Internazionale: ostacoli (quasi) mondiali



La lunghissima settimana internazionale ha offerto risultati a sensazione nelle gare al coperto, sia nell'attività statunitense che in quella, ricca di avvenimenti, negli impianti europei. Vediamo quanto di meglio accaduto e le cose meritevoli di una segnalazione. Iniziamo dalla notizia più fresca del pianeta atletica, l'annuncio del ritiro di Maurice Greene. "Mo" dice basta E' stato lo sprinter cha ha corso i cento metri sotto i dieci secondi ininterrottamente dal 1997 al 2004, l'uomo che ha dominato la scena della velocità a cavallo tra la seconda metà degli anni '90 ai primi anni del nuovo millennio. Al suo attivo, sui cento metri, tre titoli mondiali all'aperto (1997, 1999 e 2001), un titolo olimpico ed un bronzo (a soli due centesimi da Gatlin e ad uno da Obikwelu), un altro oro olimpico ed un argento con la staffetta ed un titolo mondiale sempre grazie alla 4x100. A questi si aggiunge anche un titolo iridato sui 200 metri ed un mondiale indoor vinto nel '99. Primati: a Maurice Greene sono accreditati il record mondiale indoor dei 50 metri (in coabitazione con Donovan Bailey), tre mondiali sui sessanta metri, l'ultimo primato del mondo dei 100 (9.79) prima dell'avvento dell'era-Powell. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da infortuni ed infelici tentativi di rientro ad alto livello, ma Greene non era più la pantera che ipnotizzava l'arrivo fin dai blocchi di partenza. Germania Uberalles I meeting in calendario hanno regalato prestazioni di grande caratura. Nel tradizionale meeting di salti ad Arnstadt Andrey Silnov ha superato quota 2.37 dopo una serie macchiata da errori a 2.31 (seconda prova), 2.33 (ancora seconda prova), un brillante 2.35 al primo approccio e due tentativi (riuscito il secondo) alla misura vincente. Silnov ha poi mancato l’apoteosi una prima volta a 2.39 e per due volte a 2.41. Identico il cammino dei due secondi classificati a pari merito, Holm e Rybakov (2.35). Ukhov, dominatore di gennaio, è rimasto fuori dall'ideale podio classificandosi quarto con 2.33 (stessa misura dell'altro svedese Thoernblad). Il campione del mondo all'aperto Thomas ha saltato 2.28 (ottavo). Tutti successi alla prima prova invece per Blanka Vlasic, il cui cammino fino a 2.03 è stato esente da sbavature. Dopo due errori a 2.06, la croata ha rinunciato a saltare ancora. L'olimpionica Slesarenko ha superato 2.01 e mancato tre tentativi a 2.03. Stoccarda: Defar pigliatutto, Kallur e Robles volano Meseret Defar ancora protagonista, con una straordinaria vittoria sui 3000 metri in 8:27.93, una delle migliori prestazioni di sempre al coperto. Esaurita in una precedente news la partecipazione italiana (Weissteiner e Obrist), vediamo cos'altro è uscito dalla pista e dalla pedana tedesca. Oltre a quella della Defar, l'altra gemma è stata prodotta da una sensazionale Susanna Kallur, che dopo il 7.75 di Goteborg è scesa addirittura a 7.72 sui 60 ostacoli, a soli tre centesimi dal vecchissimo limite mondiale di Ludmila Engquist, stabilito nel 1990 quando si chiamava ancora (da russa) Narozhilenko. Nel lungo la brasiliana Maggi ha migliorato il primato sudamericano con 6.87. La sudamericana e la sorprendente sudafricana Mey (6.84) hanno sbaragliato il campo che comprendeva la Kotova, la Savigne e la tedesca Kappler. Ottimo anche il 7.16 della Harrigan (Isole Vergini Britanniche) nelle batterie dei 60. Nelle gare maschili fantastico 7.36 di Robles sui 60 ostacoli (ora è il secondo di sempre con Allen Johnson, qui terzo in 7.55, e Greg Foster) e 8.18 del britannico Tomlinson nel lungo. Yuriy Borzakovskiy ha vinto gli 800 in un ottimo 1:45.58, Tariku Bekele i 3000 in un 7:31.09 che lo colloca al quarto posto delle graduatorie all-time indoor. Samara Tecnicamente il meeting russo ha mostrato la campionessa europea del lungo Kolchanova atterrare per cinque volte in un pugno di centimetri (da 6.72, il salto peggiore, a 6.82). Nel lungo maschile doppio 8.03 per Gataullin e per il brasiliano Bispo. Sempre nei salti, 17.04 dello slovacco Valukevich sul cubano Tosca (16.93) e l'ucraino Savolaynen (16.87), del quale è emerso recentemente e con forte ritardo un 17.30 ottenuto a Kiev in maggio. Sorprende la nera inglese Kwakye, specialista delle gare brevi, che ha vinto i 60 in 7.18, ad un centesimo dal personale. 101 volte Millrose Il meeting indoor più vecchio (venerdì è andata in scena l'edizione numero centouno al Madison Square Garden), sa ancora emozionare: Adam Nelson ha lanciato il peso a 22.07 (mondiale stagionale e chiara vittoria su Cantwell e Hoffa), il duplice campione del mondo Bernard Lagat ha vinto il miglio in un brillante 3:57.51 su Mottram (3:57.90). Nel resto del programma molti discreti risultati, ma niente di più. Altro dagli States In Louisiana Brian Johnson ha portato per poche ore il mondiale stagionale del lungo maschile a 8.13, lasciando ad oltre quaranta centimetri Miguel Pate (7.71). Da segnalare il rientro dello sprinter tascabile Holliday (ottenne la qualificazione mondiale lo scorso anno ai Trials, ma non andò a Osaka), che ha esordito sui 60 metri in 6.67. Dallo sprint anche il 6.58 di Bailey, un velocista di Antigua, e di CJ Spiller, nome nuovo emerso dall'università di Clemson, già assai noto come giocatore di football. Linz Nel nuovo impianto austriaco l'italiano Christian Neunhauserer ha corso il secondo 1500 della stagione (dopo il 3:42.82 di Vienna), migliorandosi a 3:42.68 (terzo dopo il duo britannico Brewer-McIlroy). Dayron Robles ha vinto i 60 ostacoli in 7.53 davanti all'eterno Allen Johnson (7.62). E' rientrata anche la bulgara Lalova sui 60 metri (seconda in 7.31 a due centesimi dalla statunitense Angela Williams). La cubana Savigne, iridata del salto triplo, ha vinto il lungo con un promettente 6.77. Evora di slancio Il portoghese Nelson Evora ha migliorato il mondiale stagionale del salto triplo a Espinho, nel corso dei campionati di società indoor, portandolo a 17.32, primato nazionale al coperto. Bene anche la Gomes, planata a 6.79. Europa Da Mosca interessanti risultati sui 400 femminili, per merito di Svetlana Pospelova (51.55), Olesya Krasnomovets (ora sognora Forsheva, in 51.63), e Natalya Nazarova (51.92). A Bratislava 14.46 della saltatrice slovena Marija Martinovic, ora conosciuta col cognome da sposata (Sestak). Dwain Chambers, dopo il mancato rientro di due settimane orsono, è riuscito a tornare in pista ed a ottenere il risultato che gli permetterà di gareggiare ai trials inglesi. Lo ha fatto a Birmingham in 6.60. Stesso tempo per lo sprinter polacco Chyla a Spala. Dopo la vittoria nell'alto con 2.20, il ragazzino Bednarek ha provato invano il limite nazionale junior a 2.28, un centimetro in più di quanto fatto dal primatista Artur Partyka quand'era under 20. Ancora dalle piste e pedane d'Europa: a Dortmund 17.10 di Randy Lewis, il forte triplista grenadino. Si è rivisto Nils Schumann: l'ex-campione olimpico degli 800 metri è rientrato a Chemnitz in 1:50.26. A Saragozza ancora un buon risultato di Ruth Beitia (1.96). In Francia, a Reims, 5.80 di Jerome Clavier nell'asta (vanno su anche il britannico Lewis con 5.70 e l'emergente transalpino Lavillenie con 5.65), e vittoria della Boslak nella competizione femminile con 4.60. Europa multipla Chiusura con prove multiple di alto livello: a San Pietroburgo Anna Bogdanova si è issata al dodicesimo posto nelle liste di sempre del pentathlon con 4.762 punti (1.83 nel salto in alto e 6.51 nel lungo). Battaglia all'ultimo "score" nell'eptathlon, con Pogorelov primo con 6.136 punti di un soffio su Logvinenko (6.129) e Sysoyev (6.119). Molti gli appuntamenti riservati alle prove multiple: in Belgio Tia Hellebaut è rientrata con un punteggio di 4.745 nel pentathlon, ottenuto anche grazie all'1.95 nella prova di salto in alto. Per finire panoramica dalla Romania: emergono dall'ultimo fine settimana il 14.78 di Adelina Gavrila nel triplo ed il 18.81 della pesista Anca Heltne. Buone cose anche dai 1500 metri e dagli 800 (4:06.29 e 2:02.57 di Liliana Popescu). Outdoor: debutto di Collio Dal Sud Africa giunge la notizia dell'esordio all'aperto di Simone Collio, autore di 10.32 (0.9) e vincitore della serie dei migliori dei cento metri su Christian Malcolm (10.43). L'occasione è stata la seconda tappa del circuito Yellow Pages (a Potchefstroom), un meeting che dalle cronache viene riportato come fortemente disturbato dalle condizioni atmosferiche, con alcune gare cancellate o posticipate ore più tardi. Venerdì prossimo terza tappa a Durban. Nella coppa d'Australia a Brisbane 20.57 del pesista Martin, buon 19:01.84 dell'astro nascente della marcia Tallent, e rinuncia della McLellan a correre i duecento metri a causa di un leggero infortunio. X-Philes La mezza maratona di Marugame (in Giappone) è stata vinta dalla kenyana Ongori Philes in un eccellente 1:07:57, grazie ad una partenza piuttosto spedita (15:33 al passaggio dei primi cinque chilometri e 31:24 ai dieci). La kenyana ha saputo mantenere il passo transitando al quindicesimo chilometro in 47:38 ed al ventesimo in 1:04:19. Al secondo posto la giapponese Yoshimi Ozaki in 1:09:30, al terzo un'altra Ozaki (la più esperta Mari) in 1:09:58. Tripletta kenyana nella corsa maschile, grazie a Harun Hjoroge (1:01:35). Joseph Mwangi (1:01:39), e Martin Waveru (1:02:02). Nella mezza maratona di Granollers (Spagna) Samuel Wanjiru ha stabilito il mondiale stagionale di specialità in 59:26, superando largamente il secondo classificato Wilson Chebet (1:01:12). Banska Bystrica Il meeting slovacco in programma oggi ospita nomi di prima grandezza, da Stefan Holm (contro Moya, Voronin, Baba, Janku e Ton) a Blanka Vlasic (contro la kazaka Aitova, la svedese Green e la russa Savchenko nata Alexandrova). Venerdì a Eaubonne scontro tutto francese tra Christine Arron e Muriel Hurtis sui 60 metri. Ci sarà anche l'ucraina Palamar nell'alto e l'astista Romain Mesnil. Marco Buccellato


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