Il volo di Furlani: “L’atletica 24 ore su 24”

25 Ottobre 2023

Su Atletica TV il diciottenne talento del lungo: “Rincorsa, stacco, chiusura, posso migliorare ancora in tutto. Mamma ha dato il 100%. Howe è una stella, vorrei provare a prendermi il suo record”

I videogame che lo rendono “un po’ nerd”, la passione per i supplì (“Ne mangerei a quintali”), la musica trap che “mi gasa prima delle gare”: c’è tutto il mondo di Mattia Furlani nella puntata di oggi di AtleticaTalk, a pochi giorni dal trionfo ai Golden Tracks della European Athletics che hanno incoronato il talento azzurro del salto in lungo come stella nascente dell’atletica continentale. “A Vilnius sono stati due giorni perfetti, mi hanno trattato come un principe - racconta il 18enne - e non è stato un sogno soltanto per me, ma anche per chi mi ha accompagnato, mia mamma Khaty, mio fratello Luca. Questo premio mi rende fiero del lavoro svolto quest’anno: mia mamma ha dato il 100%, devo darle tutti i meriti. A casa parliamo di atletica 24 ore su 24, la amiamo, non possiamo stare senza”. Faccia pulita, carattere da vincente, umiltà di chi sa di avere davanti ancora un percorso lunghissimo, Mattia Furlani ripercorre la stagione del salto di qualità e se deve scegliere un momento del suo magico 2023, è sicuro: “La Coppa Europa in Polonia - spiega il portacolori delle Fiamme Oro, dialogando anche con Nicola Roggero di Sky Sport - La prima Nazionale insieme a mia sorella Erika, la prima con Gimbo Tamberi da capitano, e sapete quanto abbia preso da lui nell’essere un po’ showman. E poi la vittoria di squadra e il mio secondo posto individuale, battuto soltanto da Tentoglou. Tra le gare principali dell’anno, ci metto dentro anche la vittoria in un meeting come quello di Hengelo: è stato un ‘clic’ dall’attività giovanile a quella assoluta”. 

I momenti, a ripensarci, sarebbero tantissimi: dal primato europeo U20 al coperto (7,99 a Stoccolma) al fantastico 8,44 ventoso di Savona, dalle maglie azzurre assolute di Istanbul e Budapest che pur senza risultati eclatanti hanno arricchito il suo bagaglio di esperienza, passando ovviamente per la medaglia d’oro ai ‘suoi’ Europei di categoria, quelli degli under 20 a Gerusalemme. Da qui si riparte per crescere: “A livello tecnico la chiusura non è ancora delle migliori, l’entrata allo stacco si può rendere più veloce e poi la mia rincorsa è ancora di 16 passi più il preavvio e si può allungare: ho bisogno di una base di forza e potenza che mi permetta di reggerla”. Il 2024 è dietro l’angolo: è l’anno delle Olimpiadi di Parigi e, prima ancora, degli Europei di Roma. “Voglio arrivarci in forma. Prima ancora farò i Mondiali indoor di Glasgow, quindi mi dedicherò alla stagione al coperto. Probabilmente nella prima gara tra gennaio e febbraio non mi vedrete nel salto in lungo: il prossimo anno aggiungerò gare di velocità, capiterà di vedermi più spesso nei 60 e poi all’aperto nei 100 e nei 200, consapevole che la velocità sia la base del lunghista, a differenza di quando ero un altista e non era la priorità. Sono comunque sicuro che il mio percorso debba essere da saltatore in lungo. Credo sia la scelta giusta per la mia carriera”.

“Voglio anche ‘rompere’ i vari record”: è un altro degli obiettivi, e l’8,47 di Andrew Howe non sembra più così irraggiungibile a giudicare dagli enormi progressi sfoggiati da Mattia. “Andrew è una stella - le parole di Furlani, reatino come il primatista italiano - gli ultimi complimenti glieli ho fatti io perché sta per diventare papà (e ci uniamo!, ndr). È stato fondamentale per la mia carriera, per certi versi sto seguendo il suo stesso percorso. Mi scrive sempre, è un mio grande fan e io sarò per sempre suo fan”.

GUARDA LA PUNTATA CON MATTIA FURLANI E NICOLA ROGGERO


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