Internazionale, le acrobazie degli aironi



Il primo vero weekend del 2007 regala subito moltissimi avvenimenti di interesse, grazie soprattutto al brillante debutto degli "aironi" protagonisti dell'alto e dell'asta mondiale. Il raggio d'azione del consueto appuntamento con le news internazionali comprende l'attività indoor, quella outdoor, ma anche il cross e le corse su strada. I numeri di inizio gennaio Ecco una veloce rassegna dei migliori risultati ottenuti negli ultimi giorni nelle competizioni indoor: il meglio, come anticipato la scorsa settimana, viene dalla Russia, grazie ai primi voli dei signori della pedana. Primo round a Ukhov Il fortissimo Ivan Ukhov (2.37 nella passata stagione al coperto) è subito salito a 2.30 nella Christmas Cup di Yekaterinburg, lasciando a ben sei centimetri il campione d'Europa Silnov. Molto bene anche Viktoriya Slivka, assente da due anni dalle competizioni e nel frattempo divenuta la signora Klyugin, avendo sposato il campione olimpico di Sydney 2000. La Slivka-Klyugina è tornata con un più che promettente 1.96, superando a parità di misura la superstar Anna Chicherova. L'1.96 è anche, inaspettatamente, il primato personale della saltatrice russa, che vantava un precedente limite di 1.94, risalente a ben otto anni addietro. Fernandez in Russia Aldilà delle due gare di salto in alto, sono usciti altri tempi interessanti sulla ruota di Yekaterinburg: Aleksandr Yargunkin ha realizzato l'undicesima prestazione di sempre nei cinquemila metri di marcia, cogliendo un prestigioso successo in 18:30.91 su Kuznetsov (18:33.95) e soprattutto sullo spagnolo Fernandez (18:39.58, primato nazionale, il secondo ottenuto a Yekaterinburg a distanza di due anni). Ilya Markov, nelle future intenzioni un cinquantista, è giunto quarto in 18.56.31. Nelle altre gare femminili ancora in evidenza Irina Khabarova con 7.24, nello sprint delle "vecchiette". Nella scia della Khabarova (quarantun'anni il prossimo marzo) è sfrecciata in 7.28 Larisa Kruglova (34 anni). Dalle numerose serie sui 300 metri ottimo 37.19 di Olesya Zykina, sui 2000 metri successo di Yelena Kanales in 5:46.60. Antipasto della Christmas Cup è stato l'evento di Chelyabinsk, nel giorno dell'Epifania, riservato ai marciatori. Yargunkin aveva scaldato il motore vincendo i cinquemila in 19:17.6, davanti a Prokhorov (19.41.59) e Yesipchuk (19:56.4). Senza storia il cinquemila feminile, vinto con larghissimo margine da Tatyana Gudkova in 21:33.3. Altro dall'Europa Naora Agirre ha migliorato il primato spagnolo di salto con l'asta con 4.51 in un evento organizzato a San Sebastian. Lo slovacco Peter Horak ha superato i 2.26 in un meeting in Germania, a Essing. Il lussemburghese Daniel Abenzoar-Foule ha corso i 200 metri in 21.18, il più veloce fino a ieri l'altro, quando il camerunense Ngo-Priso ha segnato 21.16 ad Eaubonne, in Francia. A Herzenbock (Germania) vittoria normale (2.20) dell'altista olandese Larsen, e ben più intrigante 1.83 ottenuto nella gara femminile dalla quattordicenne Kimberly Jess, ckasse 1992. Ad Aubière rientro per Muriel Hurtis, ora signora Houairi, sulla via del recupero agonistico dopo alcune stagioni travagliate e la nascita del figlio. Per l’ex-campionessa europea una doppia esibizione sui sessanta metri in 7.32 e 7.33. Sui 60 metri ostacoli miglior risultato mondiale stagionale per Reina-Flor Okori con 8.14. Dalla Svezia pedana calda per Carl Linus Thornblad: fregato dal connazionale Holm a Goteborg (2.34 per entrambi ma niente podio per Linus a causa di un errore in più alla quota di 2.30), è rientrato a Malmoe nelle ultime ore del 2006 saltando 2.28. USA Per ultimi, in un week-end di scarso significato, gli Stati Uniti, con poche nuove e qualche curiosità: a Fairfax debutto per Alan Webb,che ha corso e vinto il miglio del father Diamond Invitational in 3:59.34. Sui sessanta femminili delusione dalla britannica nera Maduaka, seconda in 7.51 dietro la misconosciuta Murielle Ahoure (11.42 e 23.33 i suoi personali). A Bloomington 17.91 della pesista Lizzie Wanless, a Baton Rouge sonora sconfitta per il gioellino Bianca Knight, che sui 55 metri ha deluso in 6.96, preceduta dall'altra "high school" Victoria Jordan. Attenzione a non confonderli: lo Shane Crawford atteso ad un sessanta metri attorno ai 7 secondi che invece ha polverizzato il personale correndo a Bloomington in 6.75 non è il campione olimpico dei 200 metri, Shawn Crawford, ma un quasi omonimo. Lingua nell'inverno francese Debutto outdoor, dopo quello di Gibilisco, per un altro azzurro, il martellista Marco Lingua. L'atleta delle Fiamme Gialle ha gareggiato sabato scorso nei pressi di Nizza ed ha vinto con un lancio di 73.21. Canguri volanti Che fossero in forma si sapeva, leggendo i reports ed i previews della stagione australiana, ma che alla prima uscita cercassero già la sfida oltre i sei metri era assai meno prevedibile. Steven Hooker e Paul Burgess, numero uno e numero due dell'asta mondiale attuale secondo il ranking di specialità IAAF, hanno aperto la stagione 2007 a Perth appaiati a 5.91, come già letto nelle news del sito, cercando addirittura la scia dello Zar Bubka alla quota di 6.06, che avrebbe loro regalato un precocissimo "boom" nella prima settimana dell'anno. Figlia d'arte L'altra perla di Perth l'ha infilata Alana Boyd, figlia di due ex-campioni del Commonwealth come Ray e Denise Boyd. La Boyd si è proiettata a 4.55 dopo un finale di 2006 in crescendo (4.40 in novembre), dando all'Australia una terza valida protagonista nel salto con l'asta femminile, assieme alla ex-russa Grigorieva ed a Kym Howe, che a Perth ha marcato visita per un banale infortunio patito il giorno precedente la gara. Nel resto della riunione di Perth, detto del terzo posto di Beppe Gibilisco con 5.51, non sono mancati i risultati interessanti, considerato che si è ad inizio gennaio. Joshua Ross ha vinto i cento metri in 10.09 (ventoso, con 10.21 legale in batteria) sulla novità nigeriana Anthony Alozie (10.15 e 10.39 di personale). La giovane altista Pettitt ha superato l'1.86 e Sally McLellan ha trovato la solita accoppiata 100 piani-100 ostacoli in 11.36 e 13.20, entrambi in favore eccessivo di vento. Si replica a Sydney sabato prossimo, con l'Australia che già gira a pieno regime. Fermo ai box è invece uno dei migliori atleti d'Oceania, il neozelandese campione del Commonwealth Nick Willis (1500 metri), che ha cancellato tutti gli impegni agonistici previsti per il mese di gennaio a causa di una probabile frattura da stress. La scomparsa di Ken Lorraway Il 4 gennaio si è avuta la notizia della prematura morte di Ken Lorraway, ad un mese dal suo cinquantunesimo compleanno. Lorraway è stato due volte olimpico con i colori dell'Australia, nel salto triplo. A Mosca '80 fu ottavo, mentre a Los Angeles '84 non superò le qualificazioni. A Roma, nell'edizione del 1981 della coppa del Mondo, si classificò sesto. Cinque volte consecutive campione australiano di salto triplo, realizzò il suo miglior salto a Londra nel 1982, con quel 17.46 che tuttora resiste come migliore prestazione da parte di un atleta dell'Oceania. La gara tuttavia più famosa di Lorraway fu quella dei Giochi del Commonwealth del 1982 a Brisbane, dove al termine di una memorabile competizione cedette, pur forte di un 17.54 ventoso, al britannico Keith Connor (nativo di Anguilla), che sempre in favore di vento fu capace di raggiungere la misura di 17.81. Proprio Connor, a carriera agonistica conclusa da tempo, divenne direttore tecnico della nazionale australiana. Panoramica africana Il governo del Sud Africa ha rivelato la realizzazione del "Progetto Eccellenza", destinato agli sportivi nazionali di primo piano, con finanziamenti mensili fino ai Giochi di Pechino 2008. Nell'atletica leggera, sono stati inclusi nella fascia "A" (circa 1400 dollari mensili, il contributo più sostanzioso) Mbulaeni Mulaudzi (800 metri), L.J. van Zyl e Alwyn Myburgh (400 metri ostacoli), Hendrik Ramaala (maratona), Godfrey Khotso Mokoena (lungo/triplo) e la giavellottista Justine Robbeson. Nell'elenco non figura Jacques Freitag, ex-campione del mondo di salto in alto, tutt'ora fermo per infortunio. Nel frattempo è rientrato alle competizioni il velocista Morne Nagel, alcuni anni fa autore di una straordinaria stagione indoor culminata in un eccellente 6.48 sui 60 metri. A Bellville, naturalmente all'aperto, ha corso i 60 in 6.65 ed i 300 metri in 32.15 Dall'Africa un'altra notizia di morte violenta: a 36 anni è stato ucciso nella propria auto Laban Nkete, ex-maratoneta inattivo da cinque anni, il cui miglior risultato fu il settimo posto nella maratona di Boston edizione 2000 e 2001. Ultime da San Silvestro: a Luanda (Angola) la cinquantunesima edizione della locale corsa di fine anno (quindici chilometri) è stata vinta dall'etiope Ambesse Tolosa in 44:15 e dalla connazionale Berhane Adere in 48:48. Nella corsa maschile si è classificato al quarto posto Paul Tergat. Carolina di Svezia L'eptatleta Carolina Kluft ha vinto il trofeo di migliore atleta europea del 2006, precedendo la belga Kim Gevaert e Yelena Isinbayeva. Per oggi è atteso invece il nome dell'atleta maschile vincitore. Il Belgio ha piazzato anche la campionessa europea dell'alto Hellebaut tra le prime sei. Da notare come tra le prime ventiquattro atlete classificate, ben dieci sono di nazionalità russa. Non sono presenti francesi e britanniche, al pari di atlete italiane. Tra i nomi nuovi emersi nel corso del 2006, quello della bulgara Stambolova (decima) e della tedesca Maisch, vincitrice a sorpresa del titolo europeo. Appunti di viaggio Hrysopiyi Devetzi non gareggerà nella stagione indoor appena iniziata. La fortissima triplista greca (argento a Atene e Goteborg) concentrerà gli sforzi per l'obiettivo dei mondiali all'aperto di Osaka. A proposito di triplo, lo slovacco (ex-bielorusso) Dmitrij Valukevich, ex-campione europeo under 23 con 17.57, si è trasferito da Bratislava a Mosca. Non sarà più allenato da Aleksandr Beskrovniy (marito di Galina Chistyakova, primatista del mondo di salto in lungo), ma dal settantaquattrenne Vitold Krejer, tecnico dalla lunghissima esperienza che ebbe il leggendario Viktor Saneyev tra i suoi allievi. Krejer, negli anni '70, allenò il padre dello stesso Valukevich, Gennadiy, che fu campione europeo indoor nel 1979. Cross della settimana Moses Kipsiro e Etalemahu Kidane si sono imposti nel cross di Belfast. Per entrambi la vittoria ha sconfessato i pronostici della vigilia, considerando che tra gli uomini erano in gara il tanzaniano Joseph (abbonato da qualche settimana ai "secondi posti") ed il giovanissimo fenomeno etiope Ibrahim Jellan. In campo femminile la Kidane (alla terza vittoria consecutiva nel cross irlandese ma solo omonima della ben più conosciuta Werknesh Kidane), ha superato una specialista in grande ascesa come Teyba Erkesso, già terza ai Mondiali di Cross del 2004 sui quattro chilometri che videro il trionfo di Edith Masai. Dei tre successi di Belfast, questo è senz'altro il più "pesante" per la Kidane, proprio per la presenza della connazionale Erkesso. Da notare in ottava posizione la turca Binnaz Uslu, vincitrice della gara under 23 ai recenti Campionati Europei di San Giorgio su Legnano. Ad Amorebieta è invece il solito Micah Kogo a catturare la prima pagina: il kenyano ha vinto un bellissimo cross su Tariku Bekele (stesso tempo) e su Joseph Ebuya, uno dei kenyani di penultima generazione più promettenti. Sesto il campione d'Europa Farah. Tra le ragazze vittoria di Vivian Cheruiyot, che ha preceduto Benita Johnson-Willis e la giovanissima Veronica Nyaruai Wanjiru. Prima delle europee la britannica Yelling (Hayley, non Liz). Ancora un cross spagnolo, a Fuensalida, con sorpresa. Nella circostanza, patita da Abebe Dinkesa, uno dei palafrenieri preferiti da Kenenisa Bekele, che si è lasciato sorprendere da Edwin Cheruiyot Soi, che tuttavia in pista è già qualcuno (12:52 e 27:14 nel 2006). Quarto il solito De la Ossa, sesto Martinez. Gran qualità, nei nomi che si sono susseguiti all'arrivo, nel cross femminile: prima Mestawet Tufa (Etiopia), seconda Prisca Jepleting (Kenya), terza l'onnipresente Aniko Kalovics (Ungheria). Solo quarta la campionessa continentale Holovchenko. Noguchi subito super Mizuki Noguchi, la campionessa olimpica di maratona, ha avviato la campagna 2007 verso i mondiali di Osaka con un brillante successo nella mezza maratona di Miyazaki, tradizionale punto di partenza del calendario delle corse su strada giapponesi. La Noguchi ha vonto in 1:08:30 in completa solitudine, precedendo con ampio distacco Marina Haga (1:11:01) e Hiroko Miyauchi (1:11:11). Nella gara dei cinque chilometri vittoria della kenyana Sally Chepyego Kaptich, nome seminuovo del plotone africano di stanza in Giappone ed alla prima affermazione importante, in 15:29. Osaka azzurra con la Toniolo Annunciato il line-up della prossima maratona di Osaka, in programma tra tre settimane: troveremo la sempreverde Lidia Simon, la connazionale romena Nuta Olaru, la campionessa europea dei diecimila metri Inga Abitova e l'azzurra Deborah Toniolo. Al debutto in maratona la kenyana Lucy Wangui e le giapponesi Ogi e Kano; all'inseguimento di un posto nella squadra nazionale per i mondiali Yoko Shibui (2:19:41 di personale), Mari Ozaki, Yumiko Hara, Tomo Morimoto, tutte con personali sotto le due ore e venticinque minuti. Pacemakers: Adriana Pirtea (Romania) e soprattutto Irina Timofeyeva, vincitrice lo scorso anno a Parigi. Marco Buccellato


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