Internazionale: Lapierre, un canguro in pedana



Le note internazionali della settimana sono riferite principalmente all'attività in pista, ricca di manifestazioni importanti in tre continenti. In Australia i campionati nazionali, nel continente americano i Giochi del Centro America ed i numerosi meetings statunitensi, in Africa il meeting di Abidjan, in Costa d'Avorio. Su strada, con Boston trattata a parte per la brillante partecipazione di Bruna Genovese, ecco le maratone di Vienna e Nagano, in attesa della maratona di Londra, domenica prossima, che si annuncia ancora una volta straordinaria.

Lapierre, tutto in un salto

L'australiano Fabrice Lapierre, campione del mondo indoor di salto in lungo, è il protagonista del fine settimana internazionale. Nei campionati australiani di Perth, dopo una serie discreta con un 8.10 ed un 8.13, si è visto superare al quinto turno di salti dall'ex-promessa Chris Noffke, capace di volare inaspettatamente a 8.33, mondiale stagionale. Raccolte le energie nervose e costretto a giocarsi il titolo australiano con un solo salto, Lapierre ha trovato un sensazionale 8.78 che, seppur con vento favorevole a 3,1 metri al secondo) è la miglior misura mondiale degli ultimi 15 anni.

Nelle altre gare dei campionati australiani "solo" 5.80 di Steve Hooker, che aveva ottenuto lo spostamento della gara dell'asta ad un orario più favorevole per attaccare il mondiale di Bubka, 63.61 della campionessa del mondo di disco Dani Samuels, 45.17 di Offerins sui 400 metri. Nell'asta donne 4.40 della 15enne Elizabeth Parnov.

Gay corre in 44.89

Tyson Gay, annunciato a Lawrence, ha invece optato per un 400 metri a Gainesville, dove ha perso da Calvin Smith junior (44.81, mondiale stagionale), ma ha incenerito il primato personale sul giro di pista in 44.89. Gay è ora l'unico atleta della storia ad aver corso i cento in meno di 10 secondi, i 200 in meno di venti ed i 400 in meno di quarantacinque. Ha battuto nettamente il trinidegno Quow, medaglia mondiale, ed il pur promettente McQuay. Nel peso femminile, 18.46 della georgiana Kevkhishvilli.

Mt.SAC relays a Walnut

Come da tradizione moltissime gare, distribuite tra sessioni ad invito, universitarie e riservate a categorie giovanili. Non sono mancati risultati di buon livello in questa cinquantaduesima edizione, come l'80.59 dello slovacco Charfreitag nel martello, mondiale stagionale e primo "over-80" dell'anno. Sempre dalle pedane (lungo femminile) 6.81 per la coppia Jimoh-McKinney, 5.70 per il messicano Lanaro nell'asta.

Nelle gare di mezzofondo è emersa ancora una volta la figura di Sally Kipyego, pluricampionessa universitaria, che ha vinto i 5000 metri in 15:02.83, miglior tempo al mondo della stagione all'aperto, battendo la statunitense Molly Huddle, seconda in 15:05.71. Interessante la doppia volata dell'egiziano Ibrahim Mostafa Seoud, che ha vinto una delle serie dei cento metri in 10.22 ed ha corso i 200 in 20.50. Nelle altre gare brevi 45.34 del 20enne Hughes nei 400, 49.11 dell'ostacolista Jeshua Anderson, 51.40 di Lashinda Demus.

Lolo Jones 12.71

La campionessa del mondo dei 60 ostacoli è tornata in occasione del "Louisiana Alumni Gold" di Baton Rouge, correndo in 12.71. Nella velocità maschile bella doppietta del giovane Frederick Rose, messosi in luce nel corso della stagione indoor, che ha vinto i 100 in 10.21 (su Richard Thompson, argento olimpico) e i 200 in 20.44. Thompson si è poi rifatto nella 4x100, vinta in 38.95, in compagnia del francese Mbandjock, di Xavier Carter e del connazionale Callender.
       
Jackson e Oliver

Dai "Freedom Games" di Greensboro arrivano altri due mondiali stagionali dal settore ostacoli. Protagonisti David Oliver, che ha vinto i centodieci in 13.24, e Bershawn Jackson, che ha stracciato di quasi due secondi l'avversario più vicino in 48.36. Nei sogni di "Batman" (soprannome di Jackson dai tempi del college), l'avvicinamento del mondiale di Kevin Young, il 46.85 che resiste dai Giochi Olimpici di Barcellona '92. Nello sprint femminile nuovo clamoroso miglioramento della 23enne del Gabon Ruddy Zang Milama, che dopo aver migliorato il record nazionale in batteria con 11.39, si è superata in finale in 11.19. La velocista africana è stata inattesa protagonista ai mondiali indoor, classificandosi quarta sui 60 metri.
        
Altro dagli States

A Clemson, nella Carolina del Sud, ha fatto faville la ventunenne Queen Harrison, che ha portato il mondiale stagionale dei 400 ostacoli a 54.66 e ha vinto i 100 ostacoli in un sensazionale, ma ventosissimo, 12.44. Ottimi i riscontri delle piazzate. la Castlin in 12.59 e la sempre più competitiva Ti'erra Brown in 12.70. Continua a progredire anche la ventenne velocista di St.Kitts (l'isola che ha generato Kim Collins, iridato dei 100 a Parigi), che sempre in favore di vento ha corso in 11.12. Aldilà dell'aiuto delle condizioni ambientali, la sprinter ha cambiato marcia da due mesi. Bella doppietta di Maurice Mitchell nello sprint maschile (10.11 e 20.25, ventosi), e successo del belga Kevin Borlée sui 400 metri in 45.93.                     

Col turbo: Ivory Williams e le giamaicane

Nelle Kansas Relays di Lawrence Veronica Campbell-Brown ha corso e vinto i duecento metri in 22.32, nuovo mondiale stagionale, oltre ad una frazione di 4x400. Nella stessa riunione 9.95 di Ivory Williams, reintegrato prima del previsto alle competizioni dopo aver accettato un programma di riabilitazione come conseguenza della squalifica per uso di cannabis in occasione dei campionati USA indoor, episodio che gli precluse la partecipazione al mondiale indoor di DOha. Ad Auburn, Kerron Stewart dimezza la distanza (ha già esordito, ma sui 400 metri) e corre in 22.58. Sempre ad Auburn ancora un 200 metri per Angelo Taylor, che si impone con 20.39. Sui 400 emigra invece Me'lisa Barber, che vince in 51.63. Tavaris Tate, ventenne già a medaglia mondiale indoor con la 4x400, conferma le doti mostrate di recente correndo il giro in 45.21.

Piccoli Johnson crescono

Per restare in tema "giro di pista", da segnalare il successo riportato dal grenadino Rondell Bartholomew a Waco, nel Michael Johnson Classic guastato dalla pioggia. Il caraibico, più grande di due anni rispetto al connazionale Kirani James (di cui parliamo spesso in questa rubrica), si è imposto in 45.28, lo stesso tempo ottenuto in altra serie dallo statunitense Betters. Nota a margine per il russo Kokorin, che correndo in 45.52 ha stabilito la miglior prestazione europea della stagione, e per Sanya Richards-Ross, che ha corso il primo 800 metri della carriera in 2:10.74.

Saladino all'esordio

Reduce dal flop di Doha, il campione olimpico di salto in lungo ha debuttato all'aperto con la misura di 8.19 nel corso dei Giochi del Centro America, nella sua Panama. Il vice-campione del mondo dei 200 metri, Edward, ha vinto i cento in 10.24 ma si è infortunato seriamente e non tornerà in pista prima di luglio-agosto.

L'Africa in pista

Nel corso dei campionati universitari del Sud Africa Simon Makgakwe ha stabilito la miglior prestazione mondiale stagionale dei 200 metri correndo in 20.23, con i benefici dell'altitudine di Potchefstroom, sede della manifestazione. Altro mondiale stagionale in Costa d'Avorio, nel meeting della capitale Abidjan intitolato alla memoria di Gabriel Tiacoh, grande quattrocentista scomparso in giovane età. La prestazione è stata ottenuta nei 400 femminili dalla specialista del Botswana Amantle Montsho, già finalista a Pechino e Berlino, che ha corso in 50.53.

Strada, la maratone di Vienna e Nagano

Nella capitale austriaca la maratona indossa i colori del Kenya. Pur se in condizioni ambientali avverse (forte vento) Henry Sugut ha vinto l'edizione numero ventisette in 2:08:40 (due minuti sul vecchio personale) su Joseph Lomala Kimosop (2:09.32) e sull'etiope Mesfin Admasu Abebe (2:09:41). Buone le prestazioni dei polacchi Szosr (2:10:27) e Draczynski (2:10:49), meno per l'austraco Weidlinger, solo quattordicesimo ed alle prese con guai muscolari. Hellen Kimutai si è imposta nella corsa femminile in 2:31:08, seguita dalla connaizonale Irene Mogaka (2:31:28). Ben 108 paesi rappresentati, trentatremila i partecipanti.

Il kenyano Nicholas Chelimo si è imposto nella Nagano Marathon in 2:10:24 superando i connazionali Peter Kariuki (2:11:30) e Shadrack Kiplagat (2:12:49). Successo dell'australiana Lisa Weightman nella maratona femminile in 2:28:48 sull'ucraina Olena Burkovska (2:31:53). Chiusura con Josephat Kiprono Menjo, 31 anni, che a Barcellona ha sfiorato il record del mondo dei dieci chilometri su strada correndo in 27:04. Il limite appartiene, con 27:01, a Micah Kipkemboi Kogo.

Marcia, campionati giapponesi

Doppio record nazionale per la marciatrice Mayumi Kawasaki, che oltre al 42:50 sui dieci chilometri coglie anche il primato al quinto chilometro in 21:27. Nella 50 chilometri miglior prestazione mondiale stagionale di Yuki Yamazaki in 3:46:56, al settimo titolo nazionale consecutivo.

Londra, il meglio del meglio

Scorrendo l'elenco degli iscritti alla Virgin London Marathon si intuisce la qualità dello spettacolo che la capitale inglese offrirà al mondo domenica prossima. Oltre al campione olimpico Samuel Wanjiru,saranno al via in campo maschile Duncan Kibet Kirong, il campione del mondo Abel Kirui, il bronzo olimpico e mondiale Tsegaye Kebede, l'argento olimpico e due volte iridato Jaouad Gharib, l'argento mondiale Emmanuel Mutai, il primatista del mondo di mezza maratona Zersenay Tadese. Assente: Martin Lel (ancora infortunato).

La tedesca Irina Mikitenko proverà la storica tripletta consecutiva, riuscita in passato all'altra tedesca Katrin Dorre. Tra le principali avversarie della Mikitenko la campionessa olimpica Constantina Dita, l'intero podio di Berlino composto dall'oro Bai Xue, dall'argento Yoshimi Ozaki e dal bronzo Asselefech Mergia. Ancora: le etiopi Berhane Adere, Atsede Habtamu, Bezunesh Bekele, Askale Magarsa Tafa. Dalla Russia Lyudmila Petrova, Svetlana Zakharova, Liliya Shobukhova, Inga Abitova, Mariya Konovalova.

Marco Buccellato




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