Internazionale, Greene ok, Jones e Cantwell ko



All'atto della stesura di questa edizione settimanale delle news internazionali, i Trials statunitensi non sono nemmeno a metà del loro svolgimento. Tre giornate di gare sono bastate ad emanare alcuni verdetti clamorosi, a promuovere outsider ed a proiettare nel firmamento dei grandi alcuni atleti emergenti. Questo ed altro, molto altro, nel pentolone dell'atletica internazionale. La caduta degli Dei: parte prima Marion Jones, che fallì la qualificazione di un nulla per i Giochi di Barcellona da 16enne (sui 200), si ritrova con mezza opera già a scatafascio. Non solo ha perso nettamente la finale dei cento metri (e per la selezione della staffetta veloce tira una bruttisima aria), ma viste le scheggie che frequentato la doppia distanza di questi tempi negli USA non c'è da stare molto tranquilli sulle sue ulteriori possibilità di qualificazione: le resta, in teoria, il lungo dove giocarsi le carte migliori. La vincitrice del titolo americano, LaTasha Colander, conosciuta anche come Richardson, solo tre anni fa non aveva fatto di meglio di 11.68, essendo venuta alla ribalta come duecentista e soprattutto quattrocentista. Una bella metamorfosi che potrebbe essere arricchita dai 200 (ha 22.37 quest'anno). Non ha mancato l'obiettivo Torri Edwards, che zitta zitta, al solito, si prende ciò che vuole. I risultati dei trials, divisi comodamente per giornate, sono disponibili sul celeberrimo sito della rivista Track And Field News, e lasciano a volte perplessi, a volte senza fiato. Perplessità per i cinque nulli in cui è incappato il capofila del peso Cantwell, che è finito quarto e che quarto era anche dopo il terzo turno di lanci, unico momento in cui si è visto convalidare una misura (20.56). Il viaggio in Grecia lo faranno due del podio di Sydney, Nelson e Godina, e l'uomo mascherato Hoffa. Altre débacles inaspettate nelle prime 48 ore di gare: l'eliminazione in qualificazione per Jeff Hartwig nell'asta (all'ultimo assalto olimpico svanito a 36 anni) e la resa nella semifinale dei 400 ostacoli del bianco Woody, che a Parigi è stato d'argento. Senza fiato per i cento maschili e soprattutto per i 400 ostacoli delle ragazze, che sono stati grandissimi: Sheena Johnson ha realizzato la decima prestazione di sempre per atleta correndo in 52.95, ed ha trascinato nel top 30 di sempre anche Brenda Taylor (53.36) e Lashinda Demus (53.43 per la primatista del mondo junior). Fuori Sandra Glover con 53.64! Tutte le sette atlete che hanno concluso la gara si sono espresse sotto i 55". Da notare che la settima, Patrina Allen, ha gareggiato ai trials di Kingston cercando la qualificazione come giamaicana e qui ha davvero spremuto tutto per arrivare al 54.93 (largamente personal best) che non le ha consentito altro che l'onorevolissima presenza in finale. Il ritorno di Angelo Taylor è il fatto più importante dei 400 ostacoli maschili: fuori Woody e perse le tracce di Thomas, era abbastanza scontata la vittoria di Carter, ma assolutamente non il riaffacciarsi a livelli così splendenti del campione olimpico di quattro anni orsono. Stupisce anche la qualificazione di Brazell a spese di Jackson, soprattutto il tempo di 48.05 (Carter 47.68 e Taylor 48.03). Con 48.11, questi sono i numeri dei trials, non si va alle Olimpiadi. Non qui. Ancora da Sacramento: nell'asta salteranno ad Atene Mack,Stevenson e Miles (niente bis-olimpico per Hysong). 400 maschili ancora al primo turno (44.63 di Willie e ancora dentro tutti i migliori). Il lungo mancava dei due attori forse più talentuosi, Stringfellow (operato da poche settimane) e Pate (presente ma out in qualificazione dopo lunghissima assenza per infortunio), ed ha promosso come da pronostico Phillips, ed a sorpresa Tony Allmond e John Moffitt. A casa Walter Davis che confida ora nel triplo. Gran finale della prima parte dei trials con i cento uomini: la premessa da farsi è che stavolta non ci sono state eliminazioni bislacche strada facendo. In finale c'erano davvero i più forti: questi i nomi nell'ordine d'arrivo: Greene, Gatlin, Crawford, Miller, Capel, Williams, Montgomery, Scott. Vento zero e primi tre in due centesimi. Greene completa il suo ritorno al top in 9.91, Gatlin ha una seconda magnifica occasione dopo l'oro ai mondiali indoor 2003, Crawford centra la sua prima qualificazione sui cento. Il campione del mondo dei 200, Capel, è solo quinto. Williams sesto con 10.04! Per Montgomery finora hanno parlato i numeri, non all'altezza della fama che si era costruito attorno. Campionati nazionali Partiamo dal Canada: non ci sono più i fenomeni dello sprint di qualche anno fa (Bailey, Surin eccetera) e la rassegna nordamericana non fa più scalpore: dal gettito dei risultati selezioniamo comunque qualcosa dalla velocità (10.13 di Browne, 10.20 di Macrozonaris, 10.28 per il primato junior di Adu-Bobie), l'1:45.34 di Reed sugli 800 ed i discreti 1500 femminili con il duo Elmore-Douma (4:04.51 e 4:05.22). Non omologabile ma intrinsecamente il miglior risultato dei campionati il 12.45 di Perdita Felicien sui 100 ostacoli con vento appena oltre il consentito. In Europa, è stata la volta, oltre che per l'Italia, dell'assegnazione dei titoli nazionali in Germania, Belgio, Olanda, Slovenia, Bielorussia, Austria, Ungheria, e dei Trials britannici. In Slovenia il vento ha trascinato il vincitori dei cento metri, Matic Osovnikar ad una buona performance: 10.08 (Merlene Ottey si è vista solo in batteria ed ha corso in 11.13, con un tornado dietro di sé). In Olanda il 41enne Troy Douglas, ex-Bermuda, non molla la pista ed è ancora capace di correre in 10.36 legale e 10.26 ventoso per aggiudicarsi il titolo di campione d'Olanda. Ancora una doppietta per Rutger Smith, che fa incetta di titoli nei lanci con 20.50 e 63.70. Per le donne 18.43 di Lieja Tunks nel peso. Restando nell'area del Benelux, splende lo sprint di Kim Gevaert ai campionati di Bruxelles (11.14 e 22.55). I campionati ungheresi di Debrecen sono stati nel segno di Adrian Annus: il martellista ha spodestato il bielorusso Tikhon dalla posizione di leader delle liste stagionali con un lancio di 83.65 (già tre volte oltre gli 82 metri quest'anno). Ancora dai lanci sconfitta casalinga per fazekas, battuto da Zoltan Kovago (66.11). A Minsk i campionati si sono conclusi sabato, ma dalla Bielorussia non abbiamo ancora il panorama completo: per quello che è disponibile, troviamo le cose migliore dal martello, col record della Tsander (71.76) ed il doppio over-80 dei maschi (Tikhon 81.51 e Devyatovskiy 80.90). Sempre dai lanci 20.04 per Natalya Kharaneko nel peso, erede della Korolchik, fuori dal giro al momento. Manchester sottotono Sfortunati gli sprinters: il vento ha girato contro ed i tre superstiti della gran staffetta inglese (Chambers è fermo ai box per la squalifica) hanno dovuto accontentarsi di lottare sul filo dei centesimi senza realizzare tempi di grande valore: Gardener, Campbell e Lewis-Francis si sono succeduti per un centesimo alla volta, col primo a tagliare il traguardo vincitore in 10.22. Nel resto dei campionati c'è la segnalare il ritorno di Steve Backley (35 anni) con 81.25, la novità dei 400 femminili Ohuruogu (50.98), che fa bella coppia con la McConnell vista sfrecciare a Padova in 50.87. Ancora il ritorno di Jade Johnson (6.72) e le vittorie annunciate nel mezzofondo della Holmes e della Tullett. Assente giustificata la pallida Paula, che rivedremo più avanti. Germania: con la Drechsler fuori gioco, i personaggi dell'atletica tedesca non "mordono" i media; a volte nemmeno la pista. I campionati di Braunschweig hanno incoronato la Kumbernuss (19.08), la rediviva Bolm sui 100 ostacoli (12.82), il figlio d'arte Danny Ecker nell'asta, finalmente fuori dai lunghissimi postumi di un grave infortunio (5.70). Ancora in evidenza il velocista Unger, visto vincere in corsia esterna la serie minore dei 200 al Golden Gala (qui al titolo in 20.42), i giavellottisti (Henry campione con 86.36), in una gara dove in sei hanno lanciato oltre gli ottanta metri, la solita Dietsch con 64.41 nel disco. Gran diecimila a Barakaldo Ejagayou Dibaba, la maggiore delle due gazzelle etiopi, ha realizzato un eccezionale 30:43.49 sulla pista spagnola sabato scorso, realizzando la seconda prestazione mondiale dell'anno dietro quella della capofila Radcliffe; alle sue spalle Derartu Tulu con 30:51.07 (terzo tempo della stagione). La Dibaba era reduce dall'eccezionale cinquemila del Golden Gala. Volano le sudamericane Primato di area e nazionale per le staffette veloci femminili di Brasile e Colombia, che nell'aria leggera di Bogotà sono sfrecciate in 42.97 e 43.03! Dal meeting colombiano anche l'8.12 del lunghista panamense Saladino. Retrospettiva russa Kazan, che negli ultimi anni ha ospitato i campionati nazionali junior, ha invece portato il Grand Prix sotto le mentite spoglie del memorial Znamenskiy, classicissimo appuntamento russo. L'otto in scena campioni e campionissimi locali, il nove in gioco i punti per i premi della IAAF. Alcuni risultati sono stati davvero notevoli: come nella stagione indoor, gara dopo gara guadagna centimetri il neo-triplista Burkenya, che arriva a 17.43 dopo aver tallonato da vicino lo svedese Olsson al Golden Gala. Le donne offrono una varietà al solito abbagliante: il successo della Krasnomovets in 50.65 sui 400 è stato facilitato dalla migrazione di Olga Kotlyarova sul doppio giro: l'esperimento è stato chiuso in 1:57.96, a soli 25 centesimi dalla vincitice Andrianova. Ancora dal mezzofondo terzo successo di fila per Olga Yegorova sui 1500, dopo Roma e Losanna, in 4:01.42. Il martello brilla per i primati personali della Khanafeyeva (72.71) e della Lysenko (71.54), che piegano la resistenza di Olga Kuzenkova (71.26). Prima del Grand Prix, antipasto nazionale con i mondiali stagionali della Sadova nel disco (68.63) e della Korzhanenko nel peso, che ha vinto una gara di altri tempi contro la Krivelyova al debutto stagionale (20.65 e 20.49). Nel mezzo della settimana l'atletica di vertice ha fatto tappa a Losanna, dove El Guerrouj ha dato una mano di bianco alla parete della sua reputazione di più forte, cosa che non può bastare per garantirgli l'alloro che manca al suo eccezionale palmarès. Il marocchino non è ancora il semi-invincibile che conosciamo e Songok gli ha fatto tirare il collo per vincere di soli due centesimi. In Svizzera si è esibito alla prima uscita europea Asafa Powell in dieci netti, ma l'Obikwelu che corre in 10.02 piace sempre di più. Per noi buone notizie dal minimo raggiunto da Marco Torrieri (20.52), e sconcerto per il settimo posto di Longo, a due secondi e mezzo dal primo. Da Losanna anche la miglior volata stagionale di Allen Johnson (13.05), che ora è negli USA e sta per mettersi ai blocchi, il primo meno-48 di Sanchez (primato mondiale stagionale prima dell'arrivo di James Carter), l'11.01 della Arron che dalla situazione che si è creata ai trials può solo guadagnare qualcosa, il 2.03 della gazzella Slesarenko ed il nuovo stupefacente volo triplo di Tatyana Lebedeva (15.33!). Ora spazio ai mondiali di Grosseto. Per l'attività dall'estero, prossimo bollettino con la conclusione dei trials USA, i campionati di Francia a Sotteville ed i meeting di Madrid e Salonicco, nonché una nuova edizione dei campionati africani. Marco Buccellato


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