Italia, via i tabù, il cross maschile è d'argento



L’Italia sfata il tabu-Europei di cross e si aggiudica una splendida medaglia d’argento a squadre nella prova al maschile svoltasi questa mattina a Heringsdorf, in Germania, preceduta dalla Francia, e seguita, per il bronzo, dalla Gran Bretagna (dopo che in un primo momento era stata data per terza la favoritissima Spagna, poi retrocessa al quarto posto). Artefici di questo bel successo azzurro i “senatori” della corsa campestre italiana, con il capitano Umberto Pusterla (37 anni), ottavo al traguardo, a guidare la formazione. Dietro di lui, dodicesimo posto per uno strepitoso Maurizio Leone, tredicesimo per Michele Gamba, e diciassettesimo per Gabriele De Nard, frenato nel finale da dolori al fegato (Di Pardo, 49esimo, e Battocletti, 50esimo, hanno completato la prova di squadra). Oro individuale, ed è la quinta volta in carriera, per l’ucraino d’Italia – vive e si allena a Verbania – Sergey Lebid, che ha preso il largo nel penultimo dei sei giri di gara, dimostrando una superiorità tecnica a dir poco sconcertante; argento per lo spagnolo De La Ossa, bronzo per il francese Maazouzi, che poco hanno potuto contro lo strapotere di Lebid. Escludendo le due medaglie ottenute a livello giovanile, è la seconda volta che una squadra azzurra ottiene un piazzamento nei primi tre posti nei dieci anni (undici edizioni) della manifestazione, dopo l’oro centrato a Ferrara nel 1998. In totale, avevamo poi raccolto ben cinque quarti posti, non riuscendo più a salire su un podio che sembrava diventato stregato. “E’ una grande soddisfazione – le parole di Pusterla, punto di forza nel cross dei Carabinieri – ci tenevo a prendere una medaglia, era da troppo tempo che ci giravamo intorno. All’inizio della gara, ho sofferto nel tenere le posizioni, poi però sono riuscito a recuperare. Nell’ultimo giro, all’attacco della salita, ho visto che gli aversari cedevano, e ho dato tutto quel che avevo”. "E’ stato un attimo – racconta Leone – ho sentito una voce che ci diceva di attaccare, mi sono voltato e ho visto Umberto che andava a tutta. Ha suonato la carica”. Michele Gamba è partito deciso, addirittura al comando con Lebid e De La Ossa nei primi tre giri: “Poi ho ceduto, ma sapevo di stare bene – il suo commento – quindi non sono stupito di aver tenuto alla distanza. Ora posso dirlo: il piede destro continua a tormentarmi, ma non volevo mollare per nessuna ragione al mondo”. In mattinata, bene avevano fatto anche gli Junior, la cui corsa si è fermata solo ai piedi del podio: quinto posto d’assieme (con classifica stravolta nel pomeriggio, dopo che per almeno 4 ore i nostri sono stati classificati al quarto posto) e prove indivuali assai significative per Stefano La Rosa (18esimo) e Marco Salami (20esimo), autori di gare spregiudicate. Con loro, bene anche De Matteis (38esimo), Meucci (47esimo) e il millecinquecentista Iannone (58esimo). oro all'ungherese Bene, davanti ai favoritissimi gemelli russi Rybakov (argento e bronzo). Podio a squadre con Russia, Irlanda e Gran Bretagna. Anche per le Junior azzurre progressi rispetto allo scorso anno: ottavo posto finale (nel 2003 erano state undicesime) e soddisfazione per le volitive performances della molisana Adelina De Soccio (29esima) e della lombarda 17enne Valentina Costanza (30esima), atleta che appare dotata di mezzi notevoli in prospettiva. Dopo di loro, 52esimo posto per la Ghiazza, 54esimo per la Libertone, 75esimo per la Petracca. Turchia sul gradino più alto del podio con la vittoria della Uslu, davanti a due 17enni, la romena Bobocel e la spagnola Romo. Romania, Gran Bretagna e Russia per le tre medaglia a squadre. In campo femminile assoluto, le note meno liete in casa italiana, con la squadra finita addirittura all’undicesimo posto: al di sotto delle previsioni anche la migliore azzurra, Patrizia Tisi, diciannovesima al traguardo (era stata nona un anno fa, in una gara dove erano presenti anche le superstar Radcliffe e Abeylegesse). “Non andavo, non so nemmeno come spiegarmelo – il racconto della Tisi – le gambe non giravano, e in salita non riuscivo proprio ad avanzare”. Dietro di lei, 44esima Vincenza Sicari, 47esima Sabrina Varrone, e 51esima Agnes Tschurthtchenthaler (Marzena Michalska, 58esima, e Rosanna Martin, 67esima, hanno completato la prestazione azzurra). Oro alla britannica Yelling, dvanti alla polacca Bak e all’altra britannica Pavey. Nella classifica a squadre, Romania davanti a Gran Bretagna e Russia. Soddisfazione ha espresso anche il presidente federale Franco Arese, presente a Heringsdorf e all'esordio come guida azzurra dopo la sua elezione: “Questa medaglia – ha detto Arese – rappresenta una bella iniezione di fiducia per tutto l’ambiente. I ragazzi, tutti i nostri ragazzi, mi sono piaciuti per come hanno saputo affrontare la gara. E’ questo lo spirito che mi auguro i nostri mettano sempre sul campo: battagliero, capace di esprimere grande attaccamento alla maglia azzurra. Certo, dobbiamo mantenere i piedi per terra, ma sono contento che la mia esperienza da presidente federale sia cominciata così”. m.s.
Nella foto, la squadra azzurra maschile sul podio (FIDAL)




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