Internazionale, salti-spettacolo in Europa



Una fioritura di risultati dall'estero si abbatte sul nostro report settimanale: i meetings indoor dedicati ai salti non hanno deluso le attese ed il 2005 inizia ad essere interessante anche nel settore corse. Ci occuperemo soprattutto dell'attività al coperto, con moltissimi italiani impegnati oltre confine, e dell'immancabile attività internazionale campestre. Salti in copertina Tra venerdì e sabato tre importanti appuntamenti con l'alto e l'asta, di cui due in Germania. Wuppertal apre il trittico e proietta per un giorno in vetta al mondo l'ucraino Andriy Sokolovskiy che supera i 2,33, davanti al ventenne russo Dmitrik che s'invola oltre i 2,30. Di scarso riscontro la gara di alto femminile, fa invece notizia l'asta, grazie al ritorno di Monika Pyrek, subito altissima con 4,50, venti centimetri più su di Martina Strutz e dell'americana Sauer. Il giorno dopo si replica a Dessau, dove un altro ucraino, Ruslan Yeremenko, fa sua l'asta a quota 5,70, inabissando il gotha tedesco della specialità: Ecker, Lobinger, Boergeling, Spiegelburg, Schulze, tutti a 5,40 o meno eccezion fatta per Ecker a 5,50. Il solo Otto ha tenuto un livello accettabile con 5,60. Nella gara di alto femminile, vinta dalla svizzera Corinne Muller con 1,87, terzo posto per Elena Brambilla con 1,84, e sesto per Elena Meuti (1,70). Il terzo appuntamento della sequenza, ma primo del tour della Moravia che proseguirà con i meetings di Trinec ed Ostrava, si è tenuto a Hustopece sabato scorso, con un gran risultato di Jaroslav Baba che superando i 2,35 ha realizzato il primato del meeting, il record personale ed il mondiale stagionale in un colpo solo. Il ceko ha rischiato di uscire alla quota di 2,31, valicati solo con l'ausilio di tre prove, mentre alla quota di 2,35 gliene sono state sufficienti due. Successivamente ha fallito altri tre tentativi a 2,37. Non un grandissimo cast tra i battuti, che annoveravano Slatoslav Ton come rivale più pericoloso, deludente in pedana a 2,20. Primato del meeting anche per la russa Kaliturina, che con 1,95 alla prima prova dà lezione di salto alle giovani ceke, tra cui la finalista mondiale junior Maresova e la veterana romena Iagar. Sempre dalla Repubblica Ceka, 4,35 della Hamackova nell'asta a Praga. Il prologo di questa serie di riunioni si era avuto in Russia giovedì, con la coppa Mosca di salto in alto: conferma per Rybakov, a 2,32 dopo il 2,33 del debutto stagionale, e buon 1,94 della giovane Novoseltseva, che ha battuto Olga Kaliturina e soprattutto la Chicherova, ferme a 1,89. Il miglior risultato tecnico del fine settimana, con quello di Baba, è stato ottenuto da Anna Rogowska: la saltatrice polacca ha realizzato a Spala, domenica scorsa, il nuovo primato nazionale con la misura di 4,70, migliorando di 18 centimetri il suo precedente personale in sala e di 5 centimetri il limite nazionale della Pyrek. Asta anche in Francia, ad Epinal, dove si è rivisto Galfione a 5,52, battuto da Damiel Dossevi salito a 5.62. A proposito di Francia, ha ottenuto recentemente la cittadinanza francese l'ottocentista del Burundi Arthémon Hatungimana, argento mondiale a Goteborg dieci anni fa. Mondiale junior? Terzo ai mondiali junior nel triplo, l'ucraino Viktor Kuznetsov si era già segnalato a 17 anni nel dicembre del 2003, allorché si migliorò di circa mezzo metro in un sol colpo nel salto in lungo, ottenendo la misura di 8,12. Sabato a Brovary, sede della sua prima impresa, è tornato a far parlare di sé portando il non ufficiale mondiale junior a 8,22! Prestazione a parte, fa notizia la vittoria del ragazzo su Roman Shchurenko (8,08), uno dei migliori specialisti europei in circolazione. Nell'asta, 5,60 per Olexandr Korchmyd. Nell'inverno russo sprinta Collio Ancora una volta a Simone Collio è toccata in sorte l'ultima di tre batterie per l'accesso alla finale dei 60 metri del Russian Winter di Mosca, manifestazione che in due giorni ha proposto molti dei protagonisti dell'atletica russa. Lo sprinter azzurro ha vinto la sua serie in 6"65 lasciando a nove centesimi l'esperto Smirnov, per poi cedere in finale al cubano Mayola, che con 6"56 ha centrato il mondiale stagionale. Collio ha pagato l'avvio più rapido del cubano ed ha chiuso secondo in 6"62. Nel resto del programma risultati buoni e meno buoni: citiamo su tutti la vittoria di Borzakovskiy sugli 800 in 1'48"02, il 3'43"59 di Krivchonkov sui 1500 (mondiale stagionale molto provvisorio), il 2,28 di Fomenko nell'alto (ancora battuti i due ori, olimpico e mondiale, Klyugin e Voronin), il ritorno del campione del mondo indoor dell'asta Pavlov con 5,70 e la sconfitta patita da Burkenya con 17,01 al cospetto del neo-slovacco Valukevic (17,11, secondo record nazionale in due gare). Ottimo lo sprint femminile e tutte le corse delle ragazze in generale: al 7"21 della Kruglova sui 60 metri, hanno risposto la ventunenne Gushchina con 22"84, la Pospelova con 51"61 (Krasnomovets 51"90), Yuliya Chizhenko con 4'11"18 sui 1500 metri e soprattutto la sempre più sorprendente Chzhao, trantaquattro anni fra dieci giorni, che con 1'57"53 ha realizzato il miglior tempo delle ultime tre stagioni al coperto e mancato per soli sei centesimi di secondo il record nazionale della Tsyganova, la quale era peraltro presente a Mosca in una serie "minore" (si fa per dire), dove si è imposta in 2'01"31. Ennesimi mondiali stagionali della riunione, quello della Shevchenko sui 60 ostacoli (7"96), della Chicherova nell'alto con 1,96, della Ryabinkina nel peso con 18,85 e del duo del triplo Oleynikova-Rogova, entrambe planate a 14,10. Da notare anche i progressi della Pyatykh nel lungo, vittoriosa con 6,57. A Vienna folta spedizione azzurra La due giorni viennese ha portato più di una soddisfazione ai nostri atleti: successi per Christian Neunhauserer sugli 800 in 1'49"90 davanti a Paolo Caruana (1'50"24), Salvatore Vincenti sui 1500 metri in 3'45"72 (secondo Obrist in 3'46"12 e Zanon terzo in 3'52"50), Eleonora Berlanda sull'identica distanza in 4'22"55 (seconda Claudia Salvarani in 4'30"29, terza Lucia Businelli in 4'39"29). Presenti anche Domenico Rao e Stefano Schutzmann (49"00 e 49"31 sui 400 metri), battuti dall'austriaco Hegny. In precedenza, ad Innsbruck, il ventenne italiano Lukas Lanthaler si era aggiudicato i 60 ostacoli in 8"24. A Lubiana ha gareggiato Margaret Macchiut, che ha ottenuto 8"26 sui 60 ostacoli ed il secondo posto, battuta dalla slovena Tomic in 8"23. Dalla manifestazione prendiamo come discreto il 6"66 di Osovnikar, sprinter cresciuto notevolmente nelle ultime due stagioni. Ancora una presenza italiana, stavolta in Francia: Thaimi O'Reilly ha gareggiato nel salto triplo ad Eaubonne venerdì scorso, terza con 13,26 dietro la veterana Betty Lise (13,37) e la Zongo (13,32). Altro dall'Europa Debutto di Miran Vodovnik a Budapest: il gigante sloveno ha ottenuto 19,98 nel peso, e la tre volte finalista olimpica del lungo Vaszi ha saltato 6,40 in lungo. A Berlino l'ennesimo ritorno di Grit Breuer: la campionessa europea di Spalato '90 e Budapest '98 è rientrata dopo lunga assenza con 23"82 sui duecento metri. In Belgio avvio di stagione con Tom Omey che realizza 1'48"70 sugli 800 metri. Da Sindelfingen doppietta di Unger, rivelazione tedesca dello sprint, con 6"66 e 21"02, mentre il "gemello" Ernst correva in 21"20 a Dortmund. Ancora da Dortmund il mondiale stagionale sugli 800 maschili dell'olandese Okken in 1'47"83. Indoor USA: vola Spearmon, rientro di Godina L'Hampton Inn Classic di Nampa, nell'Ohio, è stato teatro del rientro di Johnny Godina, il grande deluso dei Giochi di Atene, l'uomo che non riuscì ad entrare nella finale ad otto di Olympia. Il gigante americano ha esordito con un lancio a 20,43 praticamente senza avversari, avendo lasciato a quasi un metro e mezzo Vince Mosca, uomo da 20,23, autore di un modesto 18,95. A New York si sono disputati i New Balance Games, dove la gare del miglio hanno accentrato l'attenzione. La canadese Carmen Douma-Hussar ha regolato la russa Yelena Kanales in un ottimo 4'28"43 contro 4'28"75, mentre il kenyano della Nike Angwenyi si è imposto con 3'59"38 sul gallese James Thie. Nelle altre gare 46"78 sui 400 metri di James Davis. L'esagonale universitario di Lubbock (pista di 300 metri) ha prodotto il buon 46"62 di Darold Williamson, ex-compagno di club dell'olimpionico Jeremy Wariner, ed il 20"93 di Kerron Clement, il campione mondiale junior dei 400 metri ostacoli. Nella Carolina del Sud di Clemson ancora un ottimo riscontro per la trinidegna Scott nel "martellone" (22,95), ed il buon 6,57 nel lungo da parte della canadese Krysha Bayley. Ancora piste indoor fuori dai canoni per l'omologazione delle distanze dai 200 metri in su: a Johnson City, in Tennessee, erano di scena alcuni francesi dal gran nome, come Ladji Doucoure (7"63 sui 60 ostacoli) e Linda Ferga (7"40 sul piano). Si sono mossi bene anche lo junior Walter Dix (doppietta nello sprint con 6"66 e 20"88, preceduto da un 20"87 in batteria), e Miguel Pate, al rientro dopo una lunga sosta per infortunio, che nel lungo è approdato ad un tranquillo 7,89. Pate vanta 8,59 al coperto, terzo atleta di sempre. Ostacoli femminili ancora in rodaggio, e solo 8"18 per Danielle Carruthers. Ora Wallace Spearmon junior: ci concediamo l'uso della specifica perché di questo atleta, del quale parliamo da una stagione, sappiamo ora con certezza che si tratta davvero del figlio di quel Wallace Spearmon che difese i colori statunitensi sui duecento metri ai Mondiali di Roma del 1987. Il ragazzo ha appena compiuto venti anni e venerdì ha dato spettacolo al Razorback Invitational di Fayetteville, pestando veloce la pista per chiudere in un sontuoso 20"36. Il tempo realizzato permette al giovane americano l'ingresso nella Top Ten di sempre sulla distanza al coperto, e ricordiamo che lo stesso crono fu a lungo primato del mondo, autore il monumentale francese Bruno Marie-Rose. A Fayetteville è rientrata anche Veronica Campbell, oro sui duecento e con la staffetta ad Atene, sconfitta al debutto sui 400 metri da Hazel Regis di Grenada (52"02 contro 52"24). Ancora dallo sprint: 6"64 di Aaron Armstrong e 7"32 della iridata junior dei cento Ashley Owens. A Reno il primo grande appuntamento stagionale dell'asta mondiale, condito dalla presenza dell'argento olimpico Toby Stevenson e di Stacy Dragila. L'ex-pluriprimatista del mondo ha valicato i 4,55, esprimendo propositi battaglieri per la stagione all'aperto e per l'ultima parte della sua carriera. Stevenson ha conosciuto subito la sconfitta ad opera di Brad Walker, che con 5,83 ha firmato il mondiale stagionale, terminando secondo appaiato a Tommy Skipper con 5,60. Sulla stessa quota il veterano Hartwig, l'ex-campione olimpico Hysong, gli altri specialisti Buller e Miles. Per chiudere dagli States, 8,03 di Brian Johnson a Houston nel lungo. Attività all'aperto: Australia Il primo appuntamento del circuito Telstra ha avuto luogo a Perth, sabato scorso. Nello sprint il vento troppo generoso delle batterie ha dato pace ai velocisti in occasione della finale, ed ha permesso l'omologazione del primato personale di Joshua Ross, autore di un ottimo 10"12; da notare anche l'enorme progresso di Daniel Batman, quattrocentista di fama internazionale, che si è portato a 10"19. Conferma dopo l'exploit a 5,91 anche per l'astista Paul Burgess, che ha superato i 5,80 ed ha impartito una severa sconfitta ad un Markov ancora lontano dalla forma migliore (5,45, dopo il 5,20 di inizio stagione alcuni giorni fa). In evidenza anche Steve Hooker, terzo incomodo salito a 5,60. Ancora da Perth il salto in lungo andato a John Thornell con 8,05 ventoso, il triplo del britannico Achike (17,03 con oltre cinque metri di vento a favore), il disco di Scott Martin a 61,99. Mediocri i risultati femminili, e nulla da segnalare. Per il resto attendiamo i risultati ufficiali della riunione di Potchefstroom dove Nicola Trentin ha realizzato 8,11 con favore eccessivo di vento ed 8,07 legale. Cross: ancora Bekele junior Questione fra etiopi il finale in volata del sessantaduesimo cross Juan Muguerza di Elgoibar, in Spagna. A spuntarla ancora una volta Tariku Bekele, che in attesa del rientro all'attività del celeberrimo fratello maggiore offre un altro saggio delle sue qualità. Vittima stavolta è Maregu Zewdie, vincitore a Siviglia la scorsa settimana. In ripresa Fabiano Joseph, che aveva steccato nell'ultimo cross disputato, e tutto sommato discreto l'apporto europeo con il quinto posto di De la Ossa a 34 secondi fra gli uomini e della Kalovics, battuta da Alice Timbilil e prima delle europee. In Kenya il Discovery cross country di Eldoret ha riportato il sorriso sul volto di Abraham Chebii, che pare aver risolto i problemi fisici che ne hanno condizionato il rendimento e guastato il palcoscenico olimpico, dove fu costretto al ritiro nella finale dei cinquemila metri. Sui dodici chilometri del cross lungo ha vinto facilmente su atleti di vaglia come Abraham Cherono, Hosea Kogo e Simon Kiprop. La Malot, anche lei in ripresa dopo qualche sconfitta di troppo, si è aggiudicata il cross lungo femminile davanti a Catherine Kirui. Benita Johnson ha mantenuto la promessa di rifarsi in fretta dopo la sconfitta di Edimburgo ad opera della Dibaba, e nel Lotto Crosscup di Hannut (evento EAA), in Belgio, ha avuto vita facilissima sul plotoncino di specialiste belghe e sulle marocchina Benthami, l'avversaria più vicina al traguardo. Facile anche la vittoria di Luke Kipkosgei tra gli uomini, davanti a Barnabas Kosgei ed a quel Nicholas Manza che è stato avversario di Stefano Baldini a San Silvestro sulle strade di Houilles, in Francia. La tappa IAAF del cross era invece in programma a Tourcoing, in Francia: Sergey Lebed, autore di un altro inverno straordinario, si è mostrato molto più a suo agio sul percorso campestre dei suoi avversari, alcuni notissimi come Hassan (Albert Chepkurui), Mosop, Richard Limo, Maazouzi, Shadrack Kosgei. Isabella Ochichi si è fatta sorprendere dalla connazionale Chepkemei in volata, ed alle spalle della terza kenyana di giornata, Lenah Cheruiyot, ha conquistato il quarto posto un'europea, la francese Essarokh. A parte l'appuntamento di Glasgow dove sarà impegnata la nazionale, i prossimi sette giorni offriranno ancora salti a Cottbus e Bydgoszcz (Polonia), il meeting di Stoccarda e gli Adidas Indoor Games di Boston. Per il cross appuntamenti a Vilamoura, in Portogallo, ed Anversa. Ad Osaka la prima grande maratona femminile della stagione, e la Tropical Marathon di Miami. Marco Buccellato


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