Istanbul 2023: tutte le sfide maschili

27 Febbraio 2023

Gli Europei indoor all’edizione n. 37 da giovedì 2 a domenica 5 marzo. Un pieno di big nel programma maschile, con gli olimpionici di Tokyo Jacobs, Warholm, Ingebrigtsen, Tentoglou e Pichardo, tutti già al titolo europeo indoor

di Marco Buccellato

Cinque campioni olimpici di Tokyo alla prova dell'Europeo indoor, per la prima volta in Turchia. Lamont Marcell Jacobs, Karsten Warholm, Jakob Ingebrigtsen, Miltiadis Tentoglou e Pedro Pablo Pichardo hanno già vinto il titolo continentale al coperto e si presentano per difendere l'oro dell'edizione 2021 a Torun, tutti tranne Warholm, che vinse a Glasgow nel 2019. Gli altri campioni uscenti pronti a conquistare la seconda corona consecutiva sono lo spagnolo Oscar Husillos (400 metri), il pesista ceco Tomas Stanek e il francese Kevin Mayer, star dell'eptathlon.

VELOCITA' E OSTACOLI (60 metri, 400 metri, 60 metri ostacoli, staffetta 4x400)

60 METRI. In pista il campione uscente Lamont Marcell Jacobs, che torna alla rassegna europea indoor dove iniziò l'irresistibile poker con oro olimpico, oro mondiale indoor e oro europeo a Monaco. Il britanico Reece Prescod ha il miglior accredito stagionale (6.49), unico ad aver corso più rapido dei due azzurri iscritti, Jacobs e il campione italiano Samuele Ceccarelli. L'altro brit Jeremiah Azu, bronzo a Monaco nei 100 metri, la freschezza del ventenne irlandese Olatunde, al record nazionale dopo batteria e semifinale ai campionati nazionali, l'esperienza del campione 2019 Volko, per la sorpresa. Italia due volte al titolo, Jacobs a Torun e Stefano Tilli nel 1983, quattro argenti (Ullo, due volte Pavoni, Cerutti), tre bronzi (Ullo, Di Gregorio, Tumi). Medagliere: dodici ori per la Gran Bretagna, sparita dal podio nelle ultime due edizioni.

400 METRI. Karsten Warholm per bissare il titolo vinto a Glasgow quattro anni fa a suon di record d'Europa, Oscar Husillos fu d'argento e conquistò la corona a Torun. Sono ancora loro i big della distanza dei due giri. Per esperienza e palmarès (due bronzi) l'olandese Bonevacia (e il connazionale Boers) e l'elvetico Petrucciani si lasciano preferire tra gli avversari del duo di punta. Medagliere comandato da 39 anni dal lontano dominio dell'Unione Sovietica (5 ori). Italia al titolo con Pietro Mennea nel 1978, argenti di Malinverni, Tozzi, Nuti, Saber e Licciardello, con il primo e il quarto anche al bronzo. 

60 METRI OSTACOLI. Altissima tensione, con un fiorire di primati nazionali nelle ultime due settimane. Il francese Martinot-Lagarde (quattro volte sul podio) e il cipriota Trajkovic hanno già vinto l'oro ma non si presentano da favoriti, lasciando la scena alla coppia spagnola con Llopis e Martinez e allo svizzero Joseph. Aperta ogni possibilità, anche per l'altro francese Kwaou-Mathey e per il polacco Szymanski. Italia con il primatista nazionale e bronzo uscente Paolo Dal Molin (sesto crono d'iscrizione), Fofana e il giovane Simonelli. Medagliere per quattro nazioni, con 5 titoli: Francia, UK, e nel tempo che fu, URSS e Germania Est.

STAFFETTA 4X400. Sei team per tre medaglie: l'Olanda campione uscente, il Belgio e la Spagna con il miglior assortimento di specialisti, Gran Bretagna senza le punte, Francia e Turchia. Il Belgio ha le carte per raggiungere a quota tre ori la Polonia, assente a Istanbul con il proprio quartetto, in vetta al medagliere. Spagna con un bronzo e un argento, ma con il movimento dei quattrocentisti in un periodo particolarmente positivo anche dietro i migliori.

MEZZOFONDO (800 metri, 1500 metri, 3000 metri)

800 METRI. Il meglio d'Europa, senza il campione uscente Dobek ma con l'altro polacco argento a Torun, Borkowski, in caccia del settimo titolo per la sua nazione nelle ultime undici edizioni. A reclamare la vetrina sono in tanti, dagli spagnoli Saul Ordonez e Adrian Ben (iberici primi nel medagliere con sei titoli come i polacchi) al francese Robert, dallo svedese Kramer ai temibili belgi Crestan e De Smet, il capofila 2023. Azzurri con il finalista europeo all'aperto Simone Barontini e il campione italiano Catalin Tecuceanu, che fa parte del pokerissimo di specialisti capaci di scendere sotto l'1:46.00 nell'inverno.

1500 METRI. Obiettivo di Jakob Ingebrigtsen è la doppia doppietta: confermare a due anni da Torun l'oro-1 sui 1500 e l'oro-2 sui 3000 metri. Lo spagnolo Jesus Gomez, dopo due bronzi, cerca la terza medaglia, a fronte della condizione strepitosa del britannico Neil Gourley e del francese Habz. Azzurri con il terzetto Pietro Arese, Ossama Meslek e Federico Riva, su una distanza dove la medaglia per il tricolore è arrivata con il bronzo di Del Buono nel 1971 e l'argento di Materazzi nel 1984. Medagliere motivo di sfida agguerrita tra spagnoli (7 titoli), polacchi (6), britannici e tedeschi (5), che presentano Bartelsmeyer autore di una eccellente stagione in USA.

3000 METRI. Jakob Ingebrigtsen all'esordio stagionale sulla distanza, con il connazionale Nordas (primatista nazionale in 7:45.39). Iscritto l'altro campione europeo Mechaal, oro a Belgrado 2017 e bronzo due anni fa, protagonista nell'ultima tappa del World Indoor Tour. Per continuità e condizione, in zona podio si lasciano preferire il belga Hendrix, l'irlandese McElhinney e il serbo Bibic. Germania (Sam Parsons capofila stagionale e unico sotto i 7:40) e Spagna condividono il primo posto nel medagliere dei campionati con sette ori. Italia guidata da Pietro Riva, due volte al titolo con Di Napoli e Caliandro, due argenti firmati Cova e Mei.

SALTI (alto, asta, lungo, triplo)

SALTO IN ALTO. L'unica certezza è che la medaglia d'oro andrà a un nome inedito e il candidato più serio ed esperto appare l'ucraino Protsenko, unico sopra i 2,30 in questa stagione. Dopo la strepitosa finale di Torun, una misura più abbordabile (da diversi atleti) potrebbe bastare per il podio, il cui aspetto appare come un rebus. Terza misura d'iscrizione per Stefano Sottile (2,27), miglior quota tra gli iscritti azzurri con Fassinotti e Falocchi. Stabili su un buon livello medio, i tedeschi Wagner e Potye, l'olandese Amels, incostante il belga Carmoy. Medagliere, nove ori tra URSS e Russia, sette per gli svedesi fino a conclusione dell'era-Holm. 

SALTO CON L'ASTA. L'occasione è irripetibile per gli specialisti che aspirano al podio. L'assenza di Duplantis apre tutt'altri orizzonti per un nutrito gruppo di cui fa parte anche il neo-coprimatista italiano Claudio Stecchi. Per continuità di rendimento, il norvegese Sondre Guttormsen, il belga Broeders, il duo olandese Vloon-Koppelaar e il greco Karalis preparano la pedana con le migliori carte, assieme a Stecchi, superato solo da Duplantis a Liévin. Cinquant'anni fa l'unico metallo in casa Italia, l'oro di Dionisi. Il medagliere è di un altro pianeta, con URSS e derivati lontani 11 anni luce.

SALTO IN LUNGO. Il campione olimpico Tentoglou mira al quinto titolo europeo, il terzo consecutivo indoor. Una delle gare a pronostico blindato, con lo svedese Montler sulla rampa per il terzo podio di fila, dopo gli argenti di Glasgow e Torun. L'azzurro primatista europeo U20 Mattia Furlani ha la quarta misura di iscrizione (7,99). Tra i più regolari dell'inverno, l'U20 bulgaro Saraboyukov. In pedana anche il bronzo uscente, il finlandese Pulli, vicino agli otto metri a Dubai pochi giorni fa. Quattro podi-Italia, oro Howe nel 2007, un argento e due bronzi per Evangelisti. Medagliere: Germania über alles, 10 ori tra Est, Ovest e unita.

SALTO TRIPLO. Tema-fotocopia del lungo, con il portoghese Pichardo favorito per la ri-conquista del titolo e per il quarto oro continentale lusitano in cinque edizioni, con il solo stop imposto dall'azero Babayev, presente in gara. Il tedesco Hess, dopo tre bronzi, si presenta con la terza misura di iscrizione, quattro centimetri davanti all'azzurro Tobia Bocchi. Il francese Compaoré chiude il club degli aspiranti al podio, un poker di atleti che fa a meno dell'altro azzurro Ihemeje, indisponibile per motivi fisici. Medagliere di un'altra epoca, 17 titoli URSS nei primi venticinque anni di storia dell'Euroindoor. Nelle ultime edizioni, virata al Sud, con due ori Italia (Donato e Greco) e tre Portogallo. Azzurri da podio ancora con i due argenti di Donato e il bronzo di Camossi.

PESO E EPTATHLON

PESO. In pedana l'oro dell'ultimo Europeo indoor, il ceco Stanek, e del penultimo, il polacco Haratyk. Non Bukowiecki (infortunato), che ha vinto tre edizioni fa. Ital-DreamTeam con Leonardo Fabbri, sua la miglior media di prestazioni-top, Zane Weir (seconda miglior media) e Nick Ponzio, in una graduatoria capeggiata dall'acuto del lussemburghese Bertemes (21,93). Podio possibile per altri specialisti di punta, su cui spiccano il croato Mihaljevic e il serbo Sinancevic. Novità, l'ucraino Kokoshko, di stanza in Portogallo. Oro Italia con Dal Soglio nel 1996, coach delle nostre punte. I bronzi di Andrei e Montelatici completano i podi azzurri nella storia della manifestazione. Medagliere: nove titoli ai tedeschi, tra Est, Ovest e paese unificato. Per sei volte nelle ultime otto edizioni, il lancio della medaglia d'oro ha concluso la sua traiettoria all'Est. 

EPTATHLON. Kevin Mayer (due volte all'oro) e lo spagnolo Ureña (campione a Glasgow e argento a Torun) sono della sfida, come il fenomeno svizzero Ehammer, che vuole colmare l'assenza elvetica nel medagliere delle sette fatiche. Forze giovani crescono, come l'azzurro Dario Dester e il ventenne norvegese Skotheim. Esordio stagionale per il tedesco Kazmirek, altro nome di punta. Italia senza podi nelle quindici edizioni in cui l'evento è stato incluso nel programma (da Genova 1992). Medagliere: poker per la Repubblica Ceca dei super-astri Dvorak e Sebrle, virata mediterranea franco-iberica nelle ultime tre edizioni.

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