L'Italia vola, Bettinelli 2,30 e Romagnolo record



Dieci punti di vantaggio tra le donne e addirittura diciassette in campo maschile. L’Italia chiude la prima giornata della Coppa Europa First League con il vento in poppa, aggiudicandosi ben dieci delle venti gare in programma nella prima giornata e mettendo una seria ipoteca sul successo finale. Le cose migliori sono venute da Elena Romagnolo, che ha stabilito il record italiano dei 3000 siepi in 9:41.11 (il precedente, 9:52.38, era stato stabilito a Goteborg nel 2006 dalla stessa Romagnolo), dal saltatore in alto Andrea Bettinelli, primo con un notevole 2,30 (qualificazione per i Mondiali raggiunta), dalla triplista Magdelin Martinez, capace dello stagionale nel triplo a 14,57 (vittoria per lei e ottava prestazione mondiale dell’anno), e dalla discobola Cristiana Checchi, che ha riportato un’italiana alle soglie dei 60 metri (con un eccellente 59,74, seconda prestazione nazionale di sempre). Gli altri successi sono stati ottenuti da Benedetta Ceccarelli e Gianni Carabelli nei 400 ostacoli (rispettivamente 56.50 e 50.73), Christian Obrist nei 1500 metri (3:43.41), Andrea Barberi nei 400 piani (46.02), Silvia Weissteiner nei 3000 piani (8:59.30), Zahra Bani nel giavellotto (60,20), e dalle due staffette veloci (donne con Pistone, Salvagno, Grillo, Levorato in 43.98; uomini con La Mastra, Riparelli, Cerutti e Howe, in 39.09). Andrew Howe, l’atleta più atteso della giornata, è incappato – come da copione – in una imprevista battuta d’arresto, un secondo posto (alle spalle del portoghese Evora, vincitore con 8,10) con misura inferiore agli otto metri (7,95). Complice del rovescio il muro di vento piazzatosi di fronte al campione d’ Europa, probabilmente il più consistente tra quelli piombati di fronte ai saltatori (nell’ultima prova, a 7,91, l’aria era addirittura a -3.4 m/s; serie: N; 7,79; 7,95; 7,91). “Sono arrabbiato e deluso – il commento dell’azzurro – ma devo ammettere che non sono riuscito ad adattarmi alle condizioni ambientali, a differenza del mio avversario. Questo però non mi abbatte, so quanto valgo. Con la staffetta, invece, belle sensazioni, anche se nei cambi possiamo migliorare tantissimo”. Il passaggio del testimone con Fabio Cerutti, in effetti, è risultato schiacciatissimo, condizionando il risultato cronometrico. “Quel cambio – racconta Howe – l’abbiamo provato poco, è ovvio che lavorandoci possiamo fare progressi enormi. Ora? Gareggerò ancora ad Atene, Roma, al Terra Sarda e agli Assoluti, prima di andare in Giappone”. Felicità anche nelle parole di Elena Romagnolo, brava a seguire il treno della vincitrice, la romena Casandra, ed incassare anche la qualificazione ai Mondiali di Osaka: “Sapevo di valere questi tempi – il suo commento – ma non pensavo di arrivare a centrarli già in questa fase della stagione. Ora voglio scendere sotto i 9:40, e fare i Mondiali”. Bene hanno fatto anche Nicola Vizzoni (terzo nel martello con 76,62, in una delle gare più qualificate della manifestazione), Anita Pistone nei 100 (11.44, secondo posto), Daniele Meucci in un 5000 tattico (secondo in 14:09.06), Daniela Reina (terza nei 400 in 52.66). A livello assoluto, il 10.12 del portoghese Francis Obikwelu nei 100 (vento +0.6) è probabilmente il risultato di maggior rilievo. Domani seconda giornata di gare, con l'Italia che non deve farsi prendere dall'euforia (soprattutto con le donne, dove la Romania può recuperare posizioni), e mirare al successo che le restituirebbe il palcoscenico della Super League. Nell'immagine in alto, la 4x100 maschile; in basso, Elena Romagnolo (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL) File allegati:
- RISULTATI / FULL RESULTS



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