Internazionale, grandi meetings ai Caraibi



Nell'appuntamento con l'atletica internazionale breve analisi di un week-end capace di produrre ben dodici primati mondiali stagionali, otto femminili e quattro maschili. In pole positions le riunioni di Kingston, Austin e Baie Mahault, nell'isola di Guadalupa. 

Guadalupa: Merritt 44.50 

Il campione olimpico dei 400 metri, già detentore del mondiale stagionale sui 200, ha esordito sulla distanza che più gli è cara centrando un identico "primato" nella riunione di Baie Mahault, nell'area francofona dei Caraibi, in Guadalupa. Per Merritt 44.50, mezzo secondo sotto al precedente leader stagionale, il bahamense Williams (quello meno famoso).  

Phillips 8.51! 

Il risveglio del leone. Dopo una stagione indoor dedicata ad un balbettante sprint ed alcune uscite all'aperto non più convincenti sui cento metri, l'ex-campione olimpico del salto in lungo Dwight Phillips ha esordito come meglio non poteva sulla pedana del lungo. L'8.51 con cui ha aperto la gara la proietta in vetta alle graduatorie stagionali. Ha fatto seguire anche un 8.39. Bella gara, con Brian Johnson secondo con 8.28. La specialità attende ora il debutto di Irving Saladino, questione di giorni. 

Demus 54.17 

Dopo aver preso le misure con due gare sul piano, eccola esordire sui suoi 400 ostacoli e sorprendere non poco con un eccellente 54.17. Per la Demus può essere la stagione del riscatto, dopo aver perso il treno olimpico ai Trials, dove giunse quarta. Nelle altre gare di Baie Mahault da segnalare l'esordio sui 100 di Churandy Martina, battuto di un centesimo da uno dei tanti Dixon statunitensi (questo è Leroy) ed il 48.97 di Angelo Taylor sui 400 ostacoli. 

Kingston: Stewart 10.92 

Dopo l'esordio di Auburn, Kerron Stewart ha onorato l'impegno casalingo del Jamaica Invitational bagnando la vittoria con un importante 10.92, mondiale stagionale. A quasi due metri l'olimpionica Fraser, terza in 11.15. In assenza di Bolt (alle prese con l'alluce infortunato dopo aver mandato allo "sfasciacarrozze" la sua BMW in un incidente stradale), le gare hanno comunque prodotto risultati interessanti soprattutto in chiave-sorpresa.  Tali sono infatti da considerare le sconfitte di Sanya Richards sui 400 per mano della Mills-Williams (50.99 contro 51.12) e soprattutto di Kerron Clement, quinto nei 400 ostacoli dominato dall'uomo di Porto Rico, Javier Culson, approdato con 48.42 al mondiale stagionale ed al primato del suo paese. 

Primato nazionale anche per il sempre più interessante Daniel Bailey (Antigua), sparring-partner di Bolt e sceso a 10.02. Ha perso di un nulla da Patton (stesso tempo), uno che nella seconda fase della carriera,a  trent'anni suonati, si è rivelato centista regolare su alti livelli dopo anni di picchi e discese sui 200. Da annotare anche il 13.27 di Hicks sui 110 e l'ottima gara di getto del peso con Cantwell vincitore  con 21.16 sul gigante caraibico Scott (21.09) e sul regolare Taylor di queste settimane (21.05). 

Asafa ai box 

In seguito all'infortunio rimediato alle Penn Relays, Asafa Powell salterà il meeting di Doha, in programma nei prossimi giorni. Il cast sarà ricchissimo, ma farà a meno del campione olimpico e primatista del mondo con la 4x100.  

Austin: Christian sfortunato 

Semifinalista a Pechino, è l'uomo che giunse dietro Bolt quando questi vinse a 16 anni il titolo mondiale junior a Kingston. Da allora un lento progredire, una buona dose di contrattempi fisici, e sabato scorso ad Austin l'acuto di un sensazionale 19.98 sui 200 che non potrà essere omologato per un'inezia (vento a due virgola uno al secondo, peccato).  Ad Austin il vento ha sospinto anche l'uomo nuovo del panorama internazionale della velocità, il panamense Alonso Edwards, a 9.97, ma con un due virgola tre a favore che rinvia ad altra occasione l'appuntamento con la prestazione legale attorno ai dieci secondi. Stesso discorso per Ryan Brathwaite, semifinalista olimpico dei 110 ostacoli targato Barbados, che con un vento ancora più intenso ha corso in 13.05.  

Grandi al via 

Sulla pista texana ha esordito Wallace Spearmon, secondo in una serie dei 200 in 20.60 e addirittura settimo in una dei 400 in 47.33. Nella stessa serie ha corso il secondo 400 di stagione Tyson Gay, che ha migliorato ancora, e di molto, il personale, correndo in 45.57 (terzo dietro Henry delle Isole Vergini, 45.09, e Larry, 45.27). 

USA: generazione di runners 

Dall'inizio della stagione in corso, prima nelle indoor ed ora ne abbiamo la conferma dopo un mese di attività outdoor, un interessante plotoncino di ventenni (più o meno) sta scaldando il panorama del mezzofondo statunitense. Su tutti menzioniamo due ragazzi del 1990, che nelle ultime ore a Stanford hanno imbastito un bellissimo e personale duello nella serie meno illustre dei cinquemila metri. Si chiamano Chris Derrick e German Fernandez. Il primo è di casa a Stanford visto che ci studia. L'altro ha già corso ai mondiali di cross (anche Derrick) e nelle prime due uscite indoor della sua vita ha corso per due volte a suon di miglior prestazione mondiale under 20 sul miglio. A Stanford Derrick ha migliorato il primato USA junior dei 5000 in 13:29.98. Fernandez è uscito sconfitto in 13:31.78. Anche in questo caso, al primo cinquemila della carriera.  

Poco importa se a vincere sono stati due semicoetanei, Mead e Jager (classe 1989). La rivalità tra i due ha catturato l'interesse come una gara dentro la gara. Per la cronaca, il 5000 "A" lo ha vinto l'irlandese Cragg in 13:22.36. Sui 10000 metri ottimo il 27:36.99 di Timothy Nelson.  Nelle gare di mezzofondo femminile mondiali stagionali di Lindsey Anderson nelle siepi con 9:35.30, di Anna Willard (che dalle siepi proviene) in 4:06.90 nei 1500, e della sempre più quotata Barringer che ha corso i cinquemila in 15:07.64. 

Giappone, super diecimila 

Nello Shizuoka di Fukuroi (domenica) ottime prestazioni per due kenyani di gran livello e, seppur ancora molto giovani, di lungo corso: Josphat Muchiri Ndambiri e Martin Irungu Mathathi hanno dato vita ad un lungo spalla a spalla conclusosi col solito sprint. Ha vinto Muchiri (di per sé una mezza sorpresa) ma stupiscono i crono registrati: 26:57.36 per il vincitore, 26:59.88 per Mathathi, primato personale per entrambi.  Buon meeting, con altri risultati da annotare, dl 45.27 di Kanemaru sui 400 al 48.99 di Narisako sugli ostacoli,al 20.46 di Takahira sui 200. Sul fronte femminile, primato nazionale per la ventenne Fukushima sui 200 in 23.14 e mondiale stagionale sui 3000 per la kenyana Mwangi in 8.43.54. 

Mercoledì il prologo a Hiroshima con altre cose discrete, come due giapponesi a 10.20 sui 100 (Tsukahara anche meno, 10.17, l'altro è Takahira), il 13.40 del cinese Jin Ying sui 110 ostacoli ed il 14.48 (ventoso) della triplista cinese Xie Limei. Ancora a ritroso, le Hyogo Relays di Kobe, disputate nell'arco di due giornate (sabato e domenica 25 e 26): Muchiri, poi superlativo a Fukuroi, aveva perso in un altro diecimila (due in sette giorni..) contro l'etiope Jarso (27:38.67 contro 27:40.32). La kenyana Cheyech aveva vinto la stessa distanza al femminile in 32:03.76. 

Lanci russi, ucraini e polacchi 

Prima di volare a Varsavia per il Memorial Skolimowska, Aleksey Zagorniy aveva sfiorato gli 80 metri nel centro tecnico invernale di Adler (79,46). Dalle altre pedane 20.04 di Lyubovslaskiy, 18.52 della Omarova, 61.12 della Korotkova. A Kiev 78.43 del 35enne martellista Rubanko, e 62,64 del giovane Hryshin nel disco. Nel martello femminile 73.07 della Sekachova. A Bialystok l'argento olimpico del disco Malachowski ha colpito per tre volte oltre i 65 metri, con una punta di 65.98. 

Mockenhaupt e altre news dall'Europa 

La tedesca ha vinto il titolo nazionale dei 10000 a Brema, correndo in 31:27.56, nuovo primato mondiale stagionale. Nelle maratone tedesche del fine settimana vittorie kenyane: A Dusseldorf David Langat (2:10:46, doveva fare il pacemaker invece poche ore prima della gara ha cambiato idea) ha preceduto Wilfred Kigen (2:11:30) ed il tedesco Pollmacher (2:13:09). Vittoria casalinga e senza avversarie per Susanne Hahn in 2:29:26. A Hannover 2:10:47 per Evans Kipkosgei su Muriuki (2:10:48). Chiudiamo con le gare negli stadi: nel primo round dei societari francesi riecco Teddy Tamgho: il triplista ha esordito all'aperto con 16.92 ventoso e 16.78 con vento entro i limiti. 

Kenyani mondiali 

A Nairobi è stata fatta la squadra di maratona per i mondiali di Berlino: Samuel Wanjiru, Duncan Kibet, Daniel Rono, Emmanuel Mutai e James Kwambai guideranno l'assalto maschile all'oro (tra le riserve Martin Lel, Abel Kirui, il campione del mondo Kibet ed il plurivincitore di Major Marathons Robert Cheruiyot). La Ndereba e Salina Kosgei sono le capofila della squadra femminile, che comprende anche Helena e Agnes Kiprop, e Irene Limika. Solo riserva la 42enne Masai. 

Kanter, pedane di riserva 

Nel tentativo di arrivare al primato del mondo di lancio del disco, annunciato dal campione olimpico per i due appuntamenti di Salinas (oggi e tra una settimana), sono sorti dubbi sulle probabilità dell’omologazione dell’eventuale lancio-record, a causa di problematiche tecniche riguardanti l’area di lancio. Anziché a Salinas, Kanter e compagnia gareggeranno nello stesse date a Chula Vista e La Jolla. Tutti i risultati della stagione 2009 sono fruibili nella sezione statistiche con le graduatorie mondiali aggiornate a domenica sera.

Marco Buccellato


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