Internazionale: Hooker, lo zar d'australia



Settimana piena di avvenimenti, con i Millrose Games evento catalizzatore ed una buona attività europea, ricca di prestazioni interessanti. La stagione indoor è finalmente entrata nel vivo, e nei prossimi trenta giorni meetings e campionati nazionali si susseguiranno senza sosta fino all'appuntamento con gli Europei di Torino. 

 

Hooker "vede" Bubka

 

Nati nel 1908, i Millrose Games hanno visto susseguirsi nei decenni le imprese di indimenticabili fuoriclasse, tra i quali ricordiamo, tra i più leggendari, Cornelius Warmerdam, Mary Decker e Carl Lewis. Nell'edizione di venerdì notte, la centoduesima che ne fa il più antico meeting indoor della storia dell'atletica, l'australiano Steve Hooker ha ripreso a dialogare con l'asta lì dove aveva smesso. La sua ultima gara era stata la finale olimpica, dove si era messo al collo la medaglia d'oro dopo aver rischiato l'eliminazione. A New York è salito a 6.01, misura ottenuta al primo tentativo, dopo aver già migliorato il primato continentale con 5.88. Poi, tre tentativi nemmeno tanto velleitari a 6.16, un centimetro sopra il cielo dello zar Sergey Bubka, il cui vecchio 6.15, in uno dei tre tentativi, ha quasi rischiato di finire in soffitta.

 

Il settimo sigillo

 

Ottimi risultati anche in altre gare: Terrence Trammell è andato oltre le aspettative dell'esordio stagionale sui 60 ostacoli in 7.45,Jennifer Stuczynski ha saltato 4.71 nell'asta femminile (risorta la Dragila, seconda con 4.61), Mike Rodgers ha vinto i 60 in 6.51 (Trammell secondo in 6.54), Lagat si è imposto nel prestigioso e storico miglio "Wanamaker Mile" in 3:58.44. Con questo successo l'ex-kenyano ha messo la firma numero sette sui Millrose Games, eguagliando l'irlandese Coghlan, anch'egli vittorioso sette volte nel miglio dei Millrose.

Qualità alta E' stata un po' la settimana dei saltatori in alto. La russa Gordeyeva è salita in poche gare fino a 2.01 (con cui ha vinto a Cottbus), passando per l'1.98 di Hustopece. L'ucraino Shapoval, noto solo ai più attenti appassionati, ha sfoderato un inatteso 2.33 nella coppa nazionale di Zaporozhzhya, migliorandosi per due volte, prima a 2.30 poi con la misura superiore. Agli assalti ha risposto il solito russo Ukhov, che a Mosca ha messo un altro centimetro tra sé ed il mondo, superando i 2.35, dopo aver vinto tre giorni prima nella stessa Mosca con 2.30. 

Russian Winter 

Proprio da Mosca sono venuti risultati interessanti da interpretare, perché ottenuti sulle distanze comunemente definite "spurie": la novità è rappresentata dalla 21enne Krivoshapka, capace di infilare un gran 36.38 sui 300 metri, quinta prestazione di sempre. Bene anche la Alminova sui 1000 (2:34.30) e la Savinova (2:34.56), ora nona e decima di sempre, e soprattutto Haron Keitany, miler kenyano uscito alla ribalta a sorpresa lo scorso anno e poi uscito vincitore sui 1500 a Zurigo ed alle finali IAAF di Stoccarda. Keitany ha vinto i mille metri in 2:16.76, vincendo su un Borzakovskiy arrivato tuttavia al record nazionale di 2:17.10. A Lipsia da segnalare il 3:39.12 di Deresse Mekonnen sui 1500 (mondiale stagionale) ed il 7.56 del campione d'Europa dei 60 ostacoli, il nero olandese Sedoc. 

Riscatto-Oliver 

Il nerboruto ostacolista statunitense si è lasciato alle spalle la delusione della squalifica per falsa partenza a Gainesville. Al primo impatto con la tournée europea (al Samsung Gala di Goteborg) ha firmato il mondiale stagionale dei 60 ostacoli con 7.56, primato che tuttavia durerà poco più di 24 ore, fino all'ottimo 7.45 che il connazionale Trammell realizzerà nella notte dei Millrose Games. Da Goteborg anche il 2.31 di Rybakov nell'alto, l'1.93 della Friedrich (a gara vinta ha provato senza fortuna i 2.01), e la sconfitta della cubana Savigne nel lungo per mano della russa Sokolova. 

Il week-end americano 

Molti meetings, pochi risultati di rilievo, essendo il meglio concentrato al Madison Square Garden. Velocità: la freccia tascabile Holliday ha vinto i 60 a College Station in 6.56, trascinando lo zambiano Phiri anch'egli sotto i 6.60 (6.59). Nello stesso meeting 23.38 della Lucas sui 200, che al maschile hanno visto la rivalsa di Phiri in 21.01. Ancora per lo sprint 6.55 di Carlos Moore in Arizona, 6.60 di Kendall Stevens, 21.09 del 20enne Gil Roberts in Nuovo Messico.  Il giovane Ulrey, secondo nella gara-record sul miglio del giovane Fernandez alcuni giorni fa, ha confermato il talento vincendo i tremila a Seattle in 7:50.86. Infine ecco alcuni esordi di nomi importanti: Alan Webb ha vinto il miglio ai Patriot Games di Fairfax in 4:04.91 ed è stato preceduto sugli 800 dall'haitiano Joseph, suo compagno d'allenamento (per Webb 1:52.06). L'eptatleta Hyleas Fountain ha vinto i 60 ostacoli a Findlay in 8.11. 

Indoor in Europa 

Esclusi i britannici (il bianco Pickering ha corso in 6.57 a Glasgow ed il nero Chambers in 6.52 a Birmingham, primato personale) la velocità continentale langue: decisamente meglio i concorsi, come a Mondeville, dove il campione del mondo junior Tamgho ha spento la fresca gioia di Fabrizio Schembri per il mondiale stagionale di Saronno, saltando 17.37 (anche 17.03 e 17.15), o come ad Atene, dove Louis Tsatoumas è tornato in pedana realizzando un balzo da 8.20. A Sofia, invece, il triplista Karailiev è planato a 17.05 ed il lunghista 34enne Atanasov ha saltato otto metri esatti. Sul fronte femminile, bella costanza di rendimento per la spagnola Beitia, stavolta issatasi a 1.98 ai campionati di club a Valencia. 

Per tornare all'AVIVA di Glasgow, la selezione del Commonwealth ha vinto con uno scarto di tre punti sui britannici, poi tedeschi, statunitensi e svedesi. Tra i risultati spiccano il 7:40.99 di Mohamed Farah sui 3000 (primato britannico e decima prestazione europea di sempre), il 2.31 dell'americano Manson nell'alto ed il 7.95 di Lolo Jones sui 60 ostacoli, risultato che appaia il mondiale stagionale della canadese Lopes, ottenuto nella notte di New York. La scorsa settimana è stato riportato in questa rubrica un risultato sbagliato: si tratta del 21.10 del giovane pesista tedesco Storl, comunicato per errore del redattore come 21.90. Storl ha migliorato anche questa settimana il primato nazionale con l'attrezzo da sei chili, lanciando a 21.52 a Chemnitz. 

Prove multiple 

Ad Amburgo si sono disputati i campionati tedeschi, con vittorie di André Niklaus (5.960 punti) e Christine Schulz (4.517). La favorita Schwarzkopf si è ritirata dopo il salto in lungo, a vittoria in ogni caso compromessa. A Seattle il ventunenne statunitense Eaton ha piazzato il primo over-6000 della stagione, con 6.174 punti (la pista è però fuori misura e la prestazione avrà un rilievo meramente statistico). Il "cinque nazioni" di Saragozza ha visto i successi del francese Logel con 5.826 punti e della ceka Denisa Scerbova, ora sposata Rosolova, con 4.367 punti. 

Italiani all'estero 

Alessandro Cavallaro ha vinto la propria serie dei 400 al meeting di Metz in 48.06. C'era anche Koura Kaba Fantoni che ha corso i 60 in 6.94. Tra i migliori risultati il 46.38 di Gregory Nixon (mondiale stagionale dei 400 maschili) ed il 14.08 della triplista Zongo. Sempre in Francia, ma a Mondeville, Yuri Floriani ha battuto sui tremila il kenyano Paul Melly in 8:11.03, mentre nell'alto donne hanno gareggiato le saltatrici Brambilla (1.70) e Caneva (1.65). 

Australia e Sud Africa 

L'Europa si tiene il suo freddo, altrove si corre e salta al sole. Nel meeting australiano di Hobart l'ostacolista Thomas ha migliorato anche il personale sui 400 "acca" dopo quello sul piano (45.86), correndo in 49.61. Ancora in evidenza, dopo il bel finale di stagione, il mezzofondista Birmingham, vincitore dei cinquemila in 13:27.25. A Pretoria nessun risultato di rilievo, a parte il miglioramento di Louis Van Zyl, che sui 400 piani è sceso a 45.82. In Giamaica Asafa Powell ha fatto un giro di pista a Kingston in 47.75 (tra un mese lo vedremo sui cento in Australia); l'olimpionica Fraser ha fatto la stessa cosa, chiudendo in 54.99. 

Corse su strada 

Tre appuntamenti di spessore, uno in Spagna e due in Giappone: Samuel Wanjiru si è imposto nella mezza maratona di Granollers, in Spagna, in 1:01:13, un signor tempo considerate le condizioni simil-siberiane che hanno condizionato il risultato tecnico della gara. Buono anche il riscontro di Marta Dominguez, scesa ad 1:10:54 alla seconda esperienza sui 21 km. La maratona di Beppu-Oita è stata vinta dal marocchino Annani in 2:10:25, miglior crono della carriera, podista di lunga milizia sui nostri circuiti stradaioli. Ottima prestazione per la britannica Mara Yamauchi, nata Myers e poi sposatasi col giapponese Shigetoshi Yamauchi, che ha vinto la mezza maratona di Marugame in 1:08:29. In campo maschile affermazione di Mekubo Mogusu, kenyano che vive e si allena in Giappone, primo al traguardo in 1:00:37. 

Lutto olimpico

 

L'atletica piange anche la scomparsa di Glenn Davis, tri-campione olimpico (due volte nei 400 ostacoli, una con la 4x400) morto all'età di 74 anni. Vinse a Melbourne nel 1956, e concesse il bis a Roma nel 1960, dove conqiustò l'oro anche con la staffetta. Fu tra i grandi protagonisti di una giornata sensazionale, datata Los Angeles 29 giugno 1956, in occasione dei Trials olimpici. Davis vinse la finale passando alla storia per il primo sub-50 (49.5), ove nello spazio di due ore venne realizzato anche il primo "sette piedi" nella storia dell'alto maschile e il primato dei 100 maschili fu eguagliato per ben tre volte.

 

Dopo la scomparsa del tecnico Pal Nemeth, un secondo lutto ha colpito il mondo dell'atletica magiara. All'età di quarantasei anni è scomparso l'ex-campione europeo indoor 1985 di salto in lungo Gyula Paloczi (8.25 di primato personale). L'atleta conquistò anche la medaglia d'argento nell'edizione degli euroindoor del 1983 ed ai Giochi Mondiali indoor di due anni dopo, la manifestazione che fu anticamera degli attuali campionati del mondo al coperto.  

I prossimi appuntamenti 

Oggi si gareggia a Malmoe (meeting indoor nuovo di zecca), dove farà il ritorno in pedana Blanka Vlasic, rimasta a riposo precauzionale per un leggero infortunio che le ha impedito di presentarsi alla sfida con la tedesca Friedrich a Goteborg. Tra gli altri presenti spiccano i nomi di David Oliver e del campione olimpico del peso Majewski. Non scenderà in pedana Yelena Isinbayeva, il cui esordio era programmato proprio a Malmoe, fermata da un raffreddore. Sempre oggi nel tardo pomeriggio è in calendario il meeting di Vienna, visibile in diretta web sul sito della manifestazione. Ancora in settimana salti a Brno (con la Gordeyeva). 

Sabato l'appuntamento con il classico meeting di Stoccarda: Dayron Robles non ha ancora sciolto le riserve circa la sua partecipazione, ma le grandi star non mancheranno, ad iniziare dal confronto tra Yuriy Borzakovskiy e Wilfred Bungei, gli ultimi due campioni olimpici degli 800 metri, da Bernard Lagat (disputerà i 3000), e ancora dalla croata Vlasic. Sempre sabato sono in programma i Reebok Games di Boston, mentre domenica toccherà al meeting di Gand. Nella sezione del sito dedicata alle statistiche sono scaricabili da alcuni minuti le graduatorie mondiali stagionali indoor aggiornate a ieri sera. Tornando allo scenario del prossimo fine settimana, per l'attività all'aperto spicca il meeting di Durban, terzo appuntamento del circuito sudafricano Yellow Pages.

Marco Buccellato


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