La marcia azzurra si ritrova a Saluzzo



La marcia azzurra si ritrova, ripercorre le strade, anche quelle metaforiche, già conosciute negli anni recenti del suo straordinario cammino. Mercoledì sera, al centro federale di Saluzzo (CN), sarà il momento dei test, quello della abituale verifica intermedia, quando mancheranno poco più di due settimane all'appuntamento cruciale con i Giochi olimpici. Uomini e donne, sulla pista dello stadio A. Damiano, con inizio alle ore 21, si cimenteranno sulla distanza dei 15 chilometri, con un traguardo posto anche ai 10. I ritmi saranno quelli di gara, stando ai si dice dela vigilia, e non certamente quelli propri della distanza. Obiettivo, per tutti, trasformare in segnali concreti, o manifeste aspettative, il lungo lavoro di preparazione svolto in questi mesi. Ma non solo. Per due atlete, la prova avrà un valore aggiunto, ulteriore: si tratta di Elisabetta Perrone ed Erica Alfridi, protagoniste della scena mondiale fino a una manciata di mesi fa, ma costrette da mille problemi fisici e di salute ad una rincorsa da ultimo minuto, con un solo posto olimpico in palio. Le altre due maglie sono state assegnate ad Elisa Rigaudo e Rossella Giordano, in forza di un rendimento agonistico, nel corso del 2004, nettamente superiore a quello delle compagne. La terza, uscirà dunque da una sorta di ballottaggio tecnico tra Alfridi e Perrone. Il settore, coordinato da Vittorio Visini, con il supporto di Antonio La Torre e Sandro Damilano, trarrà le sue conclusioni al termine della prova, scegliendo il nome da proporre al CONI per la convocazione ad Atene. Perrone appare in vantaggio, mentre Alfridi sta anche meditando sulle scelte più opportune da prendere in queste ore. Per Elisa Rigaudo, il nuovo "treno" della marcia azzurra, il test di Saluzzo rappresenterà invece la classica cartina di tornasole, strumento cioè capace di misurare, rendere numerico, il gran lavoro svolto in quota. Per la giovane cuneese, protagonista della stagione olimpica (e autentica rivelazione internazionale, con la vittoria nel Challenge IAAF diventata ormai cosa praticamente fatta), Atene potrebbe rappresentare l'ingresso in una nuova dimensione. Il contesto agonistico sarà straordinarimanete difficile, come è normale che sia in una Olimpiade, ma la Rigaudo sembra aver maturato un piglio ed una sicurezza nei propri mezzi (già evidenziati in Coppa del Mondo, a Naumburg) che potrebbero regalare liete soprese. Tra gli uomini, con il cinquantista De Bendictis che prosegue la sua preparazione in quota tra Lazio (Terminillo) e Abruzzo (Roccaraso), e con Marco Giungi che ha scelto, in sintonia con i tecnici federali, di non prendere parte alla prova, l'attenzione sarà tutta per Ivano Brugnetti e Alessandro Gandellini, i due milanesi che affronteranno la prima finale olimpica di un azzurro dell'atletica all'Olimpiade di Atene (con Giungi saranno infatti al via dei 20 chilometri, nella mattinata del 20 agosto). La preparazione è scivolata via senza grandi inconvenienti. Si tratterà ora di capire a che punto si trovano i due, che hanno vissuto un 2004 per molti versi positivo. m.s.
Nella foto, Elisa Rigaudo (FIDAL)




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