Howe è felice: "Ho raggiunto il mio obiettivo"



Andrew Howe ha il sorriso stampato sul volto. Ma è tranquillo, la sua è una esultanza contenuta: “Sono felice – racconta l’azzurro, primo nel lungo di Coppa a Malaga con 8,29 – ho fatto esattamente quello che volevo: vincere con una misura tra 8,25 e 8,35. All’inizio avevo le gambe molli, non riuscivo a tenere lo stacco in pedana, poi, mano a mano, ho preso fiducia. A dirla tutta, non credo di aver centrato un grande salto: ritengo di poter entrare ancora più veloce, e poi, non credo di aver preso l’asse di stacco nel migliore dei modi”. L’aver vinto in una gara alla quale hanno preso parte i migliori specialisti europei (salvo rare assenze), non vuol dire fare voli di fantasia: “I Campionati europei? Sarà tutta un’altra gara, aver vinto qui non significa più di tanto. E comunque, io penso anche agli altri, a quelli non europei, a cominciare dal panamense Saladino”. Lo troverà al Golden Gala del 14 luglio, per una sfida che promette scintille. Il quesito di oggi, invece, è quello relativo alla partecipazione alla staffetta del miglio di domani: “Vediamo come starò domani mattina, ne parleremo con il Dt Silvaggi, e poi decideremo, tutti insieme”.

Giulio Ciotti è un altro degli azzurri che meritano la menzione speciale: “La cosa che più mi soddisfa – racconta il romagnolo – è l’essere riuscito a saltare una grande misura in una manifestazione così importante. E’ una bella iniezione di fiducia per il prosieguo della stagione”. Il quartetto veloce ha chiuso nel migliore dei modi una giornata che aveva fatto temere per le sorti della squadra italiana. Luca Verdecchia, chiamato a sostituire Marco Torrieri a meno di 20 minuti dal via, racconta la sua esperienza: “Non ho avuto neanche il tempo di fare il riscaldamento – le sue parole – ma poi ho corso una frazione eccellente: dopo il cambio mi sono girato, e ho visto che ravamo primi, una sensazione bellissima”. Il quarto posto all’esordio individuale in azzurro soddisfa Claudio Licciardello: “In avvio ho sentito un po’ d’emozione – racconta – ma al colpo di pistola è sparito tutto. Credo di aver corso bene, cercando la distribuzione ottimale: forse ho spinto un po’ troppo nella seconda curva, tanto che sono uscito per primo sul rettilineo conclusivo. Tutta l’aria che c’era certamente non aiuta uno come me, che corre in maniera un po’ balzata, ma in ogni caso sono soddisfatto, il quarto posto in Coppa all’esordio non è da buttar via”. “Peccato – le parole di Simone Collio, sesto nei 100 metri in un ventoso 10.30 – ma in questo momento non credo di valere molto di più. Mi dispiace per la squadra, e questa è la cosa che intendo sottolineare. Per il resto, devo crescere, sono in ritardo di condizione, mi sembra evidente. La caviglia non mi permette ancora di sentire l’appoggio come vorrei, a questo punto devo solo lavorare sodo”. Gianni Carabelli, terzo in un 400 ostacoli stranamente lento per tutti (50.45 il crono dell’italiano, 50.20 quello del vincitore, il francese Keita), ha avuto sul piede la classica occasione da gol. “Fino al decimo ostacolo – racconta l’azzurro – ero ancora davanti, poi sono usciti fuori il francese Keita ed il russo Derevyagin. Mi è mancata qualcosa nel finale, forse non ho distribuito nel modo migliore. Ci tenevo a vincere, è un’occasione sprecata”. m.s. File allegati:
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