secondo in meno di quanto fatto lo scorso anno sulla stessa pista del Bislett (33.78). E se quella prestazione fu il preludio del fenomenale 46.87 di Stoccolma nei 400 ostacoli, è sempre più in pericolo il record del mondo del giro di pista con barriere di Kevin Young, il 46.78 di Barcellona ’92.

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