La Coppa sulla pista di Pietro, Sara e Venanzio



Di diverso, per il momento, e volendo fermarsi alle pure sensazioni (perché andando oltre, la lista, è ovvio, sarebbe infinita), c’è soprattutto una cosa: il clima. Faceva freddo, nel 1978, al Rosicky Stadion di Praga, sede dei Campionati Europei. Un freddo che entrava nelle ossa anche di quelli che guardavano la tv, da casa, confusi nelle loro percezioni perché, al contrario, annientati dall’ovvio caldo estivo. Gli atleti si infilavano di corsa nelle loro giacche a vento o, come Sara Simeoni tra un salto e l’altro, addirittura in un sacco a pelo, nel tentativo di restare efficienti. Qui, oggi, quasi ventotto anni e mille trasformazioni dopo, si scoppia di caldo. Ce ne sono molti più di trenta, di gradi, e soprattutto c’è un’umidità bestiale. Il Rosicky è sempre lì, teatro di mille battaglie sportive, atletica e calcio in primo piano, a simboleggiare un’epoca che non c’è più, quando cechi e slovacchi vestivano la stessa divisa, e lo sport poteva (pur non volendo quasi mai) anche diventare mezzo di confronto politico. Il contesto odierno è di un diverso pazzesco. La Repubblica Ceca (o Cechia che dir si voglia) è un altro paese, in tutti i sensi. Lo sport è una roba, se possibile, ancor più complicata, dove al posto delle divise di allora, oggi imperversano i gessati firmati degli uomini marketing, e la tv scandisce i tempi di tutto, alimentando fortune improvvise e immeritate e talvolta anche staccando l’ossigeno (più o meno inconsapevolmente) a protagonisti straordinari. Difficile, arrivando da queste parti, pensare “solo” alla Coppa Europa. Eppure è questo - e meno male - il pensiero fisso della squadra azzurra femminile, che sulla pedana di Sara, sulla pista di Pietro Mennea e Venanzio Ortis, cercherà di conquistare i punti necessari a risalire la china e riprendersi la Super League persa a Firenze un anno fa. Si corre, si salta, si lancia, ma non solo per imporsi individualmente: è aperta la caccia ai punti di Coppa. L’impresa, diciamolo subito, è tutt’altro che semplice. Perché qui ci sono fior di squadre e di atlete, ed il posto che proietta in paradiso è uno soltanto, a disposizione del vincitore. Agli altri, resterà solo la prospettiva di tentare ancora, al prossimo giro di giostra, l’anno prossimo. In questo contesto, il Direttore tecnico Nicola Silvaggi cercherà di fare di necessità virtù, anche alla luce dell’indicazione fornita dal Consiglio federale, che ha scelto di puntare (e ci mancherebbe altro) soprattutto all’Europeo di Goteborg: Coppa sì, ma intesa come passaggio verso la rassegna continentale. E quindi, si andrà in caccia della promozione ma senza aver finalizzato l’appuntamento. Per fortuna, alcune azzurre hanno comunque dato fuoco alle polveri in avvio di stagione: Zahra Bani e Antonietta Di Martino, per fare due nomi. La giavellottista (in gara domani, 61,23 di stagionale), è alle prese con i tendini d’Achille che dolgono, ma punta verso il bersaglio grosso, ostacolata da una delle poche padrone di casa in grado di vincere, Spotakova (65,28 quest’anno). La Di Martino (1,94 a Gateshead domenica scorsa) sarà in gara domenica, in un alto che inevitabilmente riporta alla memoria l’incredibile sfida del 1978, sul filo del record del Mondo, tra Simeoni e Ackermann. La Di Martino si troverà sulla stessa pedana, e peraltro in un momento di forma sicuramente notevole. Magdelin Martinez (triplo, domani) cerca invece la gara giusta per tornare sui livelli di rilievo che le competono, dopo l’opaco avvio di 2006; non c’è poi da attendersi molto da Benedetta Ceccarelli, il cui tendine d’Achille sinistro è in una emergenza tale da mettere in allarme anche in vista di Goteborg. La perugina si sacrificherà per la squadra, correndo in maniera accorta un 400 ostacoli che la scorsa stagione avrebbe probabilmente affrontato, vista la concorrenza, con spirito al limite dal vacanziero. Cambio nello sprint: il Dt Silvaggi, consigliato dal responsabile di settore La Guardia, manderà in pista nei 200 metri la 21enne Giulia Arcioni (23.92 a Ginevra sette giorni fa), scelta al posto di Daniela Graglia (23.96 di stagionale). Ester Balassini (martello, in gara domenica, stagionale di 72,11) è la solita bomba innescata: il suo rendimento ad altissimo livello fa ben sperare in chiave Coppa Europa, dove però – come per la Bani – esiste una avversaria di grido, in questo caso la bielorussa Menkova (74,69 nel 2006). Chi invece porta sulle spalle (comunque capaci) tutto il peso – gioco di parole non voluto - del pronostico, è Chiara Rosa, opposta ad avversarie in teoria più deboli: c’è bisogno di punti, e la veneta non è certo tipo da tirarsi indietro in circostanze del genere. E infine, una riflessione sul mezzofondo, peraltro ben nota a chi ha visto almeno una volta una prova di Coppa: la capacità (o l’incapacità) di muovere la classifica è di solito, affidata agli specialisti delle corse di lunga lena. Silvia Weissteiner (3000 metri) è l’azzurra più in forma, al pari della corregionale altoatesina Renate Rungger (5000). Con, loro, anche Cusma (800), Berlanda (1500), Romagnolo (3000 siepi; la sua caviglia distorta martedì scorso però fa tremare). E’ innegabile il fatto che la promozione passi soprattutto dalle loro gambe. La squadra da battere è la Bielorussia, ma non vanno sottovalutate le chances della Finlandia e della stessa Cechia. A Praga, anche diversi protagonisti dell'atletica europea: su tutti, Christian Olsson, il triplista delle meraviglie, reduce da una stagione sfortunata (un 2005 storto per problemi fisici) e desideroso di rimettersi in tempo per il previdibile showdown nella sua Svezia, a Goteborg. Sfidal al calor bianco nel giavellotto uomini, tra il campione olimpico Thorkildsen (Norvegia) e il campione del mondo Varnik (Estonia). Tra le donne, il nome più noto è quello della belga Kim Gevaert, già velocissima quest'anno su 100 e 200 metri. Marco Sicari La squadra italiana 100 mt Sordelli Elena (Camelot) 200 mt Arcioni Giulia (Forestale / Studentesca CA.RI.RI) 400 mt Reina Daniela (Fiamme Azzurre) 800 mt Cusma Piccione Elisa (Esercito / Mollificio Modenese) 1500 mt Berlanda Eleonora (Fiamme Oro / Quercia Rovereto) 3000 mt Weissteiner Silvia (SV Sterzing Latella) 5000 mt Rungger Renate (SV Sterzing Latella) 3000 sp Romagnolo Elena (Esercito / CUS Bologna) 100hs Macchiut Margaret (Fondiaria Sai) 400 hs Ceccarelli Benedetta (Carabinieri / Fondiaria Sai) alto Di Martino Antonietta (Fiamme Gialle) Asta Giordano Bruno Anna (CUS Trieste) Lungo Canella Valeria (Fiamme Azzurre / Cus Torino) triplo Martinez Magdelin (Assindustria Padova) Peso Rosa Chiara (Fiamme Azzurre) Disco Bordignon Laura (Fiamme Azzurre) Giavellotto Bani Zahra (Fiamme Azzurre / CUS Cagliari) Martello Balassini Ester (Fiamme Gialle) 4x100 Arcioni Giulia (Forestale / Studentesca CA.RI.RI) Graglia Daniela (Esercito / Fondiaria SAI) Grillo Manuela (Forestale) Salvagno Maria Aurora (CUS Sassari) 4x400 Reina Daniela (Fiamme Azzurre) De Angeli Virna (Jaky Tech Apuana) Schutzmann Maria Teresa (Aeronautica) Rosati Martina (Fiamme Azzurre / Sport Life La Spezia) Nella foto, Magdelin Martinez (Giancarlo Colombo per Omega / FIDAL) File allegati:
- IL SITO DELLA FEDERAZIONE EUROPEA - START LISTS, R



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