La Genovese parte per Boston



Dopo l’abbuffata di grandi risultati maratonistici ottenuti nello spazio di otto giorni fra Parigi, Londra e Rotterdam, la “palla” ripassa al di là dell’Atlantico con la Maratona di Boston, che lunedì festeggia la sua edizione numero 112. Una gara che per l’Italia assume una particolare importanza per la presenza di Bruna Genovese, che torna in un luogo a lei caro (fu terza nel 2005) per effettuare un test fondamentale sulla via che porta ai Giochi Olimpici di Pechino, suo dichiarato obiettivo ormai da un paio d’anni. Piazzamento e tempo, questi i due obiettivi dell’atleta veneta che si presenta al via dopo un lungo periodo di allenamento sostenuto al caldo di Albuquerque nel New Mexico: “Nel primo periodo di allenamento il clima è stato fresco, poi la temperatura si è alzata su livelli quasi estivi, ma quel che conta è che ho completato il mio programma di preparazione svolgendo 2 lavori lunghi, ripetute lunghe, medi e qualche lavori si ritmi veloci”. Lo scorso anno la gara bostoniana perse gran parte delle sue attrattive per un clima veramente orribile che impedì a tutti di ottenere risultati degno di tale nome: “Purtroppo anche per quest’anno le previsioni dicono pioggia con vento contrario. Dico la verità: più delle avversarie che mi troverò di fronte mi spaventa di più il clima che rendeancor più difficile la gestione di una gara delicata, dove bisogna saper centellinare le energie per saper fronteggiare la salita che si trova dopo il 30. km”. Le avversarie come anticipato dall’atleta della Forestale che parte oggi per gli Usa, sono di primissimo ordine a cominciare dalla campionessa uscente, la russa Grigoryeva con un personale di 2h25:10. Il miglior tempo d’iscrizione è della lettone Prokopcuka, 2h22:36 e soprattutto due vittorie a New York (2005-2006) nel suo palmarés. Le kenyane si affidano alla vecchia conoscenza italiana Jeptoo prima a Boston nel 2006 e con un record di 2h23:38, le etiopi alla Magarsa, che quest’anno a Dubai ha corso in 2h23:23 e alla Tune, prima a Houston a inizio stagione. Attenzione anche all’ucraina Hladyr, che vinse a Roma nel 2006 in 2h25:44. Grande cast, e non poteva essere altrimenti, anche in campo maschile dove il kenyanoRobert Kipkoech Cheruiyot, allenato da Gabriele Rosa, punta al tris consecutivo di vittorie. Suo il miglior tempo d’iscrizione, 2h07:14 ma non partono sicuramente battuti Patrick Ivuti, (2h07:46, primo a Chicago 2007); James Macharia, secondo a Dubai dietro Gebrselassie in gennaio e James Kwambai, reduce dal secondo posto alla Roma-Ostia. Fra gli etiopi il migliore appare Adilo, secondo a Houston quest’anno con un personale di 2h10:20. Ma molto come detto dipenderà dalle condizioni del tempo. Gabriele Gentili Nella foto: Bruna Genovese con il suo allenatore, l'ex azzurro Salvatore Bettiol, in allenamento ad Albuquerque File allegati:
- IL SITO DELLA MANIFESTAZIONE



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