Internazionale, filo diretto Londra-Stoccolma



Il riepilogo dell'attività internazionale di questa settimana parte da quanto accaduto a Londra, e subito dopo a Stoccolma, poche ore fa nel Super Grand Prix IAAF. Doppio mondiale La cosa più straordinaria dell'Isinbayeva formato-Londra è stata la quota d'ingresso in gara: 4.70! Per cinque metri, era scontato, si trattava di una questione di tempo. I primati del mondo realizzati dall'extraterrestre nata a Volgograd sono stati due: al secondo tentativo (dopo aver superato anche i 4,80) è salita a 4,96, poi l'apoteosi dei cinque metri al primo colpo, con un abisso d'aria tra il suo corpo e l'asticella. La primatista del mondo è uno scoiattolo di gomma e acciaio capace di camminare sul palmo delle mani, in posizione verticale, per un intero rettilineo. Per non voler dare a tutti i costi nulla di scontato, ricordiamo che Anna Rogowska, la seconda classificata a Londra, ha stabilito con 4,80 il nuovo primato polacco ed ha tentato anche lei l'avventura del mondiale a 4,96, fallendo i tre tentativi a disposizione. E adesso, Asafa? Il primatista del mondo dei cento metri si è ritirato dopo cinque appoggi a Londra, ed a questo punto si nutrono seri dubbi circa la sua partecipazione ai mondiali di Helsinki, che sono alle porte. Via libera agli americani, con Gatlin, che con 9.85 ha realizzato il suo secondo crono di sempre, e a Leonard Scott, che ha abbassato il personale a 9.94. Nota per Collins, tornato ai suoi livelli migliori con dieci netti. Un duecento "monstre" ha riportato Usain Bolt sotto i venti secondi un anno e mezzo dopo lo straordinario record del mondo junior di Hamilton: con 19"99 il giamaicano ha perso solo dal miglior Spearmon mai visto (19"89), e per una questione di millesimi ha superato, con lo stesso tempo, Tyson Gay, che si è presentato in Europa come meglio non poteva. Probabilmente accadrà poche volte negli anni a seguire, ma una prima volta c'è sempre: nella fattispecie la sconfitta dell'olimpionico Wariner ad opera di un atleta europeo, bianco come lui, Tim Benjamin, un rognoso gallese che ha sorpreso gli statunitensi (c'era anche Williamson), rinvenendo dalla settima corsia. A Londra si esalta: è Mottram Lo scorso anno l'australiano Craig Mottram fece sudare le sette camicie ad Haile Gebrselassie, e quest'anno ha fatto venire il fiatone anche a Kenenisa Bekele, sempre sui cinquemila metri. Il re d'Etiopia ha vinto con un tempo per lui quasi ordinario, 12'55"55, e l'australiano è arrivato sul traguardo a poco più di mezzo secondo, sfiorando il primato d'Oceania. Mottram èè uno dei tre atleti di anscita non africana a correre la distanza sotto i 13 minuti. Gli altri due sono stati Dieter Baumann e Bob Kennedy. Tra le altre gare femminili ha sorpreso la vittoria della tedesca Bolm sui 100 ostacoli, un po' per il tempo (12"59), un po' per aver messo in fila le migliori giamaicane, la Kirkland e la canadese Felicien. Stoccolma: Yelena sulla terra, Gibilisco non decolla Un primato del mondo, a ben guardare, la Isinbayeva lo ha stabilito anche ieri sera, entrando in gara alla stratosferica altezza di 4,72. Il mondiale vero, a 5,01, lo ha fallito per tre volte. Serata non fortunata anche per Giuseppe Gibilisco, che ha mancato per tre volte la misura d'entrata in gara a 5,50. Identico destino, a parziale consolazione dell'azzurro, è toccato al campione del mondo indoor Pavlov, a Tim Lobinger, ed all'americano Brad Walker. A sorpresa, si è imposto lo svedese di colore Jeng con 5,65. Risultati ottimi ma non straordinari in Svezia: nelle siepi Paul Koech non ha fatto il vuoto, ma è stato impegnato dal frnacese Tahri (8'08"56 contro 8'09"71). Nell'alto Stefan Holm ha valicato i 2,33, e nel triplo il brasiliano Gregorio, dopo una serie di prove modeste, è tornato a saltare su discrete misure (17,48), soprattutto battendo il romeno Oprea (17,44). Sugli 800 femminili da registrare l'ennesima sconfitta della Mutola, stavolta ad opera della russa Andryanova e dell'americana Clark. E se la mozambicana si riservasse la gioia della vittoria per l'occasione più importante della stagione? World Leaders a Helsinki Nella tappa finlandese del Grand Prix sono stati realizzati alcuni primati mondiali stagionali, grazie al sudafricano Mulaudzi, che ha corso gli 800 in 1'44"08, alla cubana Menendez, che ha lanciato il giavellotto a 68,47 (settima prestazione di sempre), ed alle staffette di Trinidad (38"38) e degli USA femminili (42"65). Sempre più quotati gli sprinter Brown e Burns, che hanno fatto il pieno sui cento. Nel resto del programma ancora un sontuoso Phillips (8,44 nel lungo), e la nuova affermazione del finlandese Pitkamaki sul campione olimpico Thorkildsen nel giavellotto. La meglio gioventù Breve escursus sui personaggi più interessanti e promettenti visti a Kaunas, in occasione dei Campionati d'Europa Junior, escludendo naturalmente gli azzurri e le azzurre. Ci hanno impressionato, per motivi completamente differenti, due atleti: Daniel Schnelting e Zeljko Vincent. Il primo è andato al'oro sia sui 200 che con la 4x100 tedesca: non ha realizzato chissà quale performance cronometrica ma ha un fisico anche più potente di quello di Ingo Schultz, e rispetto ai compagni della staffetta, mentre si abbracciavano per festeggiare l'oro, sembrava un gigante. Vincent ha impressionato per l'intelligenza e la sicurezza. Si è nascosto subendo per due volte, per il sorteggio in base ai tempi, l'ottava corsia, in semifinale ed in finale, e quando doveva vincere lo ha fatto come ha voluto,. A nemmeno diciassette anni, e dopo le fatiche dei mondiali under 18, Danijela Grgic ha surclassato le avversarie nella finale dei 400 metri. Quattrocentista nata, è la nuova Tirlea. Ha ancora due anni per avvicinare il mondiale junior di Grit Breuer. Un solo nome nel mezzofondo, quello dello svedese Claesson, magistrale nel suo cambio di ritmo ai 600 metri durante la finale degli 800. Con lo strappo improvviso ha fatto saltare metà dei finalisti, ed alla fine l'unico capace di ridurre il gap è stato il nostro Rifesser. Il croato Kotur ha fatto sfracelli nella finale dei 400 ostacoli, è scaltro, resistente e tecnicamente a buon punto. Con il titolo europeo ha trovato anche il settimo primato nazionale della stagione, due dei quali realizzati ad Almeria, nei Giochi del Mediterraneo. In semifinale ha rallentato vistosamente nel finale, dando l'impressione di poter avvicinare presto, con la gara giusta, anche i 49 secondi. Due parole per Tetyana Dyachenko, oro nel salto triplo e finalista anche nel lungo, e per Svetlana Shkolina, oro nel salto in alto. La prima ha un fisico eccezionale che le permette di sognare "da grande" i quindici metri. La seconda sale che è una bellezza, ed è l'ennesimo talento russo della scuola dell'alto. Grazie al titolo europeo junior del giavellotto il greco Smalios si trova ad un bivio per quanto riguarda le scelte da operare per il proseguimento della carriera: decathlon o giavellotto? Il ragazzo dovrà scegliere, e probabilmente opterà per cercare di diventare il nuovo Gatsioudis, il grande giavellottista greco ritiratosi dopo i ripetuti infortuni alla spalla. Dal Sud America Un altro atleta junior si è messo in luce nei giorni scorsi: si tratta dell'uruguagio Andres Silva, che ai 43° Campionati Sudamericani di Calì ha stabilito il nuovo record nazionale assoluto dei 400 metri con 45"38. Nel corso dei campionati si sono fatti notare anche il lunghista brasiliano da Cruz Vieira con 8,15 e la triplista-saltatrice in alto Ibarguen, colombiana, che nell'alto ha vinto il titolo con 1,93. Ancora i bielorussi Dal Memorial Ovsyanik di Minsk ancora super-prestazioni degli atleti della Bielorussia: 21,09 della Ostapchuk nel peso (record nazionale) ed 84,90 di Devyatovskiy nel martello: quattro lanci validi su sei con una media di 84,08! Eccezionali anche le martelliste: con 76,66 Olga Tsander ha realizzato la seconda prestazione mondiale di sempre, superiore al mondiale della Melinte battuto pochi giorni fa da Tatyana Lysenko, ed altre due specialiste hanno lanciato oltre i settanta metri. Martello d'Italia in Grecia A proposito di settantametriste, dieci giorni fa le azzurre Balassini e Claretti hanno gareggiato a Nikiti. Per battere la bolognese (71,51), la tedesca Keil ha dovuto migliorare il primato nazionale con 72,74. La Claretti si è classificata terza con 68,51. Questa la serie della Balassini, la sua migliore di sempre: 70,30 - 69,20 - 71,21 - 70,70 - nullo - 68,92). La serie della Claretti: 63,58 - 66,56 - 63,53 - 67,53 - nullo - 68,51. Un'altra italiana, Thaimi O'Reilly, ha vinto il triplo ad Aubière con la misura di 13,77. Per tornare al martello, ai campionati portoghesi di Lisbona ha gareggiato fuori classifica la cubana Moreno, che ha lanciato a 69,83 L'anno di Steffi Mai così continua a grandi misure, la vice-campionessa olimpica del giavellotto Steffi Nerius ha migliorato il personale a Leverkusen portandolo a 66,43, ed ha ormai nel mirino il primato tedesco di Tanja Damaske, che è a meno di mezzo metro. Dal meeting tedesco ancora un favoloso Unger sui 200 (20"24) e la conferma della nuova dimensione dell'ostacolista Blaschek (13"33). I russi del post-campionato Esauriti i campionati nazionali, c'era la Coppa. A Tula grandissimo 200 della Pospelova (22"39), con la Zykina (22"55) e la Kondratyeva (22"68) a rincorrere, con vento zero. Si avvicina il momento clou della stagione e mostrano i denti anche la Chicherova (1,98 nell'alto) e la veterana Krivelyova (20,24 nel peso). Campionati spagnoli a Malaga Assente la lunghista Montaner (6,92 a Madrid la settimana precedente), hanno ben figurato Antonio reina (doppietta 400-800) ed i siepisti, in molti sotto gli 8'40". Titoli senza sorprese e senza squilli per Pestano, Manuel Martinez, Castrejana, Joan Lino Martinez, l'unico a realizzare una performance decisamente interessante (8,17 nel lungo), che testimonia la crescita dello stato di forma in vista dei mondiali. Un cubano che è invece ancora tale, Alexander Martinez, ha stupito a Berna saltando 17,51 nel salto triplo. Saldi USA ed altro Si gareggia ancora negli Stati Uniti, soprattutto nel mezzofondo prolungato e, nel caso di Jonesboro, con gare di salto con l'asta. In due di queste Daniel Ryland ha saltato 5,80 e 5,81. Ai campionati sloveni, assente la Ottey per infortunio, il 25enne siepista Buc ha realizzato una bella impresa, non tanto per il tempo che gli è valso il titolo, 8'22"91, quanto per aver corso in assoluta solitudine (9'44" per il secondo classificato). Il meeting di Oslo, in programma venerdì, rappresenta il clou della settimana. Dopo, sarà mondiale. A proposito di Helsinki, ecco una prima lista di forfaits e di notizie: Paul Burgess (mister sei metri nell'asta), Jana Pittman (frattura da stress, incertissima), e Hicham El Guerrouj salteranno i mondiali. Solo per l'australiana c'è qualche lieve speranza di recupero. Shawn Crawford farà solo i 100 e la staffetta, e sui 200 gli USA potranno schierare Spearmon (19"89 a Londra). Kenny Bekele e Tirunesh Dibaba risultano iscritti sia sui 5000 che sui 10000. Marco Buccellato


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