Internazionale: Londra riscrive la maratona



La maratona di Londra, giustamente reputata la più prestigiosa del mondo, ha mantenuto le promesse della vigilia regalando prestazioni eccezionali. Anche nell'altra grande maratona disputata domenica (Rotterdam) si sono registrati risultati di livello assoluto. Il report internazionale di questa settimana è incentrato proprio sulle grandi maratone primaverili e sulla stagione in pista del continente nord-americano. "Sensaziona-Lel", a New York e ritorno Con il terzo trionfo londinese, ed il primo "grande slam" sull'asse Londra-New York-Londra (vittoria a Londra lo scorso anno, la seconda, trionfo a New York in novembre ed il successo di domenica a chiudere il favoloso trittico) il kenyano Martin Lel, giustamente definito la scorsa settimana lo "spauracchio" per tutti i candidati alla vittoria nella Flora London marathon, non ha lasciato molti dubbi sull'identità dell'attuale numero uno mondiale della maratona. Poco importa che il primato mondiale sia nelle mani di Haile Gebrselassie, che contro Lel, sempre a Londra nel 2006 e nel 2007, ha perso "sul campo" una prima volta e si è ritirato una seconda, mentre il kenyano trionfava. Lel, prima dell’apoteosi di 48 ore fa, aveva un primato personale di 2:06:41 (Londra 2006), ma con il 2:05:15 di domenica ha realizzato la quinta performance assoluta di tutti i tempi. Mai così bella Per Samuel Wanjiru (alla seconda 42 km della vita, allenato da un grande podista giapponese del passato quale Koichi Morishita) la maratona numero sei della storia, per Goumri (ombra di Lel sia a Londra che a New York la scorsa stagione) la settima. In sintesi, mai maratona fu più all'altezza delle aspettative. Inoltre, con 1:28:29, Lel e Wanjiru hanno realizzato il più veloce passaggio di sempre al trentesimo chilometro, nonché primato africano. Erano a quel punto, assieme ad cinque atleti, sotto il passaggio-mondiale di Gebrselassie a Berlino (1:28:56). Poi freddo, vento e pioggia hanno disperso il capitale accumulato nella prima metà di gara. Lo dicono i numeri: per la prima volta tre atleti hanno corso in meno di 2:06 e sei atleti sono scesi tutti insieme sotto le due ore e sette minuti. Dalla terza alla sesta posizione, inoltre, non si era mai corso così velocemente, relativamente ai piazzamenti. Ancora, i primi sei classificati hanno ottenuto il primato personale, e nel caso di Goumri anche il record nazionale del Marocco. Un altro etiope, dopo il Kebede vincitore a Parigi la settimana scorsa, si profila all'orizzonte del gotha della specialità: è Deriba Merga Ejigu, quarto a Udine ai mondiali di mezza maratona, fantastico sesto in 2:06:38 a Londra. In classifica, subito davanti Baldini, ci sono anche Ramaala, che vinse a New York nell'anno delle ultime Olimpiadi, e Luke Kibet, il vincitore della maratona mondiale di Osaka. Hall, il resto del mondo Ha visto giusto chi ha pronosticato Ryan Hall come l'unico maratoneta bianco in grado di fronteggiare, in futuro, lo strapotere africano. Hall ha ripagato tanta considerazione con una gara straordinaria culminata con il miglior risultato mai ottenuto da un atleta di nascita statunitense, ma anche da parte di un bianco di estrazione occidentale. Ha lasciato di stucco persino Martin Lel, chiedendo ai pacemaker di aumentare il ritmo già sostenutissimo. Il primato nazionale USA resta nelle mani di Khalid Khannouchi, ex-marocchino, che ha fallito recentemente la qualificazione ai Giochi Olimpici di Pechino. Per le Olimpiadi, Lel e Wanjiru (ma anche Kipsang, vincitore a Rotterdam) stanno la partecipazione come una cosa seria. Ritmi come quelli sostenuti domenica saranno però impossibili da praticare, considerate le condizioni climatiche. A vincere potrebbe essere l'intelligenza e l'esperienza prima ancora delle gambe. Mikitenko-sorpresa (quasi) Pochi l'attendevano al successo pieno, ma le mezza maratona di Paderborn di tre settimane fa (1:08:51) e le notizie provenienti da fonti tedesche la davano in forma strepitosa, accreditando le sue chance di ben figurare a Londra. L'ex-kazaka, da molti anni naturalizzata tedesca, ha interpretato la seconda maratona della sua vita come meglio non avrebbe potuto. La Mikitenko aveva debuttato a Berlino, la maratona del mondiale di Gebrselassie, in 2:24:51, perdendo dalla Wami. L'etiope, terza domenica, ha avuto dalla sua la sfortuna del piccolo incidente (una caduta) che ne ha condizionato una parte di gara, ma la tedesca ha dato l'impressione di poter rendere la vita difficilissima alla Wami in qualsiasi condizione. La russa Zakharova, seconda in 2:24:39, è stata già selezionata per i Giochi. Cambio di passo Dieci anni fa il trentesimo maratoneta di tutti i tempi deteneva un personale di oltre due ore e nove minuti. Attualmente siamo abbondantemente sotto le due ore e sette minuti. La maratona ha cambiato passo da alcune stagioni, e l'età media dei migliori è sempre più giovane. Anni fa trovare un maratoneta di vertice sotto i trent'anni era una scoperta. Nel 2007, tra i dieci più veloci dell'anno, il solo Gebrselassie era nato prima del 1978. Dei trenta migliori risultati di sempre nella maratona maschile, diciotto sono di atleti nati in Kenya. Anche Rotterdam è velocissima William Kipsang, 31 anni con un personale di 2:06:39 (ancora in Olanda, ma a Amsterdam nel 2003), ha folgorato Rotterdam, graziata da condizioni climatiche ben più praticabili di quelle viste a Londra, vincendo in un grande 2:05:50, record della corsa che ne fa anche l'ottavo maratoneta più veloce della storia della specialità. Kipsang corse a Rotterdam anche lo scorso anno, giungendo terzo al traguardo. Secondo è Daniel Rono, trent'anni, finora poco conosciuto se non per una vittoria a Madrid ed una a Toronto in 2:09:36. Buona la seconda Come per Wanjiru e la Mikitenko a Londra, anche per Charles Kamathi, ex-iridato dei diecimila metri, Rotterdam rappresentava la seconda esperienza sui quarantadue chilometri. Il risultato, il terzo posto condito da un crono di 2:07:33, premia la scelta del kenyano trentenne. Il finlandese Holmen, sorpresa dei campionati d'Europa 2002 dove arrivò al titolo continentale, ha portato il primato nazionale a 2:10:46 classificandosi nono. Anche a Rotterdam, come a Londra, vittoria femminile ad una atleta europea, nella fattispecie la russa Morgunova, scesa a 2:25:12. Seconda l'etiope Zekiros in 2:27:32, terza la debuttante spagnola Aguilar in 2:29:03. Bene anche Alice Chelangat (2:30:18) e la debuttante portoghese Monteiro (2:30:36). Nelle altre maratone del week-end 2:10:18 di Elijah Kiptum a Linz (un debutto con velleità di un risultato attorno alle 2:08) e 2:10:59 dell'ucraino Hychun a Debno, in Polonia. Piste USA: Martina vola a El Paso Lo sprinter antillano Churandy Martina, quinto ad Osaka sia sui cento che sui duecento metri, ha corso a El Paso in 10.00 e 20.17, entrambi record nazionali con vento nella norma, e portato la 4x100 delle Antille Olandesi alla vittoria in 39.63. Il decatleta Pappas (oro a Parigi 2003 ed in seguito minato dai ripetuti infortuni) ha ottenuto 10.73 sui 100 e 7.24 in lungo. Molto bene anche Funmilayo Jimoh, novità USA del lungo già a 6.91, che ha saltato 6.73 (due volte oltre a un 6.71). Sarà in gara nelle prossime settimane a Porto Rico, come il campione olimpico del lungo Phillips, che ha esordito a Tempe con otto metri esatti e serie di 7.96, 7.98, 7.94, 8 metri e due nulli conclusivi. Sun Angel Classic Nella riunione di Tempe diversi buoni risultati, ad iniziare dal 22.35 della giamaicana Kerron Stewart sui 200 e dall'esplosione improvvisa di Jordan Boase, un quattrocentista bianco di 22 anni sceso di colpo a 44.82 dopo la buona stagione indoor (46.34). Nella sua scia il grenadino Phillip con 45.34. Westwood e Athens Nel Rafer Johnson/Jackie Joyner Invitational di Los Angeles torna a volare Muna Lee in 11.12, le frecce nere del World Track Class Club chiudono la 4x100 femminile in 43.02 e Tyree Washingon riprende dimestichezza col cronometro segnando 45.79 sui 400. Da notare, sui cento maschili, la presenza di Willie Gault, oro mondiale con la staffetta USA ai mondiali del 1983, che a 48 anni ha corso in 11.04, e la frazione di Allyson Felix con la 4x400 (49.2!) Louisiana: a Baton Rouge Rick Thompson (10 netti pochi giorni fa) ha corso i 200 in 20.74 ventoso; la connazionale Baptiste (Trinidad) fa la stessa cosa in 22.96. X-doppietta Ad Athens, in Georgia, Grenada regala altre soddisfazioni con Patricia Sylvester che sfodera 6.73 nel lungo e 14.33 nel triplo, pur se inficiati dal vento troppo sostenuto. Il meglio arriva però dalla giornata conclusiva della manifestazione (lo Spec Towns Invitational), grazie al solito Xavier Carter, che in poco tempo piazza 10.16 sui 100 e 20.25 sui 200. In Oklahoma 4.63 di April Steiner nel salto con l'asta (mondiale stagionale), debutto di Danny McFarlane (50.26) ed ottimo disco di Mike Robertson: per il lanciatore eliminato in qualificazione ad Osaka un exploit all'ultimo lancio dopo una serie modesta attorno ai 60 metri. Walter Dix ha perso in Florida da Bolden (10.41 contro 10.34) ma è arrivato k.o. al traguardo per infortunio. Interessanti i 400 con Clark a 45.30 ed il giamaicano Chambers a 45.35. Nelson-Hoffa a distanza Miami: nella riunione disputata nella vicina Coral Gables debutto di Lauryn Williams sui 200 con 22.90 ed ottimo 11.15 di Debbie Ferguson. Esordio stagionale per Derrick Atkins, il bahamense argento mondiale sui 100, che ha corso i 200 in 20.66. Sui 400 ostacoli femminili mondiale stagionale per Tiffany Ross-Williams in 54.97. Ad Oxford (quella del Mississippi) 13.27 ventoso di Hicks sui 110 ostacoli e conferma della lunghista Reese con 6.78 con vento legale. A Chapel Hill nuovo miglioramento del pesista Pope con 20.59, ma il peso più "sostanzioso" è di Adam Nelson, che ha lanciato a 21.38 a Charlottesville. Meglio di Hoffa, che in Georgia si è comunque fatto onore con 21.27. Altri risultati: a Lubbock 20.42 di Gregory Nixon sui 200; a Knoxville un tornado misurato in 7,7 metri al secondo ha sospinto Rubin Williams a 9.96 sui cento metri; benefici anche per i poco conosciuti Pritchett (10.07) e Newman (10.08), e per i più noti Wells 810.10) e soprattutto Omole (10.14), che a Grosseto si laureò vice-campione del mondo junior dei cento metri, oltre a vincere l'oro con la 4x100 a suon di record mondiale di categoria. Sempre a Knoxville 77.52 di Kruger nel martello (l'americano, non l’omonimo discobolo finlandese), 18.81 di Cleopatra Borel-Brown nel peso e 22.76 ventoso di Shereefa Lloyd sui 200. Da un continente all'altro Con una certa sorpresa si apprende dei 20.70 ottenuto dal pesista britannico Mark Edwards a Nottingham una decina di giorni fa. Sempre in tema di lanci, il primo Grand Prix cinese di Hangzhou merita attenzione: Zhang Wenxiu ha scagliato il martello a 72.22 e trascinato la 20enne Wang Zheng al primo over 70 della carriera (70.07). Nel peso grande battaglia con 18.59 di Li Meiju, 18.45 di Liu Xiangrong e 18.27 di Gong Lijiao, la bambina prodigio. Nel disco 63.89 di Song Aimin, e dalle corse 55.10 di Huang Xiaoxiao sui 400 ostacoli. A Cuba (risultato vecchio ma pervenuto solo ora), 75.08 di Yipsi Moreno nel martello. Dal Sud America 74.09 dell'italo-argentino Cerra nel martello, a Santa Fe. Astri di ritorno Il sudanese Kaki, campione del mondo indoor degli 800 metri farà il suo debutto all'aperto nel meeting di Doha, in maggio. Prima tappa della campagna europea sarà invece il Golden Spike di Ostrava in giugno, dove sono iscritti anche Jana Pittman-Rawlinson e Linet Masai, kenyana 19enne bronzo ai mondiali di cross, che esordirà sui diecimila metri. Lauryn Williams, dopo il 200 appena citato, esordirà sui cento metri a Modesto il 10 maggio, ma sarà impegnata nella staffetta alle Penn Relays di Philadelphia. Summit africano Asbel Kiprop e David Rudisha, i migliori giovani talenti kenyani in circolazione sull'asse 800-1500, saranno in gara ai Giochi Africani di Addis Abeba (gare dal 30 aprile al 4 maggio), per i quali è stato aperto il sito internet www.addis2008.org; Rudisha nel frattempo ha esordito a Nakuru correndo gli 800 in 1:47.0. Cheboksary Tra meno di un mese si disputerà in Russia, a Cheboksary, la ventitreesima edizione della Coppa del Mondo di marcia, e filtrano notizie su alcuni dei protagonisti che prenderanno parte alla manifestazione. Nell'occasione farà il suo ritorno alle gare la bielorussa Turava, oro europeo in carica e vice-campionessa del mondo a Helsinki. La Turava ha saltato la scorsa edizione dei mondiali per infortunio. Anche il Messico presenterà una squadra con tutti i migliori, tra cui Eder e Jesus Sanchez, Zepeda e Nava. Sempre dalla marcia arriva il mondiale stagionale della 50 chilometri ottenuto a Wajima domenica da Yamazaki (3:41:55, primato nazionale), con Tanii secondo in 3:49:33 ed altri quattro specialisti sotto le quattro ore. Coming soon Lunedì prossimo la centododicesima edizione della maratona di Boston, con un cast femminile che ha poco da invidiare a quello di Londra, con Bruna Genovese, Alevtina Biktimirova, Magdaline Chemjor, Lidiya Grigoryeva, Rita Jeptoo Sitienei, le etiopi Guta, Magarsa e Tune, la lettone Prokopcuka, l'ucraina Hladyr, la romena Olaru. Tra gli uomini la superstar Robert Kipkoech Cheruiyot, gli etiopi Asfaw, Girma e Adilo, ed ancora Cheboiboch, Cherigat, El Boumlili, El Mouaziz, Ivuti, Kiplagat, Kwambai e James Mwangi Macharia. Il challenge IAAF della marcia torna venerdì 18 a Pechino. A Nagano, in Giappone, si correrà l'altra grande maratona del week-end, mentre la grande pista USA tornerà con numerosi appuntamenti, tra i quali spiccano le Mt. San Antonio College Relays (Mt.SAC) di Walnut, giunte al prestigioso traguardo della cinquantesima edizione. Marco Buccellato


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