Internazionale, Gibilisco rilancia con 5,80



Il meeting di Atene, in apertura del consueto notiziario internazionale, ritrova un protagonista dell'atletica italiana in occasione di una serata ricca di emozioni e risultati tecnici di dimensioni sontuose. Cronache ateniesi quasi in tempo reale, quindi, poi il meglio dell'attivitàinternazionale degli ultimi giorni. La notte di Atene Una pattuglia italiana in chiaroscuro, quella che ha preso parte al Grand Prix di Atene, nel miglior meeting fin qui disputato nel corso della stagione. Giuseppe Gibilisco è tornato a volare alto superando la quota di 5,80, e cedendo al tedesco Lobinger solo per il computo degli errori. Magdelin Martinez e Simona La Mantia hanno confermato il momento poco brillante in una gara dai contenuti stellari. Zahra Bani, annunciata nel giavellotto, non è scesa in pedana. Andiamo ai dettagli. Gibilisco 5,80! Giuseppe Gibilisco è entato in gara alla quota di 5,50, superando la misura al secondo tentativo. Passate le due altezze successive (5,55 e 5,60) ha valicato i 5,70 ancora alla seconda prova, migliorando il primato stagionale. Il siracusano ha cercato di vincere la gara rinunciando ai 5,75 per chiamare l'exploit a 5,80, ma gli sono stati necessari tre tentativi per superare la misura. Il risultato è pienamente soddisfacente e poco importa la sconfitta patita da Tim Lobinger, che ha superato anch'egli i 5,80 con l'ausilio di tre prove ma si era macchiato di un solo fallimento sulle quote più basse (a 5,75). Sia l'azzurro che il tedesco hanno cercato gloria e vittoria a 5,90, ma inutilmente. Martinez e La Mantia fuori dalla mischia Peccato che le due azzurre siano rimaste ai margini della competizione con un decimo ed un undicesimo posto e soprattutto con misure lontanissime dai loro standard migliori e da quelli delle avversarie viste in pedana. Magdelin Martinez ha esordito con 13,98, poi il 14,09 come miglior salto ed un nullo. La siciliana ha infilato il suo 13,86 tra due nulli. Siderale la classifica per le posizioni che contano, con sei atlete sopra i 14,70 ed un'altalena di emozioni straordinarie. Dopo il primo turno di salti la cubana Savigne era già a 14,88, la russa Pyatykh a 14,85 ed il duo Lebedeva-Devetzi a 14,78! Al secondo step 14,91 per Savigne e Pyathykh, poi il primo decollo di Tatyana Lebedeva (15,16). L'altra russa Pyatykh ha superato se stessa con 15,17 e 15,15, prima della parola "fine" scritta dalla Lebedeva all'ultimo turno con 15,23! Da tempo non si vedeva una gara di triplo femminile così scintillante: statisticamente per la Pyatykh è valido solo il 14,91 del secondo turno di salti, stessa misura ottenuta dalla cubana Savigne (primato personale migliorato ancora), mentre le misure della russa oltre i 15 metri hanno beneficiato di un vento favorevole oltre i limiti consentiti dal regolamento. Stelle sotto il Partenone Il miglior 800 della stagione, il miglior 1500, le migliori siepi e così via. Nel grand prix di Atene c'è stato il meglio di tutto e vediamo perché: c'è stato tanto Kenya nelle prove maschili di mezzofondo, ma il successo ha arriso ad un africano solo in un caso, nel 3'30"27 di Daniel Komen (sempre il 22enne, non il 30enne primatista dei 3000 metri ormai ritiratosi). Komen ha superato l'ucraino Heshko, top scorer europeo della stagione, e l'algerino Boukensa. Ngli 800 metri un altro kenyano, Bungei, non ha resistito al campione olimpico Borzakovskiy, che ha portato il mondiale stagionale a 1'43"42. Ancora Kenya nelle siepi, per merito dell'ex-kenyano Shaheen (fallito il tentativo di rincorsa al record del mondo, ma in un fantastico 7'56"32) e dell'ex-campione olimpico Reuben Kosgei, finalmente tornato ad altissimo livello in 8'08"79. Saladino prende il largo Il cargo con la bandiera panamense non finisce di stupire, e chiude la gara di lungo con un superlativo 8,65 ventoso iniziale. Il miglior salto legale, alla fine, è un 8,23. Nella gara anche un colpo di coda del campione olimpico Phillips (8,30), in ombra fino a metà competizione, e ben otto atleti oltre gli otto metri. Detto del solito Alekna (68,12 e 69.36 dopo un inizio balbettante), l'ultima di copertina per le gare maschili di Atene raffigura Bershawn Jackson, capace di correre i 400 ostacoli in 48 netti e di infliggere una pesante lezione a quel Kerron Clement che solo pochi giorni fa aveva corso in 47"35 ad Indianapolis. A ridosso di Jackson il greco Iakovakis (48"33), ed il duo sudafricano Myburgh-Van Zyl. Donne superstar La passerella femminile, ricchissima, ha mandato in orbita le russe, nella fattispecie la Kotlyarova (1'57"86 sugli 800 metri) e la Soboleva (grandioso 3'56"74 sui 1500, con la Chizhenko anche lei sotto i 4 minuti). Sugli 800 la battaglia si è conclusa all'ultimo metro, con l'ucraina Petlyuk e la cubana Calatayud scese sotto l'1 e 58. Lashinda Demus prosegue la rincorsa al primo meno-53 della carriera. L'ostacolista americana, dopo il 53"07 dei campionati nazionali ha avvicinato ancora la barriera correndo in 53"02. Alle sue spalle riecco ancora la greca Halkia, la sorpresa olimpica, che gara dopo gara sta tornando ai livelli del 2004 (ieri sera 53"71). Chiudiamo con la Bergqvist, tornata a valicare i due metri nell'alto. La svedese ha rimestato le carte della gerarchia internazionale della specialità alla luce del 2,03 della croata Vlasic ottenuto in Ungheria appena 48 ore prima. Ieri sera La Vlasic si è fermata ad 1,94, misura superata da altre tre atlete. La Menendez perde! La sorpresissima della serata ateniese, flop di Clement a parte, è arrivata dal giavellotto femminile, dove il duo tedesco Obergfoell-Nerius ha imbrigliato il volo del dardo della cubana Menendez, primatista mondiale e campionessa di tutto. La dimensione della sconfitta è resa ancor più chiara dal margine metrico che ha separato la cubana dalla vincitrice, oltre quattro metri. A Bilbao grande Cuba Sabato scorso a Bilbao ottimi risultati, soprattutto per merito dell'avanguardia cubana in trasferta spagnola, dove di solito si prepara per la parte cruciale della stagione. Nei salti un grande Betanzos (17,65 ventoso) ma anche il ritorno di Ivan Pedroso (7,95). Nei lanci femminili una Moreno ai migliori livelli (74,61) e l'avanzata della nuova generazione della Thondike (69.26), oltre alla solita Cumba (19,28). Nel giavellotto maschile un inatteso 86,09 di Guillermo Martinez, e la vittoria di Victor Moya nell'alto con 2,28. Olsson "vede" Goteborg Ieri sera a Norrtalje (Svezia) Christian Olsson ha messo un nuovo tassello nella sua marcia di avvicinamento all'Europeo che disputerà in casa. Lo svedese ha saltato 17,56 (ventoso, 17,20 legale), in un meeting dove il nuovo talento russo dell'alto Ukhov ha abdicato a pile scariche con un modesto 2,15 (vittoria per Rybakov con 2,28). Anche la Cusma in Svezia Elisa Cusma ha vinto la gara degli 800 di Norrtalje in 2'02"94, dando oltre tre secondi alla seconda classificata, la finlandese Myllymaki. C'era anche Claudia Salvarani, che non ha concluso la prova, e c'era anche il talento ugandese Chepkirwot, classe 1987, recentemente sceso a 1'45" sugli 800. Al debutto europeo lo junior africano ha corso in 1'47"40, classificandosi terzo. Coppa multipla Ad Arles, come visto, successi per Romain Barras e Carolina Klueft. Stupisce, per ciò che riguarda la svedese, che nel lungo sia stata superata sia dalla polacca Tyminska che dall'estone Balta, al primo anno senior. Le azzurre erano impegnate a yalta (Ucraina) nella First League, dove hanno totalizzato un quinto posto arrivato grazie alla classifica individuale di Elisa Trevisan (sesta con 5781 punti), Cecilia Ricali (tredicesima con 5549 punti) ed Elisa Bettini (ventesima con 5262 punti). Panorama mixato Da tutta Europa, nel fine settimana: in Belgio 6,70 della lunghista ucraina Rybalko, in Croazia nuovo record nazionale della Brkljacic (martello) con 71,34. Ancora martello in evidenza: a Szombathely l'ungherese Pars ha lanciato ad 81,35, e nella gara femminile la Skolimowska ha ritrovato il dinamismo per ottenere un confortante 73,66, battendo proprio la Brkljacic (67,16). Nei campionati slovacchi di Trnava Martina Danisova ha incenerito il proprio primato nazionale con un lancio di 73,84. A Metz (Francia) riecco Raquil, che dopo Malaga si rilassa e corre i 400 in 45"32. Dal fronte dei salti, ritorno alla piena efficienza per la tedesca Buschbaum, che dopo aver temuto a lungo la fine della carriera per un grave infortunio ha superato i 4,62 a Wupperfurth. Sempre dalla Germania, 80.82 di Kobs nel martello, realizzato alcuni giorni addietro in Francia. Sauditi lunghissimi Il duo Al-Khuwailidi & Marzouq l'ha fatta grossa a Sotteville, domenica scorsa. Il primo ha ottenuto un eccezionale 8,48, scrivendo a chiare lettere che l'8,44 della scorsa stagione non era venutoper caso. Il secondo, autore di un 8,29 ventoso e di 8,07 regolare, si era messo in evidenza sul finire della scorsa stagione con i primi salti oltre gli otto metri. Nel meeting francese exploit della martellista Perrin (71,38) e ritorno di Driss Maazouzi (quinto sui 5000 in 13'36"19). Giappone nel segno di MurofushiMarco Buccellato


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