La felicità di Arese: "Una splendida squadra"



Il classico "gavettone" arriva dalla capitana non giocatrice Assunta Legnante, che rovescia una coppa intera d'acqua sulla testa del presidente Arese. L'ex campione europeo dei 1500 ci pensa un attimo, abbozza lo scatto, poi si scioglie in una risata. Immagini dal prato verde dell'Arena Civica di Milano, con gli azzurri ad urlare di gioia per la riconquistata Super League. "E' una bellissima immagine - commenta Arese, la camicia inzuppata dall'acqua malandrina - ma non dobbiamo fermarci qui. Dobbiamo guardare avanti adesso, mantenendo in squadra questo clima, l'atmosfera che ha preso il via dopo gli Europei di Goteborg e che ci ha condotti prima agli Europei di cross di San Giorgio su Legnano e poi alle medaglie dell'euroindoor di Birmigham. Sono felice per lo spirito che si è creato, davvero bellissimo". Poi il presidente riflette sui giorni più difficili che arriveranno senz'altro: "L'importante è riuscire a vivere con gioia il fare atletica, i risultati non ci saranno sempre, ma sono sicuro che arriveranno con frequenza maggiore". Prima di lui, avevano raccontato la loro gioia Chiara Rosa e Antonietta Di Martino. La salernitana ha spiegato il momento magico: "Ora credo di aver capito bene i tempi necessari per fare due metri - dice -, che sono necessariamente più lunghi di quelli per salire alle misure di prima. Mi trovo su queste altezze con più facilità, e non sono preoccupata per la battuta d'arresto di Oslo. Ero stanca, troppe interviste, telefonate, spostamenti, io ho bisogno di stare tranquilla, di vivere la mia realtà, quindi spero non vi arrabbierete (ai giornalisti, ndr), se d'ora in avanti magari cercherò di evitare troppi contatti, e soprattutto i viaggi". Antonietta pensa al Mondiale, e lo guarda alla luce del 2,03 appena conquistato: "Sto cominciando solo adesso a realizzare; certo, questa è una misura che, se fatta ai Mondiali, può portare sul podio. Sarebbe una cosa straordinaria, un sogno, non riesco a crederci". Chiara Rosa guarda invece al passato appena trascorso: "Nessuno sa come sono uscita dall'Europeo di Birmingham (dove era stata eliminata in qualificazione, ndr): ero distrutta, non riuscivo a guardare avanti. ma è stata un'esperienza utile, ho imparato molto, sono cresciuta. Oggi in gara penso solo a me stessa, a rimanere concentrata sul gesto, sulla sua esecuzione, il resto non conta. Oggi avevo dentro una forza immensa, volevo un grande risultato, e sono riuscita a coglierlo nel modo migliore. Lo dedico a me stessa, al mio allenatore Enzo Agostini e a Giovanni Tubini che ci segue in nazionale, un grande motivatore". La rivalità con la Legnante è uno stimolo ulteriore: "Ci fa bene, è sana, e ci ha aiutato a crescere. Il mio record? E' un record pulito". m.s. Nella foto in alto, Antonietta Di Martino; in basso Chiara Rosa (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)

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