Internazionale, l'Europa ritrova Manuela Levorato



In primo piano questa settimana il Grand Prix di Zagabria, con Manuela Levorato protagonista, e le prodezze che risuonano dai campionati russi e da quelli caraibici. Iniziamo dal meeting di Zagabria perché ultimo in ordine cronologico e per la presenza della sprinter veneta. Metti una sera a Zagabria I progressi si erano già visti in Coppa Europa, discreti sui cento metri e più evidenti nell'ultima frazione della 4x100. Poi l'esibizione del Golden Gala, lontano dalla vetrina delle migliori, buona cronometricamente ma con una punta di rammarico. Ora la conferma di come la migliore sprinter italiana sia tornata ad essere protagonista in palcoscenici importanti. A Zagabria, nella serata di ieri, Manuela Levorato ha prima vinto i cento metri con 11"43 (vento nullo), battendo nettamente la duplice finalista olimpica Aleen Bailey, la bielorussa Neumerzhitskaya e l'ucraina Mingunova-Maydanova, e poi ha replicato la brillante prestazione sui duecento metri, chiusi in 23"01 (ancora con vento insignificante), miglior prestazione italiana stagionale, preceduta solo dalla stessa Mingunova-Maydanova, campionessa europea under 23 a Bydgoszcz, che ha corso in 22"97. Il Grand Prix IAAF di Zagabria ha visto un'altra atleta italiana impegnata, Stefania Cadamuro, ottava nel salto in alto con 1,80 nella gara del nuovo "due metri" della svedese Bergqvist. Manuela 2: la Montebrun La vera prodezza è però giunta dalla pedana del martello, dove Manuela Montebrun ha stabilito il nuovo primato di Francia con la misura di 74,66, seconda misura mondiale stagionale dietro il 75,95 della russa Lysenko, impegnata in queste ore a Tula per i campionati nazionali. La Montebrun ha battuto Yipsi Moreno, mai così "lunga" quest'anno col suo 73,88. Restituita agli umani A Rethymno, domenica scorsa, Yelena Isinbayeva non è riuscita ad allungare la striscia-record del salto con l'asta. Per lei un "normale" 4,70 ed aggiornamento della cronologia del record mondiale rinviato a successiva occasione. Le cose migliori in Grecia le hanno espresse Alekna, al mondiale stagionale con 70.53, l'ostacolista Perry che con 12"45 ha vinto una gara in cui hanno ottenuto il personale stagionale altre quattro atlete tra cui la Alozie, ed il lunghista Brian Johnson autore di uno splendido 8,32 con vento nullo, battendo il campione USA Pate capace comunque di 8,23. Ancora: 2,30 di Topic (bentornato per l'ennesima volta), doppietta di Leonard Scott nello sprint con 10"03 e 20"38, e nuova battuta d'arresto di gregorio, battuto dal romeno Oprea con 17,20, alla prima uscita dopo il sensazionale 17,81 di qualche giorno fa. A rappresentare l'Italia c'era Zahra Bani, sesta nel giavellotto con 57,13. Vince la Menendez con 62,47 e si rifà su Sonia Bisset, che due giorni prima del Golden Gala aveva ottenuto, battendo la connazionale primatista del mondo, un eccezionale 67,67 a Salamanca. Makarov a 90,33! Palcoscenici europei di prim'ordine per la definizione dei teams che voleranno verso la Finlandia in agosto, in particolare in Russia ed in Gran Bretagna, dove sono in corso o si sono appena conclusi i campionati nazionali. In Russia, a Tula, i primi due giorni di gare hanno già offerto risultati di primissimo ordine, ed in qualche caso eccezionali: su tutti le prodezze di ieri, ad opera di Sergey Makarov, capace di lanciare il giavellotto a 90,33 per la seconda prestazione mondiale stagionale. Dopo il finnico Pitkamaki, un altro specialista ottiene un over-90, cosa che non succedeva da quattro anni. L'altro grande risultato l'ha ottenuto Yelena Pechonkina, 53"01 sui 400 ostacoli dopo il 53"31 ottenuto sabato in batteria. Nelle prime due giornate da segnalare anche la finale dei 400 donne, con 49"80 di Svetlana Pospelova ed altre quattro atlete sotto i cinquantuno secondi, ed il nuovo mondiale stagionale degli 800 femminili, 1'56"07 di Tatyana Andrianova, con crono magnifici anche per le damigelle d'onore: Chzhao 1'57"33, Klyuka 1'57"35, Cherkasova 1'57"42 (solo quarta la bionda che ha fatto faville a Roma), Kotlyarova 1'57"71. Dal Regno Unito, in vetrina a Manchester, la magnifica avanzata del triplista Nathan Douglas, un atleta dalle eccellenti qualità fisiche uscito così così dalla Coppa Europa fiorentina ed invece esploso domenica scorsa con uno straordinario 17,64 centrato dopo un iniziale 17,36. Dopo la doppia prodezza, Douglas si è goduto gli applausi ed ha rinunciato a proseguire, anche perché l'unico atleta in grado di contendergli il titolo, il coloratissimo Idowu, non è ancora quello delle scorse stagioni. Nello sprint i successi senza clamore di Gardener in 10"26 e di Malcolm in 20"65. E' sempre più Smith Conferma nel peso con 20,59 e prodezza balistica nel disco (65,51) per il gigante olandese Rutger Smith, in occasione dei campionati nazionali di Amsterdam, e per di più nello stesso giorno! Sono andati molto bene anche l'astista Blom (5,70) ed il velocista Hoogmoed (20,41 ventoso ma vale abbondantemente la cifra anche senza aiuti). In campo femminile, e di interesse per noi visto che parliamo di lancio del peso, successo di Lieja Tunks con 18,55. Anche nel vicino Belgio si è gareggiato per i titoli nazionali: spicca la doppietta della Gevaert (11"24 e 22"68) ed il 20"45 di Kristof Beyens. Volare alle Bahamas Ancora in fase di svolgimento a Nassau, i campionati del Centro America e dei Caraibi stanno confermando la felice stagione della velocità americana extra-statunitense. Dopo i botti di Port-of-Spain si sono confermati ad altissimo livello l'argento mondiale Darrel Brown ed il connazionale Marc Burns, già gemelli-prodigio di Trinidad nella categoria junior. Solo due millesimi di secondo hanno diviso i due al photofinish, con Brown vincitore e Burns beffato, entrambi accreditati di 10"04. Anche Chandra Sturrup, dopo la perfetta volata di Losanna, ha mantenuto il passo ritrovato quest'anno dopo un 2004 da dimenticare a causa di problemi fisici. In finale la bahamense 34enne ha fatto storia a sé, imponendosi in 11"02. La seconda giornata della rassegna di area si è conclusa con alcuni buoni risultati: il sorprendente 1,94 della saltatrice Lavern Spencer nell'alto (atleta del piccolo stato di Santa Lucia), il 20,21 del pesista giamaicano Dorian Scott e l'8,13 di Leevan Sands, splendido atleta delle Bahamas nel lungo. Le finali dei 400 sono andate al giamaicano Spence con 45"29 e, scontatissimo, a Tonique Darling, 50"97 per una passeggiata defatigante. Nelle batterie dei 200 femminili exploit della "caimana" Mothersill in 22"33 e risposta immediata della Amertil (Bahamas), che nella successiva batteria ha corso in 22"58. Segnaliamo che l'argento del decathlon è andato al figlio di Alberto Juantorena, Alberto Junior, che con 7672 punti è stato preceduto dal giamaicano Bernard (7877). Infine le staffette veloci: senza la Campbell e la Bailey, le giamaicane hanno battuto il quartetto di Bahamas in 43"21 (43"48 per le seconde con la Sturrup in ultima frazione), mentre Trinidad ha stupito ancora con un magnifico 38"47 (record nazionale maschile e primato dei campionati), grazie al nuovo acquisto Aaron Armstrong, Burns, Harper ed il formidabile Brown. Chiusura nel segno di Bolt La giornata conclusiva porta la firma di Usain Bolt, il primatista mondiale junior dei 200 metri, che godendo di 1,8 metri al secondo di vento a favore ha vinto la finale in 20"03, stracciando la concorrenza di Armstrong (20"35), Demeritte (20"47) e dello stagionato fuoriclasse Obadele Thompson (20"53). Thompson è l'uomo che ha corso il cento più veloce di sempre, ancora più veloce di Asafa Powell, ma con l'aiuto di vento così intenso da non poter essere quantificato con precisione dall'anemometro usato nella circostanza: 9"69 nell'aria rarefatta di El Paso, stagione 1996, vento dichiarato oltre 5 metri al secondo. L'altra finale della velocità è andata alla Mothersill, che sempre a causa del vento non vedrà omologato il sio 22"26. Nel lungo femminile c'è stata una bellissima e ventosissima finale, con l'altalena al comando tra la cubana Savigne e la giamaicana Goulbourne. Il titolo caraibico è andato alla prima, che al quarto turno di salti ha ottenuto 6,88. La Goulbourne, argento con 6,78, ha trovato sul podio la compagnia della veterana Edwards delle Bahamas, bronzo con 6,71. Gli irriducibili Nonostante l'età, non tramonta la forma di Dragan Peric: il pesista slavo ha lanciato a 20.25 a Sofia, dove si è rivista addirittura la titolatissima discobola Tsvetanka Khristova, ora 43enne, capace di lanciare ancora a 54,16. Sempre dall'Est i campionati lituani, con Alekna attrazione principale. Prima di volare in Grecia il leader mondiale stagionale ha conseguito l'ennesimo titolo nazionale con un lancio di 69,21. Rassegna nazionale anche a Riga, in Lettonia, dove il risultato migliore è venuto dal solito giavellotto maschile, grazie all'82,22 di Ainars Kovals. In Germania frecce sugli ostacoli Il meeting di Cuxhaven ha ospitato una gran sessione di centodieci ad ostacoli: Joel Brown, quarto ai campionati USA, ha confermato quanto di buono si dice di lui migliorando il personale con 13"27. Con lui festeggiano il connazionale Oliver ed il tedesco Blaschek, anch'essi in una nuova dimensione con 13"29 e 13"33. Sempre dal meeting tedesco l'ottimo 1'44"71 di René Herms ed il primo meno-39 della stagione per la 4x100 tedesca (38"92 in formazione tipo). Domenica grandi meeting a tema in territorio tedesco, in particolare per il settore lanci: ad Hannover la trentenne Kleinert abbatte finalmente il muro dei venti metri nel peso con 20.06, e respira aria nuova anche la Kumbernuss con 19,16, dopo alcune deludenti esibizioni. Stabile nella nuova dimensione dei ventuno metri e spiccioli Ralf Bartels, capace di lanciare a 21,14. A Viersem il meeting dell'alto ha visto il successo dell'americano Norman con 2.27, pari misura con Giulio Ciotti, secondo classificato dopo la bella gara romana. Un meeting di alto anche in Lussemburgo, con ritorno alla vittoria per il bielorusso Moroz (2,29) e per la russa Seryogina (1,95). Pillole Ora una piccola serie di note estrapolate dagli ultimi dieci giorni di attività internazionale: in Francia si è materializzata la rinascita tecnica di Jean Galfione, che a Saint-Etienne ha valicato la quota di 5,75 dopo una unga eclissi di risultati. Sempre dalla Francia un buon 8,14 del lunghista di origine maghrebina Salim Sdiri, visto a Firenze sfoderare un gran carattere dopo tre nulli ed un capolavoro in extremis da 8,03 che ha garantito sette punti alla sua nazionale. Specialista di sicura affidabilità e grande determinazione. A Budapest, sede dei campionati ungheresi, acuti del saltatore Boros con 2,28 e della lunghista Vaszi (tre finali olimpiche in carriera), vincitrice del titolo nazionale con 6,69. Per restare nel lungo femminile, tramontata la stella di Niki Xanthou, l'erede designata della specialità in Grecia è Stella Pilatou, già da qualche stagione sulla breccia. Per lei negli ultimi giorni il personale stagionale di 6,72 con tre salti oltre i 6,60, il tutto a Salonicco. Per finire con l'Europa, ieri sera si è gareggiato a Norrtalje, in Svezia: tra i risultati segnaliamo il 65,56 del discobolo polacco Krawczyk e l'1'45"81 del tanzaniano Mwera sugli 800. Dal Giappone il Menorial Nambu, a Sapporo.In buona vena il aprco velocità con i 10"15 di Shingo Suetsugu (ventoso) ed il 13"57 controvento dell'ostacolista Masato naito. Sempre dal Giappone, la mezza maratona di Sendai ha rivelato la propensione dello junior kenyano Samuel Wanjiru alle prestazioni di alta caratura anche su strada, oltre che su pista (27'08" quest'anno sui diecimila metri). Per lui una super-prestazione di 59'43" con passaggi di 28'02" ai 10 chilometri e di 42"27 ai 15. Ben più noto del ragazzo kenyano è Hendrick Ramaala, trionfatore dell'ultima kermesse newyorchese sui 42 chilometri. Il sudafricano si è imposto a Durban nei campionati nazionali di mezza maratona in 1'01"33. La settimana che ci aspetta è imperdibile: si concludono i campionati russi a Tula, vanno in scena quelli spagnoli a Malaga e quelli francesi ad Angers. Da domani Marrakech ospita la meglio gioventù del mondo, per una edizione scintillante dei Campionati del Mondo under 18. In Germania il via alla rassegna continentale under 23 di Erfurt, e nel resto d’Europa i meetings di Madrid (Grand Prix), Loughborough, Salonicco e Lubiana. Marco Buccellato


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