Hengelo: Duplantis 6,01, debutto Dal Molin

06 Giugno 2022

In Olanda l’astista svedese va in cima alle liste mondiali dell’anno. Il primatista italiano riparte da 13.88 al rientro nei 110hs, sulla pista bagnata dalla pioggia

È il fuoriclasse dell’asta Armand Duplantis a prendersi la scena al meeting olandese di Hengelo. Nella tappa Gold del Continental Tour il fenomeno svedese timbra la migliore prestazione mondiale dell’anno a quota 6,01 nonostante le condizioni meteo tutt’altro che favorevoli, tra folate di vento e scrosci di pioggia per buona parte del pomeriggio. In chiave azzurra comincia dai FBK Games la stagione all’aperto di Paolo Dal Molin con l’ottavo posto nei 110 ostacoli in 13.88 (+0.6) sulla pista bagnata, con il termometro intorno ai 18 gradi, mentre il successo va al brasiliano Eduardo Rodrigues in 13.34 davanti al 13.38 del cipriota Milan Trajkovic. Era la prima uscita dell’anno in questa specialità per il portacolori delle Fiamme Oro, semifinalista alle Olimpiadi di Tokyo, che nella scorsa estate si è impadronito del record italiano con 13.27.

PARLA DAL MOLIN - “Avevo bisogno di correre dopo un periodo di stop a causa della pubalgia - racconta Dal Molin - e in riscaldamento ho preso tanta acqua, restando fermo per quasi tutto il tempo. Buone sensazioni all’inizio con una partenza decente, non forte ma controllata, e sono riuscito a essere abbastanza fluido nei primi ostacoli. Poi ho iniziato ad alzarmi perché arrivavo sotto, per non aver ancora metabolizzato le frequenze, e gli ultimi tre non li ho praticamente corsi. Ma per essere un debutto, e dopo la prima vera settimana di allenamento, questa gara mi dice che non sono messo troppo male”. Nella stagione invernale il piemontese, bronzo europeo indoor dei 60hs un anno fa, è tornato ad avvicinare il suo record italiano al coperto con 7.56 arrivando a cinque centesimi dal primato.

LAMBRUGHI STOP - La sorte non è amica dell’altro azzurro in gara, Mario Lambrughi (Atl. Riccardi Milano 1946), che nei 400hs finisce a terra sul nono ostacolo dopo essere stato costretto a evitare la caduta dell’atleta nella corsia al suo fianco: in sesta il brianzolo mentre era all’inseguimento delle prime posizioni, in quinta il britannico Alastair Chalmers franato in curva sull’ottava barriera. Tra chi rimane in piedi, si impone il belga Julien Watrin con il personale di 49.47.

VERSO ROMA - A soli tre giorni dal Golden Gala Pietro Mennea, in azione diverse stelle attese giovedì sera all’Olimpico di Roma. L’idolo del pubblico olandese Femke Bol domina all’esordio sui 400 ostacoli in 53.94, nel lungo 6,65 (+1.6) vincente dell’oro olimpico e mondiale, la tedesca Malaika Mihambo, invece la giamaicana Britany Anderson si prende i 100 ostacoli in 12.51 (+0.4) per battere nettamente la campionessa iridata Nia Ali (Usa, 12.69) e lo statunitense Vernon Norwood nei 400 con 45.28 precede il giamaicano Christopher Taylor (45.45). Sulle pedane dei lanci, “world lead” anche nel peso femminile con il personale a 19,98 della statunitense Chase Ealey. Volano i giavellotti: si ripete oltre i novanta metri il grenadino Anderson Peters con 90,75, poco sotto il tedesco Julian Weber (89,54 PB) e il trinidegno Keshorn Walcott (89,07). Le più attese nei 10.000 erano le etiopi, a sfidarsi nei Trials per i Mondiali, ma trionfa la britannica Eilish McColgan in 30:19.02 diventando la quinta europea di sempre. Alle sue spalle la primatista del mondo Letesenbet Gidey si aggiudica la volata per il secondo posto in 30:44.27. Nei 3000 siepi dell’olimpionica ugandese Peruth Chemutai (9:14.00) scende fino a 9:15.48 l’albanese Luiza Gega. [RISULTATI]

PRAGA: MANDUSIC 5,55 - Secondo posto al meeting di Praga, con la seconda prestazione in carriera per Max Mandusic. Nella capitale ceca l’astista delle Fiamme Gialle salta 5,55 alla seconda prova, a sei centimetri dal 5,61 di un paio di settimane fa a Castelporziano, e pareggia il risultato ottenuto al coperto nella scorsa stagione. Poi il triestino, 24 anni da festeggiare tra pochi giorni, si cimenta alla quota di 5,65 dopo aver cambiato asta, sbagliando tre volte, mentre a 5,45 era riuscito a rimanere in gara con il terzo e ultimo tentativo a disposizione. “Contento di iniziare a essere stabile su queste misure - commenta - anche in condizioni non ideali, con vento variabile e insistente”. Vittoria a 5,82 per il francese Thibaut Collet, terzo con 5,45 il fratello Mathieu Collet a pari merito con lo sloveno Robert Renner. Anche il pesista Nick Ponzio (Athletic Club 96 Alperia) è secondo con 20,71, superato dal 21,02 del romeno Andrei Toader e all’indomani del 20,68 di Chorzow, in Polonia. Nei 1500 chiude settimo David Nikolli (Caivano Runners, 3:41.73), non completa la gara Nesim Amsellek (Cs San Rocchino). [RISULTATI]

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