Hengelo, Scapini 1500 metri d'oro, Crespi al bronz



E poi si dice che il mezzofondo italiano non esiste: viene da sorridere adesso che sul podio europeo dei 1500 ci va Mario Scapini, milanese di Piazzale Lotto, e al suo fianco c’è Merhium Crespi, nato in Etiopia ma cresciuto a Garbagnate. A rileggere questa finale, col senno di poi, sembra che fosse tutto scritto: un avvio lentissimo (passaggi di 1’11”91, 2’20”97 e 2’54” ai 1000m), perchè nessuno voleva prendere l’iniziativa, e poi si è scatenato l’inferno. Giorgio Rondelli, commosso fino alle lacrime dopo il trionfo del suo pupillo, mostra il cronometro “53”21 nell’ultimo giro!”: già sarebbe un crono importante, ma divento incredibile se si pensa che l’azzurro ha piazzato lo scatto decisivo solo ai 300 metri finali. “Troppo facile, è stato troppo facile”, confessa Mario quando la claque italiana lo chiama sotto la curva: perchè “stavo troppo bene, nessuno avrebbe potuto affiancarmi oggi: questo successo me lo sono goduto per tutto il rettilineo e adesso mi sembra tutto normale”. Scapini aveva avuto il primo impatto internazionale da ragazzino, ai Mondiali U18 di Marrakech 2005: fuori in batteria, secondo logica, ma quell’esperienza era servita. L’anno scorso aveva dominato al secondo anno allievi: tre primati italiani e le stimmate del campioncino, con il titolo mondiale studentesco alle Gymnasiadi di Salonicco. Sugli 800m, perchè qui ad Hengelo avrebbe potuto fare doppietta, se l’orario lo avesse consentito. Crespi se l’è sofferto molto di più il suo bronzo: è un ragazzo semplice, non ha le granitiche certezze del compagno d’avventure. Il viaggio in bus per arrivare allo stadio era tutto un interrogarsi per il ragazzo allenato da Mario Scirè: “Chissà che gara sarà: mi converrà comunque aspettare che gli altri si muovano”. Così è stato: ha atteso, finchè Scapini non ha lanciato la sua volata, poi si è accodato. Ai 200m era ancora secondo, poi gli avversari, nella bagarre, lo hanno ricacciato al quarto posto: ma Crespi non si è perso d’animo e ha riacciuffato proprio sul traguardo il francese Belharbazi, che era uno dei più gettonati alla vigilia per l’oro ed è stato tolto addirittura dal podio. “Non avevamo voglia di sentire la Marsigliese” è la battuta che circola a mezza bocca nel clan Rondelli: non sarà il massimo del politicamente corretto, ma oggi forse tutto è consentito. La dedica di Scapini è già pronta: “Quest’oro è per Claudio Monti”. Era il professore di Mario alle medie, all’Amauri di Milano: un appassionato di basket che non disdegnava di reclutare per tutti gli sport secondo le possibilità che offre la scuola italiana di questi tempi. E’ scomparso a maggio. La cerimonia di premiazione è stata rinviata in ogni caso a domani, perchè è pendente un reclamo che vede implicati belgi e francesi. STRAORDINARIO CHESANI Mentre la delegazione italiana era in attesa di un verdetto sulla protesta di belgi e francesi sulla finale dei 1500 vinta da Scapini, Silvano Chesani si è reso interprete di una grandissima gara nell’alto. Il trentino si è piazzato quinto con 2.1, eguagliando il personale a 2.17 alla prima prova, e poi proseguendo sull’abbrivio alle quote di 2.19 e 2.21: e peccato per un paio di tentativi molto convinti a 2.23 – la quota che ha assegnato l’oro all’ucraino Nartov – falliti per un nonnulla. Straordinario sul serio. Sorteggiati in prima e ottava corsia, i finalisti dei 200 Demonte e Galvan non hanno fatto meglio del 6° e del 7° posto, peggiorando i tempi dei turni eliminatori: ma davvero non si può imputare nulla a due ragazzi che hanno dato tutto e non sono stati certo favoriti dalla sorte. Senza considerare l’equivoca decisione della giuria, che ha riammesso inspiegabilmente l’olandese Anpong, in precedenza squalificato nella batteria per seconda (anzi doppia ...) falsa partenza: la conseguenza, dannosa per tutti, è che si sono corse nel pomeriggio tre semifinali – con il ripescaggio dei tempi – costringendo tutti a spingere alla morte in vista di un possibile recupero. TRE TRIPLISTE IN FINALE! In una giornata che vedeva impegnati un congruo numero di azzurri, la soddisfazione più inattesa è stata probabilmente quella di vedere tutte e tre le tripliste promossee per la finale di domani. Ottima Federica De Santis, capace di infilare subito il 13.22 della qualificazione diretta, mentre Cecilia Pacchetti ed Eleonora D’Elicio hanno fatto soffrire chi trepidava in tribuna. La monzese aveva comunque ottenuto un 12.85 che la piazzava al quinto posto nel gruppo A e la prestazione ha resistito fino alla fine, sia pure come ultimo risultato utile: invece la torinese ha infilato proprio all’ultimo turno il suo nuovo personale di 13.05, scalzando dalla classifica la greca Daggli. Bravissima anche Tamara Apostolico nelle qualificazioni del disco: alla 18enne friulana è stato sufficiente un secondo lancio da 50.88 – non lontano dal suo personale di 51.15 – per agguantare una qualificazione diretta con il secondo miglior risultato del turno eliminatorio. Poca fortuna per gli ostacolisti, che in ogni caso avrebbero avuto difficoltà a proseguire nella competizione anche esprimendosi ai loro migliori livelli, mentre un classico pomeriggio “da cani” l’ha dovuto trascorrere Alessandro Berdini: prima ha perso la finale dei 200m per soli 2/1000 di secondo (21”56 per il marchigiano e per il francese Mignot, ma 21”553 a 21”551 nella susseguente lettura del photofinish) e poi non è riuscito neanche a ricevere il testimone per percorrere la terza frazione della staffetta. Ha potuto solo assistere da lontano all’incomprensione tra Berti Rigo e Deimichei che ha subito tolto di gara il nostro quartetto. Il quale, detto per inciso, aveva tutte le carte in regola per accedere alla finale: come puntualmente accaduto, sia pure con minori ambizioni, per le ragazze. I RISULTATI FINALI UOMINI – 200m: (-1.0) 1.Nelson (Gbr) 20”83, 2.Reus (Ger) 20”87, 3.Fagan (Gbr) 21”08, 6.ENRICO DEMONTE 21”36, 7.MATTEO GALVAN 21”55; 400m: 1.Fonsat (Fra) 46”34, 2.Klaczanski (Pol) 46”46, 3.Kruger (Ger) 46”49; 1500m: 1.MARIO SCAPINI 4’01”31, 2.Corrales (Spa) 4’01”44, 3.MERHIUM CRESPI 4’01”83; 400hs: 1.Schirrmeister (Ger) 50”60, 2.Sakayev (Rus) 50”72, 3.Ulm (Gbr) 50”99; alto: 1.Nartov (Ucr) 2.23, 2.Spank (Ger) e Protsenko (Ucr) 2.21, 5.SILVANO CHESANI 2.21 (p.p.); disco: 1.Sedyuk (Rus) 62.72, 2.Hryshyn (Ucr) 62.28, 3.Mattila (Fin) 58.05; 10km marcia: 1.Sergey Morozov (Rus) 40’02”88, 2.MATTEO GIUPPONI 40’54”88 (p.p.), 3.Lluis Torla (Spa) 41’06”32, 12.FEDERICO TONTODONATI 43’37”05, squal. ANDREA ADRAGNA DONNE – 200m: (-0.2) 1.Jones (Gbr) 23”37, 2.Bryzhina (Ucr) 23”66, 3.Eftimova (Bul) 23”78; 400m: 1.Grgic (Cro) 52”45, 2.Ustalova (Rus) 52”92, 3.Fomina (Rus) 53”68; 1500m: 1.Vasiloiu (Rom) 4’15”30, 2.Twell (Gbr) 4’16”03, 3.Donisa (Rom) 4’18”19; 3000st: 1.Grovdal (Nor) 9’44”34, 2.Engeset (Nor) 9’47”35, 3.Jelizarova (Let) 10’03”91; 400hs: 1.Kohlmann (Ger) 56”42, 2.Shakes-Drayton (Gbr) 56”46, 3.Ott (Rus) 57”27; asta: 1.Nikkanen (Fin) 4.35, 2.Michel (Ger) 4.25, 3.Schmid (Svi) 4.25; giavellotto: 1.Rebryk (Ucr) 58.48, 2.Ozolina (Let) 57.01, 3.Kuncewicz (Pol) 54.83 QUALIFICAZIONI UOMINI - 200m: 3sf1 (-0.3) Matteo Galvan 20”98 (3° Q), 2sf2 (-1.5) Enrico Demonte 21”31 (7° Q), 3sf3 (-0.6) Alessandro Berdini 21”56 (9° el.); 800m: 8sf1 Giordano Benedetti 1’53”30 (12° el.); 110hs: 5b3 (+0.6) Matteo Andreani 14”51 (31° el.); lungo: 20Q Emanuele Catania 6.83 (+0.6, el.); peso: 19Q Alberto Sortino (el.); 4x100m: Italia (Berti Rigo, Deimichei, Berdini, Aita) squal.; 4x400m: 5b2 Italia (Cavazzani, Capotosti, Panizza, Benedetti) 3’14”05 (10° el.) DONNE - 200m: 7sf2 (+1.3) Valentina Palezza 25.01 (15° el.); 100hs: 5b1 (-0.8) Giulia Pennella 14”15 (15° el.), 6b2 (-1.2) Camilla Meciani 14”23 (17° el.); triplo: 5Q Federica De Santis 13.22 (+0.4, Q), 9Q Eleonora D’Elicio 13.05 (-0.5, p.p./Q), 12Q Cecilia Pacchetti 12.85 (+1.3, Q); disco: 2Q Tamara Apostolico 50.88 (Q); 4x100m: 4b2 Italia (Balboni, Paoletta, Draisci, Palezza) 45”97 (6° Q) nelle foto in pagina (Colombo/Omega) il vittorioso arrivo di Mario Scapini e l’abbraccio con l’altro azzurro Crespi, bronzo nei 1500. File allegati:
- I RISULTATI COMPLETI


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