Internazionale, il mondiale su strada al Kenya



Nella rubrica internazionale di questa settimana il campionato del mondo di mezza maratona dominato da un Kenya rullo compressore, il grande risultato del'etiope Feleke ad Amsterdam e le altre maratone estere del week-end. La pista offre ancora attività dal Giappone, antipasto dei Giochi asiatici del mese prossimo, e l'epilogo dei Giochi del Commonwealth di Nuova Delhi.

Il mondiale di mezza maratona

Il regno dorato di Zersenay Tadese è stato violato da Wilson Kiprop, kenyano di 23 anni, tra i più veloci al mondo quest'anno sulla distanza, un esordiente da 59:39 nella mezza maratona di Lilla di un mese e mezzo fa. Il kenyota ha interrotto il poker di vittorie consecutive dell'eritreo, che sabato a Nanning ha difeso il titolo senza successo ma ha in ogni caso conquistato la medaglia d'argento.

La vittoria di Kiprop è giunta dopo una strenua difesa di Tadese negli ultimi due chilometri, in 1:00:07 (quattro secondi su Tadese, staccato definitivamente a cento metri dal traguardo). Partenza lenta, ultimi cinque chilometri di ben mezzo minuto più veloci dei primi cinque. Terzo Sammy Kitwara in 1:00:22, determinante nel contribuire con Kipruto, Masai e Mosop all'oro a squadre della squadra kenyana. Argento all'Eritrea, deludente bronzo per gli etiopi, che hanno un po' snobbato il mondiale con i loro uomini migliori.

Anche Florence Kiplagat, già all'oro al mondiale di corsa campestre un anno e mezzo fa, era come Kiprop alla seconda esperienza sui 21,097 chilometri, avendo debuttato anche lei a Lilla. Nell'ultimo chilometro si è liberata della presenza dell'etiope Dire Tune, staccandola di dieci secondi al traguardo, giungendo all'oro in 1:08:24. Terza l'altra kenyana Arusei in 1:09:05. Oro a squadre, manco a dirlo, al Kenya, sull'Etiopia e il Giappone. Per l'Europa, una delle spedizioni peggiori nella storia della manifestazione, sia a livello individuale (ventesimo il miglior atleta europeo, diciassettesima la migliore donna del continente), sia a squadre. Tabellino a zero tra le donne, tristemente settimi i francesi, noni gli spagnoli.

Feleke 2:05:44 ad Amsterdam

Ancora una maratona condotta su ritmi superlativi: stavolta è l'etiope Getu Feleke (23 anni) a catalizzare l'attenzione internazionale vincendo la maratona di Amsterdam Marathon col primato della corsa di 2:05:44. La prestazione cronometrica permette a Feleke l'ingresso tra i primi venti performers di sempre nella specialità. Eccezionale anche il secondo posto dell'esordiente Wilson Kwambai Chebet in 2:06:12. Le condizioni ambientali assai buone hanno favorito i maratoneti. Feleke ha cambiato passo a sei chilometri dall'arrivo, aumentando progressivamente il vantaggio su Chebet, l'unico a provare a resistergli.

Primato personale (2:25:03) per la prima classificata della corsa femminile, Alice Timbilil, che ha battuto la concorrenza etiope, lasciando alle avvesarie i posti d'onore ed i piazzamenti successivi a quelli da podio. Ottimi anche gli altri riscontri del cronometro. Chala Dechase è giunto terzo in 2:07:23, l'altro debuttante Abreham Cherkos Feleke quarto in 2:07:29, Hailu Mekonnen quinto in 2:07:37, Shadrack Kiplagat quinto in 2:07:56. Per il podio femminile, la Kuma seconda in 2:27:04, Robe Guta terza in 2:27:44.

Daunay in caccia di New York

La primatista francese di maratona ha sostenuto un eccellente test in prossimità dell'impegno newyorchese vincendo la mezza maratona di Reims a tempo di primato nazionale in 1:08.34. La Daunay ha anche migliorato, di passaggio, i record di Francia dei quindici e dei venti chilometri, rispettivamente in 48:56 e 1:04:51. Solomon Deksisa, etiope, si è assicurato la vittoria nella mezza maschile in 1:02:19. Si è corsa nello stesso giorno anche la maratona, l'evento di maggior richiamo, vinta dall'ennesima novità kenyana, Stephen Chebogut, in 2:09:38 su Stanley Biwott (2:09:41) e sull'etiope Yae (2:10:03). Etiopia più in vista al femminile con il primo sub-2:30 della giovane Melkam, prima in 2:28:58.

Le altre maratone

In quella coreana di Geongju vince l'etiope Yirdaw Dejene in 2:09:13 sul 34enne marocchino Falil (2:09:24) e sul kenyano Kimaly (2:09:44, al primo sub-2:10 della carriera). Nella maratona euroasiatica di Istanbul Vincent Kiplagat si è imposto in 2:10:39, nuovo primato della corsa, sull'etiope Woldegiyorgis (2:11:53). Monocolore etiope tra le donne: prima Ashu Kasim in 2:27:25 (primato anche questo), sulla Abera (2:27:54) e la Gobena (2:32:28). A Bucarest primi al traguardo Duncan Koech in 2:13:54 e la bielorussa Kouhan in 2:35.13. Oltre oceano, vittorie per il kenyano Rutoh (2:13:11) e l'ucraina Shurhno (2:32:17) a Baltimora.

Fine dei Giochi

Nel corso della settimana si sono conclusi i Giochi del Commonwealth di Nuova Delhi. Il bilancio dell'atletica leggera è positivo, nonostante le tante assenze di atleti di primo piano che hanno disertato la manifestazione dopo essere stati selezionati con largo anticipo. Nel medagliere il Kenya ha conquistato 29 medaglie (undici d'oro), meglio della selezione inglese (23 con sei ori) e dell'Australia (15 di cui ben otto d'oro). L'Inghilterra vince largamente nella classifica a punti su Kenya e Australia.

Nelle ultime gare del programma oro nei 1500 maschili a Silas Kiplagat, sensazionale rivelazione dell'anno sulla distanza, storico oro delle indiane nella staffetta 4x400 in 3:27.77 davanti alle nigeriane, sulle quali pende però l'esito delle procedure antidoping che hanno coinvolto la frazionista 20enne Abugan, già argento individuale dei 400. Quattro casi di positività sono stati riscontrati nel corso dei Giochi, tre a carico di atleti nigeriani, uno di un atleta indiano.

La staffetta veloce maschile agli inglesi in 38.74 sui giamaicani (senza gli atleti di punta) e sugli indiani, per la prima volta sotto i 39 secondi in 38.89. Buona finale di triplo maschile con oro al nigeriano ex-inglese Tosin Oke con 17.16, argento al camerunense Hugo Mamba con 17.14 e bronzo all'indiano Maheswary con 17.07. Maratone a John Kelai in 2:14:35 e Irene Jerotich in 2:34:32.

Diecimila metri in Giappone

48 ore fa a Fukuroi il kenyano Edward Waweru ha corso in 27:13.94, crono tra i migliori del 2010; Waweru ha preceduto John Thuo (27:16.54) e Alex Mwangi (27:42.20). Pochi giorni prima, a Tajimi, Edward Waweru aveva corso un 5000 in 13:28.80. Altro dalle piste e pedane del mondo: il neozelandese Jacko Gill campione del mondo junior di getto del peso, conferma le doti di fenomeno in Nuova Caledonia. A sedici anni da compiere tra due mesi, ha lanciato 18.57 con l'attrezzo da senior! Si tratta della miglior prestazione mondiale di categoria.

Il ritorno di Gebrselassie

Il primatista del mondo della maratona sarà al via a New York, il prossimo sette novembre. Cast di prim'ordine grazie alla presenza del due volte vincitore Marilson dos Santos, del campione uscente Keflezighi, e di altri nomi di indubbia grandezza quali Röthlin, Goumri, Kwambai, Ritzenhein, e l'esordiente Gebremariam (presente anche la moglie Werknesh Kidane), l'ex-campione del mondo di cross. L'altra etiope Tulu, vincitrice la scorsa stagione, troverà nella maratona femminile avversarie quali la Flanagan (al debutto), le nostre Console e Genovese, la Yamauchi-Myers, la francese Daunay, le russe Abitova e Petrova e soprattutto Mary Keitany, superstar della mezza maratona, all'attesissimo debutto sui 42 chilometri.

Sotto altre bandiere

Recenti trasferimenti di nazionalità approvati in sede alla Federazione Internazionale: la due volte olimpionica del salto triplo Francoise Mbango (Camerun) è ora atleta della Francia, ma non potrà gareggiare per il suo nuovo paese prima del 2013, quando avrà 37 anni. L'ostacolista USA Ofili è ora atleta britannica, la marciatrice polacca Korzeniowska (sorella di Robert, pluri-olimpionico) è anche lei diventata transalpina.

 




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