Il peso della Legnante non vola: è sesta con 17,76



Non è andata oltre il sesto posto, Assunta Legnante, nella finale del getto del peso degli Europei indoor di Madrid. Le medaglie, per come si è sviluppata la gara (oro alla Astapchuk con 19,37, per il podio era necessario fare più del 18,83 del bronzo della russa Ryabikina) probabilmente erano impossibili. Ma la napoletana è uscita delusa dal campo di gara soprattutto per la misura ottenuta, al di sotto dei 18 metri, soglia dell'eccellenza internazionale (17,76). La serie rivela il grande nervosismo che ha accompagnato la prestazione dell'azzurra (17,76; N; N; 17,70; N; N), in un momento in cui, al contrario, sarebbe serevita grande serenità e saldezza di nervi. "E' stata una giornata tutta storta - le parole della Legnante - in pedana ho sbagliato praticamente ogni cosa. Non so, sono dispiaciuta per me ma anche per il mio allenatore, Nicola Silvaggi: non riesco a trasformare i suoi insegnamenti in esecuzioni corrette. Non dico che avrei dovuto vincere una medaglia, visto quello che hanno fatto le altre, ma non posso davvero pensare di uscire dal campo con misure del genere". Nei turni eliminatori del pomeriggio, promozione nei 60 metri ostacoli per Micol Cattaneo (brava, con il personale portato a 8.19) e Andrea Giaconi (7.72, nonostante una prima parte non eccezionale), mentre ha dovuto arrendersi Margaret Macchiut, con un pesante 8.35 generato da una partenza sofferta e da una grave errore sulla penultima barriera. Saluta l'europeo anche Massimiliano Donati, terzo nella sua semifinale dei 200 metri in 21.11. Buona la progressione, nella svantaggiosa quarta corsia, ma il rettilineo finale non è stato purtroppo all'altezza dei primi tre quarti di gara. Partecipazione comunque da mettere in attivo nel bilancio azzurro.
Nelle due immagini, Assunta Legnante e Massimiliano Donati (Omega/FIDAL)




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