La martinez c'è ancora, a Rovereto plana a 14,92



Non sono sempre saldi di fine stagione. Soprattutto se la stagione, per qualche motivo, non è filata via come ci si aspettava. Atletica di tarda estate, è vero, ma con contenuto. Ad opera di Magdelin Martinez, la bella cubana di Brescia, o la nuova regina di Formia, se preferite. L’Olimpiade ha lasciato il segno nell’azzurra. E si vede. La sua determinazione in pedana, già espressa a Rieti domenica scorsa (personale nel lungo, 6,74 ventoso) è ancora capace di portarla, nel triplo, a misure notevoli, di respiro mondiale. Il responso della pedana trentina è notevole: 14,92, praticamente in assenza di vento (+0.3). Soli undici centimetri dal record italiano (15,03 a Roma, il 26 giugno). Ma sono soprattutto almeno due dei quattro nulli – millimetrici – a destare sensazione. La barriera dei 15 metri è visivamente superata, e nemmeno di poco. L’espressione del volto della Martinez conferma i racconti del marito Beppe Picotti, e dell’allenatore Gianni Tucciarone: entrambi raccontano di una delusione trasformata presto, prestissimo in rabbia. E in sedute di allenamento redditizie come mai. “Dopo i Giochi – conferma la saltatrice di Camaguey – ero distrutta, è vero. Non avevo più molta voglia di mettere le scarpe per allenarmi. Ma ci ho messo poco a capire, e a cominciare a pensare che questa è stata una lezione salutare. Mi servirà per il futuro, già dal prossimo anno”. Intanto, l’occasione di una mini-vendetta sportiva è alla portata. Magdeline sarà prima al meeting di Avezzano (domenica prossima), poi affronterà praticamente tutte le avversarie di Atene a Montecarlo (18 e 19 settembre), nella finale di quello che una volta si chiamava Grand Prix (e che oggi non riusciamo a capire come si chiami; ma è sempre la stessa cosa, solo che in programma ci sono tute le gare). Con questa determinazione, non sono da escludere sorprese. Anche Andrea Longo ha ancora qualche cartuccia da sparare. Certo, non l’arsenale della Martinez, ma insomma, si difende. Al cospetto della solita pattuglia di avversari africani, mette insieme un 1:45.12 che merita assoluto rispetto, e altrettanta considerazione. Al traguardo lo precede solo Timothy Kiptanui (con un signor 1:44.49), e la retta finale del poliziotto padovano, dopo una curva un po’ d’attesa, è davvero di tutta sostanza. Ora lo attende l’appuntamento con il Terra Sarda (venerdì pomeriggio a Sanluri), prima di rientrare in cantiere a smaltire le tossine stagionali. E a pianificare l’assalto al 2005. La passerella è qualcosa che non deve piacere molto ai marciatori. Ivano Brugnetti, il campione olimpico di Atene (nota per distratti in genere o per dirigenti distratti), non è tipo da fare le cose senza metterci l’anima. Con il suo compagno di allenamenti Alessandro Gandellini trasforma la giostra, dopo la metà gara, in una specie di corrida, con un 2000 finale da far paura. Il risultato è di poco inferiore ai 20 minuti (19:56.10), ma lo spettacolo piace al pubblico di Rovereto, che si spella le mani per l’accoppiata azzurra. Brugnetti, come da copione è primo. E raccoglie l'ovazione dei fans, prima dell'ormai familiare bagno di attestazioni di simpatia. Molte altre, le cose interessanti venute dalla serata di Rovereto. Notevole, anzi, notevolissimo il 48.14 che ha permesso al 21enne statunitense Bernashawn Jackson, nome nuovo della specialità (48.08 di personale quest’anno nella serie 2 di Zurigo) di imporsi nei 400 metri ad ostacoli. Dietro di lui, il panamense Kamani e l’altro statunitense Woody, rispettivamente 48.68 e 48.91. Nel peso maschile, orfano di Paolo Dal Soglio (il carabiniere di Schio ha rinunciato poche ore prima della gara), misura over-20 per il vincitore, il bielorusso Yuriy Belov, arrivato a 20,11. Per lui un solo lancio valido, quello vincente, e ben cinque nulli. Terza piazza per Marco Dodoni, migliore degli azzurri, 18,78. Bekele Junior, che di nome fa Tariku, si impone nei 5000 metri, dall’alto – si fa per dire – dei suoi 17 anni d’età, in un buon 13:15.86, al termine di una volata mozzafiato. Niente male per un Allievo. Bel 1500 metri femminile, chiuso dalla elegante keniana Lagat in 4:04.76. Anna Rogowska, astista polacca (con un 2003 nelle file della Fondiaria Sai campione d'Italia), ha dimostrato di aver meritato ampiamente il bronzo olimpico vinto ad Atene: il suo 4,63 è misura di rilievo mondiale. Un plauso, per concludere, anzi, una standing ovation, a chi - la Quercia - organizza da quarant'anni il meeting di Rovereto. Era un'altra Italia, probabilmente un altro mondo. Ma qui, c'era già chi organizzava gare d'atletica, riceveva atleti dall'Italia e dall'estero e li metteva su una pista. Non è poco, davvero. m.s. RISULTATI – UOMINI – 100 (0.0): 1. Streete-Thompson (Cay) 10.22, 2. Johnson J. (Usa) 10.32, 3. Waugh (Jam) 10.32, 4. Devonish (Gbr) 10.33, 5. Osovnikar (Slo) 10.38, 6. Collio 10.50; S2 (0.0): 1. Torrieri 10.46, 2. Edwards (Usa) 10.54, 3. Verdecchia 10.60, 4. Donati 10.85, 5. Checcucci 10.88, 6. Bellotto 11.01. 400: 1. Blackwood (Jam) 46.14, 2. Galletti 46.35, 3. Barberi 47.40, 4. Amanfu 48.47, 5. Bagattini 48.93, 6. Rono R. 50.31. 800: 1. Kiptanui (Ken) 1:44.49, 2. Longo 1:45.12, 3. Ismail (Sud) 1:45.38, 4. Nduwimana (Bdi) 1:45.44, 5. Mwera (Tan) 1:45.47, 6. Soos (Gbr) 1:45.75, 7. Hatungimana (Bdi) 1:45.83, 8. Wachira (Ken) 1:45.87. S2: 1. Adam (Qat) 1:45.89, 2. Bobbato 1:47.03, 3. Saeed Majid (Qat) 1:47.27. 5000: 1. Bekele (Eth) 13:15.86, 2. Aggoune (Alg) 13:15.87, 3. Komen (Ken) 13:16.26, 4. Kiprono (Ken) 13:16.34, 5. Espana (Esp) 13:18.31, 6. Penas (Esp) 13:22.83... 400hs: 1. Jackson (Usa) 48.14, 2. Kamani (Pan) 48.68, 3. Woody (Usa) 48.91, 4. Bortolaso 51.23, 5. Crepaz 51.74, 6. Bontumasi 52.35. Alto: 1. Aleksejev (Est) 2,20; 2. Ciotti N. 2,20 e Nieto (Usa) 2,20; 4. Campioli 2,15; 5. Ciotti G. 2,15 e Piirimets (Est) 2,15. Triplo: 1. Lister (Usa) 16,80 (+0.1); 2. Bell (Usa) 16,74 (0.0); 3. Murphy (Aus) 16,29 (0.0), 4. Glavatskiy (Blr) 16,19 (0.0); 5. Donato 16,01 (0.0); 6. Morello 15,94; 7. Sardano 15,61. Peso/SP: 1. Belov (Blr) 20,11; 2. Vodovnik (Slo) 19,21; 3. Dodoni 18,78; 4. Fantini 17,80; 5. Mottin 17,39. Giavellotto: 1. Vasilevskis (Lat) 79,74; 2. Pignata 72,21; 3. Shkurlatov (Rus) 69,85; 4. Kerer 66,07; 5. Desiderio 65,37; 6. Belletti 63,57; 7. Peroni 62,21; 8. Baudone 60,04. Marcia 5000m: 1. Brugnetti 19:56.10, 2. Gandellini 19:57.00, 3. Civallero 20:23.59, 4. Cafagna 20:30.74, 5. Sabino 20:40.74. 6. Ciccarese 22:01.43. DONNE – 200 (+0.7): 1. Bailey (Jam) 23.17, 2. McDonald (Jam) 23.18, 3. Safronnikova (Blr) 23.84, 4. Dia (Fra) 23.99, 5. Tomasini 24.66, 6. Grillo 24.90. 800: 1. Ceplak (Slo) 2:00.70, 2. Hamou 2:01.18, 3. Bragger (Sui) 2:02.10, 4. Nakhli (Tun) 2:02.59, 5. Moya (Pur) 2:02.69, 6. Artuso 2:03.33, 7. Langherholc (Slo) 2:04.30, 8. Lavshuk (Rus) 2:06.06, 9. Businelli 2:08.31, 10. Zulian 2:09.86, 11. Riva 2:11.03. 1500: 1. Lagat (Ken) 4.04.76, 2. Sidorenko (Ukr) 4:05.80, 3. Risku (Fin) 4:07.62, 4. Dubrova (Ukr) 4:09.41, 5. Walsham (Aus) 4:10.00, 6. Delahunty (Irl) 4:10.74, 7. Jepkosgei (Ken) 4:11.91, 8. Lanouar (Tun) 4:13.83, 9. Berlanda 4:14.68, 10. Weissteiner 4:15.11, 11. Toth (Hun) 4:16.29, 12. Dal Ri 4:17.02, 13. Azzouhoum (Alg) 4:17.52, 14. Ovens (Gbr) 4:17.65, 15. Tschurtschenthaler 4:23.46, 16. Gaffigan (Usa) 4:27.61. 400hs: 1. Glover (Usa) 54.41, 2. Taylor (Usa) 56.05, 3. Niederstatter 55.97, 4. Bikert (Rus) 56.05, 5. Bakhvalova (Rus) 56.12, 6. Gentili 58.65. Asta: 1. Rogowska (Pol) 4,63; 2. Polonova (Rus) 4,58; 3. Pyrek (Pol) 4,53; 4. Sauer (Usa) 4,20, Elisdottir (Isl) 4,20; 6. Balakhonova (Ukr) 4,20, Suttle (Usa) 4,20; 8. Taylor (Usa) 4,00; 9. Giordano Bruno 4,00. Triplo: 1. Martinez 14,92 (N; 14,92, +0.3; N; N; 14,36; P), 2. Pyatikh (Rus) 14,63 (+0.1); 3. Safronova (Blr) 14,21 (0.0); 4. La Mantia 14,18 (+0.1); 5. Ivanova (Rus) 13,71; Hurd (Usa) 13,56. Giavellotto: 1. Kolkkala (Fin) 61,18; 2. Zabruskova (Rus) 59,23; 3. Szabo (Hun) 57,59; 4. Marin 57,37; 5. Coslovich 56,44; 6. Bani 53,75; Yarigina (Rus) 52,74.


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